- decisioni vengono prese in ‘privato’
- decisioni vengono rese note ‘ a Mercati chiusi’
- i Media internazionali diffondono le decisioni tra la massa
- l’impatto sui Mercati è inizialmente contrario rispetto all’evidenza della notizia.
- può essere un ritardo colmato in giornata
- può essere un ritardo colmato all’interno di un ciclo maggiore (anche più giorni).
E infatti:
Piazza Affari in recupero, downgrade Francia e Austria già scontato.
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Sono le 10 di lunedì 16 gennaio 2012 e per ora le ‘cose’ vengono spiegate in questo modo. Staremo a vedere entro sera cosa succederà e poi domani e dopo e dopo ancora.
Nasce, allora, il problema della gestione delle notizie da parte di coloro che le conoscono in anteprima. Senza entrare nel ‘gergo’ della legge, che punisce questo reato, è importante evidenziare che ‘qualcuno’ conosce sempre in anticipo la direzione di una notizia, perchè molto probabilmente ne è anche il fautore.
Qualcuno ‘vince’ facile con la massa.
Buy the rumor, sell the news. Ci rendiamo conto di come avvengano i movimenti sui Mercati? Si ‘compra’ sui ‘rumori’ e si ‘vende’ sulle notizie: praticamente un Mondo alla rovescia. Questi meccanismi rivelano la presenza di 'attori silenti' nel panorama energetico globale.
Da ‘qua’ si capisce come possa essere difficile cogliere il senso del ‘presente’ e, per analogia frattale, il senso di tutto quello che ‘ci accade’. La Borsa non esula dal piano di lezioni inerenti al Conosci Te Stesso. Essa riflette sempre, perché legge, colui e coloro che vi si ‘affacciano’. Per quali motivi un individuo decide di entrare in Borsa?
Quella risposta è la prima parte di un ‘codice personale’ capace di innescare meccanismi molto importanti in merito a se stessi.
Prendiamo questa mattina, ad esempio, coi Mercati alle prese con la notizia del declassamento di nove stati europei ad opera di Standard & Poor's:
nella sua dichiarazione, Standard & Poor's nota che ‘l'efficacia, la stabilità e la prevedibilità delle politiche europee e delle istituzioni politiche non sono stati così forti come invece richiesto dalla gravità di ciò che vediamo, ovvero una crisi finanziaria che si sta ampliando nell'Eurozona ‘.
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La cosa curiosa, tra l’altro, è che una società ‘privata’ come Standard & Poor's abbia il potere di mettere alle corde un intero ‘continente’. La sua ‘autorità’ è tanto alta?
Rating, è difficile rompere la morsa di S&P e Moody.
È ormai noto a tutti che il mercato finanziario globale è dominato da una ristretta oligarchia di centri di investimento che manovrano flussi di denaro quantificabili in 20 volte il Pil mondiale e che hanno partecipazioni dirette nella governance delle maggiori agenzie di rating.
Le agenzie di rating che operano attualmente sono tutte private e questa situazione accende discussioni a non finire sul reale grado di legittimità delle stesse, ma il costo di creazione e gestione di una nuova agenzia, europea e pubblica, pari ad almeno 300-500 milioni di euro per cinque anni, è stato per il momento ritenuto eccessivo dalla Commissione. C’è molta apprensione per la situazione dei mercati, che sembrano a tratti incontrollabili…
Le agenzie di rating fanno politica.
Il Tesoro americano comincia a vedere minacciato lo stesso spazio di manovra di un tempo, che gli dava la possibilità di stampare moneta praticamente all’infinito senza creare inflazione e di spingere l’economia con flussi di denaro illimitati a bassi tassi d’interesse. Prima della crisi, cinesi e arabi stavano ragionando seriamente, per motivi non solo economici ma anche geopolitici, sulla opzione di sostituire il dollaro con l’euro nelle loro enormi transazioni internazionali...
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L’interesse è alla base di tutto nel reame Antisistemico.
Che fare?
Barnier, Crisi Non Riguarda Euro In Quanto Valuta.
‘L'euro è qui per restare’ e la crisi attuale ‘non riguarda l'euro in quanto valuta’. Lo ha dichiarato il commissario Ue al mercato interno, Michel Barnier, a Hong Kong per partecipare all'Asian Financial Forum.
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Una crisi di ‘fiducia’, guarda caso molto simile alla ‘crisi’ dell’individuo. Svalutazione di sé. Un ampio vettore capace di condurre la malattia ed il disagio, e ‘tutto’ rispecchia questo stato evidente della società dei grandi numeri: la massa.
Con il 2012 sappiamo di essere precisamente vicini alla meta di un viaggio. Nulla di più. C’è da avere paura? Per nulla.
Osservare ‘dov'è’ la massa è contemplare la bontà dei tempi in ottica della mietitura del raccolto, ossia del passaggio ascensionale. ‘Tutto’ lo dimostra intorno a noi. La traccia di sviluppo accelerante è il sinonimo dell’avvenuta maturazione del raccolto. Raccolto che è importante in termini di ‘valore aggiunto’ e non di apparenza, per cui esso sarà caratterizzato dalla presenza di opportune ‘erbe infestanti’, essendo del tutto naturale.
Tutto ciò che sembra ostacolare il processo è solo una struttura portante, molto simile a quella che trattiene e mantiene in posizione un vettore spaziale prima della partenza. È addirittura necessario/a.
Occorre orientamento.
Quel qualcosa che blocca è qualcosa di ‘vivo’ e che tende a sopravvivere, perché legge:
'Ero convinto che questa sarebbe stata la decisione del Parlamento, che non poteva rinunciare alla tutela di se stesso. È una decisione assolutamente giusta’.
Silvio Berlusconi
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‘La tutela di se stesso’. Questa è una espressione di rara verità. Non è usuale sentire affermazioni tanto importanti inerenti alla struttura energetica del ‘Tutto’. Il Parlamento è una entità ‘viva’ che tutela se stessa attraverso l’utilizzo dei suoi componenti, che come marionette non si possono esimere dall’esaudire l’intenzione energetica aggregante che ‘le ha’.
Si rimane in attesa di vedere gli alieni, scrutando i cieli, quando essi sono fra noi da sempre.
L’immagine e somiglianza rivelano la natura frattale e olografica della possibilità.
L’attrito che si genera a vari livelli fra creati e creatori, inseriti in un caleidoscopio d’eventi incastonati nelle anse del tempo, è vario e in funzione della consapevolezza può essere avvertito come un senso di ‘blocco’ della conduzione esistenziale.
La percezione del blocco è ‘individuale’, così come nella crisi si cela sia l’opportunità che la pena. Noi siamo l’ago della bussola, all’interno dei nostri giroscopi energetici, nei quali avviene la rotazione di spunto e di propulsione. Il movimento interno delle ‘anse’ deve essere tuttavia esterno alla nostra centralità, pena lo smarrimento nei fenomeni innescati dal nostro stesso ‘moto’ o principio di auto esistenza:
come a dire che i sensi registrano la nostra presenza, e il nostro avvicinamento, in termini di ripercussioni nelle 3d, esattamente come la scienza presuppone la presenza di un buco nero, registrando ‘strani comportamenti della luce’ in date posizioni.
In tanto scrivere in SPS, ho maturato un modello di orientamento che attualmente è stilizzabile in questa maniera:
- triplice visione della manifestazione, del senso, della missione
- osservazione polarizzata della confluenza di leggi derivanti dal punto precedente.
- rimanere ‘accesi’ attraverso l’assunzione stabile della prospettiva triplice e della relativa decodifica naturale dell’effetto risultante dalla coesistenza di tutte le leggi Cosmiche e Planetarie alla nostra ‘luce’.
- sento di essere entrato in nuova fase della senzienza e, dunque, dell’attività.
Thomas Hobbes
L'io non può quindi essere senziente per se stesso senza, in generale, essere attivo.
Friedrich Wilhelm Joseph von Schelling
Occorre essere ‘accesi’, attivi, funzionanti nella totalità.
A quel punto l’osservazione diventa multipla, ossia si iniziano a tenere in considerazione tutti quegli aspetti colti in momenti di maggiore introspezione e li si iniziano a fissare stabilmente tra i parametri per la ‘navigazione’.
I tre livelli della percezione sono:
- livello 3d
- livello trascendente le 3d
- livello Divino.
L’ago della bussola rimane, in questo modo, sempre orientato non su una posizione, ma sulla centralità della nostra ‘totalità’.
Sarò più preciso nei prossimi giorni. Il ‘vantaggio’ di questa ‘crescita’ è lo sviluppo della capacità di non giudizio, di compassione, di ‘senso d’ogni cosa’, di partecipazione all’opera sinfonica della Vita, di consapevolezza e conoscenza… d’Amore per ogni latitudine della manifestazione.
Il ‘caos’ esiste solo nel nostro smarrimento e, in quanto tale, non esiste nella realtà dell’Osservatore Massimo. Quale più ampia garanzia del buon esito del Piano Divino?
Il ‘caos’ è un elastico che restringe la prospettiva e che dipende dalla forza che ci auto applichiamo per chiudere la prospettiva. Rimanendo ‘accesi’ il caos non sussiste. È come costruire una macchina per la gravità e predisporla su un livello massimo e poi dichiarare che la gravità è schiacciante, senza più intravvedere la paternità del principio che ha portato all'esistenza della macchina stessa.
Estraiamo il ‘telecomando’ dalla tasca e azioniamolo: la macchina si fermerà, secondo legge.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com