Il voto elettronico si presta alla frode. Esattamente, come il voto fisico, cartaceo.
Sostanza; è la “lezione” che non impari mai.
Il tema delle elezioni è il faro del palcoscenico. Tutti guardano “lì”. Anche se, in qualsiasi teatro, la regia è avvolta nell’ombra della dis-attenzione. Un caso? Non esiste il caso. Rivelazione.
Sostanza.
In tutto ciò, dove sei Tu? Non esisti. Ci sei (potenziale).
Laddove, tale “discriminazione” provoca la speculazione: “te” (nel) qua, versione AntiSistema.
Negli “Usa” è arrivato il giorno delle midterm.
Chi vincerà? L’esito e l’attesa divide l’elettorato. “Sono trecento milioni di voti: lascio?”. Ma sì; voto in più, voto in meno. L’importante non è partecipare? Come no. Tale è il modus che ti ha, mentre tutto quanto è teso, come un fallo da dietro nella finale di Champions.
Non è che non conta proprio niente. Trovi? Or bene, è questo che ti fanno c®edere, lor signori:
partecipa, vota, “pungiti”, etc. perché ne va del bene comune.
Che importa se:
nel durante, ti dicono anche che sei unico, una “scintilla divina”
l’imprescindibile, l’eletto, etc.
Devi “salvare” il mucchio selvaggio, l’orda. Gli altri.
La comunità. La società. La “umanità”.
Il piano avente un’età o... pianeta.
Per il bene del “prossimo”, devi sacrificarti. Il giogo delle tre carte vince sempre essendo il Banco. Ci sei? Non si tratta di una persona, ma del giogo stesso:
vince la “cosa”.
E se ricordi Benjamin Jacob Grimm, la “cosa”, bè… è uguale al Signor “Nessuno” di Ulisse con Polifemo. Non proprio un fantasma o un vuoto vacuo. Qualcuno. Ergo, si tratta di una persona al comando, al vertice del vortice che ti ha e se ti fa questo non è assolutamente casuale.
Dove si vive ancora l’avventura? La diretta.
Quella dei non solo “film”. Dove? Come? Vedi che da qualche p-arte ed in qualche modus, la diretta scorre ancora (sempre). Ne hai menzione e memoria anche assistendo al Tg:
guerre e scontri che avvengono altrove, rispetto a “te” che sei nell’ottuso occidente-accidente.
Nella misura in cui la guerra per “te” è imponderabile: non esiste anche se c’è. Così te la fanno (lor signori) apparire: rivelando tutto quanto. Così da non riuscire nemmeno ad esser certo che c’è una guerra tutto attorno a “te”, mentre Te langui nel potenziale contemporaneo… come antica armatura esposta al museo, dove i visitatori sono tutti paganti ed assolutamente ar-resi “ciechi”. In-capaci di… rendersi conto da Sé. E certo, perché non sono in Sé:
sei “te” infatti, qua nell’AntiSistema.
Nel “qualcosa” di “qualcuno” che fonda la sua massima prosperità grazie alla sagace strategia di averti con-vinto: infatti, per “te” non esiste anche se c’è. Ruota tutto attorno a ciò:
al fulcro dell’esse-Re punto di sospensione, mentre “te” sei Re-legato al rango di servitore a mezzo servizio, essendo immemore persino di “servire” in toto, a lungo raggio, ad angolo giro, totalmente.
Cioè, invece di essere sferico (totale) sei sempre sferico ma nel senso del “livello di servizio” di cui s-offri, in sacrificio nel “peccato originale”. Sì, peccato che non ricordi niente di niente. Anche se “niente”. E tutto va da sé.
È la “lex”.
Il leit motiv che impazza in tal versione della realtà manifesta, qua AntiSistema. Hai presente il simbolo ormai solo grafico dei grandi marchi planetari? Quelli appartenenti e classificanti le multinazionali. Ecco. Ciò che ha il profilo psicologico di un serial killer, di un dissociato mentale, di un delinquente patentato.
Ok? Ci sei? O dis-senti.
Come si fa a parlare con chi ha il ponte levatoio alzato? Non si può, a meno che per “te” il dialogo sia “a chi s-grida più forte”. Ululando dalle mura merlate, a falsa protezione di Te, essendo “te” qua nell’AntiSistema. E gettando pece bollente, sassi, frecce e feroci imprecazioni. Questo è per “te”… il comunicare, il costruire qualcosa di assennato, il partecipare al “bene comune”; salvo richiederlo ogni volta che l’intero cocuzzaro sembra in pericolo (come da recente e ancora non superata “pandemia”).
Ma pensa che qualità ha cotal “piano” o strategia altrui per “te”:
di ciò che mira esclusivamente ad auto manutenerti sempre tale, infatti… qua nell’AntiSistema, “tu” non decidi mai niente sostanzialmente, auto delimitandoti continuamente a scegliere fra… istruzioni premasticate, come mamma rondine t’insegna a mo’ di riflesso anche se “naturale”.
Dove stai guardando proprio “ora (sempre)”?
Fa la differenza, sai? Dove si posa la “tua” attenzione? E perché? Cosa ti attira così insistentemente? Perché i Media fanno a gara per avere la “tua” fedeltà di osservatore speciale? L’organizzazione è riuscita persino nel guadagnare dandoti tutto gratis:
attraverso i “click”. Ti rendi conto?
Che tipo di “moneta” potrà mai essere. Uhm. Già. È sempre il “cambio”, la “conversione” che vive e regna sovrana in tale f-orma di auto in-canto. Il “click” diventa moneta sonante? No. Diventa “credito”. Spendibile attraverso ogni infrastruttura sociale, sorta causalmente per rendere liquido (lubrificante) ed accettabile il “credito” che or dunque ti può essere elargito in ogni canale, non importa se non ha alcuna garanzia, se non quella della “tradizione” e del fatto che se non lo accettano allora il “mercato” perde la fiducia.
Proprio quello che non deve succedere. Nevvero?
Devi avere fiducia, “te”. Pena il venir meno del segnale portante. Così come devi “c®edere”, aver “fede”, nutrire tutto questo in “scienza e co-scienza”.
In-somma, ti sei messo in “banca”.
Guarda un po’… Hai avuto fiducia, sin da quando strillavi in una fredda sala chirurgica d’ospedale o nella culla. Dovevi aver fiducia perché eri e sei im-potente. E se “una volta” eri fisicamente impedito, ora che sei “grande” sei dotato di forza fisica. E che fai? La usi costantemente per lavorare, a pagamento, mentre ti consumi nel “tempo” di tale ferma auto accettazione.
È la società che te lo richiede.
Ne va del “tuo” destino? No: di quello di tutti, ivi compreso anche “te”. Laddove la Costituzione è sempre interpretabile e, allora, vale tutto: anche quello ch’è andato in onda dal 2020. Mentre, alla soglia del 2023, è ancora la medesima narrazione che pro-segue. In sostanza, ovvio. Perché se la narrativa sostanziale fosse dichiarata e non rivelata, bah… ti “sveglieresti” di colpo.
Perché, infatti, ti dici sempre “sono buono e caro ma se mi schiacciano i piedi, quanto è vero Iddio… se la vedranno con Me”.
Ecco. Ci sei?
Comprendi perché la strategia è sottile, in-diretta, non lineare, tutta da dimostrare, rivelata, etc.? Dai. È facile. È persino logico. È semplice. È calcolabile, calpestabile. Intuibile.
Eppure… “niente”. Non esiste; c’è.
Certo: per “te” è così. Mentre per Me è ben altro. Ma… l’Uno per tutti (“Dio”) dissente con Me, seppure senza proferir parola:
nemmeno a gesti.
Solamente attraverso le gesta altrui: per mezzo della-gente “Smith”. Ecco perché va auto decodificata sostanzialmente l’intera situazione. In che modo? Attraverso il proprio atteggiamento (chiave) sostanziale. La “cosa” deve scorrere, filare liscia, svelarsi e non il contrario. Dunque, se il processo si ferma continuamente, va a singhiozzo… significa che c’è “attrito”, resistenza, corrente contraria, densità dell’aria, ostacolo, temporale, “legge”, forza della “natura”, etc. etc. etc. Ecco che nella scala musicale il mezzo tono mancante, ti ha. Ti arresta.
Ha la “tua” at-tensione.
Mentre la differenza di potenziale blocca, rispetto al come dovrebbe essere mentre rimane “utopia” nel qua AntiSistema. Laddove, devi “provare” quello che sostieni, mentre qualsiasi f-orma di “studio” a nulla varrà se sempre affrontato dallo “squinternato manipolo di canagliume vario” che va in onda continuamente come se fosse “nor-male”.
Ecco dove va a finire la “tua” attenzione: come gatto che gioca con un fascio di luce, “devoluto” ad arte sul palco-osceno dall’esse-Re(gia). Nella pressofusione che ti ha ma, anche, no:
dipende da Te, però.
Così, qua nell’AntiSistema diventi una “divinità”: “mezzo divano e mezzo uomo”. Sì: mezzo uomo rende bene l’idea. Mentre, mezzo divano rivela.
Se ti rendi conto il Bollettino è “poesia”: ma non solo. Mezzo poesia e mezzo prosa = sostanza.
Allora, vai di “lotta al cambiamento climatico”, “lotta al traffico di migranti”, “lotta alla povertà”, “lotta alla fame del mondo”, “lotta al cancro”, “lotta contro ogni discriminazione”, etc. etc. etc. La gerarchia si sciacqua la bocca con ogni tema, continuando ad auto imperare come “prima”, nella sostanza.
Lasciare un Paese occupato, dopo aver inscenato una “rivoluzione”, ma rimanendo in salsa “economico-finanziaria-speculativa”, bè… lascia del tutto intatto il reame sotto ad arcano “maggiore”. Sostanza.
La “moneta fiat”, senza alcuna garanzia in oro o altra materia prima preziosa, è l’arma non convenzionale di massa. Sganciata da ogni senso pratico comune, rimane la forca che è in termini di coercizione “a n-orma di lex”.
Figurati nella versione cripto.
Mentre “tu” continui a recitare il mantra, “qua nessuno è fesso”. Che fantasia slavata che possiedi, mentre sei posseduto qua nell’AntiSistema. Così, dopo la “Italia” sono stati “fatti” anche gli… “italiani”.
Ecco nuovamente, ancora, la “creazione”.
E “te”, certo. Quel “coso” che assolutamente non può mancare, sino a quando “serve”. Uhm. Ecco che la “creazione” colpisce ancora nel di-segno: i “robot”, diciamo così, sostituiranno l’uomo? Può darsi, ma… la situazione resta sostanzialmente immutata. Infatti, “evolvendo (sempre qua nell'AntiSistema)” il robot-zombie svilupperà una “co-scienza”, alias, algoritmi sempre più “democratici”.
Il che lo porterà a “scendere in piazza” un’altra volta, per l’ennesima “s-volta (rivoluzione colorata d’altre tinte)”. La “creazione” ti riplasma continuamente, come “AntiSistema Operativo”. Scarichi fix e patch.
Ti “aggiorni”. Funzioni “al meglio”.
Risolvi i conflitti interni. Però, sei sempre come Pinocchio, prima di divenire “bambino in carne ed ossa”. Il potenziale che rimane tale, dando l’impressione di essere addirittura Spada di Damocle:
per paura indotta o respirata attraverso tutto quanto, anche la cosiddetta “aria”.
Come non renderti conto dell’esserci della Re-gia.
È un vero “mistero” come puoi far finta di niente, continua-mente. Sei “te”, del resto. Il frutto di una intenzione altrui, per “te”. Ecco perché non ti schiodi.
La “custodia” è il “tuo” corpo fisico.
Mentre la “tua” anima è la tecnologia sviluppata ad hoc per auto contenerti “dentro”, assumendo il ruolo di pseudo “pilota” del vascello “fantasma”, ancorato alla fonda e dotato del “libero arbitrio” direttamente proporzionale alla lunghezza di predetta “catena” di s-blocco.
Gira quanto vuoi, allora.
Come appunto un motore che funziona, alimentando funzioni che girano grazie a “te”, mentre guardi sempre altrove e sei sempre altrove.
“Durante quei mesi ho sentito l’obbligo morale di fare qualcosa. Vedevo i medici che stavano salvando vite umane ed ero convinto che anche io, in quanto artista, avrei dovuto fare la mia parte. Se il mondo sta crollando, l’artista deve incitare, ispirare. Questo è il suo ruolo…”.
Tiziano Ferro
7 novembre 2022 Link
Come valium.
Dal 2020:
la comunità degli artisti a pagamento
ha raggiunto e confermato
vette da vera e propria hit parade de noantri.
Non se ne è salvato uno.
Così ri-suona la piccola “band” che sul Titanic, affondante, rasserenava animi senza più alcuna attenzione per la “arte”. Così, è l’artista:
mentre la nave affonda, sono gli altri che affogano.
Si chiama “elite”: e coi soldi e quel minimo di “potere” – dovuto proprio agli altri – puoi “completare la famiglia”, omettendo ogni dettaglio sostanziale.
“Rimango ottimista, non credo ci sarà regresso, siamo già abbastanza indietro. La gente ha testa, cuore e percezione dei problemi veri…”.
Tiziano Ferro
7 novembre 2022 Link
La gente ha testa, cuore e percezione dei problemi
veri… (sì; è distratta e per questo lor signori fanno passare tutto quanto).
Ti senti fortunato a vivere in un Paese che rende possibile la maternità surrogata?
“Non è una questione di Paese, io questo sogno l'avrei realizzato comunque. E una questione di uscire fuori dal quel ghetto in cui ti rinchiudono e in cui rimani per quasi ti sei convinto di meritartelo. Anche in Italia esistono le coppie arcobaleno. Il problema dell'Italia è di tutti, anche delle coppie eterosessuali che aspettano decenni o dei single che non possono adottare…”.
Tiziano Ferro
7 novembre 2022 Link
Che bello. Tutto bello.
Peccato per quel… “il problema dell'Italia è di tutti, anche delle coppie eterosessuali che aspettano decenni…”.
Uhm.
Non avrebbero forse la precedenza, rispetto ad un single o ad un “arcobaleno”? No, perché è “discriminazione”, altrimenti. Oramai, non c’è più solo mamma e papà:
c’è anche altr3.
Nel mezzo c’è un po’ di tutto. Ecco il robot-zombie che “evolve”, grazie ad algoritmi scaricati dal server “AntiSistema”. Così muta la narrativa ed or dunque la relativa narrazione. Se “prima” ti fermavi sempre al presunto “capolinea”, ora scopri che puoi proseguire perché “dietro” c’è ancora campo, prospettiva, orizzonte…
Sì: è-voluto. Dr. Ford docet.
Attenzione a cosa dice Ferro:
non è una questione di Paese, io questo sogno l'avrei realizzato comunque… = il “sogno” di avere una paternità (“prole”) lui lo avrebbero realizzato comunque. Ok?
Il mercato, dietro a pagamento, ti offre di tutto, di più.
Potere. Denaro. Conoscenze. Privilegio. Mentre a “te” che rimane, se sei “sterile” e non hai molto denaro e quindi nessun “potere di decidere in merito”?
Aspetti decenni e poi, lasci.
Il classico pugno di mosche, perché quella prole rimasta orfana, avrà già una destinazione d’uso predeterminata. Ovvio. Nel qua AntiSistema succede da mo’:
da quando “è già successo”.
Un po’ come recita la novella dei due fratelli biblici che inaugurano la catena dell’omicidio: una volta che “è già successo” il primo “caso”… bè, tutti gli altri sono “autorizzati a…”.
No? Ci sei? “Houston, mi sentite?”.
Sei quel naufrago ex-tratto in “salvo” o ripescato in mare aperto e… portato qua nell’AntiSistema. Che ci facevi in acqua. Sperduto. Abbandonato.
Forse, tradito. Venduto. L'ex-tratta (degli schiavi)...
Non ricordi per via del trauma “cranico”. Una botta in testa e via… ti “manifesti” nel qua AntiSistema. La “tratta” prosegue, del resto. Mica inizia qua nell’AntiSistema. La Terra non ha la f-orma in-segnata e di-segnata. Non importa quale, ma sii certo che non ha questa sagoma così pubblicizzata ad hoc.
Inizia a renderti conto della f-orma che ha il Paese dove sopravvivi.
Non è così semplice, facendo tutto da Te. Come fai a renderti conto della vera estensione del “tuo” Paese? Figurati, se devi cartografare la Terra intera.
Figurati proprio. Dunque, dipendi.
Ti basta questo? Allora, va da sé che le macchine Dominion avranno sempre la meglio su di “te”. Perché è questo il “secreto”:
da Te a “te”, qua nell’AntiSistema.
Il distillato sei “te”: il succo del discorso (Te, potenziale contemporaneo).
L’ex-tratto. “C’era una volta… un Re…”.
“Ho visto un Re.
Sa l'ha vist cus’è?
Ha visto un Re!
Ah beh, sì beh…”.
Ho visto un Re - Enzo Jannacci
“E sempre allegri bisogna stare
che il nostro piangere fa male al Re.
Fa male al ricco e al cardinale
diventan tristi se noi piangiam…
Ah beh”.
Ho visto un Re - Enzo Jannacci
“Il ritmo…”.
Le follie dell'imperatore
“Un valido argomento…”. Già.
A posto: “andrà tutto bene”.
“Al voto. Al voto”. Cinquanta e cinquanta? No: quarantanove virgola nove vs cinquanta virgola uno. Questa è “democrazia”, dove si sa che “la maggioranza governa, ha sempre ragione”.
Il volere del popolo viene premiato.
Zero virgola due? Wow.
Già è poco, ma il trucco contabile consta nel depotenziare anche quella “minoranza”, in quanto che è l’organizzazione che amministra tutti (anche lo zero due, che può essere pagato per…, dopo aver diviso la società in maniera del tutto “provvidenziale”).
Altro che votare “turandosi il naso”.
Gli “eletti” sono coloro che fanno già p-arte del “rito (sacrificio)”. Oppure, sono i “papabili”:
chi ha scheletri nell’armadio ed è dunque ricattabile, anche se non è della “squadra”.
Non lineare = sostanza. Proprio dove ti ar-resti, “te” qua nell’AntiSistema.
All’ultima curva.
“All’ombra dell’ultimo Sole si era assopito un pescatore…”
Il pescatore - Fabrizio De André
Ultimo Sole e non, “prima”. Strategia:
“e aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso…”.
Sorridi: non sei su Candid Camera.
IO “Faccio…” e mi rivolgo a TE.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-786
prospettivavita@gmail.com