Questa ‘saggezza’, trasmessa frattalmente all’umanità, si traduce in forme abitudinarie delle ‘attività’ umane. È un ‘coltello dalla doppia lama’, in quanto se non in equilibrio si rischia di cadere nel loop, invece che di amministrarlo al meglio. Diciamo che ‘siamo qua’ apposta per imparare a gestire le nostre potenzialità. Lo stesso dicasi per la mente…
Dunque, ci siamo già abituati alla ‘magia’ del 2012? Per quanto si celebri un calendario artificiale, ora a tutti gli effetti anche la storia deviata ci rammenta che il fatidico anno è finalmente arrivato. Che cosa è cambiato? Nulla, a prima vista.
Se non sentite nulla di tutto ciò, allora è solo quello che sento io: pardon.
La maggioranza delle persone sentirà il 2012 come un anno qualsiasi. Non c’è un anno o un tempo specifico che definirà l’era della trasparenza e dell’espansione, il sorgere della Sovranità Integrale. Avverrà silenziosamente nei luoghi più inaspettati.
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Tra le mille attività quotidiane spunta sempre uno strano sentore, come di ‘deja-vu’, ma diverso dal solito, ossia più legato a sensazioni di gusto, sapore, addirittura di odore. È strana da descrivere questa percezione. È, per dirla alla rovescia, come assaporare un frutto con i polpastrelli delle dita: è diverso dall’usuale.
Tutto ciò passa quasi inosservato nel marasma vicissitudinale usuale. La disattenzione interiore conduce al ‘parcheggio’ di se stessi negli ambiti paludosi dell’esistenza 3d. Anche se tutto è opportuno, quanto tempo impiegheremo per ‘comprendere’ l’utilità di ogni attimo respirato?
In questo ambito non ha senso osservare quello che fa l’Elite, ma analizzare il ‘dove si trova la massa’. Il gap ad opera della massa rappresenta il differenziale tra ‘dove è’ e ‘dove sarà’ nel tempo. Tutto il resto si adeguerà di conseguenza, fermo restando che questo ‘scenario 3d’ è stato appositamente creato per esperimentare tutte le variegate spigolature dell’essere, per cui continuerà a ‘servire’ per questo motivo e, dunque, continuerà a ciclare per sempre.
La fine del tempo somiglierà molto più a un forte vento che passa su un mare calmo, e soltanto quelle imbarcazioni che hanno dispiegato le vele e che sono pronte noteranno gli effetti del vento. Le altre saranno così distratte, impaurite, che neppure noteranno il vento o, se sì, non capiranno che sta rivelando una nuova direzione, una nuova spiaggia, un nuovo modo di manifestare la vita.
Dato che l’Elite è focalizzata sulla Griglia Denaro-Potere, vede la fine del tempo come la fine del suo potere. Data questa sua percezione, cerca di mantenere la sua posizione cercando nuove forme di rapporti che possano permettere alla loro era di continuare imperterrita o, per lo meno, qualora la Griglia Denaro-Potere si consolidasse, di stare tra coloro che sopravvivranno.
Per costoro, la fine del tempo sarà percepita come se il programma avesse un virus o un bug.
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L’ampiezza di tale cambiamento sorpasserà gli standard storici. Ecco... Ogni modello di riferimento è ormai desueto, obsoleto, non più affidabile. Gli ‘Esperti’ lo capiranno? Ecco un esempio, che certamente sarà già accaduto nel corso del tempo Antisistemico, però un simile ‘comportamento’ rappresenta un dato di fatto difficilmente riscontrabile in periodi di ‘vacche grasse’:
Germania colloca titoli 6 mesi, prima volta tasso negativo.
La Germania ha collocato oggi in asta titoli a sei mesi per 3,9 miliardi a un tasso che per la prima volta è risultato negativo a -0,0122%... Secondo gli operatori la Germania è ormai l'unico Paese in area euro percepito come sicuro e quindi sui titoli tedeschi viene parcheggiata la liquidità seppure questi abbiano un costo.
L'asta tedesca ‘e il nuovo record di depositi in Bce fanno capire che è chiaro che immettere liquidità tout court non è la soluzione del problema’… Quando il mercato interbancario funziona correttamente, le banche prendono a prestito solamente poche centinaia di milioni di euro per notte. Molte di esse, tuttavia, dato che la crisi del debito e bancaria continua a erodere la fiducia reciproca, si stanno rivolgendo alla Bce per i finanziamenti di breve termine e stanno lasciando depositi overnight presso l'istituto centrale, piuttosto che prestare liquidità alle loro controparti.
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Le banche centrali inondano di liquidità il Mercato e le banche 'private' la fermano, non ‘fidandosi’. Questo gioco di specchi ustori è quello che drena energia di partecipazione dal modello ispirato dalla nuova energia, che richiede attenzione e pace interiore. Il denaro manca, le risorse mancano, le idee rimangono sulla carta, i sogni nel cassetto.
La Polonia dice no all'euro: segnale d'allarme per l'Ue.
Varsavia vuole ritardare l'ingresso nella moneta unica per evitare il contagio dell'Eurozona.
‘Entrare nell’euro? Per il momento no, grazie’. Per non essere contagiata dai problemi dell’Eurozona, la Polonia sta pensando di rimandare a data da destinarsi l’ingresso nella moneta unica… Dal punto di vista strutturale la Polonia si segnala per una brillante gestione della politica monetaria e fiscale e per un ruolo forte della banca centrale, che nel tempo ha costruito una notevole indipendenza dagli esecutivi in carica. Nel 2007, per esempio, il tasso di autonomia della Banca centrale polacca in base ai criteri internazionali Gmt era del 92%, pari a quello della Bce, e ben superiore a quello della Bank of England, 65%, e della Fed, 78%, nello stesso anno.
La Banca centrale polacca si dimostra anche indipendente dalle banche perché priva di compiti di vigilanza: la supervisione finanziaria è infatti affidata a un’autorità indipendente unica, la Polish Financial Supervision Authority. Questo tipo di assetto basato sull’indipendenza e sulla specializzazione ha consentito ai banchieri centrali polacchi di concentrarsi unicamente sulla stabilità monetaria…
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La Banca centrale polacca si dimostra anche indipendente dalle banche perché priva di compiti di vigilanza… L’indipendenza di un Istituto è ancora possibile, dunque. Questa è una bella notizia. Vedremo se e quanto reggerà questa ‘forma’, allorquando subirà gli attacchi del paradigma in auge. Leggiamo ancora qua:
Ungheria, Parlamento approva nuova legge banca centrale.
Il Parlamento ungherese ha approvato oggi una nuova legge sulla banca centrale del Paese che, secondo l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale, mette a rischio l'indipendenza dell'istituto.
La legge è passata con 293 voti favorevoli e quattro contrari sui 386 totali del Parlamento, secondo il sito Web del Parlamento… La legge ha rappresentato un punto critico nei colloqui informali di inizio mese con l'Fmi e l'Ue.
Il primo ministro Viktor Orban ha respinto una richiesta dell'Ue di ritirare la legge e ha anche precisato che non avrebbe preso ordini da Bruxelles.
La Bce ha chiesto al governo di riconsiderare l'aumento dei componenti del Consiglio monetario e il numero dei vice-governatori una mossa che, secondo la Banca Centrale Europea, consentirebbe un'influenza indebita del governo sulla politica della banca centrale ungherese.
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Perchè questa diatriba tra Istituzioni? Perché il ‘grande’ bastona il ‘piccolo’? L’ultima frase riportata nella notizia è questa. Il ‘rischio’ sarebbe:
un'influenza indebita del governo sulla politica della banca centrale ungherese.
Letta in questa maniera sembra che la richiesta della Bce sia lecita, tuttavia sappiamo molto bene che la Bce ‘difende se stessa’ e i poteri che l’hanno animata. Per cui? Per cui occorre fare molta attenzione a prendere una posizione in una simile bagarre. La banca centrale ungherese, per seguire il modello polacco, deve essere indipendente, ma come può esserlo se è costretta sempre a dire ‘sì’ ad ogni input della Bce ed affini?
Non esiste, dunque, una vera e propria indipendenza delle banche centrali, essendo assoggettate al ‘volere’ della Bce. Il modello polacco, infatti, ha preferito rimanere al di fuori della questione europea, ergo, ha evidenziato il fatto che non è gradita la perdita della propria capacità decisionale. La Polonia e l’Ungheria ‘pagheranno’ per questo? È molto probabile e, comunque, vedremo l’evolversi della situazione.
C’è un rullo compressore all’opera. Si cerca di lastricare il senso del possibile attraverso l’eliminazione dell’alternativa. Un’opera contraria alla biodiversità. Un’opera francamente despotica e inerente al controllo indefinito delle masse umane.
La nebbia che avvolge il panorama rende la massa’dipendente’ dalle ‘voci’, che gridano quello che occorre ‘fare o non fare’. Chi può vedere in un ambito tanto confuso? Ovviamente, ‘chi sta al di sopra’ o chi ha ‘sparso una simile nebbia’ rimanendone all’esterno. La demonizzazione di tutto quello che ‘non può essere consentito’, pena la caduta dell’Impero, quanto potrà andare avanti?
E-Cat domestico, ecco i prezzi secondo Andrea Rossi.
L’interesse attorno all’E-Cat di Andrea Rossi non accenna ad affievolirsi… Le promesse fatte sono quelle di una vera e propria rivoluzione energetica a basso costo e a bassissimo tasso d’inquinamento, assicurando una soluzione definitiva alla crisi energetica e mostrando una via di uscita per quella economica e quella ambientale.
Non ci sorprende, allora, sapere Andrea Rossi ospite di un talk show radiofonico statunitense. Lì ha parlato a spron battuto della sua creatura, centrando quello che è il significato veramente profondo della sua invenzione: non il dato scientifico, ma quello socio-politico. Le domande più importanti infatti non hanno cercato di sviscerare i segreti di questa ‘magica’ fusione fredda nichel-idrogeno, ma si sono concentrate sui tempi per arrivare a una produzione industriale dell’E-Cat, sulle forme che assumerà la distribuzione globale del mini reattore e sui costi al dettaglio.
Questi sono bassi, bassissimi e non lo sentiamo certo oggi per la prima volta: dai 1000 ai 1500 dollari per un impianto, che potrà avere una potenza oscillante fra i 10 e i 20 kW.
Non sappiamo se Andrea Rossi abbia davvero in mano quanto dichiara. La sua storia, però, ci dice molto del tempo in cui stiamo vivendo, della percepita gravità delle crisi in cui versiamo e della sfiducia in una soluzione politica.
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Si parla dell’autunno 2012 per poter acquistare e vedere all’opera questa ‘nuova’ forma di tecnologia davvero rivoluzionaria. La commercializzazione di questo apparecchio, o di ogni sua altra forma concorrente, avrà il potere di far aprire gli occhi alle persone. Su quello che è possibile. Stiamo certi che gli ‘incidenti’ non mancheranno e che, quindi, la legge dovrà adeguarsi ai fini della ‘sicurezza’ delle persone: certo!
Occorre essere vigili. Provare in prima persona e mai rimanere ‘vittime’ dell’informazione fine a se stessa. Una volta che ‘avrete toccato con mano’ chi potrà farvi cambiare idea? Chi potrà decidere per voi? Chi potrà decretare per legge una verità che ‘non risuona’ con la vostra esperienza?
Si spendono tanti soldi in slot machine e video poker.
Cosa decidiamo di fare? Sì... perchè dipende da noi.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com