“Fare il prete è un mestiere anacronistico. Sarebbe come fare lo spazzacamino, l’arrotino… lo zampognaro. Io non lo voglio un figlio zampognaro!...”.
Se dio vuole
- fare il prete è un mestiere anacronistico (come arrivi, da "qua")
- io non lo voglio un figlio zampognaro (a "qua"?).
- è il piccolo che è nel grande (1)
- è il grande che è nel piccolo (2).
(1) qualcosa che si ripete in seguito a (di)pendenza, avendo scordato il perché (inerzia)
(2) qualcosa che si ripete in seguito a “pendenza”, avendo ben chiaro il perché (ispirazione).
Può, un loop, auto con(tenere) “tutto (causa ed effetti)”? No (se non ricordi che esiste anche un "terzo stato", che esiste in quanto collegamento impossibile tra le polarità emerse nel reale di riferimento comune).
- il loop non ha in sé l’origine di se stesso, essendo un arte(fatto), una infrastruttura progettata ad hoc per (con)fondere
- la sua “ragione” sopravvive, non manifesta, al di fuori di ciò che sembra contenuto ed orizzonte (che cela tutto ciò che è al di là).
tendente ad (im)piegarsi alle grandi concentrazioni di massa (solitamente… una per volta).
- “tu” non (ri)esci a fartene nulla, di questa “(s)coperta originale” (acqua calda e status quo)
- sino a quando non muti prospettiva
- raggiungendo il tuo centro (terzo stato "lato tuo").
Allora, da quel “punto”… puoi iniziare ad unire i puntini con fare altro. A quel punto non ti servirà (com)provare "a niente e a nessuno" il tuo (ri)cordare, il tuo accorgerti, etc. perché l’unione di/tra “dentro e fuori” sarà tale da (ri)assumere un senso capace di oltre(passare) la barriera stessa del controllo per (p)arte del Dominio, che controlla da fuori (occhio) ed agita da dentro (ciclone).
“È una necessità assoluta per chiunque al giorno d’oggi. Dovete avere una stanza, oppure una certa ora del giorno, in cui non sapete cosa abbiano detto i giornali quella mattina, non sapete chi siano i vostri amici, non sapete cosa dobbiate agli altri... È un luogo dove potete semplicemente sperimentare ed esprimere ciò che siete e ciò che potreste essere. È il luogo dell’incubazione creativa.
Forse all’inizio constaterete che non succede nulla. Ma se avete un luogo sacro e lo utilizzate, qualcosa finirà per accadere”.Joseph Campbell
Ed in questo, tu (p)rendi p(arte) viva(mente), essendo tu la ragione che co(stringe) il Dominio a doversi “difendere”. Se questo (ri)ac(cade) è perché:
- tu hai nelle "corde" qualcosa che è letale per lo status quo.
Tu nasci (dis)innescato. Capisci? E (s)cambi "ciò" per... "tutto quello che sei e che, dunque, puoi fare/essere, etc.".
Dal “terzo stato” il (dis)innesco è, allo stesso tempo:
- disinnesco
- innesco
- (dis)innesco…
Quindi, tu sei potenzial(mente) tutto. Ed in questo, il disinnesco si (ri)vela come (im)potente:
(di)pende dal grado di consapevolezza in gioco ed in gio(g)o.
Anche se:
tu sei una “invenzione” del Dominio.
tu non esisti se non come generazione di algoritmo/programma, di una (p)arte della ragione del controllo.
Alessandro Papetti. |
Qualsiasi cambio di proprietà dovrà ricevere il parere positivo degli azionisti di serie A che, come detto, includono le famiglie Cadbury, Rothschild, Schroder e Agnelli, il tutto a garanzia dell'indipendenza editoriale del settimanale…
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Tsuneo Kita, presidente e amministratore delegato di Nikkei, con una nota si è detto “orgoglioso” dell’acquisizione, aggiungendo che “con il Financial Times condividiamo gli stessi valori giornalistici”…
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Ossia, una recita piena(mente) immersa nel liquido della sostanza del reale manfesto “qua, così”.
“Mi resi conto che per me Gödel, Escher e Bach erano solo ombre proiettate in diverse direzioni da una qualche solida essenza centrale.
Ho tentato di ricostruire l'oggetto centrale e ne è uscito questo libro...”.Douglas Hofstadter
L’”oggetto centrale” è:
- ciò che la frattalità espansa (ri)mette in luce
- (s)colpendolo sotto ad ogni ambito ed aspetto.
La differenza sta nell'abbracciare un fantasma o una persona in carne ed ossa (per i "sensi", ciò edifica "mondi diversi" e, dunque, realtà diverse).“solida essenza centrale”.
proprio quello che puoi (ri)cordare di essere anche tu.
In ciò non esiste prevenzione, bensì… “solido (ri)circolo fine a se stesso, lasciando la ragione inalterata al di là del firewall ambientale"...
(non) sei nel loop.
Accorgiti.
(Ri)cordati.
Fermati.
(Ri)Conosciti.
- stai ancora “affogando”
- in seguito a qualcosa che è già successo…
- avendo la possibilità di poter (ri)prendere a respirare al di fuori della massa che ti “tira sotto”… per via della tua “agitazione”, derivante da quello che è successo/succede.
Paura.
E, magari, anche “sorpresa”.
"Circuito integrato". |
(Ri)corda, perché (1) è già successo, ma (2) sta ancora succedendo, quindi… (3) sei ancora in tempo.
SPS è questo. È ginnastica mentale.
È… tutto ciò che ancora non (ri)cordi.
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