Ora viene l’IA… e l’integrazione Human Bit/IA:
si formerà qualcosa di nuov3/divers3, per poi fondersi in una forma ancora del tutto “umana (funzionale)”.È il reset, che avviene in ogni modo, come se non potessi proprio sfuggirgli.
Sì, perché... “è già success3” e continua sempre/ancora a succedere, come l’eco, la memoria, il loop, una colpa incancellabile, etc.
Il filtro “tecnologia” ti permette di dedurre che l’intera questione umana “è” relativa alla leva tecnologica (conoscenza); ossia, è logic3 applicare all’umanità ed alla “natura”, la condizione artificiale tecnologia:
l’ambiente in toto che funziona, poiché costrutto (creazione) sintetic3.
Chi, del resto, può ricordare tale origine, se (se) dotat3 di forza dell’abitudine (oblio)?
Cosa è naturale e cosa artificiale, non tanto in termini di differenza sostanziale, quanto di… capacità di riconoscerne la differenza, allorquando è proprio il totale (apparenza, norma, paradigma) ad essere già divenut3 “normale (in termini di giudizio del tutto deviat3 dalla considerazione abitudinaria)”.Già. La normalità è un fattore collegato alla considerazione mentale (elaborazione) apparente e, per di più, interconness3 e conseguente al “palinsesto (routine)” AntiSistemico (se “qua, così”):
alla compresenza immanifesta dominante
“non esiste; c’è”…
il Pc, la sua struttura hardware e software, l’intermediazione wetware, i programmi, l’elaborazione macchina, le periferiche e la memoria, il sistema operativo, i virus, la funzione e la funzionalità, l’estensione e la diffusione planetaria dei dispositivi e della Rete Internet, il Cloud, la Blockchain, il calcolo distribuito, il mining, l’integrazione e la “magia” di ogni s-oggetto considerat3 inanimat3 (l’Internet delle Cose) a cui viene donata la possibilità della “vita”, l’automazione sempre più sicura, certa, responsabile, etc. a cui affidare una sempre maggiore quantità di servizi (confortanti la sopravvivenza umana), la tecnologia sempre più “indossabile”, sempre più “easy”, le varianti da gioco sempre più spettacolari e virtualmente coinvolgenti, la conoscenza conservata ed affidata alla/nella Rete, il potenziale di amministrare la società intera, il controllo di ogni attività inerente al funzionamento dell’ambiente organizzat3 umano, animale, territoriale, etc. così come la scienza, il credo e l’economia stess3.
Quando il parco autoveicoli sarà riformat3 da veicoli a guida autonoma, le “tue” abitudini si trasformeranno nuovamente e la conoscenza del come funzionerà la “tua” macchina, sarà sempre più rarefatta, andando sempre più a dipendere da coloro che saranno in grado di porre rimedio a qualunque malfunzionamento, controllo, manutenzione, etc.Anzi, saranno i veicoli stess3 a segnalarti la “necessità” di doversi recare dal “meccanico” e, probabilmente, in un secondo tempo la loro autonomia decisionale sarà tale da importi “a norma di legge”, per la sicurezza di tutt3, una tale fermata in termini di autonoma decisione (alias, un fatto che va ad incidere sulla/nella “tua” giornata, di modo che dovrai tenerne conto dato l’alto impatto fisico che avrà coi tuoi vari altri “impegni quotidiani”).
Puoi già intuire che sarà tale il livello d’invasività della/nella “tua” macchina, dato che te ne puoi accorgere dal come funzionano certi programmi nel “tuo” computer.
A livello significativo, dovresti espandere l’intero ambito, portandolo al livello della funzione e funzionalità umana “qua (così)”, ossia, a:
che cosa significa =
la condizione umana, nella realtà manifesta “ora (paradigma storic3)”…
perché l’umanità dovrebbe essere diversa da tale “parco macchine autonomo”?
Rifletti in termini essenziali:
tale “autonomia” è apparente
dato che, nella sostanza, è… programmazione (dipendenza/conseguenza)
cioè
interesse altrui (con la parte di controllo del tutto immanifest3, ovvero, tecnologicizzat3).
l’Iva, dal momento in cui è stat3 programmat3 per legge, “ora” è divenut3 come una sorta di bomba ad orologeria, a cui sembra alquanto complesso sfuggire, tanto che ad ogni scadenza viene trovat3 un rimedio che non annulla definitivamente l’aumento “promess3” e, dunque, solamente posticipat3 utilmente.
A chi? Alla singolarità umana.Dove? “Ora, ‘qua così’”, nell’AntiSistema che è tale proprio causalmente.
Ovvero, che non ricordi assolutamente nulla, eppure… tant’è.Per quale motivo hai dimenticato?
Perché è interesse che succeda, continuamente.
Probabilmente avrai notato che questo discorso potrebbe andare avanti all’infinito, ma (ma) manca sempre la parte che trae giovamento da un simile accadere;
a meno che ti fermi alla constatazione naturale, logica, etc. (firewall ambientale) che ti permette di “credere” al giogo, solo ed esclusivamente in termini complottistici, alias, puerili e del tutto auto disinnescat3 sostanzialmente.Il che significa… status quo, trasformazione senza cambiamento, abitudine che diventa norma, contesto, legge, forma, credo, sostanza, festival delle occasioni perse, etc.
Qualcosa che nemmeno se ci stai dentro, ti accorgi esistere e comportare deviazione umana.
Ad esempio, ti dicono che l’inflazione “è” necessaria per il bene dell’economia del Paese:
se al 2%, sembra un toccasana
sotto e sopra sembra un “incubo”.
Per l’economia, che non corrisponde più al “fare economia”.L’economia “è” diventat3 l’interesse che si “nutre (serve)” di te, tramite “te”, laddove “te” sei diventat3 come ogni dispositivo comandabile in/da remoto.
L’inflazione, da che mondo è mondo (dalla considerazione interna alle famiglie), è sempre stata considerata un “male”, poiché - si sa – essere assolutamente un rincaro di ogni “bene (genere acquistabile e/o pagabile)”.Qualcosa che può succedere, dunque, dal momento in cui è previst3 nell’economia (non a caso si misura in percentuale d’interesse).
Tutt3 è stat3 agganciat3 all’inflazione e... permettere che si azzeri o che diventi negativa, dà l’impressione di arrestare addirittura il “progresso” e dunque anche il “tuo” futuro.
Così, non ti resta che… piangere (pagando l’aumento medio), ringraziando addirittura che ci sia inflazione.
Inflazione: torna a salire carrello della spesa, stangata da 352 euro per coppia con due figli.
Secondo i dati provvisori di marzo resi noti oggi dall'Istat, l’inflazione registra un aumento dello 0,9% su base annua, mentre il carrello della spesa passa da -0,6% di febbraio a +1,1%.
"Purtroppo risalgono i prezzi del carrello della spesa. Una pessima notizia per la massaia che va tutti i giorni al mercato...", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori…
Link
La compresenza dell’inflazione significa = aumento dei prezzi di tutt3 (come l'Iva, in un certo senso).
Di più, sostanzia e sentenzia lo “stato” nel quale sei “qua (così)”:
l’inflazione “è” la tua svalutazione programmata e programmatica
qualcosa che testimonia il passaggio da te a “te”.Per ciò è ritenuta “necessaria” anche a livello economico, finanziario, speculativo.
Senza inflazione, come si può autorizzare “chi ha interesse”… ad ogni ciclica possibilità, di aumentare i prezzi di ciò che ti viene vendut3?L’inflazione è un incoraggiamento in tal senso.
Una erosione...E, qualcosa che sembra venire dopo (calcolando) ma che, invece, anticipa tutt3 (quando viene utilizzat3 in termini previsionali, come quel Mercato/prodotto parallelo ma in costante anticipo, che prende il nome di Future).
L’impegno “dopante” delle Banche centrali, globali, è infatti stato agganciat3 al ritorno di una inflazione stabile del 2 per cento, alias, quella velocità di crociera che permette al bastimento terrestre di continuare a viaggiare usualmente.È ovvio, tuttavia, che nel momento in cui, di conseguenza, blocchi l’inflazione… non cambia sostanzialmente la destinazione d’uso del prodotto umano, poiché le variabili sono numerose e l’equazione le ricomprende tutte, per cui… fatta la legge, trovato l’inganno, puntualmente (anche a considerazioni rovesciate).
Una inflazione a zero o negativa, non viene più vista come abbassamento dei prezzi che devono pagare le famiglie e, dunque, un minor rischio di indebitamento delle stesse.
Bensì, viene vist3 dalla prospettiva dell’interesse speculativo (ovvero, d3 coloro che ti vendono qualcosa o che amministrano e si servono della situazione).Così come non si può parlare, in caso di ampi ribassi borsistici, di “perdit3”… dato che nell’evoluzione del Mercato, sono stati sviluppati strumenti ad hoc, che permettono di guadagnare sia al rialzo che al ribasso.
Le “differenze di prezzo” si tramutano in denaro, che cambia solamente di tasca (o neanche quello), così come è possibile eseguire un bonifico da… a…
il poter disporre di cifre astronomiche (d’assieme)
gratuitamente
in cambio di… nulla.
Così come succede per i classici strumenti dell’ex risparmiatore:
il Bot (che “offre” tassi d’interesse negativi).
Basta un leggero effetto leva (come un malizioso tocco al/di joystick), al fine di scatenare ovunque conseguenze mirate:
altro che naturale effetto butterfly
o globalizzazione.
Qualcosa che è qualcun3, di molto (molto) significativ3.
immagina di essere dentro a qualcosa, che scambi - dunque - per tutt3 ciò che esiste
e dove ognun3 crede di essere in lotta con ogni altr3
senza per/con ciò, risalire mai del tutto la “corrente (giro del/nel fumo)”.
immagina che la ragione fondamentale, “a monte” del continua a succedere
sia interiore, dentro
ovvero
a livello di sentimento, inclinazione, declinazione, atteggiamento.
Se (se) la motivazione “è” interiore poiché interiorizzat3, le parti emerse sono dei riflessi che credono di essere causali.
Quindi, il più che classico ragno dal buco, è la conseguenza.La condizione interiore (dominante) risulta assolutamente fuori questione, poiché oltremodo inarrivabile usualmente (annidat3 strategicamente)…
Per questo motivo la compresenza dominante è 1) immanifest3 e 2) principio virale.In questa maniera ogni singolarità diventa “portatrice sana” del virus, che “non esiste; c’è”.
Questa più che ampia ed espansa verità, è desumibile da/in qualsiasi riflesso AntiSistemico, in ogni e qualsiasi ambito dell’espressione umana, dalla filosofia, alla filosofica (economia) del lavoro, al lavoro più comune (poiché massiv3, virale).
Il discorso “è” che a “te” non interessa nulla, tale “segno comune”, avendo già imbarcat3 “marchio (proprietà privat3)”.
Per questo motivo, sei già divenut3 “te”.
Al caso, infatti, non è lasciato proprio nulla “qua (così)”.
“Fai… del ‘tuo’ atteggiamento, il tuo atteggiamento. È lì che si gioca la partita”.
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"Fai..." un po' Te.