“Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi
a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo.
Il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile.
La posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere
e non far partecipare nessun altro.
Nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro.
Niente scrupoli o rispetto verso i propri simili
perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili…
Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno
spendono, spandono e sono quel che hanno…”.
Quelli che ben pensano - Frankie hi-nrg mc
Perché succede sempre?Un po’ di sano moralismo non fa mai male?
Oppure, perché 1) effettivamente è “così (qua)” e, di conseguenza, 2) un certo messaggio – simile ad un grido di aiuto, che giunge da lontano, da parte di qualche naufrag3 dispers3 in mare – è assolutamente necessario?
Ormai, nell’AntiSistema – che prevede tutt3, anticipando ciò che pensi essere il futuro (ossia, andando a deciderl3 al posto tuo) – te lo aspetti persino, che un simile messaggio sia sempre parte portante all’interno di qualsiasi talk show, festival, trasmissione, dibattito, etc.
Ma (ma), al solito, l’informazione risulta solo in quanto a… “spettacolo (nello spettacolo)”, laddove una singolarità si esercita in tale “arte” che, in alcuni ambiti e momenti, diventa “populismo e demagogia”, mentre diversamente non risulta per ciò che “è” e sostiene, cioè:
l’invereconda forma di giustizia di parte (privat3)
che va a caratterizzare l’umanità, nella società sempre attuale “qua (così)”.
Un po’ (misteriosamente tanto) come la storiella del continuare a gridare “al lupo, al lupo” per poi, alfine, riuscire a “vaccinare” la Massa, in maniera tale che – quest3 – non accorra più all’ennesimo grido di aiuto e di pericolo collettivo, potenziale.
Dal palco si tirano frecciate per sensibilizzare e per strappare sorrisi (mal comune...), ma, non si va mai al sodo, essendo l'infrastruttura anche la fonte di reddito (per cui, non si sputa nel piatto dove si mangia).
Una pantomima che va “avanti” da... sempre nell'AntiSistema.Quindi, per abitudine, non va più in onda nessun livello di auto intrattenimento (non necessariamente solo in termini di radio teletrasmissione o di canale mediatico qualsiasi) senza che sia compresente, all’interno, una qualsiasi forma di simile e pseudo sensibilizzazione della cosiddetta opinione pubblica.
Una volta, tale prassi era soprattutto giurisdizione della componente ecclesiastica.
E, all’occorrenza, di ogni parte preoccupata di 1) vendere il proprio prodotto, 2) partecipare ad elezioni, 3) risalire la china, oppure 4) non perdere il fronte dell’onda.Una situazione d’assieme, francamente, sconfortante chiunque abbia veramente “a cuore, nella mente, sulla coscienza, nell’anima, etc.” la sorte del destino umano (attraverso il percepirne le ripide e scoscese conformazioni della “Caverna”, attraverso la propria esistenza), ma (ma) non facendo della disperazione comune “tutto un fascio” in termini di propaganda.
Di più, essendo dispost3 a… “mettersi in gioco” diversamente.Il termine (fermo immagine) che è risaltato sino ad ora, nel durante dell’esperienza d3/in questo Spazio (Potenziale) Solido, è quello di atteggiamento “formulare”.
Laddove, la “formula” è in quella espressione che coincide con la quintessenza:
giustizia universale (ad angolo giro), assolutamente indipendente (“a monte”, punto di sospensione) da ogni e qualsiasi tipo di declinazione prospettica (guarda non caso, rientrante proprio nella presunta positività del termine “bio/diversità” che, nella sostanza “qua, così”, significa = parte sottoposta a comune incanto, apparenza, inganno, illusione, trappola, etc.).
Mentre, la “pubblica e condivisa denuncia” che va sempre in onda nell’AntiSistema, è quanto di più scenografico possa apparire:
addirittura “è” previst3 all’interno dei palinsesti.
Massa che si aspetta di essere messa alle strette, perdendo persino qualche lacrima, commuovendosi per qualche manciata di minuti… tanto da portare a casa quel ricordo in-distinto, da raccontare – poi – a chi non era presente e/o non ha assistito alla diretta radiotelevisiva (tanto da fare... invidia).
Tanto da identificare il detto, con lo show, e lo show con la “bravura” di “chi ha pronunciato quelle belle parole, cariche di significato”…
Quindi, è interesse generale che l’intrattenimento preveda tale “angolo (momento) di riflessione”, così… per non scadere nel vuoto del più puro “spettacolo” e per reciproco interesse:
l’infrastruttura organizzativa guadagna in… audience
l3 part3 parlanti guadagnano in... successo
la Massa guadagna in… emozione.
E l’esperienza è valsa il prezzo del biglietto o del canone Tv.Non solo.
Chi ha pronunciato la tal “novena” ha guadagnato in termini di “attesa (per la prossima performance) e di bravura/professionalità (come se il pronunciare un simile discorso, preparato a tavolino ed imparato a memoria, comunichi qualcosa di/in più rispetto alle sole coordinate corrispondenti al passo della regola “lo spettacolo deve continuare”).
Come si può scambiare per “bravura (e fare i complimenti)”, una simile descrizione della realtà attraverso la descrizione di... fatti?
E proprio “lì” sta l’effetto leva:
il comunicare significativamente qualcosa, che deve andare comunque “in onda”, nonostante l’interferenza AntiSistemica di/in ogni infrastruttura.Ossia, riprendendo l’espressione precedente:
come se il pronunciare un simile discorso, preparato a tavolino ed imparato a memoria, comunichi qualcosa di/in più rispetto alle sole coordinate corrispondenti al passo della regola “lo spettacolo deve continuare” (esatto: ogni “simile discorso” anche se… comunque, comunica = significa, qualcosa di/in più rispetto a…).
“è” significato, valore aggiunto, sostanza, anima, etc.
In questa maniera, si dis-perde - non la quintessenza contenuta e caratterizzante qualsiasi s-oggetto/situazione(evento) “qua (così)” - il grado di accortezza, di memoria, di esperienza, etc. necessari3 al fine di accorgersi della situazione reale nella quale “è”, alias:
nell’AntiSistema
nel “qua (così)”
nell’impero planetario senza necessità di vessilli esposti al vento, del Dominio.
Che cosa “è” che proprio non ti va giù?
Che non ti convince. Che non capisci. Che ti risulta come alquanto improbabile, impossibile, assurd3, fantascientific3, etc.? Pensa a/in quante “cose”, tendi a credere usualmente.
Ti sembra, forse, tutt3 così... normale?
Ma smettila di fare l'impotente.
È l’interferenza (situazione) del Dominio, ossia – ad una declinazione meno comprensibile (in termini sostanziali) ma più comprensibile (in termini disassociativi) – è una sorta di “invidia” nei confronti di questo Spazio (Potenziale) Solido.
Il ragionamento che “fai” è questo:
ma chi se ne frega
ma guarda un po’ che cosa scrive, quest3
ma chi si crede di essere
ma chi l3 conosce
ma vedi che razza di elemento
eccone un altr3 che crede di sapere tutto, etc.
In un recente Bollettino, è stata inserita una riflessione che sembrava non avere nulla a che vedere con il contesto quotidiano;
qualcosa che si riferiva al fatto che solo dopo la morte di una persona, in un certo senso si tende a riabilitarla, nel senso di prenderla in considerazione (ovvio, a parte coloro che entrano a far parte di un certo livello della rappresentanza sociale, parte dopo parte, già in vita ed in termini di carriera, lavoro, interesse personale, etc.);è lo stesso schema che, per intenderci meglio, tende a rivalutare l’opera di certi personaggi... dopo una lunghissima “gavetta”, conferendo loro onorificenze “alla carriera”.
In Italia, ad esempio, Lino Banfi (che sino ad un certo punto, era conosciuto solamente per i film comico/erotici che lo contraddistinguevano in toto).
Solo poi è diventato “Nonno Libero”, nonché un professionista dotato di rara capacità ed interpretazione “teatrale”.
È, ancora, lo schema fisso adottato dalla Chiesa:
esserci sempre e comunque (insistere e persistere)
non importa chi giunga a governare nella penisola, la penisola.
Dunque, ritornando al discorso “morire prima di essere riconosciut3 in termini significativi”, a sua volta significa:
interferire a tal punto
da terminare la tal situazione
per poi
andare a riassumerla dal punto di vista dell’interesse pseudo commerciale (status quo, regole del giogo, Dominio)...
Così, molte mosche bianche, dopo essere morte sono state riprese in termini di “oper3”, da sfruttare a livello commerciale (vendita). Alias, da disinnescare del tutto, senza andare a creare zone d'ombra troppo sospette...
Una sorte che è già toccata a coloro che “ora” confondi attraverso le loro opere, tradotte e deviate (distorte, rispetto alla valenza originale). Qualcosa che “serve”. Qualcosa che può, altresì, ricollocare la democrazia e il comunismo (e non solo, ovvio) sotto a ben altra “focale (e significato)”.Qualcosa che equivale al tradurre ogni originale nella maniera che meglio si adatta all’esigenza “teatrale (gusto, divertimento, passione)” della Massa (convinta di avere simili gusti, divertimenti e passioni).
Alias, il completamento dell’opera “interferenza”, che potrà dunque vantarsi persino di avere riscoperto il tal personaggio e la sua grande portata, andando tra le righe ad enfatizzare il grado di “modernità, evoluzione, progresso, libertà, democrazia, giustizia, morale, diritto, cultura, etc.”, che non puoi far altro che “far tu3 ‘qua così’”.
Quindi, prima che “tu” possa andare a prendere in “seria considerazione” ciò che ritrovi sempre (sempre) descritt3 in questo Spazio (Potenziale) Solido, ne dovrà passare di acqua sotto ai ponti.
Nel senso che, prima o poi tutt3 ciò emergerà in termini di… “popolarità”, ma (ma) nella modalità auto disinnescata ed auto disinnescante (un “nuovo” vettore auto suddivisorio della Massa) della versione commerciale, oppure, orientata all’insegnamento ed all’approfondimento universitario, professionale, evolutivo, etc.
Ove non v'è alcuna ambizione, in termini di successo commerciale, né professionale, etc.Anzi, al fine di prevenire tutt3 ciò, l’intera “opera” è da subito condivisa in Rete, di modo che sia e rimanga la versione originale d3lla portata centrale dell’informazione avio diffusa sin da “ora”, gratuitamente poiché non ha prezzo.
L’esigenza della eventuale traduzione (in altra lingua) non comporterà, tuttavia, che l’interesse spinga ad imparare la lingua italiana (fuori moda), ma spingerà proprio nel segno del tradurre ogni contesto, riuscendo a traslare il “cuore” del significato in un modo altro, alquanto distorcente e, dunque, nuovamente interferenziale.
Non importa; a volte è proprio l’Ego che ti salva da quelle situazioni più impregnanti e corrosive.
Del resto, se (se) è compresente anche l’Ego, significa che “ha un senso anche se un senso non ce l’ha…”, dato che non te ne accorgi.
Anche il Dominio, quindi, rientra in un analogo discorso?
Tieni presente questa considerazione “formulare”:
da “a monte”
puoi fare entrare qualsiasi “ambito”
sino “a valle”…
anche ciò che – prima – non esisteva affatto (alias, non serviva).
non dovrebbe esserci, ma c’è.
Come hai potuto attirare una simile sciagura? C’è anche questo senso.
Ti accorgi che stai ruotando attorno a… e che questa – che leggi – “è” la descrizione sia del “tuo” ruotare, che del “perché stai ruotando (seppure ti sembra di essere assolutamente ferm3)”?
Allora, in attesa di morire… “fai qualcosa di sostanziale, prima: accorgiti e sii ‘formulare’”.
Nessun commento:
Posta un commento
"Fai..." un po' Te.