martedì 8 maggio 2012

La Natura genetica delle banche.




Leggiamo queste dichiarazioni emanate dall’organismo bancario, per bocca degli umani preposti alla funzione sociale della comunicazione 3d. Alcune frasi risuonano come vere e proprie ‘minacce’, altre ribadiscono la Natura dell’organismo bancario e la sua funzione ‘genetica’: 

quotazioni mentono su banche
Non c'è ripresa se le banche non saranno protagoniste e per farlo devono essere messe in grado di fare il loro lavoro’. È questo il video messaggio che il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, ha lanciato ieri sera in occasione del Milano Finanza Global Awards 2012, organizzato da Class Editori.

Per Mussari le banche italiane meritano i premi che vengono loro attribuiti perché non hanno mai tradito la loro natura, perché non sono mai costate una lira ai loro contribuenti e perché anche in momenti difficili hanno continuato a essere banche delle famiglie e delle imprese.

‘Oggi però dobbiamo dire che il lavoro che stiamo facendo, la nostra natura genetica rischia di essere messa in crisi da un rischio sovrano che non è equilibrato nella sua valutazione, da regole non sempre ragionevoli sul capitale, transitorie rispetto alla valutazione dei titoli di Stato’, ha osservato Mussari.

Il modello della banca rischia di essere penalizzato. Occorre quindi per il presidente dell'Abi andare incontro alla vita del cliente e riscoprire la natura genetica delle banche sia in Europa che in Italia...
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  • non c'è ripresa se le banche non saranno protagoniste ('minaccia')
  • per farlo devono essere messe in grado di fare il loro lavoro (non lasciano alternativa)
  • le banche italiane… non hanno mai tradito la loro natura (la ‘loro’ Natura, mai; è vero)
  • non sono mai costate una lira ai loro contribuenti (agli investitori privilegiati, no; è vero)
  •  anche in momenti difficili hanno continuato a essere banche delle famiglie e delle imprese (purtroppo).
  • Oggi però dobbiamo dire che… la nostra natura genetica rischia di essere messa in crisi (c’è un cambiamento all’orizzonte? Non mi sembra, a giudicare dal nulla di fatto a cui si è andati incontro dopo la crisi dei Mutui Subprime).
Rischiano la ‘crisi’; perché?
  • rischio sovrano che non è equilibrato nella sua valutazione
  • regole non sempre ragionevoli.
Il ‘non equilibrio’ nel rischio è stato ‘impresso’ proprio dalla ‘Natura genetica’ delle banche. Il concetto di ‘leva’ è un artifizio della cosiddetta ‘finanza creativa’. Per osservarlo a pieno basta notare i tassi d’interesse negativi sul debito sovrano degli Usa; un rischio altissimo in cambio del nulla, anzi del ‘non guadagno’.

In questa maniera le banche, che sono le uniche che acquistano debito sovrano a tassi negativi, partecipano a tenere in piedi la ‘catapecchia semi barcollante’. Senza parlare che le Banche Centrali sono ancora banche e che il loro tornaconto è sempre pingue. 

Chi controlla chi?

Suvvia… il ruolo delle parti lo si recita ad ogni livello della ‘rappresentazione teatrale 3d’.

Le ‘regole non sempre ragionevoli’ sono proprio quelle che hanno voluto le banche e che hanno permesso alle banche di avere una ‘riserva frazionaria’ dell’1%, di emettere debito sul debito ed intascare interessi sugli interessi, in maniera tale che l’unica solida realtà costituente la 'base depredabile' è stata sovrastimata attraverso numeri d’illusionismo degni del miglior Houdini.

Perché non destiniamo l’8 per mille alle banche, visto che sono in difficoltà?

Utilizziamo il ‘metodo indiretto’:
  • come ‘sta’ il Mondo? 
  • ‘chi’ ha il potere come ‘sta’?
Rispondendo, potremo appurare molto chiaramente che mediamente la Massa è impoverita e che il ‘potere’ continua a ‘fare utili’. In un ambito di ‘azione/reazione’ e di dualità, non poteva essere altrimenti. 

Coloro che ‘stanno bene’ lo sono a scapito della moltitudine che ‘arranca’

A grandi livelli il discorso è meglio inquadrabile osservando gli schieramenti continentali, con l’occidente che prospera sulle spalle del ‘resto del Mondo’. Il meccanismo è frattale. Si ripete, dal quartiere alla globalità…

È un codice che ci ostiniamo a non interpretare nella giusta luce. Perché?

Perché osserviamo senza ‘assaporare’ l’alternativa.

La prospettiva è vincolata.

Dipende da noi mutare orizzonte.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com