Nell’AntiSistema è così. Gli eroi sono rarissimi. È usuale pescare continuamente cacca e cacche. I “feromoni” emanano questo… odore. Un puzzo ambidestro. Liquido, eppure stantio. Andato, ma perfettamente qui. E l’attrazione è sempre, or dunque, tra simili. O assimilati. O assemblati.
Vaccino Covid, Djokovic: “non sono no Vax né pro-Vax, voglio che la gente sia libera di scegliere…”…
Perché è così difficile dichiararsi contro il “vaccino”?
Non, “no vax”; perché questa etichetta è stata inventata appositamente, come quell’altra: complottista. Il “vaccino” non è il vaccino. E anche sul vaccino, ce ne sono eccome. È il f-attore “industria” il problema: non ti danno nulla, per nulla, lor signori. Pensa che ogni “cosa” ha un senso, nel senso, nel senso, etc. etc. etc. Quale mai sarà quello d’ordine superiore, ovvero, relativo alla diretta? Ci vai vicino anche solo andando contro-controcorrente. Così, giusto per tastare il terreno. Gli infiltrati provocano il calcare. Meglio evitarli. Ma come fai se non li riconosci? Salta a piè pari la questione: sii bastevole. Allora avrai a che fare con altri due tipi di “infiltrazione”:
“te”
e
il firewall I-Ambientale (il “fato”).
Cioè, quel qualcosa che ogni volta, non sai mai com’è, ti si gira sempre contro. Vedi un po’ come può essere possibile. Ma tale “legge” è inesorabile. Ti vede sempre e molto bene, come un cecchino. Era da un po’ che non utilizzavo il termine, “te”. Vero. Però è imprescindibile poiché fa immediatamente chiarezza:
le virgolette parlano da sole.
“C’è grande rispetto per Federer e Nadal ma non siamo amici perché siamo rivali, e questo rende difficile il fatto di stare vicini e condividere intimità della nostra vita che potrebbero essere usate contro di noi…”…
Diamine, che razza di “professionisti”. Altro che Billions. Questa è realtà. Come se fossero in guerra, sempre, anche quando sono a “riposo”. Mai di-mostrare debolezze, a quel livello, perché loro sono in grado di coglierle al volo e trasformarle in punti vincenti durante il prossimo match. Loro sì. Loro sono un po’ più in diretta. Anche se sono “strafatti” dalla differita. Le partite, almeno, le giocano in diretta. Ma poi se le studiano in differita, magari per il resto della vita. Anche dopo essersi “ritirati”. In pensione. Giocando a carte.
Sorseggiando drink o una flebo.
“Quando mi ritirerò? Quando i giovani inizieranno a prendermi a calci nel sedere vorrà dire che è arrivato il momento di riflettere. Ma per ora non accade…”.
In attesa dei “calci nel sedere”. Che forza.