Costruire un sistema intorno alla propria passione.
Anche se la mia azienda si era ripresa e andava bene, non avevo più la passione. Il padre ricco riassunse la mia frustrazione quando disse: "I giorni di scuola sono finiti. È ora che tu costruisca un sistema intorno al tuo cuore. Costruisci un sistema intorno alla tua passione. Lascia andare l’azienda manifatturiera e costruisci quello che sai di dover costruire. Hai imparato bene da me, ma sei comunque figlio di tuo padre. Tu e tuo padre in fondo all’anima siete degli insegnanti”.
Io e Kim traslocammo in California per imparare nuovi metodi didattici, per essere in grado di creare un’attività intorno a quei metodi. Prima di riuscire a far decollare l’attività, finimmo i soldi e ci ritrovammo in mezzo alla strada. Sono stati quella telefonata al padre ricco, con accanto mia moglie, la rabbia verso me stesso e il riaccendersi della passione che ci hanno fatto uscire dai nostri guai. Ben presto eravamo tornati a costruire la nostra impresa.
Sebbene ci rivolgessimo principalmente agli adulti, avevamo giovani, alcuni sedicenni, che imparavano insieme a dirigenti d’azienda sessantenni ben pagati e ben istruiti. Invece di essere in competizione in prove d’esame, chiedevamo loro di collaborare in squadra… Gli allievi erano entusiasti di imparare. Imparare li galvanizzava… e volevano imparare di più.
Ci focalizzavamo sull’insegnamento di due sole materie: imprenditoria e investimenti… Chi voleva imparare queste materie con il nostro stile didattico correva da noi. Non facevamo pubblicità. Era tutto basato sul passaparola. Si presentavano persone che volevano creare lavoro, non quelli che lo cercavano. Una volta deciso, quella sera nella cabina telefonica, di non mollare, le cose cominciarono ad andare avanti. In meno di 5 anni abbiamo messo in piedi un’impresa multimilionaria con 11 uffici in tutto il mondo. Avevamo costruito un nuovo sistema scolastico, e il mercato se ne era innamorato. La nostra passione lo aveva fatto accadere, perché la passione e un buon sistema hanno superato la paura e i condizionamenti del passato.
Da “I quadranti del cashflow” di Robert T. Kiyosaki
Oggi mi è venuto in mente ciò che, questo libro, rappresenta in ottica della mia bozza di idea di ieri: una conferma, uno spunto, una fiamma continuamente accesa nel cuore. Non mi è facile essere più chiaro, perché le idee si stanno muovendo e logisticamente completando, progressivamente.
Diciamo che la mia idea riguarda un tipo di insegnamento “alla rovescia”, come questo appena citato, ma va molto oltre. Si spinge nelle case di ogni persona, negli alveoli delle loro paure.
Insegnare finanza alla Kiyosaki, 1 anno in 1 giorno, significa avere le scorciatoie per giungere dritti al cuore delle questioni senza perdersi nei meandri, nelle postille, nelle perdite di equilibrio dei giri di parole e dei numeri.
È a scuola che si cresce, ma in una scuola di tipo nuovo, non regolata dallo Stato. È a scuola che si impara a volare alla stessa altezza di chi ci frega da sempre. È ora di farla finita con questa continua angheria silenziosa, diffusa e ripetuta.
Insegnare ad ogni persona, almeno una per gruppo familiare, a guadagnare effettivamente in Borsa si può. Esiste almeno il 5% dei trader che ha trovato il modo di guadagnare in maniera continuativa. Assoldarli significa portarsi a “casa” i migliori docenti; assicurarsi le informazioni alla “fonte”.
Follia? Quanti ma e quanti se, vero? Ma chi se ne frega! Tutto è possibile…
So che “ascoltano”, anche questo Blog, le persone giuste.
Esiste un flusso di denaro che passa sopra le nostre teste ad ogni istante; il denaro è ormai elettronico e sta tornando vicino alla sua forma originaria di parte dell’energia spirituale. Se ognuno di noi potesse agganciarne una parte, verrebbe ridistribuito eticamente.
Rispondere alla speculazione primaria, che accumula, con una speculazione inversa, che distribuisce, è una modalità di equilibrare l’equazione umana…
Come al solito è tutto alla rovescia… speculare ha il suo lato positivo!
In attesa che i tempi cambino, cambiati da noi…
Caro Davide, sono un educatore e concordo nell' analisi fatta nel libro di Kyosaky. La nostra scuola in fatto di insegnamenti "reali e utili" è un vero disastro. In altri commenti in altri blog ho espresso anche io idee simili a quanto raccontato qui per quanto riguarda il tipo di istruzione che vorrei per i miei figli. Coincide con l' idea di Kyosaky.
RispondiEliminaInoltre mi piace l' idea di far parte di un gruppo più o meno ampio che crea finanza etica come da te descritto. Sarei pronto a partecipare ad eventuali insegnamenti dati da persone capaci ed etiche.
Caro Amico,
RispondiEliminameravigliosa la tua disponibilità!
Sei un educatore? Bene! Un educatore che si mette in discussione è un ottimo educatore :)
Stai sintonizzato; non si sa mai che si faccia vivo qualche personaggio che abbiamo risvegliato con questi articoli...
Io da solo me lo scordo di poter "fare", e portare a compimento questa super intuizione...
Ci vuole l'unione degli intenti ed il superamento delle divisioni di ogni tipo...
Io posso fornire tutta la supervisione, gli spunti, le idee, le finalità, etc. Ma da solo non vado da nessuna parte...
Ogni volta che entro in Borsa, mi trovo da solo contro una armata super efficiente di tecnologia e uomini preparati a portarti via tutto; esiste una organizzazione unica che controlla tutto. La costruzione di una "rete" analoga muterebbe lo scenario globale in poco tempo... ma ciò è chiaro solo a chi ha ""occhi per vedere". Le discese sono pilotate come le salite, per cui il denaro va sempre nelle solite tasche. Invece una "rete" parallela, fatta da noi, dalla massa coordinata, permetterebbe la fuoriuscita del denaro, dal giocattolo, nelle nostre tasche. Uniti si può!
Se qualcuno non avesse capito può chiedere...
Occorrono solo le persone giuste, giunti a questo punto!
Sono stufo di scrivere in privato a destra e a sinistra, senza mai nemmeno ricevere due righe di "commento"; se davvero "serve" che io faccia quello che faccio quotidianamente, deve giungere un segnale forte e chiaro! Per questo motivo conto moilto sul sincrodestino, sulle persone che leggono il Blog, sul passaparola, per giungere con "ali" veloci a chi deve leggere i "messaggi": persone giuste, in equilibrio, alle quali scatti quel qualcosa in più, leggendo "tra le righe"...
Stop. Mi fermo a "casa mia", nel Blog, ed attendo che "l'eco" si diffonda... se si deve diffondere!
Non ho la pretesa di essere chissà chi, però so solo che rispondo ad una "chiamata", ed ora è giusto che "torni" un segnale di conferma del mio operato...
Io sono qua! Che lo sappia il mondo intero...
A disposizione...
Grazie di cuore Fabio... sono oppportune tante anime come la tua alla causa comune, perchè siamo tutti sulla stessa "nave" e gli "esami" si avvicinano...
Su questa nave scuola, le regole le facciamo noi, proprio come dovrebbe essere in una scuola per "esseri" maturi e responsabili...
Le regole obsolete mantengono nella palude...
Rovesciamo la prospettiva e vedremo la "verità"...
Un caro abbraccione...
Una Buona Vita
non conosco Kiyosaky ma mi documenterò perchè è interessante quello che avete detto. Concordo che la scuola come è strutturata è noiosa, nozionistica,limitata e fortemente stantìa.Tante cose sono venute alla luce , ma i testi scolastici portano sempre le stesse notizie. soprattutto la scuola non aiuta a comprendere cosa vuol fare lo studente della propria vita, non lo stimola, mantiene il muro fra lui e il professore impedendo al giovane di cliccargli nella testa che dentro di sè ha un mare di idee da tirar fuori, ma non gli viene permesso di farlo. La scuola è una scatola che incastra più che liberare le menti giovani. Da' l'idea che esiste in quanto va riempita la testa ignorante di ogni singolo studente, non facendogli mai intravedere la possibilità di una riserva dentro di sè che nemmeno lui conosce e che comunque nessuno lo spinge a cercare.La scuola ha la stessa impronta della mente , sempre ripetitiva, mandando in pallino la genialità di qualcuno. Sarà difficile con questa formula priva della libertà di esprimersi così come dovrebbe essere , vedere uscire dalla scuola ragazzi con le idee chiare su ciò che vogliono realizzare perchè nessuno li sollecita in quel senso.. se pensiamo di avere poi una classe politica che si muove sull'unica idea che ben conosce e fa sua , cioè il profitto a scapito del popolo è evidente che tutto ciò che sogna è avere tanti schiavetti dipendenti .
RispondiEliminaIl discorso della finanza è certamente legato a quel senso di fiducia che le istituzioni dovrebbero sollecitare. Ma dal momento che non siamo stati abituati a far sentire la nostra voce , ma solo quella dei nostri antenati è impensabile una società diversa da quella che è . Questo nella massa; Ma l'opportunità sta certamente , e la vedo anche io nella speranza che quelle scuole ,che oggi sono oasi si spandano a macchia di olio e si rendano sempre più visibili, ma soprattutto che al governo occupino gli ambiti posti sempre più giovani che con la loro forza facciano tremare le poltrone consunte di questa vecchia classe che non ha più nulla da dire a questo mondo di nuovo. Ogni anno vedo testi scolastici che fanno a gara per essere scelti dai professori i quali fanno sempre più fatica a scegliere perchè in fondo sono sempre l stessa pappardel
la, e i giovani diplomati pure.E come dice Davide " spezziamo questo incantesimo."una volta per tutte, perchè questa è l'ora giusta.
Grazie Lory,
RispondiEliminasiamo in sintonia :)
Il difficile è strutturare qualcosa che sappia fornire una alternativa, in maniera tale da poter scegliere e non solo adattarsi...
Il tempo è quello giusto... si!
Grazie di cuore Amica mia...
Un caro abbraccio...
Serenità