Il “titolo” è in un “libro”:
A che gioco giochiamo è un saggio dello psicologo Eric Berne, pubblicato nella sua prima edizione in lingua inglese nel 1964. L'autore, grazie alla rappresentazione della realtà quotidiana, attraverso le varie metodologie e tipologie di gioco, ha formulato un nuovo modello di analisi terapeutica, denominata analisi transazionale…
Alias? L’autore ha formulato una “teoria”, ignorando nella sostanza la frattalità espansa, non essendoci, non applicandosi mediante analogia frattale espansa. Risultato?
L’ennesima “mezza misura” o “verità” = la verità che si “incarna”, condensandosi nella “teoria” ch’è come prendere lucciole per lanterne, se non ci sei (se non sei Te).
Così, tutto è verità, nonostante può cristallizzarsi in “verità”. Questo succede quando… continua a succedere, non visto (ricordato) che è già successo; cioè, non esiste ma c’è un/il… “precedente”, da cui il “prossimo”.
Così come un “mai passato di moda”, auto imperversa l’esse-Re “Moda”:
altro che “Re Mida”, colui che “trasmutava tutto quanto toccava, in oro”.
Piuttosto, quell’atteggiamento che trasforma tutto quanto è nel proprio interesse in “oro” = il l-oro ideale. Certo:
qualcosa che può valere anche per Te
peccato che (qua, così) sei “te”
davvero, un… peccato (originale) o l'è-voluto.