In ogni film, ti fanno sempre sentire le ultime “due” frasi di una lezione universitaria, una conferenza, un simposio, una riunione, etc. dopodiché “suona sempre la campanella, scatta lo scroscio di applausi, succede qualcosa, etc.”... e "vai avanti".
Cioè, vieni introdott3 nello sviluppo della trama, facendoti una prima idea (intuendo) relativamente alla trama stessa.
Questo meccanismo è, per dirla alla Inception:
“credevo che progettare un sogno riguardasse l'aspetto visivo, ma ha più a che fare con le sensazioni, l'atmosfera…”
attraverso l3 qual3 passa una “idea”
“qual è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia intestinale?... Un'idea. Resistente, altamente contagiosa. Una volta che un'idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un'idea pienamente formata, pienamente compresa si avvinghia, qui da qualche parte…”
e, “togliertela dalla testa” diventa una operazione alquanto “complessa”
“nessuna idea è semplice quando devi impiantarla nella mente di un'altra persona…”
“ci insegnano a ricordare le idee e non l'uomo, perché l'uomo può fallire. L'uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato. Ma 400 anni dopo ancora una volta un'idea può cambiare il mondo. Io sono testimone diretto della forza delle idee, ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee, li ho visti morire per difenderle... Ma non si può baciare un'idea, non puoi toccarla né abbracciarla; le idee non sanguinano, non provano dolore... le idee non amano.
Non è di un'idea che sento la mancanza ma di un uomo, un uomo che mi ha riportato alla mente il 5 novembre:
un uomo che non dimenticherò mai…
Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è una idea... E le idee sono a prova di proiettile…”.
V For Vendetta
Dunque, “che idea ti sei fatt3” dell’intera vicenda che ti riguarda “qua, così”?