Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo.
Gibran l'ho letto mille volte e nonostante condivida i suoi insegnamenti mi rendo conto che non è facile seguirli. Non ho figli e posso solo sperare di essere un giorno una madre che sostiene e lascia liberi i propri figli.
RispondiEliminaSerenità e pace.
Deve essere così; essi lo richiedono a gran voce :)
RispondiEliminaQuesti versi sono stupefacenti per verità espressa...
Grazie...
Un abbraccione