In definitiva: cosa rappresentano?
Axa: italiani sempre più paura della non autosufficienza.
È quanto è emerso da un'indagine realizzata da Axa - Mps e presentata stamane al Tempio di Adriano nel corso di un convegno. Il 69,6 degli italiani è preoccupato di non essere mentalmente lucido con l'avanzamento dell'età, il 64,6 di non essere automaticamente sufficiente e il 62,8 di perdere la possibilità di decidere di se stesso. Questa paura secondo l'indagine supera quella di non poter contare su una pensione dignitosa (51,1%) e di non avere beni di proprietà cui ricorrere in caso di necessità (30,8%).
Gli over 65 vivono comunque in uno stato positivo così determinato dai progressi della medicina e dalla ‘generosità del welfare' - si legge in un comunicato - mentre per chi ha un'età tra i 55 e i 65 anni l'indagine rileva che sono 'vittime di un vero e proprio corto circuito generazionale. Sono gli 'eterni genitori’, schiacciati dai problemi di doversi prendere contemporaneamente cura dei figli adulti e non autosufficienti economicamente e nello stesso tempo dei genitori anziani.
Chi ha tra 45 e 55 anni è intrappolato in un vissuto di precarietà molto spesso, mentre chi ha tra i 35 e 45 anni, attraversa una condizione di difficoltà con un presente ancora da consolidare e pertanto la longevità è un problema da rinviare.
Infine, nella fascia di età tra 25 e 35 anni gli italiani sono consapevoli di essere al centro di un processo di 'riconfigurazione totale’. Per tanto è ancora forte la necessità di far riferimento all'ombrello dello Stato soprattutto sul tema della non autosufficienza (71,8%), un italiano su tre è consapevole della necessità di pianificare la 'fase di lunga vita’ ed emerge un'apertura verso il settore privato: l'84,8% ha interesse nei confronti della LTC, e nelle polizze malattie (82,6%) seguono altre forme di previdenza integrative finanziate con la nuda proprietà (49%) o con la casa di proprietà (40,5%).
Link
Ecco le paure, a quanto pare, più diffuse in Italia:
- il 69,6 degli italiani è preoccupato di non essere mentalmente lucido con l'avanzamento dell'età
- il 64,6 di non essere automaticamente sufficiente
- il 62,8 di perdere la possibilità di decidere di se stesso.
La ‘lucidità’ è cosa rara nelle 3d, nel senso che la logica, da sola, non basta. È piuttosto una lucidità spirituale quella che manca clamorosamente e la seconda paura, quella ‘di non essere automaticamente sufficiente’, è la denuncia, legata apparentemente all’età, di individui che percepiscono qualcosa che sfugge nella prospettiva materiale, ossia di non essere più in grado da soli di fare ‘tutto’.
Frattalmente emerge un punto di vista di 'dipendenza', così come si delinea un fattore di dipendenza anche dal giudizio altrui: tutto ciò è perfettamente allineato con il controllo dimensionale parassitario.
Ogni fascia di età ha la propria ‘croce’. Non c’è che dire: il genere umano ha perduto la facoltà di ‘credere’ a se stesso in qualità di ‘scintilla divina’ e dipende da una variante impressionante di punti di vista esterni.
L’età che avanza diventa un conto alla rovescia, un dramma inesorabile, verso la ‘fine’ di tutto. Senza speranza, senza appelli, senza consapevolezza… ci si lascia andare come in preda ad una nenia paralizzante che non permette più di tornare a percepire se stessi.
A questo link la Televisione pubblica cerca responsabilmente di fare il punto della situazione relativa agli anziani, però a questo link scrive:
L'attenzione alla Terza età, alle sue condizioni ed alla relativa qualità della vita è fra i temi sociali di particolare importanza per il servizio pubblico radiotelevisivo. Come è noto, l'alimentazione sbagliata comporta conseguenze gravi per la salute di chi si trova appunto in questa fascia di età, cui spesso la comunicazione arriva confusa e contraddittoria.
È sufficiente osservare la programmazione televisiva in termini di 'alimentazione' e la 'pubblicità' trasmessa a tutte le ore indistintamente, al fine di rendersi conto che è la Rai stessa a creare questa ‘comunicazione confusa e contraddittoria’.
Ma allora, mi chiedo, perché creare un sito che cerca di portare una ventata di buon senso nella società degli anziani? Senza contare che la società dei bimbi e degli adolescenti è lasciata alla mercè del tamburo battente delle mode e delle tendenze selvagge all’insegna del profitto delle case produttrici con il benestare delle autorità di controllo pubblico.
Il guadagno viene sempre al primo posto.
La non coerenza crea il substrato energetico per lo smarrimento di sé.
Si bada alla parola ben detta o ben scritta ma non altrettanto alla prova concreta dell’evidenza.
Nessuno sembra in grado di porre fine a questa regola non scritta.
Tutti sanno o intuiscono, nessuno o pochi cercano di aprire gli occhi.
Perchè è un ‘gioco’ che non paga…
Il mondo del lavoro esilia gli anziani, li demonizza come inutile ciarpame. La società è negativa nei loro confronti, visti solo come un ‘peso’ da sopportare. Non è la paura per la mancanza della pensione o per la mancanza di autosufficienza la piaga più grave, bensì lo stato di abbandono a cui sono sottoposti da tutte le angolazioni del ‘sistema’.
Questa caratterizzazione energetica dell’ambiente in cui sono inseriti li conduce inesorabilmente ad una autosvalutazione della propria persona e sappiamo molto bene, dagli studi del Dr. Hamer, a cosa si può andare incontro con simili problemi aperti nel proprio campo vitale.
C’è un incoraggiamento sottile a ‘lasciarsi andare’ e questo campo morfogenetico artificiale è ventilato continuativamente come un mantra sensibile o un ultrasuono che viene accusato senza nemmeno accorgersene.
Qualcosa che non va lo percepiamo tutti. Le paure sono il carburante per quelle entità che si nutrono di ciò che le paure stesse 'evocano' nella società umana; esse giungono direttamente da un'altra dimensione, come un flusso da respirare il cui frattale, nelle 3d, è la scia chimica e l'inquinamento industriale, ad esempio.
Link
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com