che s’infrange sulla roccia umida
e, che tocca il cielo
attraverso la temporanea
vaporosa
bruma.
Come pulviscolo
affronto paure verticali
secolari,
carico dell’energia
di miliardi di esseri marini.
Sono gli occhi ed il braccio
il cuore e le idee,
le gambe di grandi aspettative.
Carico la roccia
per cambiare prospettiva
per giungere alle nubi
ed, alfine,
ricongiungermi.
Sono l’aria
che vortica evocata dai moti opposti delle vetture
e, che sogna turbini
inesauribili
attraversando i grandi spazi.
Come forza nuova
mi consumo,
bruciando ogni volontà
in un fazzoletto di mondo
in un battito di ciglia
in una esplosione di speranza.
Sono il segno dei tempi
l’invisibile presenza
lo spiritello di vento
un conflitto di direzioni.
Carico lo spazio
per meglio manifestarmi
per guadagnare un significato
ed, infine,
disperdermi soddisfatto.
Esistiamo,
entrambi,
nel sogno di un Burattino
che non vuole crescere mai.
Nessun commento:
Posta un commento
"Fai..." un po' Te.