Se, entrando in un locale pubblico, tipo un Bar, tutti facessero finta di non vederti, bè… che cosa penseresti? Supponi che tutti quegli individui recitassero davvero bene e, soprattutto, continuando a fingere. Uhm. Quanto ci metteresti ad iniziare a dubitare di essere davvero presente? La parola “magica” è:
totalità.
Infatti, è sufficiente che anche una di quelle persone si facesse scappare un piccolo sorrisetto e, “wow: è uno scherzo!”. No? Sì, penseresti allo scherzo, magari “innocente”. Al limite, tenderesti a vederti in un set di “Scherzi a parte”. Una “candid camera”. Tutto qua? Dunque:
o uno scherzo, o uno “scherzo”.
Riusciresti ad arrabbiarti davvero? Se lo “scherzo” non è particolarmente aggressivo o pauroso, la tendenza è quella di sorridere, come per sollievo. Dunque, è di “scusare”. Anzi, di non fare il “bacchettone” e di comprendere.
Ecco, come sei messo qua così, nell’AntiSistema.
Nell’anti ti strema. Però, se tale “scherzo” continuasse in eterno e anche all’esterno? E se da questo “scherzo” non ti risvegliassi (riprendessi) mai più? Che “fine” faresti, Tu? Ignorarti è la chiave, quando lo fai “per bene, a fondo, sempre”.
Nella continuità avviene la “trasformazione”:
la terra formazione.
Lo vedi nella riedizione dal 2020, ad esempio.
Laddove Tu diventi “tu”. Ovvero, quando l’esistere “fra virgolette” non è solo un dettaglio.
Infatti... come puoi accorgerti di essere “fra virgolette”?