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Lo vedi il... Voladores (fonte d'ispirazione, comando/vessillo)? |
“Quello che ha fatto è qualcosa, per cui non si può chiedere scusa…”.
Remember
Eppure, a prescindere dal fatto compiuto, nel tempo, le “forze sottodominanti” ottengono sempre il “perdono” e, così, lo status quo sopravanza (ossia, rimane immobile in se stesso) qualsiasi altra “pretesa”, che non esiste, nemmeno, più.
Nel tempo, le persone muoiono ed allo stesso modo… si cancellano i loro propositi. Tutto ciò che va in asse ereditario (in ogni maniera, fisica, legislativa, genetica, etc.), finisce in una sorta di “calderone (non ben specifico)”, nel quale il tramestio continuo produce direzionalità, "di fatto", ancora una volta, AntiSistemica by dominante.
Cioè, ogni sorta di “rabbia” viene convertita in “forza”, per l’auto mantenimento del reale manifesto “qua, così”. E, tutto ciò, “serve” solo ad una linea di conduzione simile.
"Ci sono due direttrici di sviluppo nel mondo, due tipologie di organizzazioni che stanno facendo ricerche sulla blockchain:
da un lato, ci sono le grosse aziende, le banche, le multinazionali e i governi di buona parte del mondo; dall'altro, ci sono le piccole start-up dall'alto contenuto innovativo ma spesso senza grandi risorse economiche...".Gabriele Domenichini
Spesso senza grandi risorse economiche...
Ossia:
"c'è una sola direttrice di sviluppo nel mondo, una tipologia di organizzazione...".
Ovvio, senza necessità di agganciare il metafisico, questo meccanismo "unitario" si snocciola anche solo fisicamente, ad esempio, attraverso la “propria” discendenza, che si preoccupa di “portare avanti delle autentiche ‘crociate”, in nome di un torto (o ragione) subito dai relativi consanguinei in linea diretta”: in nome, dunque, di un interesse di parte.
Quando questo va a compimento, la "vendetta" trova un senso nell’atto del ripristino di un equilibrio fondato sulla “legge del taglione (di antica memoria e… ‘cultura’)”. Quando, invece, la vendetta rimane “appesa”, la vita continua come dentro ad una trincea, come in guerra, come se tutto dipendesse da… (in ogni caso, non cambia sostanzialmente nulla, visto che "la vendetta è una reazione continua").
L’espansione della prospettiva “lato proprio, centrale”, permette di comprendere quanto sia – nella sostanza – identico, quello stile di vita che consegue, sopravvivendo lungo la via rivolta verso la risoluzione della vendetta. Sì, perché… la vendetta, in realtà, non si “esaurisce” mai, essendo un testimone che passa di mano, tra persone che appartengono (come ingarbugliate) ad un circolo vizioso che, proprio per questa “forma”, non può mai del tutto “sciogliersi”.
Allora, nota bene:
se la scienza deviata afferma (ti dice ed asserisce, dogmatizzando) che il “moto perpetuo (free energy)” non esiste, come mai – all’opposto – il mondo è da sempre “qua, così”, in guerra?
Cosa alimenta, senza fine di continuità, un simile ed eterno conflitto?
Forse, in un simile ambito, la scienza deviata non può sentenziare? Forse, le sue leggi, non valgono… quando si tratta di un ambito sorretto da un altro tipo di “fisica (ragione)”?
Esiste sempre la filosofia, la scienza sociale, la religione, la quantistica (che va ad occuparsi di fenomeni che riguardano “l’osservatore, e tutto ciò che viene a modificarsi, in seguito alla relativa osservazione o, meglio, compresenza… non sempre manifesta), no?
Oppure, questa branche scientifiche, non sono “scienza”?
SPS, come ben sai, “è” al di là di ogni necessità di distinzione, di parte (che non sia l'unica distinzione possibile, fra "dominante e dominati", della quale occorre che ti accorga).
SPS, “osserva” e… chissà come mai, “non modifica nulla, relativamente a quello che ‘osserva, neutralmente’”.
Dunque, come mai – all’opposto – ti indicano, un osservatore che ridispone l’osservato?
Di chi/cosa ti stanno “parlando”? Di te? A livello 1) potenziale e 2) depotenziato, sì. Nel disinnesco assoluto o, meglio, relativo alla dominante, sì.
Ma, allo stesso tempo, non stanno annuendo a te, quanto alla dominante “qua, così”.
Si stanno riferendo a te, ancora, quando indicano la tua facoltà di interazione con l’osservato, ad un livello ininfluente, rispetto allo status quo, della “tua” osservazione, ovverosia:
- tu, in effetti, "produci" ciò che la quantistica afferma
ma
- ad un livello “troppo poco espanso (diluito, depotenziato)”, rispetto alla forza (ragione fondamentale) aggregante, che mantiene lo status quo esattamente e sempre identico, nella sostanza.
Osserva, a livello frattale espanso (per altro “verso e prospettiva”), come “sei messo/a, ‘qua così’”.
29 gennaio 2014
Fibra ottica da record: raggiunti gli 1,4 Tbps di velocità su reti già esistenti.
Dall'Inghilterra arriva una nuova tecnologia in grado di rivitalizzare le reti in fibra ottica già esistenti e di migliorarne le prestazioni, in termini di larghezza di banda, di oltre il 42 percento…
Una velocità che, secondo quanto dichiara Alcatel, permetterebbe il download di quarantaquattro film in Hd non compressi, in un solo secondo.
Non si hanno ancora indiscrezioni su quando (e se) British Telecom aggiornerà le proprie infrastrutture con questa nuova tecnologia, in grado di aumentare del 42,5 percento l'efficienza della trasmissione di quasi tutte le attuali reti in fibra ottica del gestore inglese, che potrebbe quindi presto offrire ai propri utenti dei nuovi servizi a banda ultralarga, con una velocità di trasferimento dei dati che rischia di superare le attuali possibilità di scrittura/lettura degli hard disk integrati nei computer...
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- una nuova tecnologia in grado di rivitalizzare le reti in fibra ottica già esistenti e di migliorarne le prestazioni (la fibra ottica, in Italia, è ancora una “novità” e, già, puoi leggere che 1) è da" rivitalizzare", 2) è da "migliorare")
- non si hanno ancora indiscrezioni su quando (e se) British Telecom aggiornerà le proprie infrastrutture con questa nuova tecnologia (“quando e… se”)
- una velocità di trasferimento dei dati che rischia di superare le attuali possibilità di scrittura/lettura degli hard disk integrati nei computer (un potenziale, che nemmeno puoi utilizzare - a pieno - dunque).
Tutto ciò non è casuale, bensì, è riferito alla “tua” condizione esistenziale “qua, così”.
La memoria frattale espansa, indica sempre il “tuo” stato attuale.
A te spetta, l’espansione dell’informazione “neutrale, frattale espansa”, in maniera tale da andare a coprire interamente, la forma reale manifesta, che si diparte dal “momento di ‘è già successo’, in poi”, trasformando il presente in previsione strategica dominante; il passato in “eterno compresente”; il futuro in una autostrada, lungo il solco dell’aratro, tracciante la direzione univoca, univocamente…
Il “tuo” ritardo “vive e regna nei secoli dei secoli”, in qualsiasi tipo di dettaglio reale manifesto “qua, così”, sino a quando… non ne ritorni a capo.
Ovvio, nel segnale frattale espanso, esiste qualsiasi informazione - anche “lato tuo, centrale” - ma, senza accorgerti e senza consapevolezza è come “cercare un ago nel pagliaio”.
Osserva, allo stesso tempo, il “tuo” ritardo ed il tuo potenziale (riflessi nell’informazione di turno).
Light Rider: la moto in 3d firmata addirittura Airbus.
La notizia è sensazionale, ma le "notizie" sarebbero addirittura due a guardar bene quel che vi stiamo per raccontare. La prima è che la moto che si può stampare con una banale stampante 3d parrebbe realtà; la seconda è che a realizzarla è quanto di più lontano dal mondo delle due ruote: arriva da Airbus, in pratica chi da sempre fa e commercializza aeroplani!
Si chiama Light Rider, e per la precisione è realizzata da una società sussidiaria di Airbus, la APWorks, ma il succo cambia poco.
Quella che in apparenza è un ibrido tra una motocicletta e una bicicletta di fatto è una moto vera e propria - molto probabilmente, e qui avremmo la "terza notizia" - la moto più leggera del mondo.
L'ago della bilancia per pesare la Light Rider si ferma infatti ad appena 35 Kg. Il segreto sta in un telaio ultraleggero, realizzato in polvere di alluminio e dal nome poco pronunciabile, battezzato Scalmalloy.
Ma non fatevi ingannare dal peso - questa magica polverina sarebbe infatti più resistente del titanio.
Chi ci chiede del motore immaginerà probabilmente cosa risponderemo.
Ovviamente è elettrico e con prestazioni più vicine a quelle di uno scooter di bassa cilindrata:
la massima è di 80 Km/h e ve lo diciamo: i diaframmi non si possono togliere! Qualche "emozione" in più arriva dall'accelerazione con uno scatto da 0 a 45 orari di 3 secondi.
Quanto invece l'autonomia, l'utilizzo urbano come ogni volta che parliamo di elettrico, la fa da padrone con una percorrenza massima di 60 Km prima di dover cercare una presa alla quale attaccarsi.
La APWorks ci tiene però a precisare che non intende commercializzare la Light Rider - almeno in produzione di massa.
Saranno solo 50 gli esemplari che infatti vedranno la luce destinati probabilmente a facoltosi collezionisti. Perché facoltosi?
Per il prezzo chiaramente - che dal quartier generale che realizzerà la Light Rider hanno fissato attorno ai 50 mila Dollari. Probabilmente è anche per questo che non vedremo il 51esimo esemplare uscire di produzione!
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Ecco, ancora una volta, il “come sei messo/a ‘qua così’”:
- la moto che si può stampare con una banale stampante 3d (potenziale a “domicilio”. Vicino ma, in realtà, "lontanissimo")
- un telaio ultraleggero, realizzato in polvere di alluminio… più resistente del titanio (tecnologia da “X-Men, realizzata/possibile”)
- ovviamente è elettrico… con una percorrenza massima di 60 Km prima di dover cercare una presa alla quale attaccarsi (ecco, tuttavia, il “limite AntiSistemico” di serie)
- la APWorks ci tiene però a precisare che non intende commercializzare la Light Rider - almeno in produzione di massa (ed, infine, ecco il consueto “limite artificiale”, che ti mantiene separato/a da te stesso/a).
“A pagamento e limitatamente”?
Di più… a pagamento (visto che il “limite” è a stretto giro di “dipendenza dal ‘quanto sei disposto/a a pagare per…’”). Ok?
Qualcosa che porta alla memoria (mente), la questione delle cosiddette “indulgenze”. Ricordi?
La dottrina dell'indulgenza è un aspetto della fede cristiana, affermata dalla Chiesa cattolica, che si riferisce alla possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato con pentimento sincero il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione.
Un tempo era necessario anche il versamento di somme di denaro a favore del clero.
Quindi per indulgenza viene significata la remissione parziale o totale delle pene comunque maturate con i peccati già perdonati da Dio con la confessione e che verrebbero altrimenti scontate nel Purgatorio.
La teologia cattolica afferma che l'indulgenza può essere parziale o plenaria, cioè può liberare in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati; è attualmente disciplinata dai documenti Indulgentiarum doctrina e Manuale delle indulgenze…
Link
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Prima del "Manuale delle Giovani Marmotte"... |
- un tempo era necessario anche il versamento di somme di denaro a favore del clero (ecco la forma di pagamento elitario che, anche se è stato “superato”, non cambia la sostanza nella quale “sei, ‘qua così’”. Infatti, “la moto 3d la puoi stampare da te, a casa tua, ma…”)
- per indulgenza viene significata la remissione parziale o totale delle pene comunque maturate con i peccati già perdonati da Dio con la confessione e che verrebbero altrimenti scontate nel Purgatorio (“i peccati già perdonati da Dio con la confessione…” si trasformano in “pene” che, in ogni caso, devi ancora “scontare” o in un modo o nell’altro. Che cosa significa? Che “sotto al livello divino e prima di quello che corrisponde a te, si è interfacciato un livello di filtro, che ‘fa le veci di…’”. Ergo? Un “ordine” che ricava la propria “fortuna”, agendo da intermediario. Di più: come può, Dio, permettere che questo accada? No. Questa è una forma piramidale che permette, in delega, di amministrare il reale manifesto “qua, così”. Cioè: Dio è un ordine di potere perfettamente umano, che si serve di altri umani, per controllare l’umanità).
In “X-Men: Apocalypse”, il “primo mutante della storia”, al proprio risveglio ritrova il mondo dominato da… “falsi dei”.
Tutto è “a forma di pagamento”. Da “lì”, tutto risulta a scadenza e… a consumo, temporale.
Ti accorgi, quindi, che lo stesso tipo di “commercio”, che riguarda le merci e le necessità della compravendita (dall’ingrosso al minuto), riguarda anche e soprattutto… “te” (la "tua" condizione "qua, così")?
Perché i macchinari si usurano, si consumano, necessitano di manutenzione, di parti di ricambio, di filtri, guarnizioni, olio e “tagliandi regolari”?
Perché, tutto questo deriva dalla “forma d’onda dominante (che a livello frattale espanso, viene riflessa ovunque e comunque “qua, così”).
La forma commerciale è, direttamente, “a tua immagine e somiglianza” (per causa/effetto) ed, indirettamente, “ad immagine e somiglianza” della dominante (per ragione fondamentale).
Ogni “parte” è ivi ricompresa, poiché la memoria frattale espansa è, allo stesso tempo, assoluta e relativa a...
L'origine dell'indulgenza si fa risalire ai primi libri dell'Antico Testamento…
Nell'anno sabbatico e in quello giubilare Dio comandava agli Israeliti di avere indulgenza verso i poveri (cancellando i debiti o restituendo le terre) e verso gli schiavi (liberandoli, per far memoria della misericordia di Dio che li aveva liberati dalla schiavitù d'Egitto).
Nel Nuovo Testamento, secondo la dottrina cattolica, Gesù eleva la liberazione dalla schiavitù da quella materiale a quella del peccato, e dunque a perdono della colpa. Quanto alla cancellazione dei debiti, questa si eleva a remissione della pena provocata dal peccato, dunque all'indulgenza come è intesa dalla stessa dottrina…
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Osserva bene “lato tuo, centrale”:
- nell'anno sabbatico e in quello giubilare (ciclicamente)
- Dio comandava agli Israeliti di avere indulgenza verso i poveri (cancellando i debiti o restituendo le terre) e verso gli schiavi (liberandoli, per far memoria della misericordia di Dio che li aveva liberati dalla schiavitù d'Egitto)…
È un loop: il più classico dei loop.
- ad ogni scadenza temporale
- Dio
- comanda, di
- cancellare i debiti, restituire le terre (ai poveri)
- liberare (gli schiavi)
ma
- ad ogni scadenza temporale
- tutto questo si ripete
ossia
- la cancellazione, la restituzione la liberazione
- sono forme di trasformazioni temporanee
- che non cambiano nulla, relativamente allo status quo (che ritorna - ciclicamente - ad imporre, prendere, schiavizzare).
Oppure, credi che “i liberati” rimangano tali e, ciclicamente, la liberazione riguardi sempre altri schiavizzati? Non cambia nulla, ugualmente, poiché questo significa che la forma reale manifesta, emersa, produce continuamente “schiavi, da liberare”.
E ogni liberato/a, a chi dovrà poi portare gratitudine eterna, se - ancora (sempre) “qua, così”?
La forma di “auto intrattenimento (a pagamento)” diventa, allora, da quella schiavistica a quella lavorativa (sempre in cambio del proprio tempo). Ergo: non cambia nulla concretamente.
La tua memoria originale rimane come offuscata dalla fatica e dalla nube dominante.
E, conseguendo, sopravvivi (limitatamente).
Nei secoli dal XIV al XVI l'uso delle indulgenze si era diffuso moltissimo e si introdusse la possibilità di ottenerle con un'offerta in denaro, detta oblatio, per supportare opere che stessero a cuore della Chiesa stessa.
A mano a mano che la pratica delle indulgenze si diffuse, numerose chiese o opere di apostolato o di carità (ospizi, scuole, ospedali) vennero pagati e mantenuti grazie al denaro offerto e la Chiesa si trovò a beneficiarne notevolmente.
Da un lato il penitente era solito fare un'offerta in denaro quando otteneva un'indulgenza, dall'altro l'indulgenza stessa consisteva spesso in una donazione per un'opera della Chiesa come un monastero, un'opera d'arte per una chiesa, e così via.
È facile comprendere come l'intento iniziale di venire incontro alle esigenze del peccatore pentito iniziasse a pervertirsi, in alcuni casi, in puro e semplice commercio.
Si diffuse, inoltre, il fenomeno della questua, cioè la richiesta di denaro per ottenere un'indulgenza, denaro che veniva raccolto dai quaestores mandati da vescovi, conventi, chiese e organismi vari.
Il popolo, inoltre, non era sufficientemente preparato e istruito da comprendere la distinzione tra colpa e pena e si diffuse l'idea che l'indulgenza cancellasse non solo la pena temporale, ma anche la colpa, cioè il peccato vero e proprio:
il pentimento diventava meno necessario e la stessa necessità di porsi con umiltà davanti a Dio si appiattiva, perdendo i suoi contorni.
La pratica dell'indulgenza aveva perso molto del suo valore primitivo e assunto una notevole meccanicizzazione e, considerati gli ingenti quantitativi di denaro che ne derivavano, aumentò consistentemente il numero degli abusi riducendo la questione ad un vero e proprio commercio con vere e proprie tariffe.
Lo scandalo crebbe a proporzioni allarmanti quando cominciarono a circolare scritti papali e vescovili falsi che avevano l'intento di ricavare maggior denaro dichiarando questa o quella nuova indulgenza o che diffondevano puri e semplici errori teologici.
Si toccò il vertice del problema quando principi e notabili pretesero di avere una parte dalle indulgenze raccolte poiché racimolate nei loro territori.
La pratica dell'indulgenza aveva anche assunto una forte connotazione di obbligo sociale, poiché l'uso era tanto endemico che chi vi si sottraeva appariva come un cattivo cristiano, un peccatore incallito che non avesse umiltà sufficiente a comprendere di dover espiare le sue colpe.
Poiché, inoltre, tutti peccavano, tutti dovevano partecipare e la pratica metteva in ombra le altre vie di penitenza e di santificazione. Andava così persa ogni spontaneità e il valore di crescita morale della pratica stessa.
Il Papato era conscio dello scandalo e cercò in diverse occasioni di porre un argine al problema, sia prima... che anche in conseguenza... della denuncia dell'allora monaco agostiniano Martin Lutero (1515), ma le misure prese non furono sufficienti ad evitare uno strappo irrimediabile:
lo Scisma Protestante.
Se l'abuso delle indulgenze, infatti, non fu né il solo né il principale motivo a generarlo, fu senza dubbio un elemento scatenante in un periodo di estrema tensione tra le diverse parti e aggravò le divergenze esistenti…
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Questa è una forma di “riproduzione cellulare”, che trasforma (ma non cambia) il tessuto sociale, mediante l’assunzione di un diverso ed apparente livello di “credo/osservanza/sterile possibilità prevista sempre dalla dominante”, lasciando sempre l’alternativa sostanziale al di là dell’orizzonte (convenzione).
L’indulgenza (in qualsiasi sua forma) è una forma di “prescrizione”. E in un piano inclinato, reale manifesto “qua, così” (dominato piramidalmente, in delegazione frattale espansa)… tutto ciò riassume le connotazioni di uno scorrimento “clientelare, gerarchico, strategico, etc.”.
La prescrizione è un istituto giuridico che concerne gli effetti giuridici del trascorrere del tempo. Ha valenza in campo sia civile sia penale.
Nel diritto civile indica quel fenomeno che porta all'estinzione di un diritto soggettivo non esercitato dal titolare per un periodo di tempo indicato dalla legge.
La ratio della norma è individuabile nell'esigenza di certezza dei rapporti giuridici…
In diritto penale determina l'estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo.
La ratio della norma è che, a distanza di molto tempo dal fatto, viene meno sia l'interesse dello Stato a punire la relativa condotta, sia la necessità di un processo di reinserimento sociale del reo.
La prescrizione è motivata dal diritto dell'imputato ad un giusto processo in tempi ragionevoli (superati i quali il reato si estingue), dal fattore tempo che rende oggettivamente più difficile (ad esempio per l'inquinamento delle prove, la scomparsa o minore memoria e attendibilità dei testimoni) sia l'efficacia dell'azione penale che l'esercizio del diritto di difesa, quanto più le indagini e il processo avvengono anni dopo il fatto oggetto di reato.
Altra considerazione è il contrasto di un termine di prescrizione dei reati col principio della certezza del diritto e della pena, che si realizza in primo luogo con la certezza prima e con l'intensità e l'estensione temporale (la durata e la "durezza") delle misure detentive. La certezza viene a mancare quando il reato non può più essere perseguito con una sentenza di condanna perché i termini di prescrizione scadono mentre i processi sono ancora in corso.
Questo accade ad esempio... se la legge fissa i termini per la prescrizione di un reato inferiori alla durata media dei procedimenti per quel tipo di procedimento... e... dei tempi effettivi di funzionamento della giustizia penale…
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C’è “premeditazione (di parte), in tutto questo (la solita 'parte')”, nonchè il motivo centrale per il quale "un processo dura così tanto tempo":
- la prescrizione è motivata dal diritto dell'imputato ad un giusto processo in tempi ragionevoli (superati i quali il reato si estingue), dal fattore tempo che rende oggettivamente più difficile (ad esempio per l'inquinamento delle prove, la scomparsa o minore memoria e attendibilità dei testimoni) sia l'efficacia dell'azione penale che l'esercizio del diritto di difesa, quanto più le indagini e il processo avvengono anni dopo il fatto oggetto di reato
- la ratio
della norma è che, a distanza di molto tempo dal fatto, viene meno sia
l'interesse dello Stato a punire la relativa condotta, sia la necessità
di un processo di reinserimento sociale del reo.
- questo accade ad esempio... se
la legge fissa i termini per la prescrizione di un reato inferiori alla
durata media dei procedimenti per quel tipo di procedimento... e... dei
tempi effettivi di funzionamento della giustizia penale…
E se… il fattore temporale è calcolato, ad hoc, nella formula che porta, anzitempo, alla prescrizione stessa?
Qualcosa che succede, dal momento in cui la forma reale manifesta non è “giusta, lato umano”. E quindi… rende concreta ogni possibile e non immaginabile “forma di ansa”, edificabile lungo il corso di uno scorrere artificiale “ad immagine e somiglianza” della ragione fondamentale, alla sorgente del “fiume esistenziale ‘qua così’”.
Osserva cosa succede, ogni volta, in un ambito che non cambia mai, ma solamente si… trasforma (segno, inequivocabile, a livello frattale espanso, della compresenza non manifesta, della dominante, che “non cambia mai, se non trasformandosi per l’occasione”).
In radionica, ad esempio, ritrovi tutto questo, allorquando si utilizza il termine “in proiezione”.
La società fu fondata nel 1913 da Arthur Andersen e Clarence DeLany con il nome di Andersen, DeLany & Co. Mutò in seguito denominazione sociale in Arthur Andersen & Co. nel 1918. Il primo cliente di Arthur Andersen fu la Schlitz beer di Milwaukee…
Andersen ebbe una instancabile fede nell'istruzione come base su cui sviluppare una nuova professione di contabile.
Creò il primo programma centralizzato di formazione e credette nella formazione durante l'orario di lavoro. Fu generoso nell'aiutare organizzazioni educative, civiche e caritatevoli. Nel 1927, fu eletto nel collegio dei revisori della Northwestern University di cui fu poi presidente dal 1930 al 1932.
Fu anche presidente del collegio esaminatori per certified public accountants nell'Illinois.
Andersen, che diresse la società fino alla scomparsa nel 1947, era un sostenitore del mantenimento di alti standard nella professione di revisore. Sostenne che la responsabilità dei revisori nasce nei confronti degli investitori e non dei clienti stessi.
La leggenda vuole che nei primi anni di attività egli fu avvicinato da un dirigente di una locale ferrovia ed invitato ad approvare un bilancio "truccato" altrimenti avrebbe perso un cliente importante. Andersen rifiutò con decisione, rispondendo che non avrebbe approvato i conti per tutto il denaro d'America.
Leonard Spacek, successore di Andersen dopo la sua morte, perseverò nell'enfatizzare l'importanza dell'onestà. Fino alla sua chiusura, il motto della società rimase "Think straight, talk straight" (pensa e parla chiaro)…
Negli anni '80 gli standard professionali scesero mentre le società di revisione cercavano di bilanciare il loro impegno nell'indipendenza per l'attività di audit con il desiderio di incrementare le profittevoli attività di consulenza.
Andersen non rappresentò un'eccezione a questa prassi, costituendo una nota società di consulenza informatica in quegli stessi anni. La società accrebbe rapidamente l'attività di pura consulenza arrivando al punto in cui la gran parte dei proventi derivavano da tali incarichi mentre i partner della revisione erano spinti a cercare di vendere servizi di consulenza ai loro clienti.
Al termine degli anni '90 Andersen aveva triplicato la redditività delle proprie azione per i suoi partner.
Come prevedibile, Andersen si sforzò di mantenere i suoi standard di qualità nei servizi di revisione con il desiderio dei propri clienti di massimizzare i profitti, in particolare con l'inizio della diffusione sui mercati dei report di andamento trimestrali.
Andersen è stata accusata di coinvolgimento in contabilità e revisione fraudolenta delle società Sunbeam Products, Waste Management, Inc., Asia Pulp and Paper, e la Baptist Foundation of Arizona, così come il noto caso Enron, tra gli altri.
L'attività di consulenza crebbe di importanza durante gli anni '70 ed '80, molto più velocemente delle consolidate attività di contabilità, revisione, e consulenza fiscale. Questa crescita sproporzionata, e gli appetiti dei partner della consulenza rispetto ai partner delle altre divisioni, aumentarono i conflitti interni.
Nel 1989, Arthur Andersen ed Andersen Consulting divennero società separate della holding Andersen Worldwide. Andersen aumentò l'uso dei suoi servizi contabili come "ariete" per penetrare clienti a cui poi vendere i più profittevoli servizi di consulenza.
Le due società condussero un'aspra polemica durante gli anni '90.
Andersen Consulting ebbe un'enorme crescita dei profitti durante il decennio. Comunque, la parte di consulenza continuò a dilazionare i pagamenti richiesti dalla holding Arthur Andersen. Nel 2000 un arbitrato internazionale dette ad Andersen Consulting la sua indipendenza, ma riconobbe un debito di 1,2 miliardi di dollari statunitensi per i mancati pagamenti effettuati ad Arthur Andersen e decise che Andersen Consulting dovesse rinunciare alla denominazione Andersen.
Di conseguenza Andersen Consulting, dal 1º gennaio 2001, assunse l'attuale denominazione di Accenture...
Il 15 giugno 2002, Andersen fu accusata di ostruzionismo alla giustizia per aver distrutto documenti relativi alla sua revisione del bilancio di Enron…
La società ha oggi circa 200 dipendenti principalmente a Chicago, la cui principale occupazione è gestire le cause legali e seguire la dissoluzione della società…
Link
Accenture, già Andersen Consulting, è una multinazionale di consulenza di direzione, servizi tecnologici e outsourcing, fondata nelle Bermuda ma con sede a Dublino, in Irlanda, a partire dal 1º settembre 2009...
Accenture è attualmente la società di consulenza aziendale più grande al mondo...
L'organizzazione interna è basata su cinque aree di business:
strategy, consulting, technology, digital e operations...
Nel mondo, Accenture ha circa 4.000 clienti, tra i quali vi sono 92 aziende Fortune Global 100 e oltre tre quarti delle Fortune Global 500...
In Italia, opera per 15 tra i primi 20 gruppi finanziari nazionali, per le prime 4 società assicurative e per 11 tra i primi 15 gruppi industriali.
Attualmente il gruppo conta circa 12.000... dipendenti sul territorio nazionale, che lavorano nelle sue sedi principali e presso i clienti. A livello globale, nell'anno fiscale conclusosi il 31 agosto 2012, Accenture ha registrato ricavi per 27,9 miliardi di dollari... mentre in Italia Accenture ha registrato ricavi per 1,085 miliardi di euro…
Link
- Andersen, che diresse la società fino alla scomparsa nel 1947, era un sostenitore del mantenimento di alti standard nella professione di revisore. Sostenne che la responsabilità dei revisori nasce nei confronti degli investitori e non dei clienti stessi
- Leonard Spacek, successore di Andersen dopo la sua morte, perseverò nell'enfatizzare l'importanza dell'onestà
- negli anni '80 gli standard professionali scesero
- come prevedibile, Andersen si sforzò di mantenere i suoi standard di qualità nei servizi di revisione con il desiderio dei propri clienti di massimizzare i profitti, in particolare con l'inizio della diffusione sui mercati dei report di andamento trimestrali
- la società ha oggi circa 200 dipendenti principalmente a Chicago, la cui principale occupazione è gestire le cause legali e seguire la dissoluzione della società…
- Accenture è attualmente la società di consulenza aziendale più grande al mondo… l'organizzazione interna è basata su cinque aree di business: strategy, consulting, technology, digital e operations
- attualmente il gruppo conta circa 12.000 dipendenti sul territorio nazionale, che lavorano nelle sue sedi principali e presso i clienti. A livello globale, nell'anno fiscale conclusosi il 31 agosto 2012, Accenture ha registrato ricavi per 27,9 miliardi di dollari, mentre in Italia Accenture ha registrato ricavi per 1,085 miliardi di euro…
Hai notato qualcosa, leggendo questa breve cronistoria?
C’è stata una grande, ma sottile, trasformazione.
E, cosa centrale, non è cambiato nulla a livello sostanziale:
- per la Massa
- per la dominante
- nello status quo, dominato e “qua, così” dominante.
Ogni “ragione iniziale è… buona”, poiché serve per l’emergere ed il radicarsi, centralizzarsi. Poi, nel tempo, viene fuori la portata della dominante, ivi ricompresa ed avio diffusa, ovunque, per mezzo degli infiniti “portatori sani” esistenti nella società.
Dominante, che si mantiene sempre in “leva, per delega frattale espansa”, risultando – in questa maniera – "solo" come compresente, ma non manifesta (ben “rappresentata” dal tutto, dettaglio per dettaglio).
Questo significa, nella sostanza, “lavorare per/sotto al padrone”.
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"Sotto al"... Voladores. |
Ma, giudicare è sempre inutile e fuorviante, perché sia il lavoratore che il padrone, sono inconsci, rispetto all’autentica portata, più espansa… di quello in cui sono e di quello che “accade loro”…
Accorgersi è, così, “centrale, lato umano”.
Al di là di ogni, apparente (anche se concreta ed appagante) forma di diversità, ruolo, ceto, etc.
Tutto questo ha un solo “senso/orientamento”:
- quello previsto dalla dominante
e
- quello indicante la dominante.
Due “scale vettoriali” che collimano sempre e solo sulla dominante, anche se non lo ricordi, non lo vedi, non te ne accorgi, non ne sei consapevole, etc.
Ti piace continuare con la “guerra tra impoveriti dentro”?
Accomodati. Perché sino a quando sarai “qua, così”… non mancherà mai il motivo - per consumarti, in un simil modo - dalle trasformate sempre diverse, eppure sempre identiche nella sostanza.
“Alla via, così”? Mhm…
Davide Nebuloni
Bollettino SPS numero 1826
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