Nonostante fosse passato un anno dal terribile "venerdì nero" (9 maggio 1873) in cui vi fu il crollo della Borsa a Vienna, i sentimenti di pessimismo e di disperazione si facevano ancora sentire nella vita della capitale Asburgica, anche nei teatri, che in quel periodo registrarono dei forti cali al botteghino.
Ansiosi di porre rimedio a questa situazione potenzialmente disastrosa, i gestori dei teatri cercarono avidamente la giusta produzione che avrebbe riportato il pubblico nei teatri…
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La giusta produzione che avrebbe riportato il pubblico nei teatri (il “pubblico” è una variabile che viene convinta di comportarsi come una costante; l’importante è che ci sia, sempre).
L’AntiSistema è usato come “Flauto Magico”, al fine di auto intrattenere e manutenere il “pubblico (la Massa)”.
Tutti sono in scena quando Falke rivela che ciò a cui hanno assistito è la vendetta del pipistrello. Eisenstein non se ne ha a male e tutti insieme danno la colpa di ogni cosa allo champagne, il Re di tutti i vini…
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L’illusione di avere vissuto una illusione… nell’illusione che cela la solidità dell’interesse sotto dominante che “non c’è ma esiste” e/o “non esiste ma c’è”.
“Il mio staff è l’estensione di me stesso…”.
Luciano Spalletti
“L'uomo più felice è colui che non vuole cambiare il proprio stato…”.
Émilie du Châtelet
“Felice è colui che dimentica ciò che non può più essere cambiato…”.
Il pipistrello – Johan Strauss
Con questo Bollettino s’intende chiudere la serie “In-Organic3”...
Il frutto, "positivo", di una aberrazione chimica all’interno del complesso corpo/mente “qua, così”, che ha corretto momentaneamente l’inclinazione standard, per mezzo della quale è possibile osservare la scena intera, attraverso anche un solo dettaglio (sempre che la “lente” e la “focale” implichino un atteggiamento frattale espanso, meglio se, “formulare”).
L'intuizione della "ruota", già inscritta nella realtà manifesta "qua, così":
a patto di accorgerti.
L’introduzione di chimica (medicina) “in corpo”, va ad “arricchire” la situazione già in essere, ma (ma) non si tratta di “drogarsi per…”.
Di più, il nucleo caldo della vicenda riguarda quell’accorgersi che, in ogni “caso”, la deviazione esterna può sempre (sempre) essere ricondotta alla coerenza interna.
Allora (di conseguenza), qualsiasi “aggiunta” fungerà regolarmente da modifica dell’inclinazione della prospettiva, ma (ma) sempre coerentemente con il “focus (proprio)” pregresso ed in corso d’opera.
Un simile evento permette di “girare attorno (dentro e fuori) alla ‘cosa’ osservata”, fornendo una aggiunta di prospettiva altra. Come se… normalmente, riuscisse difficile scorgere alcuni particolari, che risaltano solo osservando la situazione da un angolo molto specifico ed usualmente non frequentato.
Questo significa che “ogni situazione – quando sei grande concentrazione di massa, giurisdizionale – si allinea al tuo intento portante e centrale, e, non al/il contrario”.
Questo fa la differenza. Ok?
Non è “semplice” consapevolezza:
è “di più”, è… quintessenza, valore aggiunto, compresenza sovrana avente giurisdizione direttamente proporzionale al potenziale mediato attraverso l’inclinazione “formulare (il motivo di fondo per il quale gli esseri umani non dovrebbero mai farsi la guerra l’un l’altr3)”.
“Nessuno protesterà. Nessuno nemmeno le crederà…
La Chiesa è fatta di pazienza. Pazienza. Fede e duro lavoro. Alla fine, il tempo dimostrerà che la Chiesa ha ragione. Sempre… I cristiani hanno bisogno di pietre miliari. Altrimenti si perdono…
C’è la vita, così com’è. E la vita come dovrebbe essere. Sfortunatamente, dobbiamo vivere con la vita, così com’è…
Al momento giusto noi intercederemo in modo da ristabilire una pace universale, ed equa, che riunirà tutti i cristiani… è una corona di spine…”.
Amen
Molto curioso il “così com’è”. Molto simile al “qua, così”.
E “la vita come dovrebbe essere” è l’utopia:
qualcosa di potenzialmente sempre (sempre) ottenibile attraverso la manifestazione, la modifica, la trasformazione, l’arricchimento del “qua, così” o, se meglio credi, per mezzo del cambiamento.
Tutte le precedenti citazioni hanno un filo comune, che le collega.
Quale?
Il “canale (questo Spazio del Potenziale, Solido)”:
l’estensione del “sé”... Anche della tua "attenzione".
Una certa “caratteristica di fondo”.
Una certa “forma d’onda” emessa da una certa “particella (fondamentale)”… l’Io.
Così come il parafulmine, non “para” affatto ma (ma) viceversa “attira”... allo stesso modo, questo “canale (spazio d’opportunità e potenziale solid3, concret3, manifest3)” attira a sé tutt3 ciò che in qualche modo è s-oggetto/evento a rientrare in detto campo gravitazionale, in grado di “arricchire” il campo morfogenetico altrui.
Quindi, non si tratta più, da parte tua, di decidere se “è vero oppure il contrario”, dato che “succede già”.
Che cosa?
Che tu sia s-oggett3 all’attenzione “grande concentrazione di massa, giurisdizionale” del compresente e sottinteso… “canale”.
È già successo e continua a succedere (anche se “tu” non ci credi).
Certo, puoi ignorare la questione, ma (ma) la questione se (se) decide di non ignorare te, allora – di conseguenza – non hai altra scelta se non quella di “credere”.
A cosa (chi)?
Non tanto auto decadendo nel dettaglio, bensì, scegliendo di accorgerti del “come funziona il meccanismo reale manifesto e, dunque, reale potenziale”.
Qualora non fosse chiaro, sappi che è per una “tua” scelta auto indotta a livello ambientale AntiSistemico “qua, così”.
Il caso, infatti, non esiste…
Allora, fornisci un maggior “impegno (attenzione e portanza)” all’osservazione e non ti accontentare solo di ciò che “ti passa il convento (anche se sei ateo)”.
Il “credo” è una faccenda “seria”:
esiste in quanto tale ed in quanto tale non è un dettaglio.
Se (se) sottovaluti la forma di “credo”, significa che sopravvivrai nella conseguenza, decidendo per tacito consenso di accettare il livello di programmazione sotto dominante, che ti è già stato auto implementato ed auto installato nel “tuo” inconscio (nel “tuo” conscio)…
Accorgiti che il comportamento genetico della “natura” è lo stesso, poiché replicato a livello frattale espanso, ad esempio… anche… nel comportamento del “virus” che attacca il funzionamento di un computer qualsiasi, dotato di sistema operativo centralizzato.
Non è solo "simile", detto comportamento, ma (ma) più nel profondo… è proprio lo stesso “modo di fare”, che puoi tranquillamente ricavare.
Quindi? Che cosa significa…
Significa che l’essenza che “vive e regna nei secoli dei secoli ‘qua così’”, è quella di una compresenza immanifesta (strategicamente, per interesse proprio) sotto (alla) dominante.
Non puoi ricavare altra forma di valore aggiunto più significativ3:
credici, perché è proprio così.
Il riflesso di una tale situazione è talmente “intenso e replicato ovunque”, che non ti può davvero lasciare indifferente, poiché ti caratterizza, “ti ha”.
Come puoi non rendertene conto? Solo se sotto ad incanto...
Come puoi, quando te ne accorgi già a livello “locale”?
Ad esempio, sai che gli Usa sono una potenza globale.
Vero?
E sai, anche, che gli Usa non sono l’unica potenza.
In oltre, percepisci che gli Usa sono solo la punta dell’iceberg, dato che non sai “chi sono gli Usa (laddove conta solo la decisione suprema, che riguarderà poi chiunque si ammanti della/nella bandiera a stelle e strisce e non solo, essendo - tale Nazione - globale e cavalcante, guarda non caso, la globalizzazione).
Se (se) ti fermi agli Usa, sei fritt3, perché gli Usa – in quanto Massa – sono sotto ad incanto, tanto quanto te.
Ergo:
chi decide per loro? Chi l3 “usa”?
Sei sempre “lì”, ti ostini a vedere l’anello chiuso, quando è invece aperto (manca il nesso fondamentale dominante), anche se è chiuso (nel senso che… la condizione sotto dominante “è già success3”).
Quindi, “vedi bene” ma (ma) filtri tutto attraverso l’apparenza “qua, così”.
Il che stravolge ogni contesto.
Il che, tuttavia, non può distrarre la caratteristica di memoria frattale espansa:
le "tracce" che, comunque, qualsiasi compresenza lascia sempre (sempre) dietro, dentro, fuori, tutt’attorno a sé, nell’ambiente globale/globalizzato (anche prima della globalizzazione in quanto a fenomeno militare/commerciale, etc.)…
La dominante è un virus:
il principio della “malattia”.
Lo squilibrio “tu vs ‘tu’” nel/del “qua, così”.
La sua “rabbia”, che diventa la “tua”.
Osserva, allora, come funziona.
Osserva come “ti spiegano esattamente ogni parte del processo genetico” ma (ma) – “sfortunatamente, non esiste la cura”.
Qualcosa di “assurdo”, a meno che convenga di più, alle parti (alla gerarchia) 1) lasciare che imperversi, 2) mettere a punto solo il costoso vaccino o, molto meglio 3) che non ci sia affatto una “convenienza”, dal momento in cui è proprio la caratteristica frattale espansa (memoria) a marcare l’esatta condizione sostanziale nella quale versi “qua, così”:
il “virus della rabbia”
infatti
ha molti livelli di lettura (decodifica)
che dipendono da te o da “te” (fa la differenza, anche se la frattalità espansa non smette mai di riflettere esattamente la situazione in corso d’opera).
Questo significa che sei “tu” la parte dell’anello, che manca (sostanzialmente).
Ossia, sei la parte che viene fatta mancare AntiSistemicaMente, in maniera tale da decodificare (e chiudere comunque l’anello) “di/in parte” l’informazione ambientale (a/di qualsiasi livello).
Se (se) non comprendi è perché non ricordi.
Se non ricordi è perché sei sotto ad incanto.
Qualcosa che non lascia alcun dubbio relativamente al “è già successo”, se (se) agisci (sei) “formularmente”…
Auto decodifica (allora) la seguente citazione, mantenendo “fede” all’atteggiamento – perno della tua focale – “formulare” e… ti accorgerai – anche e sopra a tutto – del “come funziona qualsiasi ambito, s-oggetto/evento, ‘qua così’”.
La "citazione" è lunga e "noiosa/tecnica"; ma così serve, poichè... ti potrai rendere conto del contrasto tra "sapere (che c'è) e cura (che manca)".
Ergo:
bando alla noia (osserva come il virus genetico e quello informatico, sostanzialmente, si comportino allo stesso modo. Ma, sapendo che quello informatico è una creazione, di parte, umana... allora, che cosa puoi intuire certamente, anche a proposito di quello genetico?).
La rabbia è una malattia virale che causa l'infiammazione acuta del cervello negli esseri umani e in altri animali a sangue caldo.
I primi sintomi possono includere febbre e prurito nel sito di esposizione… Questi sintomi sono seguiti da uno o più dei seguenti segni:
movimenti violenti, emozioni incontrollate, paura dell'acqua, incapacità di muovere parti del corpo, confusione e perdita di coscienza…
Una volta che i sintomi compaiono, quasi sempre la malattia si conclude nel decesso...
Il periodo di tempo tra il momento in cui la malattia viene contratta e l'inizio dei sintomi varia solitamente da uno a tre mesi; tuttavia, questo periodo di tempo può andare anche da meno di una settimana a più di un anno…
Il tempo dipende dalla distanza che il virus deve percorrere per raggiungere il sistema nervoso centrale…
L'agente eziologico della rabbia è il lyssavirus, tra cui il virus della rabbia e il virus denominato Australian bat lyssavirus…
La rabbia si trasmette quando un animale infetto graffia o morde un altro animale o un uomo… La saliva di un animale infetto può anche trasmettere la rabbia se essa viene a contatto con la bocca, il naso o gli occhi…
"Idrofobia" ("paura dell'acqua") è il nome storico usato per la rabbia… con esso ci si riferisce ad un insieme di sintomi presenti nelle fasi successive di una infezione, in cui la persona ha difficoltà a deglutire, mostra panico quando deve bere e non riesce a placare la sua sete…
La produzione di saliva risulta notevolmente aumentata e il tentativo di bere o addirittura solo l'intenzione o il suggerimento di bere, può provocare spasmi atrocemente dolorosi dei muscoli della gola e della laringe.
Ciò può essere attribuito al fatto che il virus si moltiplica e si assimila nelle ghiandole salivari dell'animale infetto ai fini di una ulteriore trasmissione attraverso morsi e la capacità dell'animale infetto di trasmettere il virus verrà ridotta significativamente se può ingoiare la saliva con o senza una fonte esterna di acqua…
L'idrofobia è comunemente associata con la rabbia furiosa che colpisce l'80% delle persone infette. Il restante 20% può sperimentare una forma di paralisi caratteristica della rabbia che è caratterizzata da debolezza muscolare, perdita di sensibilità e paralisi.
Questa forma solitamente non causa idrofobia...
Il virus della rabbia appartiene al genere Lyssavirus, della famiglia dei Rhabdoviridae, ordine Mononegavirales.
I Lyssavirus hanno una simmetria elicoidale, con una lunghezza di circa 180 nm e una sezione trasversale di circa 75 nm…
Questi virus sono avvolti e possiedono un singolo filamento di genoma a Rna con senso negativo.
L'informazione genetica è contenuta in un complesso di ribonucleoproteina in cui l'Rna è strettamente vincolato alla nucleoproteina virale. Il genoma del virus Rna codifica cinque geni il cui ordine è altamente conservato:
nucleoproteina (N), fosfoproteina (P), proteina di matrice (M), glicoproteina (G) e la polimerasi Rna virale (L)…
Una volta all'interno di una cellula muscolare o nervosa, il virus inizia a replicarsi. Le punte trimeriche sull'esterno della membrana del virus interagiscono con un recettore specifico della cellula, il più probabile è il recettore dell'acetilcolina, l'acetile. Un processo noto come pinocitosi permette l'ingresso del virus nella cellula mediante un endosoma.
Il virus utilizza il necessario ambiente acido dell'endosoma, contemporaneamente si fonde alla membrana, rilasciando le sue cinque proteine e l'Rna singolo filamento nel citoplasma…
La proteina L poi trascrive cinque filoni di mRna e un filamento positivo di Rna dall'originale filamento negativo Rna utilizzando i nucleotidi liberi nel citoplasma.
Questi cinque filoni di mRna vengono poi tradotti nelle loro proteine corrispondenti (proteine P, L, N, G e M) nei ribosomi liberi nel citoplasma.
Alcune proteine richiedono modificazioni post-traslatorie. Per esempio, la proteina G viaggia attraverso il reticolo endoplasmatico rugoso, dove subisce un'ulteriore piegatura, e viene quindi trasportata all'apparato del Golgi, in cui viene aggiunto un gruppo di zucchero (glicosilazione)…
Qualora vi siano abbastanza proteine, la polimerasi virale inizierà a sintetizzare nuovi filamenti negativi di Rna dal modello del filamento di Rna positivo. Questi filamenti negativi formeranno i complessi con le proteine N, P, L e M per poi raggiungere la membrana interna della cellula, in cui una proteina G è parte integrante della membrana.
La proteina G poi arrotola attorno al complesso di proteine NPLM prendendo alcuni frammenti della membrana della cellula ospite, che costituirà la nuova sacca esterna della particella virale.
I virus poi fuoriescono dalla cellula…
Dal punto di entrata, il virus è neurotropo, viaggiando rapidamente lungo i percorsi neurali nel sistema nervoso centrale. Il virus di solito prima infetta le cellule muscolari vicino al sito di infezione, dove è in grado di replicarsi senza essere “notato” dal sistema immunitario dell'ospite.
Una volta che il virus si è replicato a sufficienza inizia a legarsi ai recettori acetil colina (p75NR) a livello della giunzione neuromuscolare…
Il virus poi viaggia attraverso l'assone della cellula nervosa. Una volta che raggiunge il corpo cellulare arriva rapidamente al sistema nervoso centrale, replicandosi nei motoneuroni e raggiungendo infine il cervello…
Dopo che il cervello è infetto, il virus viaggia verso il sistema nervoso periferico e autonomo, eventualmente migrando alle ghiandole salivari, in cui è pronto per essere trasmesso all'ospite successivo…
Il virus è normalmente presente nei nervi e nella saliva di un animale rabbioso e sintomatico…
La via di infezione è di solito, ma non sempre, attraverso un morso. In molti casi, l'animale infetto è eccezionalmente aggressivo e può attaccare senza che vi sia provocazione e presentando un comportamento altrimenti insolito…
Questo è un esempio di un agente patogeno virale in grado di modificare il comportamento dell'ospite per facilitare la trasmissione ad altri ospiti…
La rabbia può essere difficile da diagnosticare poiché, nelle fasi iniziali, è facilmente confondibile con altre malattie o condizioni…
Ci si augura che in futuro possano essere messi a punto dei test per la diagnosi della rabbia più economici a favore dei paesi a basso reddito. Una diagnosi accurata da rabbia può essere già fatta, con un decimo del costo rispetto ai test tradizionali, utilizzando le tecniche di microscopia classica…
Nel 2004, l'adolescente statunitense Jeanna Giese sopravvisse ad un'infezione della rabbia nonostante non fosse vaccinata.
Fu messa in coma indotto appena si presentarono i sintomi e le fu somministrata ketamina, midazolam, ribavirina e amantadina.
I suoi medici tentarono questo trattamento sull'ipotesi che gli effetti negativi della rabbia fossero causati da disfunzioni temporanee nel cervello e che potessero essere evitati inducendo una interruzione momentanea e parziale delle funzioni del cervello al fine di proteggerlo dai danni, dando il tempo al sistema immunitario di sconfiggere il virus.
Dopo 31 giorni di isolamento e 76 giorni di ricovero, Giese fu dimessa dall'ospedale...
In lei si preservarono tutte le funzioni del cervello di livello superiore, ma fu riscontrata una incapacità di camminare e di mantenere l'equilibrio...
In una intervista, Giese raccontò:
"ho dovuto imparare a stare di nuovo in piedi, girare intorno, spostare le dita dei piedi. Ero davvero, dopo la rabbia, una bambina appena nata, che non è in grado di fare nulla. Ho dovuto imparare di nuovo tutto...
mentalmente sapevo compiere quelle azioni, ma il mio corpo non collaborava con quello che volevo fare. È stata sicuramente una prova psicologicamente dura per me. Lo sai che mi sto ancora riprendendo. Io non sono completamente guarita. L'equilibrio e... non posso ancora correre normalmente."…
Negli esseri umani non vaccinati, dopo che i sintomi neurologici si sono sviluppati, la rabbia ha un tasso di letalità prossimo al 100%: i casi di remissione sono rarissimi..
La vaccinazione dopo l'esposizione, solitamente è di grande efficacia nel prevenire la malattia, se somministrata tempestivamente, in generale entro 6 giorni dall'infezione.
Iniziata con poco o nessun ritardo, la vaccinazione è efficace al 100% contro la rabbia… Nel caso di un ritardo significativo, il trattamento può tuttavia avere ancora una possibilità di successo…
5 dei primi 43 pazienti (12%) trattati con il protocollo di Milwaukee sono sopravvissuti e quelli che lo hanno ricevuto sono comunque sopravvissuti più a lungo rispetto a quelli che non lo hanno ricevuto…
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il tempo dipende dalla distanza che il virus deve percorrere per raggiungere il sistema nervoso centrale…
la saliva di un animale infetto può anche trasmettere la rabbia se essa viene a contatto con la bocca, il naso o gli occhi…
Fenotipo esteso (frattale espanso):
la produzione di saliva risulta notevolmente aumentata e il tentativo di bere o addirittura solo l'intenzione o il suggerimento di bere, può provocare spasmi atrocemente dolorosi dei muscoli della gola e della laringe. Ciò può essere attribuito al fatto che il virus si moltiplica e si assimila nelle ghiandole salivari dell'animale infetto ai fini di una ulteriore trasmissione attraverso morsi e la capacità dell'animale infetto di trasmettere il virus verrà ridotta significativamente se può ingoiare la saliva con o senza una fonte esterna di acqua…
dal punto di entrata, il virus è neurotropo, viaggiando rapidamente lungo i percorsi neurali nel sistema nervoso centrale. Il virus di solito prima infetta le cellule muscolari vicino al sito di infezione, dove è in grado di replicarsi senza essere “notato” dal sistema immunitario dell'ospite...
una volta che il virus si è replicato a sufficienza inizia a legarsi ai recettori acetil colina (p75NR) a livello della giunzione neuromuscolare… Il virus poi viaggia attraverso l'assone della cellula nervosa. Una volta che raggiunge il corpo cellulare arriva rapidamente al sistema nervoso centrale, replicandosi nei motoneuroni e raggiungendo infine il cervello…
dopo che il cervello è infetto, il virus viaggia verso il sistema nervoso periferico e autonomo, eventualmente migrando alle ghiandole salivari, in cui è pronto per essere trasmesso all'ospite successivo…
questo è un esempio di un agente patogeno virale in grado di modificare il comportamento dell'ospite per facilitare la trasmissione ad altri ospiti…
Un “reset”, una riprogrammazione, un “nuovo inizio”?
ho dovuto imparare a stare di nuovo in piedi, girare intorno, spostare le dita dei piedi. Ero davvero, dopo la rabbia, una bambina appena nata, che non è in grado di fare nulla. Ho dovuto imparare di nuovo tutto ... mentalmente sapevo compiere quelle azioni, ma il mio corpo non collaborava con quello che volevo fare. È stata sicuramente una prova psicologicamente dura per me. Lo sai che mi sto ancora riprendendo. Io non sono completamente guarita…
Leggi “tra le righe”: accorgiti.
Qualcosa che puoi “fare” meglio, qualora hai una “pietra miliare da seguire”:
“qua, così”… hai solo il “qua, così”
a meno che tu decida (“senta”) di poter/dover aderire al “credo”, che puoi intuire, da te in te, in questo Spazio (Potenziale) Solido
l’eccezione che non conferma la regola (se la particella “non” è bypassata dalla traduzione mentale, allora, l’espressione diventa “l’eccezione che ridefinisce la regola”).
L’anello di congiunzione “tra”… manca sempre (sempre) “qua, così”. Perché?
Perché il vertice è distaccato dal resto del “corpo (costruzione, edificio, etc.)”.
Ossia, perché la compresenza sotto dominante è immanifesta (non appare strategicamente).
L’ispirazione frattale espansa (quella che utilizza qualsiasi ambito, come un “segno – indizio”, a conferma della propria inclinazione “sentire – intuizione”, sulla scorta – appunto – della caratteristica ambientale infrastrutturale “naturale” frattale espansa = memoria, ricordo del “è già successo”) ha agganciato – attraverso l’opera d’interfaccia di/in questo Spazio (Potenziale) Solido, mediat3 attraverso l’Io umano (“sottoscritto”) – tale anello di congiunzione, “mancante (non apparente, camuffato)” – nella individuazione del nesso causale tra sentimento, inclinazione, carattere, inorganicità, etc. verso il fare, fisica, comportamento, organicità, etc.
Qualcosa che è “di mezzo, tra il dire ed il fare”, ossia, il “mare”:
la ragione fondamentale, il “a monte” e un simile “funzionare/funzionamento”…
Ciò che “non vedi”, comunque, esiste e come tale va pres3 in considerazione, ricordat3.
Te lo dimostra l’utilizzo di un microscopio e la “moderna” concezione medica, che ritiene la dimensione batterica, virale, genetica, etc. in quanto portante e centrale nella veicolazione (“ragione”) della condizione di malattia.
Ora, una simile compresenza, a cosa (chi) può essere agganciata e, così, ritrovata per analogia frattale espansa anche (nel) “qua, così”?
A quegli “organismi” che, da dietro alle quinte, operano continuativamente al fine di portare avanti i “propri” interessi (le sottodominanti inconsce di esserlo).
Tutto ciò che rimane ed è in “ombra”:
non solo la lobby, bensì – di più – la interconnessione che regola, autorizza e garantisce l’esistenza della lobby, attraverso una struttura comunicante “non ufficialmente esistente (non ammessa dalla scienza deviata)”:
l’aggancio (indizio frattale espanso) alla compresenza immanifesta sotto dominante.
Per chiarezza:
dominante - principio, agente virale, “gene”
sotto dominante (Dominio) - condizione di possessione (portatore “sano”)
sottodominante - infezione
singolarità (umanità) - tessuto oggetto dell’infezione (ambiente).
La realtà manifesta “qua, così” è la conseguenza “finale (collaterale)” – perfettamente indagabile ed intelligibile – della catena di distribuzione (trasmissione) “sotto dominante = dipendente dalla dominante, “sotto” (alla) dominante, etc.”.
Dominante e Domino costituiscono (irradiano radioattivamente) la condizione “sotto (alla) dominante”.
Mentre, l3 sottodominant3 sono già l’opera dell’infezione sotto dominante…
Cosa (chi) collega il funzionare inorganico all’organicità?
Cosa è l’idea e l’invenzione brevettata (prototipo)?
Cosa è la rabbia (atteggiamento) e la violenza fisica?
Non “cosa sono” ma (ma) “cosa è”.
L’agente virale è un3.
Il funzionare è la struttura frattale espansa (sistema operativo frattale espanso tri-unitario: legge, strumento, memoria).
La realtà manifesta “qua, xxx” è l’effetto “finale” collaterale:
il risultato della strategia (interesse) nella condizione sotto dominante.
Il “prolungamento dell’esistenza dominante”.
La compresenza che sfrutta tutt3 “qua”, al fine di renderlo una inclinazione “così”, ossia:
il proprio reame incantato, che le permette di sopravvivere a scapito di tutt3 e del tutt3 (uso).
Questa è l’inclinazione di fondo trasmessa ambientalmente, attraverso il funzionamento frattale espanso.
L’inclinazione è “ad immagine e somiglianza”.
Ed è la ragione fondamentale (fulcro) che attraversa l’interconnessione fra inorganicità ed organicità, tra ispirazione, idea, pensiero e fare:
una trasmissione di “ordini (segnale di clock)”.
L’essere immanifest3, ma sempre “qua, così”, significa essere compresent3 ma non più osservat3 (ricordat3).
Non significa essere “Dio”. Significa essere “simil3”.
Il Dominio (corpo/mente uman3) permette la condizione (stato) di possessione by dominante:
è come per il pilota l’avere una macchina da pilotare…
La “cura (così come la 'medicina')” è… una certa “inclinazione”:
il valore universale “formulare”…
Sì, perché, in ogni “caso”, la condizione umana “qua, così” è soggetta ad una “malattia (la condizione "formulare", tuttavia, è paragonabile all'essere tutt3 auto immuni ad ogni 'influenza' del/nel 'qua xxx')”.
Ne trovi traccia ovunque “guarda non caso”, laddove la malattia non rientra solo nella definizione medica, ma (ma) sostanzialmente, quando è una ferma convinzione di parte (dove la parte fondamentale è immanifesta, lasciando l’anello aperto di conseguenza, anche se è perfettamente chiuso, funzionale a/per...).
Il Papa: “Il virus della polarizzazione e dell’inimicizia è tra noi”…
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Papa: virus inimicizia ferisce universalità Chiesa. Testo integrale…
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Papa Francesco: "La doppia vita dei preti malattia della Chiesa"…
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Papa Francesco: ecco le 15 “malattie” della Curia…
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Riconsidera tutt3 “ciò che sai (perché così ti hanno detto)”, alla luce della caratteristica frattale espansa:
una memoria che non dimentica mai (mai) nulla, niente e nessuno. E… cosa portante, non si dimentica nemmeno di segnalare ambientalmente ciò che “ricorda”.
Questa è la condizione di frattalità espansa.
L’autentico motivo per la famosa espressione:
“la giustizia è uguale per tutt3”
solamente
elevata nel/di significato sostanziale
laddove
la giustizia è ad angolo giro (un valore universale)…
Il fenotipo esteso è un saggio pubblicato nel 1982 dal biologo inglese Richard Dawkins. Il libro descrive il concetto che l'autore considera il proprio maggiore contributo alla teoria dell'evoluzione, quello appunto del "fenotipo esteso"…
L'idea portante del libro si presenta come uno sviluppo della teoria che Dawkins aveva presentato nel suo libro precedente, il fortunato saggio Il gene egoista (1976), e infatti buona parte del testo è dedicata alla discussione delle successive critiche a questa teoria.
Quest'ultima si presentava come una reinterpretazione dell'evoluzione dal punto di vista dei singoli geni, i soli veri "soggetti" su cui agirebbe la selezione naturale, e di cui gli organismi (monocellulari e pluricellulari) non sarebbero altro - usando un linguaggio ovviamente metaforico ed antropocentrico - che le "macchine da sopravvivenza" da essi programmate per garantirsi il successo nella propria perpetuazione.
Il concetto del fenotipo esteso spinge ancora più in là questa "svalutazione" dell'organismo a favore del gene.
Il biologo parte dall'osservazione di numerosi casi in cui il comportamento di animali ha la capacità di influenzare a proprio vantaggio l'ambiente e altri animali.
Da questi fatti Dawkins deduce che è arbitrario limitarsi a identificare come manifestazione esteriore (fenotipo, appunto) dei geni associati a questi comportamenti solo i comportamenti stessi e le caratteristiche (anatomiche, psicologiche) dell'organismo che ne sono alla base.
I geni che determinano nei castori la funzionalità dei denti ed il loro istinto non hanno come fenotipo solo questi due aspetti, ma anche la diga che il castoro costruisce ed il lago che si forma;
tutti questi elementi sono determinati dal gene e hanno ricadute benefiche sulle probabilità del gene di riuscire a replicarsi nella successiva generazione.
Alla possibile obiezione secondo cui la diga ed il lago sono solo conseguenze molto indirette dei geni, l'autore ribatte che anche i denti del castori lo sono:
dopotutto il singolo gene non fa che sintetizzare una proteina, e da questa proteina l'influenza sulla struttura dei denti si concretizza in passaggi intermedi che possono essere molti ed estremamente complessi, includendo sicuramente anche l'azione di molti altri geni.
Dunque la linea di demarcazione tra "azione" diretta e indiretta del gene risulta del tutto arbitraria...
Da qui la ridefinizione del ruolo dell'organismo, che passa ad essere solo una delle tante realizzazioni dei geni nel mondo esterno per mezzo di cui i geni stessi competono tra loro.
Non solo:
le conseguenze "estese" dei geni possono essere tanto forti da indurre un altro organismo, che questi geni non possiede (e che quindi è programmato per massimizzare la diffusione di altri geni, i propri), a favorire proprio la sopravvivenza di questi geni estranei.
È il caso di molti esempi di parassitismo:
tra i più significativi Dawkins cita quello della formica Monomorium santschii, la cui regina si infiltra nei formicai di altre specie e riesce, con meccanismi ancora non del tutto noti (probabilmente diffondendo particolari sostanze chimiche), a indurre le operaie presenti a uccidere la loro stessa regina, così da prenderne il posto.
La regina di un formicaio è la madre di tutte le operaie, e dunque tale comportamento è ovviamente dannoso dal punto di vista dei geni delle operaie, considerando peraltro che la regina è la sola femmina fertile, la sola dunque che può perpetuare tali geni comuni.
Dawkins sintetizza questi risultati in quello che chiama il Teorema Centrale del Fenotipo Esteso:
“il comportamento di un animale tende a massimizzare la sopravvivenza dei geni di quel comportamento, indipendentemente dal fatto che i geni si trovino nel corpo di quell'animale particolare che ha quel comportamento…”…
Link
Questa "teoria" acquista una portante valenza, se espansa dalla prospettiva "formulare". In tal "caso", va a chiudere il cerchio (le formiche replicano il modello storico umano "qua, così". Non che gli umani "abbiano maggiore valenza", dato che tutta la vita "qua, così" dipende dall'influsso frattale espanso sotto dominante: un "principio")...
Non c’è da “cadere da nessun pulpito (centralità, portanza, etc.)”:
l’informazione è relativa all’assoluto sotto dominante “qua, così”
è
denuncia di quello che “è già successo” e che per questo motivo “continua a succedere”, sino a quando non fermi il segnale portante AntiSistemico (fermarlo significa “non farlo più passare dentro a/di te, cambiando “inclinazione/credo/programma”).
Non c’è alcuna “svalutazione” dell’essere umano che, intanto, “non è solo il ‘suo’ corpo”, anche se il “corpo” riflette l’essere umano “qua, così” oppure “qua, altresì”.
Ricorda che la vita “funziona” e pretendere di inquadrarla attraverso una “spiegazione (quanto vuoi o credi… scientifica)”, significa solo tendere a fornire rifugio alla condizione sotto dominante (il principio della malattia, della corruzione, della ruggine, della muffa, dell’attrito, del denaro e del debito, degli inquinanti, della legge di parte, etc.), diventando “tu” un Dominio e fornendo così la forma perfetta “ospite”.
Da questa prospettiva “formulare”, l’intera informazione storica umana a tua disposizione anche se “qua, così” è più che sufficiente per accorgerti di tutt3, dato che l’informazione tende ad auto replicarsi, trovando sempre (sempre) la “via”, il modo per 1) raggiungerti, 2) ricollegarti, 3) ricordarti, 4) fornirti possibilità di interconnessione al tuo autentico sovrano potenziale, etc.
Come quel famoso “Filo di Arianna”.
Come i “sassolini” lasciati da Pollicino mentre s’addentrava nella “foresta”, come il “bacio del Principe Azzurro” alla “Bella di turno”, in grado di risvegliarla dall’incanto, etc.
Quando inizi a “vedere”, tutt3 prende ad irraggiare informazione coerente, in analogia frattale espansa.
E non importa se tale funzionamento viene disinnescato “qua, così” attraverso, ad esempio, a definizioni smorzanti, di parte, come quella del Bias di Conferma.
Assumi anche questo ambito come informazione sempre inerente e mai (mai) ostacolante.
Ergo: il Bias di Conferma… conferma il tuo “credo”.
“Fai… di decodificare In-Organicamente ‘tutt3’, anche se ‘qua così’”.
Se (se) intendi sentir parlare di “cambiamento”, allora (allora):
il cambiamento dipende da te, da come diventi grande concentrazione di massa, giurisdizionale, “formulare” e dal come te lo ricordi sempre (sempre) di esserlo già.
A quel “punto (momento)”, il segnale portante AntiSistemico è impossibilitato a passare attraverso di te, dato che sei ritornat3 la sovranità assoluta che “già” sei (potenzialmente).
I “risultati” si vedranno nell’apparenza chimica del tempo:
cambierai modo di “vedere”, riconoscerai meglio le tue attitudini, emergerà la tua più autentica “forma”, etc.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2138
Ciao Davide, onore mio.
RispondiEliminaHo comprato il libro perchè non mi andava di leggerlo su di uno schermo e/o di stamparlo e inoltre mi fa piacere :-) .
Questa mattina due ospiti olandesi hanno (a proposito di libri) dimenticato un libro nella camera. Gli corro dietro e glielo sporgo. Loro mi dicono di tenerlo che non l'avevano dimenticato ma l'avevano lasciato appositamente e che potevo farne ciò che credevo meglio. Leggo il titolo e rimango di sale: "The Chemistry of death" - La chimica della morte... perfetto direi.
"Ricorda che la vita “funziona” e pretendere di inquadrarla attraverso una “spiegazione (quanto vuoi o credi… scientifica)”, significa solo tendere a fornire rifugio alla condizione sotto dominante (il principio della malattia, della corruzione, della ruggine, della muffa, dell’attrito, del denaro e del debito, degli inquinanti, della legge di parte, etc.), diventando “tu” un Dominio e fornendo così la forma perfetta “ospite”.
Se ti “accendi… bruci tutt3”...non può esistere alcun ‘virus’ in grado di attecchire e/o sopravvivere dentro a/di/in te”.
Semplicemente Perfetto.
Un grande abbraccio
Fabio
Caro Fabio, auguri per la lettura :) Non sarà semplice terminarla e decodificarla ad hoc.
EliminaForte la vicenda del "libro"... Eco chiama riflesso, che richiama eco, etc. Un loop che non è fine a se stesso; una simmetria di eventi agganciata ad un fulcro. Approfondisci ordunque...
Grazie di tutto. Ti abbraccio.
Serenità
ciao Davide ,
RispondiEliminaè come l'informatica attuale , per svilupparla nei sistemi di difesa , han dovuto creare l'opportunità agli hacker di infettarla , è un loop ad hoc . Sistemi di difesa sempre più sofisticati , antivirus ecc. .... però i virus stranamente hanno una evoluzione parallela .
Buona notte e saluti ..Giuseppe e speriamo che qualche anello si rompa .
Ciao Giuseppe, esatta mente :)
EliminaCome (non) comprenderlo? Che cosa significa = incanto.
Grazie. Un caro abbraccio.
Sincerità