Quando ti senti “al sicuro”?
In molti “casi”, il solo saperti ben distante da un certo ambito (zona) “contaminato e contaminante”, ti fa credere – anche – di non subirne gli effetti nefasti.
Ma (ma), ad esempio e non casualmente, se (se) affronti tale questione dalla prospettiva della “radioattività” e, dunque, della presenza di (ex) siti di produzione nucleare, il discorso “distanza” va sostanzialmente “a farsi benedire”.
Perché, un simile tipo di “attività” ha una caratteristica d’irraggiamento a giurisdizione planetaria e su scala temporale potenzialmente illimitata (se confrontata al periodo medio di “durata” della vita umana).
Se non ci credi, ottieni le informazioni in maniera indiretta.
Ad esempio, traendole da documentazione liberamente fruibile in Rete.
Innanzitutto:
in Piemonte sono presenti ben tre siti sedi di impianti nucleari… Trino Vercellese (Vc), Saluggia (Vc) e Bosco Marengo (Al)… in esercizio non produttivo.
Si hanno solo esigenze di mantenimento in sicurezza degli impianti per i materiali radioattivi presenti e ciò ha costituito e costituisce una servitù sul territorio con potenziali rischi per la popolazione e l’ambiente.
Si tratta di impianti e siti che contribuiscono a generare oneri passivi connessi all’invecchiamento delle strutture, alle esigenze di mantenimento in sicurezza e alla presenza di elementi di rischio…
Livelli di sicurezza dei siti nucleari del Vercellese
in esercizio non produttivo
ma (ma) con
materiali radioattivi presenti…
Il “problema”, dunque, riguarda solo la popolazione che si ritrova “in casa” queste “ex” centrali di produzione d’inquinanti radioattivi?
Come hai già potuto “prendere atto”, anche se i siti sono “non produttivi”, la sola presenza di “materiale radioattivo in loco”, fa sì che 1) il problema inquinante esista e sussista e che 2) la giurisdizione di simili inquinanti, riguardi potenzialmente chiunque, non solo in Italia.
Indirettamente, infatti, scopri ed auto comprovi che:
Trino Vercellese…
Nei suoli è presente una contaminazione da Cs-137 completamente attribuibile all’incidente di Chernobyl del 1986 che è del tutto paragonabile a quella di altre zone della provincia e della regione.
Nell’acqua superficiale del fiume Po è stata riscontrata, sia a monte che a valle dell’impianto una contaminazione da Cs-137 e da I-131 attribuibili, rispettivamente, all’incidente di Chernobyl del 1986 e a gli scarichi ospedalieri.
Le tracce di contaminazione da Co-60 riscontrate a valle sono invece attribuibili agli scarichi di effluenti radioattivi liquidi da parte dell’impianto.
Nei sedimenti del fiume Po è stata riscontrata, sia a monte che a valle dell’impianto, contaminazione da Cs-137 attribuibile all’incidente di Chernobyl del 1986; nei punti a valle è stato occasionalmente riscontrato un incremento della concentrazione di Cs-137 unitamente a tracce di Co-60 in occasione degli scarichi di effluenti radioattivi liquidi da parte dell’impianto…
Saluggia…
Tra il 2005 e il 2007 è stata riscontrata una contaminazione da stronzio 90 nell’acqua di falda di un pozzo situato in località Benne. Si tratta di un pozzo che è monitorato da Arpa da oltre 10 anni. Nell’acqua di falda superficiale è stata riscontrata solo contaminazione da Sr-90 dovuta alle esplosioni nucleari in atmosfera degli anni ’50 e ’60…
Nei suoli è stata riscontrata contaminazione da Cs-137 che è paragonabile a quella riscontrabile in altre zone della provincia e della regione e si ritiene completamente attribuibile all’incidente di Chernobyl del 1986.
Fino al 2002 nel pozzo di località Benne è stata riscontrata della contaminazione da Co-60 imputabile ad un incidente occorso nello stabilimento Sorin nel 1986.
Nelle misure svolte nel corrente anno la concentrazione del cobalto 60 è stata inferiore alla minima attività rilevabile.
Nell’acqua della Dora Baltea è stata riscontrata contaminazione da Cs-137 confrontabile con quella di altre zone della provincia e della regione in seguito all’incidente di Chernobyl del 1986…
Nei sedimenti della Dora Baltea, in alcuni punti, è stata riscontrata contaminazione da Cs-137 e da Co-60 che indica la presenza di fenomeni di accumulo che richiedono approfondimenti ed eventualmente limitazioni agli scarichi…
Livelli di sicurezza dei siti nucleari del Vercellese
Ecco l’informazione indiretta, direttamente per te:
nei suoli è presente una contaminazione… completamente attribuibile all’incidente di Chernobyl del 1986
nell’acqua superficiale del fiume Po è stata riscontrata, sia a monte che a valle dell’impianto una contaminazione… attribuibili, rispettivamente, all’incidente di Chernobyl del 1986 e a gli scarichi ospedalieri
le tracce di contaminazione da Co-60 riscontrate a valle sono invece attribuibili agli scarichi di effluenti radioattivi liquidi da parte dell’impianto
nell’acqua di falda superficiale è stata riscontrata solo contaminazione da Sr-90 dovuta alle esplosioni nucleari in atmosfera degli anni ’50 e ’60…
Se (se) ti senti “al sicuro” solo perché sopravvivi, ad esempio, a qualche centinaio di chilometri da questi siti, bé… allora pensa che “l’incidente di Chernobyl del 1986” sta ancora caratterizzando gran parte della Terra, con la propria radioattività (che dire, allora, delle detonazioni in atmosfera degli anni ’50 e ’60, alle quali si sarà aggiunto anche l'effetto Fukushima. Per non parlare degli innumerevoli test atomici/nucleari delle "potenze" militari globali e delle esplosioni atomiche a Hiroshima e Nagasaki).
E... che “gli scarichi ospedalieri” ci sono ovunque, potenzialmente, dove c’è un ospedale e falda da inquinare.
Tutto questo senza nemmeno espandere a macchia d’olio, la prospettiva (nel 1986 si registra sia Chernobyl che l'incidente della Sorin/pagina 5: un comodo doppio fondo, anche, per mascherare l'accaduto locale, attraverso il non locale).
Ok?
I livelli “composti”, emergenti anche solo da una simile disamina sbrigativa, sono almeno 3:
Chernobyl (distanza temporale = 1986 e distanza chilometrica “notevole”)
scarichi ospedalieri (distanza temporale = senza tempo e distanza chilometrica “trascurabile”)
presenza degli impianti (distanza temporale = senza tempo e distanza chilometrica “locale”).
Come puoi ben comprendere, la “gabbia” di effetti in-diretti, collaterali, è un intreccio che difficilmente riesci a sbrogliare da te... se non ricorri ad una espansione della prospettiva.
Dato che, inoltre, la radioattività è “incolore, insapore, inodore (sino a certe soglie)”. Ossia:
tendi a non accorgertene.
Però, allo stesso tempo, tendi – sopra a tutto – a subirne in ogni “caso” ogni effetto.
Ora, tutto questo discorso a che cosa serve?
Innanzitutto, serve a chi? A te.
Poi, serve a cosa? A ricordare e comprendere.
Ci sono numerosi aspetti che s’emanano d’assieme alla radioattività, secondo un ordine “auto informativo”, che va colto senza ombra di dubbio.
Ad esempio:
la compresenza della radioattività è immanifesta, riguardante la globalità, in-direttamente (in leva, non localmente, ubiquamente, wireless, etc.).
Che cosa ti ricorda questa caratteristica d’insieme?
Probabilmente, nulla… ma (ma) con ogni probabilità proverai come un certo senso di nausea o un improvviso “cerchio alla testa (che subito scompare nel nulla)” o, ancora, potresti percepire una stretta allo stomaco, nell’intestino o un certo gusto “amaro/elettrico” nella/in bocca, oppure, la produzione di sensazioni ed immagini nella mente, del tutto particolari (come, ad esempio, un mix profondo e delimitato nel/dal tempo, simile ad una sinfonia… di/in risposta a…).
Ebbene, tutti questi “sintomi” certificano che in qualche modo, questo argomento è collegato a qualcosa che “è già successo” nel passato e che continua ancora ad avere effetto nel presente, in maniera del tutto “trasparente ma non trascurabile”.
Le rassicurazioni delle Istituzioni, come ben sai, valgono meno del “due di picche”, a quel gioco in cui questa carta è quella che vale di meno.
Sono le logiche che differiscono.
Difatti, le Istituzioni rispondono a logiche d’interesse, che non sono le tue.
Ma (ma) tendono a fartele “respirare come tue”, dal momento in cui… “serve” così. E non importa se le Istituzioni sono costituite, all’apparenza, da persone tue simili, tanto che… potresti persino candidarti e divenire, un giorno, “parte delle Istituzioni”… per giungere sino a “lì” e scoprire che:
le persone contano sino ad un certo punto
oltre al quale
“conta” altr3.
Dunque, le caratteristiche della radioattività… in assenza di una prospettiva frattale espansa, non ti portano davvero a nulla “qua, così”.
Invece, espandendo la “percezione”, di conseguenza, improvvisamente il carico auto informativo ambientale (memoria frattale espansa) muta d’intensità, si “accende” ed inizia a prestarsi per/alla decodifica “altra”.
Allora, ammettendo – anche – che la realtà manifesta “qua, così” sia e abbia un “senso fondamentale (significato)” e che – quindi – va, per forza di cose, introdotta la compresenza di una dominante (al fine di equilibrare l’intera equazione logica), allora, di conseguenza, che cosa (chi) s’evidenzia?
La “famosa” compresenza immanifesta dominante, avente le medesime caratteristiche – guarda non caso – appena poco sopra riportate… relativamente alla:
compresenza della radioattività
immanifesta
riguardante la globalità
in-direttamente (in leva, non localmente, ubiquamente, wireless, etc.).
Ossia, che cosa succede?
Che la caratteristica ambientale “artificiale/radioattiva”, rispecchia a pieno la caratteristica ambientale “artificiale/radioattiva dominante”.
Un caso? No. Un “segno”…
Ossia:
memoria frattale espansa.
Continuare ad ignorare questo ambito, in maniera pienamente significativa (espansa)... significa “continuare a vagare nella notte più buia, anche se in piena luce solare (che, del resto, non smette mai di essere prodotta dalla massa solare)”…
Il riprocessamento è un trattamento chimico che ha lo scopo di separare i componenti principali, e cioè:
i prodotti di fissione (con una vita media relativamente limitata);
gli attinidi, ovvero quegli elementi creati per attivazione neutronica e non esistenti in natura (con tempi di dimezzamento, in molti casi, estremamente elevati);
l’uranio con una concentrazione ancora superiore allo 0,7 % di uranio fissile (U235) presente in natura, che può avere qualche interesse economico;
il plutonio, tra cui l’isotopo Pu239 che è fissile al pari dell’U235 e che si forma nel nocciolo per cattura neutronica del U238 non fissile…
Link
“Cogli l’attimo” = nota bene la definizione di “attinidi”:
quegli elementi creati per attivazione neutronica e non esistenti in natura (con tempi di dimezzamento, in molti casi, estremamente elevati)…
Qualcosa (qualcun3) che “ricorda (per assonanza)”:
ciò che l’immagine di Dio
a sua volta
ti ricorda “sensibilmente (percepisci sempre ciò che ti succede a livello di trasmissione/generazione di sensazioni, a livello psicofisico immaginifico: un 'alfabeto altro')”.
gli attinoidi con il numero atomico più alto non sono reperibili in natura…
gli elementi di questa serie sono piuttosto rari e prevalentemente sintetizzati in laboratorio…
Link
L'emivita (o tempo di dimezzamento)… è una misura della stabilità di un isotopo: più breve è l'emivita, meno stabile è l'atomo…
Link
Da come sono state “riportate” le informazioni (qualcosa che non rientra nel “giusto” o nello “sbagliato”, scientificamente trattando la questione, ma che rientra nell’ambito della sincronicità frattale espansa, ossia, nell’assenza di caso... poiché nulla è lasciato al caso):
elementi creati per attivazione neutronica e non esistenti in natura (con tempi di dimezzamento, in molti casi, estremamente elevati)
gli attinoidi con il numero atomico più alto non sono reperibili in natura
gli elementi di questa serie sono piuttosto rari e prevalentemente sintetizzati in laboratorio
più breve è l'emivita, meno stabile è l'atomo…
Puoi, allora, cogliere che:
tutte queste “radiazioni ambientali (o frattalità espansa)”
cor-rispondono a “informazione ambientale”
auto processata dal/nell’ambiente stesso
e relativa a… per forza di cose (analogia frattale espansa, similitudine)
ad una equivalente forma (corpo, grande concentrazione di massa) di radiazione fondamentale.
Ossia, sei nuovamente alle prese con la compresenza immanifesta dominante “qua, così”.
Sei convint3? Eccome. Vero?
Sino a quando non si tratterà di auto convinzione, allora, rimarrai sempre nella medesima condizione d’impasto “qua, così”.
Augurati che "i tempi di decadimento della dominante" siano, quindi, più veloci del contesto radioattivo che, ad esempio, gli effetti di Chernobyl (per non parlare addirittura del pregresso) ancora determinano sopra e sotto al suolo.
Una utopia, dal momento in cui:
il “qua, così” data già millenni di tempo convenzionale.
Del resto, è già stato dimostrato – poco sopra - essere “Dio”. No?
“Squadra che vince non si cambia = stabilità”.
Sino a quando c’è una “squadra che vince ‘qua così’” – e non te ne accorgi - l’ambiente continuerà solo a trasformarsi senza mai cambiare... “anness3 e conness3, compres3”.
“Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2103
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"Fai..." un po' Te.