Questa mattina ho agganciato, in qualche modo, l’immagine della figura di Noam Chomsky. La sua ‘immagine’, rappresentata dentro di me, ha la caratteristica della 'lucidità di pensiero'.
Ossia, questa è la struttura archetipica dell’individuo Chomsky, nata dalle circostanze legate al mio passato, da quello che ho letto e saputo su di lui. Se pensiamo che un simile processo, legato a me, identifica, in realtà, un altro essere vivente, allora come si può pensare di essersi fatti un’idea precisa dell’altrui dimensione?
La mia idea, di lui, sarà minima ed approssimativa.
Saprò quello che avrò letto, decodificato, capito e ricordato. Insomma, la sua immagine dentro di me, è solo ed esclusivamente mia ed, in realtà, identifica più me che l’altro.
Questa immagine è un’altra traccia di noi che lasciamo nel Mondo, anche mentre parliamo di altri, allo stesso modo di quando passeggiamo sulla spiaggia, tracciando il nostro movimento attraverso il peso del corpo e la gravità del Pianeta.
E che dire, poi, del meccanismo di induzione inconscia, a cui siamo tutti quanti esposti. Le altrui presenze generano fenomeni di attrazione ed, in seguito, di polarizzazione di ogni individuo attratto. È una legge inevitabile, che sottintende allo scambio informativo, per cui la proposizione precedente diventa:
l’immagine altrui evidenzia me stesso, ma quell’immagine si è formata in me attraverso un processo biodiverso, caratterizzato ancora da un certo grado di interesse altrui a formare in me ciò che non è prettamente mio (è un riflesso composito 'mio e non mio').
In parole povere, basta osservare il potere dei Media, relativo all'influenza di quello che pensiamo. Quello che pensiamo è intimo, è ‘nostro’? Certo, ma solo a 'metà'.
Quindi… io mi faccio un’idea del tale tizio. Questa idea di lui identifica me, perché mille altre persone si formerebbero mille altre immagini dello stesso soggetto letto, visto, decodificato e ricordato in maniere biodiverse. Allo stesso Tempo, l’esistenza di un certo potere di controllo permea il nostro campo inconscio, riuscendo ad infiltrare ‘particolari altrui ma non relativi a me’, cioè, che ‘io mai avrei pensato senza una simile intrusione’ (il frattale è l'ispirazione).
Ciò che si forma dentro di me è, dunque, un qualcosa di ‘mio e di non mio’ allo stesso Tempo. E, la presenza altrui, diventa paradossalmente (vista l'animosità del prossimo) solo uno specchio che identifica me nel Mondo. Ma quell’immagine riflessa di me, non rappresenta solo me, bensì anche il potere che mi sussurra all’orecchio e il soggetto che mi riflette:
Come districare il pensiero in un simile dedalo interpretativo?
Ciò che siamo è molto simile a quelle spade forgiate e ripiegate su se stesse migliaia di volte:
il ferro riscaldato e appiattito si ricopre quindi di ossido e quando il fabbro, dopo averlo allungato, lo ripiega come una pasta sfoglia e continua a batterlo, la pellicola di ossido viene incorporata fra gli strati di metallo caldo e viene portata intimamente a contatto con il metallo stesso portando alla separazione di Fe e Co.
Nei lavori di qualità, come appunto poteva essere la forgiatura di una spada, il ripiegamento veniva ripetuto anche per migliaia di volte e questo è il motivo per cui le spade hanno quel delicato disegno ondulato in cui ogni linea corrisponde a una operazione di ripiegamento e battitura…
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Ora, se leggiamo questo pensiero di Chomsky, cosa possiamo capire?
Ogni linguaggio regolare è libero dal contesto, ogni linguaggio libero dal contesto è dipendente dal contesto… e ogni linguaggio dipendente dal contesto è ricorsivo, ed infine ogni linguaggio ricorsivo è enumerabile ricorsivamente. Queste sono inclusioni proprie, nel senso che esistono linguaggi enumerabili ricorsivamente che sono non ricorsivi, linguaggi ricorsivi che sono non dipendenti dal contesto, linguaggi dipendenti dal contesto che sono non liberi dal contesto e linguaggi liberi dal contesto che sono non regolari.
Che idea possiamo farci, di un simile intreccio di concetti? Direi che, invece che di una idea, possiamo trarre un ‘senso’, ossia intuire ciò che emanano le espressioni nel loro insieme.
Questa caratteristica è propria di ogni individuo. Ognuno di noi trae sfumature diverse da ogni fonte osservata, a prescindere se la fonte sia più o meno comprensibile. Tutto diffonde in noi un ‘aroma’ particolare. E noi interagiamo col tutto, in questa maniera solo intuibile a posteriori.
Chomsky riporta in auge il discorso biodiverso della nostra presenza, nella fattispecie nell’ambito del linguaggio. Tutto è possibile, forse classificabile, tuttavia sfuggente anche se intimamente logico. La tabellina sopra riportata permette di intuire un’analogia col pensiero di Gurdjieff, quando si riferiva all’umano come ad una macchina, un automa, un robot.
La frase ‘ciascuna categoria di linguaggio o grammatica è un sottoinsieme del proprio sovrainsieme di categoria direttamente sottostante’ è un circuito chiuso; descrive un loop o, perlomeno, è quello che abbozza al mio interno.
Il suo ‘rumore di fondo’ in me è determinato dal senso, ma anche da quello che ‘si fa largo in me attraverso il suo senso decodificato dai miei centri’. È, insomma, una somma algebrica non convenzionale, una alchimia interiore/esteriore, che si avvale della trasmissione aerea, del trasporto inconscio, della presenza di organi identificati per altre funzioni, etc.
Una vera e propria sinfonia corale, atta a generare un ‘senso’ di/da ogni ‘cosa respirata’.
Infatti, non respiriamo solo aria, nel normale processo di sostentamento vitale, ma una miscela molto più densa di sensi diluiti nell’aria, a formare l’aria stessa, la quale non è più solo composta da miscele di ossigeno, idrogeno e componenti varie, tra le quali molti cosiddetti inquinanti.
L’aria è composta anche da pensiero diluito, come l’acqua capace di cambiare di stato; umori, sensazioni, emozioni, feromoni, odori, aromi, profumi, cose non dette, intuizioni, idee, commozioni, meraviglie, stupori, paure, ansie, etc.
L’aria che respiriamo è una miscela di Vita capace di cambiare stato e di influenzare tutto ciò che diventa sua meta temporanea. Un insieme vivente e mutaforma:
un modello esistenziale alla pari di un batterio.
L’aria, altri non è che materia cerebrale dell’organismo Terra 3d.
Leggiamo delle citazioni di Noam Chomsky, questa volta, molto più comprensibili ed estremamente taglienti:
- i sistemi democratici procedono diversamente, perché devono controllare non solo ciò che il popolo fa, ma anche quello che pensa. Lo Stato non è in grado di garantire l'obbedienza con la forza e il pensiero può portare all'azione, perciò la minaccia all'ordine deve essere sradicata alla fonte. È quindi necessario creare una cornice che delimiti un pensiero accettabile, racchiuso entro i princìpi della religione di Stato. (da La Fabbrica del consenso, in Libertà e linguaggio, traduzione di Cesare Salmaggi, Tropea, Milano, 1998)
- certamente tutti dicono di essere a favore della pace. Hitler diceva che era per la pace. Tutti sono per la pace. La domanda è: quale tipo di pace? (dal discorso a UC Berkeley sulla politica degli Usa nel vicino Oriente, 14 maggio 1984)
- se le leggi Norimberga fossero attuate ancora oggi, ogni presidente americano del dopoguerra sarebbe stato impiccato. (da un intervento al Saint Michael's College, nel Vermont, attorno al 1990)
- una multinazionale è più vicina al totalitarismo di qualunque altra istituzione umana. (da una videointervista a Riccardo Roglione, 17 aprile 2001, riportata in Marcello Danovaro, Cristiano Ghirlanda, Globalizzazione e nuovi conflitti, 34 visioni di un mondo possibile, DeriveApprodi)
- il potere sta finendo in mano ai sistemi totalitari, di fatto vere e proprie tirannidi private
- la democrazia ha bisogno della dissoluzione del potere privato. Finché esiste il potere privato nel sistema economico, è una barzelletta parlare di democrazia. Non si può nemmeno parlare di democrazia, se non c'è un controllo democratico dell'industria, del commercio, delle banche, di tutto
- non meno insidioso è invocare la 'rivoluzione' in un'epoca in cui non esistono neppure i germi di nuove istituzioni, per non parlare della consapevolezza morale e politica che potrebbe portare ad una modificazione sostanziale della vita sociale. Se ci sarà una 'rivoluzione' nell'America di oggi, si tratterà indubbiamente di una spinta verso una qualche varietà di fascismo. (introduzione, p. 26)
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Credo che lui sappia che cos'è Roma, Roma è il popolo, farà qualche magia per loro per distrarli, toglierà loro la libertà e la folla ruggirà lo stesso. Il cuore pulsante di Roma non è certo il marmo del Senato, ma la sabbia del Colosseo, lui porterà loro la morte, in cambio lo ameranno.
Senatore Gracco – Il Gladiatore
La storia si ripete, forse, anche perché l’aria è sempre presente ed è sempre la stessa:
Grecia, sbloccati fondi per costruire un circuito.
Il Governo appoggia il progetto di un nuovo impianto vicino all'area urbana di Patrasso, che è la terza più importante del territorio. Nonostante il debito pubblico ingente per lo Stato, sono stati stanziati 30 milioni di euro.
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Che senso ha, questa operazione, se non quella di ‘intrattenere la Massa’? Qual è il filo comune che collega le generazioni? L’aria…
Ue: proposta una 'terza via' per riformare sistema bancario.
Una diversa regolamentazione del modello della banca universale. E questa la proposta per riformare il sistema bancario dell'Unione europea consegnata alla Commissione Ue dall'equipe di esperti guidata da Erkki Liikanen, governatore della banca centrale della Finlandia.
Nel dettaglio si tratta di evitare che le attività più rischiose, come quelle da banca d'investimento, diventino la miccia che destabilizza anche le attività meno rischiose, come quelle da banca commerciale (raccolta di depositi e prestiti a imprese e famiglie), provocando crisi sistemiche delle banche universali che si trasmettono sull'economia reale.
Viene raccomandata la separazione legale, quindi anche in termini di copertura patrimoniale, tra le attività retail e quelle di trading prefigurando una ‘terza via’ rispetto a quanto proposto negli Usa e nella Gran Bretagna…
La separazione sarebbe obbligatoria per i gruppi bancari che hanno almeno il 15-25% del loro attivo concentrato nel trading e per quelli dove questo business raggiunge la soglia 100 miliardi di euro…
Proposte anche sulle modalità di remunerazione del top management, i bonus dovrebbero essere pagati sotto forma di obbligazioni, quindi emettendo strumenti di debito, se poi la banca dovesse essere oggetto di salvataggio, saranno anche manager ad accollarsi parte delle perdite...
L'idea della ‘terza via’ è quella di uscire da un sistema ‘dove i profitti sono privati, le perdite invece sono pubbliche e dunque a carico dei contribuenti’, ha sottolineato Liikanen…
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Usando il ‘Metodo Indiretto’, Liikanen ha pubblicamente affermato, senza ottenere parere contrario, che:
- le banche fanno trading, ossia speculazione, anche per enormi quantità di denaro
- i manager non hanno nessuna responsabilità verso terzi per quello che fanno
- il ‘sistema’ prevede profitti privati e perdite pubbliche.
È la scoperta dell’acqua calda? Forse. Però è anche ed ormai una verità inequivocabile. Dunque? Che fare? Beh… sembra che 'qualcuno' stia facendo qualcosa, no? Certo. Ma chi è questo 'qualcuno'? È l’esponente di turno che presta la propria faccia? Naa…
Quello che si lascia, viene preso.
La Massa non sta partecipando a questa fase della riscrittura di una parte delle regole. Perché? La Massa è così ingenua, indifesa, lasciva? Naa…
La Massa è semplicemente occupata a respirare aria.
L’incantesimo è ormai diluito nell’aria, essendo il modo più totale di connettere/sedare tutti quanti, secondo schemi di respiro diventati automatici.
Che fare? Smettere di respirare? Naa…
Anche nel ‘Giuoco del Calcio’ si respira la medesima combinazione di nulla di fatto, ad esempio:
un calciatore prende il proprio compenso a prescindere dal proprio rendimento.
Questa forma pensiero è trasmessa viralmente attraverso l’aria.
Questa forma pensiero si avvale dell’aria per muoversi e sopravvivere.
Ecco, allora, il senso intimo e frattale di un buon impianto di condizionamento dell’aria. In realtà, l’aria è condizionata ed insieme a lei anche noi…
Studente viola la rete della scuola e un'azienda informatica gli offre un lavoro.
Proprio come Matthew Broderick nel celebre inizio di 'Wargames' rimasto nei sogni di ogni studente degli anni '80, un alunno appena maggiorenne dell'Istituto Tecnico Industriale Marzotto di Valdagno, in provincia di Vicenza, grazie alle proprie abilità informatiche è riuscito a entrare nella rete informatica della scuola e correggere al rialzo alcuni voti suoi e di altri compagni.
Ma è stato tradito dall'avidità. Infatti, un voto, proprio in informatica, lievitato dal 3 al 9 ha insospettito gli insegnanti, che si sono rivolti ai carabinieri. Sono stati i tecnici dell'Arma a scoprire che il ragazzo era riuscito a inserire un file script nel computer di un docente per arrivare alla password della rete scolastica e ora i ragazzi (oltre all'hacker, un complice e una decina di ‘beneficiari’ passivi) dovranno affrontare la questione in tribunale.
La vicenda ha colpito l'imprenditore Alessandro Petracca, titolare della Ceremit srl, un'azienda informatica di Thiene, che, impressionato dalle abilità di un ragazzo così giovane, gli ha offerto supporto legale per affrontare il processo e l'opportunità di un posto di lavoro presso la sua società.
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Ecco il punto:
qualsiasi cosa un individuo possa fare, interesserà sempre perlomeno un altro individuo in termini di possibile guadagno per il proprio business.
Unitamente all'altro stato di fatto, rappresentato dal fatto che 'ci sarà sempre qualcuno disposto a fare quello a cui noi abbiamo detto di no', la miscela diventa davvero esplosiva, socialmente parlando:
etica e morale si diluiscono rapidamente nell'aria, sopraffatte dalle altre componenti più robuste (la mezza verità o speranza, è rappresentata, tuttavia, dall'esistenza del 'Principio Omeopatico')
Sino a quando le cose andranno così, il Mondo conoscerà solamente la regola della sopravvivenza, della logica dell’interesse privato e dell’egoismo cinico e riservato. Non è un giudizio, benintesi, ma solo un atto derivante dall’immagine, che un simile modo di essere/fare, delinea dentro di me:
è la 'mia' decodifica della realtà percepita, ossia di quello che i fatti 3d introducono in me e di quello che accade loro durante la mia opera di traduzione; le sfaccettature sono veramente vastissime, concorrendo a lasciare indietro il termine più arcaico del ‘giudizio’, a favore di una sua ricomprensione in chiave universale. Perché, quel giudizio, non è solo opera mia, ma l’estratto finale di un processo comune.
Da questo punto di vista, le espressioni ‘scagli la prima pietra chi è senza peccato’ oppure ‘giudica e sarai giudicato’, non rimangono solo dei fatti estetici o meramente legati all’ambito religioso o proverbiale, bensì diventano principi molto simili al concetto di aspirina o medicamento:
ogni espressione è un treno informativo, che introduce in chi lo respira delle modifiche del/nel proprio campo conoscitivo, percettivo, esistenziale.
Nulla è per caso. Per cui, chiediamoci il perché certe frasi vengano ripetute, attraverso i Media, in maniera martellante ed ossessiva. Quando, ad esempio, accade un incidente ferroviario, come mai sembra che nei giorni seguenti ne succedano in continuazione?
Capitano perché vengono segnalati/ricercati, oppure capitano perché l’opinione pubblica è settata su quelle coordinate?
Non sminuiamo l’apporto individuale sulla realtà 3d.
Qualcuno lo sa benissimo e ci usa come dei cannoni selettivi di realtà…
Dipende anche da noi la miscela d’aria che respiriamo.
02102012 S 23,7 – 276 Santi Angeli Custodi (Un angelo per ogni bambino che viene al mondo) ++