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"Forze (trend, traccianti, risultanti non manifeste ma esistenti)"... |
Cambiare. La parola è un “termine”. L’onda che si fa “particella” e, così, o vedi l’una oppure l’altra. Ma, nella sostanza, che cosa “vedi (prendi in considerazione)”?
Ciò che più ti raggiunge, all’interno del “tuo” auto isolamento “qua, così”.
Con Airborne Warning And Control System (Awacs, in italiano: Sistema di Allarme e Controllo Aviotrasportato), si indica un sistema radar aviotrasportato utilizzato per la sorveglianza aerea e per tutte le funzioni C3 (Comando, Controllo e Comunicazioni) a vantaggio sia delle forze coinvolte nella difesa aerea che delle forze tattiche terrestri.
Comunemente per indicare questi sistemi si usa anche la locuzione aereo radar.
L'airborne early warning and control (Aew&C) è anche conosciuto con i termini precedenti di "airborne early warning" (Aew) e "airborne warning and control system" (Awacs)...
Link
Ciò che più ti raggiunge, all’interno del “tuo” auto isolamento “qua, così”.
Ossia, tutto quello che si rende evidente, ai “tuoi” occhi, abituati a vedere in un certo qual modo (abituale, parziale, terminale).
Quello che “canta” di più alla tua luce (attenzione).
Infatti, ti accorgi di un… batterio? No.
Perché la visione organica, cogli occhi, si è stabilizzata attorno ad un certo range dello spettro della luce. E questa… fisicità (risultante), va valutata attraverso altri “occhi”, ovverosia, per mezzo della lente frattale espansa “lato tuo, centrale”, attraverso la tua prospettiva (ottica).
Il fatto di “non vedere tutto quello che è ‘invisibile’”, denota la condizione “parzialmente cieca”, nella quale sei “qua, così”.
Non è casuale. È, all’opposto, causale. Ha, cioè, una ragione fondamentale.
Qualcosa che ricorda l’atto del segregare, isolare, esiliare, rinchiudere, controllare. Qualcosa che puoi vivere nella direzione del comando (imposizione, impostazione), oppure sopravvivere in quella del servizio (obbedienza, vincolo).
Anche se, le sottodominanti "dominano, da dominate".
Allora, l’isolamento corrisponde a:
- dimenticare
- conseguire
- dipendere.
Allora, l’isolamento non corrisponde a:
- fisicamente rilevarsi in una prigione
- realmente ritrovarsi in una cella.
No. Nulla di tutto questo significato convenzionale che, pur essendo concreto… non rientra più – per la stragrande maggioranza della Massa – nella situazione tipica di sopravvivenza “qua, così”. Poiché la strategia (dominante) è... "cambiata".
C…a…m…b…i…a…t…a… Ok? Cambiata…
Ma, “che cosa cambia, se…” nella sostanza, trattasi solamente di una sostituzione a bocce ferme (trasformazione)?
Senza che la ragione fondamentale si “sposti” dalla zona, nella quale sei come isolato/a?
Le parole confondono, se non ti accorgi di quello che accade “cum grano salis”, tutto attorno a te.
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"Cervello"... |
Ad esempio, a furia di lavare piatti sporchi, unti, grassi, etc. e di far scorrere insieme all’acqua residui di cibo, il tubo di scarico si ottura nel tempo.
Che cosa fai, dopo averlo liberato molte volte con dell’acido?
Decidi di “cambiarlo”. È facile e lo puoi anche fare da te, senza chiamare l’idraulico (esperto), che già una volta è venuto e si è limitato a pulire il sifone (facendoti pagare quell’intervento, come se avessi cambiato l’arredamento di casa).
Così, agisci da te e cambi il tubo, che giudichi come ormai “andato (causa del problema)”. Ok? È un esempio.
Ebbene, che cosa otterrai nel tempo?
Che – nel tempo delle abitudini, del tutto sempre identiche – quel “nuovo” tubo (che hai cambiato), ritornerà ad insozzarsi “di nuovo”.
Il problema deriva dal fatto che tu lavi ancora nello stesso modo, le stoviglie di casa? Sì, se ti fermi lì. No, se ti accorgi che è ciò che mangi, che nel tempo “concia” quel tubo di scarico.
Pensi, allora, che dentro di te succeda qualcosa di diverso, sostanzialmente?
Pensi che dentro di te, il “tubo” sia messo meglio, rispetto a quello che puoi constatare direttamente al di fuori di te?
No.
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Trend. Causalità... |
Certo. Puoi sempre evitare di far cadere nel tubo, gli avanzi più solidi. Puoi sempre utilizzare prodotti sgrassanti, “migliori”. Puoi trattare il tubo preventivamente, affinché rimanga sempre ben manutenuto.
Puoi imparare a “prevenire (che è meglio che curare)”.
Sì. Ma… in questo caso, che cosa stai esattamente “stabilizzando”?
Lo status quo.
Quell’aggirare la situazione cardine, per mezzo di tutta una serie di “piccole battaglie quotidiane” che, sommate assieme, non ti permettono di “vincere la guerra (che si combatte non convenzionalmente, infatti… non lo sai nemmeno di “essere in guerra”).
In effetti... la guerra è già finita, dal momento di "è già successo".
Questo, risuona in te come disinnesco.
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Chi/cosa alimenta il trend, fondamentalmente? |
Così, ogni tanto (quando senti la necessità di “fare piazza pulita, una volta per tutte”)… cambi solo e completamente il “tubo”.
Dentro di te, lo sai (senti) che “è solo una questione di tempo, prima di/che…”, ma… ti fai andare bene, questo “nascondere la polvere sotto al tappeto”.
Cambiare diventa, pertanto, soprassedere.
Fai finta di nulla e, così, “vai avanti (prosegui, procedi)”.
Ossia, sei a “favore (pro) della continuazione del ‘tuo’… (pro) seguire/cedere. Da cui deriva la condizione asettica (non più rilevata) per mezzo della quale “con”:
Qualcosa che succede, ormai, senza che te ne accorga nemmeno, perché “qua, così” è diventato “normale”.
Di che “cosa”, SPS, sta… narrando?
Della “tua” condizione esistenziale, in un paradigma AntiSistemico by dominante (la ragione fondamentale).
Sulla sicurezza alimentare controlli continui di Carabinieri e Guardia di Finanza, ma le agromafie sono in crescita e l’Ue non si è ancora dotata della definizione comune di frode alimentare.
E intanto la Cina stringe accordi con l'Italia per portare le nostre conoscenze in Oriente…
Link
Analizza a livello frattale espanso “dalla tua prospettiva, centrale”:
- sulla sicurezza alimentare controlli continui di Carabinieri e Guardia di Finanza (il “controllo” è inutile se, il “controllo” è altra cosa)
- ma (infatti)
- le agromafie sono in crescita (l’indizio frattale espanso di qualcosa che trae forma/sostentamento “qua, così”)
- e (allo stesso tempo)
- l’Ue non si è ancora dotata della definizione comune di frode alimentare (senza parole)
- e (allo stesso tempo)
- intanto la Cina stringe accordi con l'Italia per portare le nostre conoscenze in Oriente (il “contagio” si diffonde/rafforza).
Tutto quello che succede è ordinato, coordinato, preordinato, etc.
Ossia, “è causale”.
Riconoscere “questo”, significa accorgersi della compresenza, non manifesta, di una ragione fondamentale.
E “non visto che…” tale ragione è non manifesta, allora significa che precede la definizione convenzionale di causa ed effetto.
Cioè:
è
- ad un livello che precede
- la “definizione comune di…” causa ed effetto.
E, SPS, ti ricorda che:
- al massimo
- ti concentri sulla causa, “qua, così” (senza accortezza "lato tuo, centrale" frattale espansa)
rimanendo dunque
- costantemente al di “sotto/dentro (conseguendo)” della ragione fondamentale.
“Il modello Di Blasio (1998) pone… l’accento sul Decision based forgiveness, ossia sull’aspetto decisionale.
In quest’ottica il perdono appare come una decisione volontaria che produce un cambiamento cognitivo che permette il rilascio del risentimento e del desiderio di vendetta.
Secondo il modello Di Blasio il perdono sembra essere inteso come un lasciar perdere, lasciare cadere o dimenticare…”.
I 7 passi del perdono – Daniel Lumera
- Secondo il modello… il perdono sembra essere inteso come un lasciar perdere, lasciare cadere o dimenticare (chi/che cosa, quale situazione già successa, quale tipo di passato “radioattivo”... tendi a "dimenticare"?).
Il disinnesco passa da tutto, se non ricordi dal momento di “è già succcesso”.
Che cosa “perdoni”?
Ossia, che cosa sei sempre e “ritmicamente (incantevolmente)” predisposto/a a… "perdonare", alias, a permettere che accada “nuovamente”?
Lo status quo.
Tutto dipende dalla prospettiva, attraverso la quale inquadri il “tutto”.
E… un “incantesimo”, ti porta strategicamente e funzionalmente “lato proprio, centrale”, a "perdonare" in maniera tale da 1) non accorgerti, 2) permettere di continuare 3) rendendo ciclico lo status quo, ovvero 4) mantenendolo stabile nella propria “rotazione”, così come 5) la gravità emerge in seguito al girare sul proprio asse, 6) garantendo quella percentuale di “possesso” altrui, che 7) si ritrova come imprigionato “naturalmente” nel relativo campo di gravitazione 8) invisibile, allo stesso modo dell’intenzione che anima la dominante “qua, così”, 9) qualcosa che tendi a “perdonare”, nel momento in cui 10) “occhio non vede e cuor non duole”.
“Non sai quello che fai…”.
Perché non ricordi cosa “è già successo”…
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"Gravità"... ed orizzonte degli eventi. |
“Il perdono è capace di ristabilire quel ponte tra i differenti aspetti del nostro essere e ciò che viene chiamato ‘disequilibrio’ o ‘offesa’ altro non è che l’indicatore della necessità di recuperare una visione olistica della realtà, capace di garantire l’accesso a una dimensione più consapevole di se stessi, degli altri e del mondo.
Da queste definizioni si evidenzia il fatto che l’unico approccio che possa permettere una comprensione globale e completa del perdono è quello olistico, capace di relazionare e collegare le varie componenti multidimensionali e relazionarle con un nucleo centrale, rappresentato dalla coscienza…”.
I 7 passi del perdono – Daniel Lumera
Non ricordando, osservi parzialmente:
- l’unico approccio che possa permettere una comprensione globale e completa del perdono è quello olistico, capace di relazionare e collegare le varie componenti multidimensionali e relazionarle con un nucleo centrale, rappresentato dalla coscienza…
Il “nucleo centrale” ti piace credere che sia “in te (te)”.
E certamente è così, ma… “qua, così” passa per la dominante, che è la grande concentrazione di massa; risultando, il “tuo” complesso, come deviato... dalla sua compresenza non manifesta.
Ergo:
ciò che descrive Lumera è corretto, ma manchevole (non tenente conto) della parte più prossima fisicamente a/in te, che non sei più tu, ma “tu (alias: il filtro dominante, il firewall ambientale)”.
Tu puoi sempre bypassare, a piè pari, qualsiasi situazione di fondo ma, per poterlo fare lo devi prima essere (intendere “lato tuo, centrale”, riassumendoti grande concentrazione di massa, giurisdizionalmente impegnata a riprogrammare il sistema operativo frattale espanso, impiegato per delegazione frattale espansa).
In assenza di ciò, non riesci a sostituirti alla dominante e, quindi, nemmeno ad essere te stesso/a. Così… “cambi”.
Cerchi di cambiare, impelagandoti nelle sabbie mobili AntiSistemiche:
- il cercare diventa ricercare, ossia, continuare a cercare in tondo (loop)
- il cambiare diventa sostituire qualcosa, facendo finta che basti così, omettendo regolarmente e diabolicamente di… sostituirti alla ragione fondamentale (status quo, dominante) rimanendo "te stesso/a, centralmente".
Nessuno fa niente, per… niente, “qua, così”.
Tutto sembra avere un senso (logica) se comporta un “guadagno personale, diretto”, che non coincide con il “lato umano, centrale”.
Il risultato è la “tua” realtà manifesta, costellata di povertà interiore ed esteriore (della quale, caratteristica, puoi oltre che vedere la “forma”, anche osservare, comprendere, ricordare, la ragione fondamentale… se accetti di diventare "trasparente, come la dominante", e di incarnare la prospettiva che deriva dall’ottica frattale espansa “lato tuo, centrale”).
C’è come un “effetto specchio” (non solo “qua, così”), che piuttosto di regolare, isola (regolando).
Tutto come se fosse un problema di ottiche, rifrazioni, riflessioni, lenti, angoli e… quindi, prospettive, apparenze tra solidità fondamentali, etc.
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Il potere frazionario, riduce... |
“In definitiva, la luce che emaniamo influenza l’attività cellulare, emozionale e mentale di altri organismi, siano essi vegetali, animali o umani e interagisce con l’ambiente esterno, modificando la materia attraverso l’informazione che trasmette…”.
Il codice della luce – Daniel Lumera
“La luce che emaniamo…” è un segnale traente.
È una “forza”.
Ma… allo stesso tempo, così agendo sulla condizione psicofisica individuale (by segnale Media, per la Massa), è possibile progressivamente abbassare, nel tempo e nella convenzione, lo stato di luce singolare e massiva (come regolando un potenziometro invisibile, a capo della copertura di luce in un intero ambiente).
L’umano si “spegne” pian piano, senza rendersene conto… mentre ha solo l’idea di “partecipare e scegliere da protagonista la ‘propria’ conduzione d’esistenza ‘qua così’”…
Qualcosa che non succede solo con la componente “luce”, bensì, qualcosa che succede regolarmente, ad esempio, anche mediante impoverimento della componente “aria”, per mezzo dell’inquinamento (che, dunque, è stato tollerato e permesso, perché utile alla dominante, al fine di condizionare/climatizzare l’atmosfera terrestre, ossia, quello che riassumi ad ogni istante per mezzo dell’aria, respirata nei polmoni).
“La luce però è in grado di trasmettere queste indicazioni solo se la gamma del suo spettro non viene alterata e dunque non è tanto l’intensità, quanto la ‘qualità’ che determina la capacità di essere trasmettitrice di informazioni…”.
Il codice della luce – Daniel Lumera
Appunto... (a livello frattale espanso, è la "qualità" dell'aria, dell'acqua, del cibo, della vita, etc.).
“Se… la luce tra i due bicchieri è bloccata da un vetro o da una parete che ne altera la radiazione ultravioletta, la reazione nel secondo bicchiere non avviene.
Dunque la luce è portatrice di segnali e messaggi e senza la sua presenza queste informazioni non possono essere trasmesse…”.
Il codice della luce – Daniel Lumera
Se… la luce tra i due bicchieri è bloccata da un vetro o da una parete che ne altera la radiazione ultravioletta, la reazione nel secondo bicchiere non avviene…
L’informazione dominante, comunque, ti raggiunge sempre… perché già in loco (segnale portante dominante, clock).
Mentre è l’alternativa sostanziale che “non avviene”.
Tu sei suddiviso/a e le “tue” cellule lo sono altrettanto, rimanendo in una soluzione che le prevede in quanto ingranaggi di/in una situazione estremamente sfuggevole, senza un orientamento “centrale, lato tuo”.
Cosa ci fa la silice colloidale negli alimenti? L’antiagglomerante E551.
Fave,mais, arachidi, olio vegetale, sale, peperoncino in polvere, esaltatore di sapidità, E621, aromi, antiagglomerante silice colloidale.
Cosa ci fa la silice colloidale come ingrediente di questo mix proposto come idea aperitivo?
Svolge il suo ruolo di additivo a-n-ti-agg-lo-me-ran-te come indicato.
Il termine indica un "composto che riduce la tendenza di particelle individuali di un prodotto alimentare ad aderire una all’altra"…
Il biossido di silicio è una sostanza molto resistente alle sostanze chimiche, trova numerose applicazioni nell’industria del vetro, nell’industria ottica e in edilizia…
E veniamo all’utilizzo nell’industria alimentare come additivo (E551)…
È consentito anche l’uso in sostanze impiegate come vettori di emulsionanti, coloranti, aromi.
Secondo le norme comunitarie in materia di agricoltura biologica, additivi a base di silice sono omologati anche per l’uso in alimenti biologici “soltanto come agente antiagglomerante per erbe fini e spezie”…
I meccanismi di assorbimento del silicio non sono comunque ben definiti…
Per ora l’Efsa si è espressa sull’uso di nanomateriali a base di biossido di silicio per fabbricare imballaggi alimentari.
Tutto da approfondire lo studio delle applicazioni delle nanoparticelle di biossido di silicio nelle filiere alimentari e la relazione tra dimensione delle particelle e loro effetti.
Link
- i meccanismi di assorbimento del silicio non sono comunque ben definiti
- tutto da approfondire lo studio delle applicazioni delle nanoparticelle di biossido di silicio nelle filiere alimentari e la relazione tra dimensione delle particelle e loro effetti
- veniamo all’utilizzo nell’industria alimentare come additivo (E551)
- il termine indica un “composto che riduce la tendenza di particelle individuali di un prodotto alimentare ad aderire una all’altra
- il biossido di silicio è una sostanza molto resistente alle sostanze chimiche, trova numerose applicazioni nell’industria del vetro, nell’industria ottica e in edilizia
- se… la luce tra i due bicchieri è bloccata da un vetro o da una parete che ne altera la radiazione ultravioletta, la reazione nel secondo bicchiere non avviene
- fabbricare imballaggi alimentari.
Ok?
Dove pensi che termina e a cosa si riferisce il famoso “divide et impera…”?
Accorgiti.
Com’era l’Europa (lato Germania, centrale) durante la seconda Guerra mondiale e come è dopo la Brexit (lato Germania, centrale)?
"Senza" Regno Unito (con le sanzioni alla Russia).
Dopo due guerre, sembra essere cambiata la strategia sottodominante ("tedesca"), mossa ancora una volta (in leva, wireless, non localmente, ubiquamente, etc. dagli "Usa, by forza in leva, etc.")…
Spesso, la realtà manifesta non sembra avere molta “fantasia”. Vero? Ne ha molta di più, SPS. No?
È una “fantasia”, allora, anche il comportamento delle Borse che, prima di un importante annuncio, di solito "prendono come il trampolino" per, poi, andare nella esatta direzione opposta (tuffo)?
Come ti programmano?
In molte maniere ma… d’insieme.
Il dettaglio può, infatti, anche essere utilizzato in quanto parte da sacrificare. È solo d’assieme che tutto prende una forma esatta.
La dominante usa tutto (dettaglio per dettaglio), d’assieme.
Navigando il tutto, nel tutto, come se esattamente fosse un fiume costantemente in piena.
Una via a senso unico, apparente.
Un senso di scorrimento che sembra naturale, così da non metterlo mai in dubbio. Come puoi accorgerti di ciò che scorre d’insieme, utilizzando tutto (insieme, allo stesso tempo) come un “cavo” per l’informazione e la formazione (status quo, dominante)?
Osservando alla stessa maniera, d’assieme… dettaglio per dettaglio (frattalità espansa "lato tuo, centrale").
Certo, perché l’ambiente è un codice.
Poiché il sistema operativo ambientale è frattale espanso…
Il secondo film, “Underground – The Julian Assange story”, su Assange (più giovane, rispetto al primo), rende l’idea della differenza tecnologica tra esercito Usa e società:
- quando la Massa aveva il Commodore Amiga 2000/3000 (fine anni ’80 e inizio 1990)
- l’esercito Usa invadeva l’Iraq, nella “Prima guerra del Golfo (2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991)”, e lo faceva con grande sfoggio di tecnologia iper avanzata, sia per quanto riguarda l’attività aerea che navale che a terra).
Ad esempio:
- il bombardiere tattico Stealth Lockheed F-117 Nighthawk... Link
- il General Dynamics EF-111A Raven… un velivolo supersonico bimotore da guerra elettronica con ali a geometria variabile... Link
Osserva, addirittura, come è stata definita questa guerra:
circa 50 000 soldati statunitensi su 700 000 mandati nel Golfo nel 1991 per combattere la "guerra tecnologica" contro Saddam Hussein contrassero una malattia che intaccava il sistema immunitario.
La malattia nota come “sindrome del Golfo” è da attribuirsi a vaccini sperimentali contro l'antrace che il Pentagono fece iniettare a tutti i militari indistintamente…
Link
Quando si dice “la notizia, dentro la notizia”.
Pensi che a bordo di simili “dispositivi”, ci fosse nel 1990 un Amiga? Ma nemmeno nel 1969, quando la Nasa (ti dicono che) spedì il primo uomo sulla Luna...
Suvvia.
Questa "spigolatura" serve per farti accorgere della differenza e dello “svantaggio” nel quale sopravvivi, anticipato/a costantemente.
La fase commerciale arriva sempre dopo. Ed è la fase del "contentino (apparenza)", che viene scambiato – come specchi colorati – per evoluzione e progresso (civiltà).
In film come “Now you see me (1 e 2)” è la Massa a fare la figura dei… “babbani”.
Così come è... “qua, così”.
In “Underground – The Julian Assange story”, ti fanno vedere un giovane Assange che viola il sito dell’esercito Usa (all’alba della “Prima Guerra del Golfo”).
Vero o falso, che sia… a te serve e basta, accorgerti di taluni fatti.
Assange viene associato ad un Commodore 64 (potenziato da esso stesso). Neanche un Amiga, quindi. E con quel primitivo aggeggio, si è collegato – via telefono – al sito "segreto" Usa, nel 1989/1990 (prima dell’apertura ufficiale, al mondo, di Internet, avvenuta nel 1992).
Nel 1991 venne arrestato e nel 1994 la Commodore fallì.
Nell'aprile del 1994, Commodore International Ltd. fallisce a causa di errate scelte di gestione effettuate dal gruppo dirigenziale volte alla massimizzazione dei profitti mediante la produzione di componentistica di scarso pregio e ad errori di marketing dei propri prodotti…Link
Nel durante… la Prima Guerra del Golfo s’interruppe improvvisamente (ricordi le immagini della Tv, che ritraevano una folla immensa di veicoli Usa ed alleati, alle porte di Baghdad?).
Per poi riprendere le operazioni, nel 2003, con la “Seconda guerra del Golfo”…
Dunque, mentre a te davano questo:
il Commodore 64… questa macchina è caratterizzata soprattutto da una grande capacità di memoria e dall'introduzione di nuovi processori dedicati alla grafica e al suono.
La flessibilità di questi processori, unita alla possibilità di far girare programmi di dimensioni consistenti, garantiranno al Commodore 64 una longevità senza paragoni, rendendolo l’home computer più venduto di tutti i tempi: circa 22 milioni di esemplari…
Link
I “militari” attaccavano con gli avveniristici Stealth.
Un po’ come gli iracheni, che si ritrovarono di fronte le truppe Usa, più simili a X-Men, che a soldati alla pari.
Quanto “tempo (vantaggio)” passa tra un “Commodore 64 e Stealth”?
Almeno mezzo secolo, a “velocità ordinaria” ( o… “parabolica esponenziale tecnologica”, rilasciata per l’uso commerciale massivo).
Eppure, il tempo è azzerato “allo stesso tempo”, se… dalla prospettiva militare Usa. Pensa, allora, a quale “differenza (vantaggio)” esiste tra te e la dominante.
Tutta la differenza che esiste tra “Dio e la propria… creazione (te ricompreso/a ‘qua così’)”…
Se non “sostituisci (senza cambiare, tu... visto che "già sei")” la dominante, la distanza tra di voi, nonostante tutto, rimane - come minimo - sempre la stessa. E il "perdono" è qualcosa di molto più simile alla profondità di un incanto, nella quale dimentichi selettivamente tutto quello che "serve (ed "è già successo")".
Perdono = stanno... perdendo (hanno perso, sono dispersi).
Accorgiti…
Davide Nebuloni
Bollettino SPS numero 1849
Ciao Davide,
RispondiEliminauna cosa l'ho imparata da tutto questo, credo che non aprirò mai più una partita iva in italia
è una guerra con fisco leggi e pure con truffatori che incontri nel cammino
mai più!!
preferisco fare il dipendentino almeno dormo tranquillo, al massimo cercherò di ricorire qualche ruolo dirigenziale in qualche società ma in proprio non mi ci metto più!
Ciao, se questa è la tua esperienza, ti avrà senz'altro insegnato qualcosa.
EliminaBene. In bocca al lupo.
Serenità. Smile
In bocca al Lupo ci sono già stato...
EliminaOk. E' tutta esperienza, allora :)
EliminaSmile
Ciao Davide, come sempre scrivi bellissimi post di cui condivido tutto (ed è per questo che commento poco, anche perchè mi sarebbe piaciuto scriverti solo nel momento in cui sarei riuscito ad ottenere qualche risultato pratico nel mio tentativo "lato mio centrale" ma l'unica cosa che ho "guadagnato" è l'accorgermi di essere sotto il dominio della dominante per cui nulla più mi interessa di quello che mi "spaccia" ma la pre-occupazione per la mia famiglia e il futuro dei miei figli mi attanaglia ancora e vorrei veramente trovare la leva per alzare il velo). Ti ho scritto perchè oggi prima di leggere il tuo post ho letto un bel articolo sugli uomini rana che frattalmente mi ha portato al tuo post che spiega "in profondità" il perchè siamo uomini rana. Dal mio lato centrale mi piace pensare al per-dono non come mezzo per dimenticare di essere sotto dominio o come dici tu di essere persi ma come l'unica via per uscire dal loop ... senza nulla dimenticare (nemmeno quello "che è già successo")io perdono la dominante e i suoi valletti, la massa e gli ignoranti, l'elitè e i superbi ... non voglio vendette voglio solo poter volare libero "in comunione".
RispondiEliminaDavide sei fantastico nella tua perseveranza ... continua a battere il tamburo.
Un caloroso abbraccio. Cristiano
Caro Cristiano, sempre bello ritrovarti :)
EliminaTi capisco. Ma... occorre andare "oltre orizzonte", con la prospettiva.
Anche il perdono è un'arma sottile. Infatti, se tu perdoni (e non dimentichi) ma non vai oltre a questo, non cambia niente nella sostanza "qua, così"... perchè la dominante & company, di sicuro, non smettono di fare quello che fanno.
Grazie. A presto.
Un caro abbraccio.
Serenità
Caro Davide concordo ancora una volta con te ... andare "oltre l'orizzonte" significa entrare in guerra con la dominate & company ... e probabilmente (99%)perdere soprattutto se si è in "quattro gatti" pur restando la possibilità, se si rimane "centrati" dopo la morte del corpo fisico, di non farsi fregare ancora una volta.
RispondiEliminaDopo vent'anni da "avvocato" sono però stufo di guerre, piccole o grandi che siano, che alla fine sono sempre guerre gestiste dalla dominante .... sono stufo di gente che si scontra per qualche euro o per un metro quadrato ... sono stufo di esperti, guru e maghi ... sono stufo di leggi regolamenti e trattati ... sono stanco di far capire a chi mi sta vicino come stanno veramente le cose ... alla fine mi sento solo e da soli non si può affrontare "qua così" la madre di tutte le guerre quella per andare oltre l'orizzonte (anche se preferirei morire in battaglia che cotto lentamente) ... leggere te è l'unico modo per respirare aria pulita. Grazie. Cristiano
Caro Cristiano, Oltre Orizzonte è di più, se sei e rimani come un Buco Nero (hai presente?). Percepisco che la realtà si manifesta "in ossequio" alla grande concentrazione di massa. Inoltre, percepisco che la dominante non è Dio, nè il Diavolo, ma... una forza "concentrata (coerente)", che ha capito (ricorda) come funziona il sistema operativo frattale espanso (in delegazione frattale espansa).
EliminaLo so... sembra una follia. Ma... "il caso non esiste".
Non è una guerra, quindi. E' all'opposto, finalmente, una "pace". Quella che ottieni in te, tra te e te, con te al tuo centro, centralmente (in maniera tale che non ci sia spazio per nient'altro e nessun'altro/a).
E' una densità. Per questo scrivo "grande concentrazione di massa". Non è la grandezza, il volume, la massa, etc. bensì... la "grande concentrazione" della tua grandezza, volume, massa, etc.
Hai presente Yoda? Ecco.
Coerenza. Idee chiare. Ricordo. Consapevolezza...
Il resto "vien da sè"... alias: ci pensa, per te, il sistema operativo frattale espanso, "ad immagine e somiglianza".
Per cui, non importa se ci sono "quattro gatti". Importa che ce ne sia almeno uno, coerente con se stesso sino al punto, tale da renderlo "presentabile e rintracciabile" dal Genio frattale espanso... proprio come quando ti metti in bella luce, di fronte a qualcuno/qualcuna di "influente", che vuoi "conquistare". Sì... per avere un favore. Ma in questo caso... non si tratta di "ruffianare", poichè "qua" funziona "così".
Non sei in guerra... anche se c'è e non lo sai. E' "allo stesso tempo". Ricordi?
Non ci conosciamo da... quanto? Da sempre...
Tuttavia "qua, così" non ci riconosciamo.
"Leggere te è l'unico modo per respirare aria pulita...": grazie. Che bel regalo :)
Forza Amico "mio". Brilla a più non posso!
A presto e un caro abbraccione fraterno.
Serenità. Smile
N.B. Da avvocato: il fatto che (visto che non è riconosciuta, in occidente, la reincarnazione) non ho scelto io (per la legge italiana) di venire al mondo "qua, così", non mi libera dal vincolo della legge italiana stessa? Chi gli dà il diritto di appiopparmi una parte del debito pubblico e sottomettermi (quando non sono ancora in grado di intendere e volere) ad un tipo di educazione simile? In termini di legge, tutto questo non è, forse, paragonabile al "rapimento ed alla schiavitù"? Non è forse qualcosa di simile al prendere trovatelli ed all'instradarli verso un futuro diverso da quello che potevano scegliere libermamente di tracciare, pur nascendo "trovatelli"?
Il nostro diritto vale meno di quello che troviamo alla nascita (manifestazione)?
Il mondo è colonizzato da qualcosa che arriva sempre prima, rispetto a chi nasce. Ma non può essere tutto limitato e riferito a ciò. Nel processo educativo (by status quo) io perdo me stesso, perchè di sicuro non sono quello che emerge da me, dopo l'educazione ricevuta "qua, così", pur continuando ad essere me stesso, in profondità... non riuscendo a capire quello che succede, nè chi/cosa/quello che sono.
Su queste false fondamenta, prospera qualcosa che non sono io, pur essendo (io) chiamato a cooperare (dipendenza, conseguenza) con/a qualcosa che non riconosco come proveniente da me (ma che mi usa e consuma).
Grazie ancora :)