Nel giorno della “trasformazione” di SPS, occorre delineare una modifica, anche, nel modo di “scrivere”, relativamente al “duopolio gerarchizzato ‘1) femminile, 2) maschile’”.
È da tempo che, infatti, in SPS i termini “al maschile/femminile” sono stati riunificati per mezzo della contemporanea presenza degli stessi (in ogni caso, di riferimento tradizionale all’uno e/o all’altro genere).
Ma, così, si fa fatica “in ogni senso”, sia a seguire che a concepire l’atto stesso del riferimento scritturale/creativo/logico.
Per cui, proprio oggi, in SPS prende forma una diversa modalità/codifica, dell’interfaccia “lingua”,
in maniera tale che, ad ogni riferimento “maschile/femminile (di parte,
duale)”, si sostituisca la desinenza relativa al genere (1 e 2), con
quella universale “asessuata” ed “esistenziale” di “3”:
- il numero “3” è stato scelto come ulteriore semplificazione simbolica, a partire dal già esistente “quantificatore esistenziale”, essendo – questo – un carattere molto difficile da trovare e produrre, per mezzo della canonica tastiera da Pc o smartphone, etc.
Il
quantificatore esistenziale è un carattere tipografico scientifico,
molto usato sia in insiemistica che in logica, due campi tra loro affini
della matematica; il nome del ∃ ha un'etimologia facilmente
ricercabile:
con la parola quantificatore si intende la sua funzione di indicare la grandezza o l'estensione di un'affermazione e con esistenziale il fatto che tale proposizione vale sempre almeno per un caso, che dunque esiste...