Il nocciolo della questione è ‘cosa interessa’ ad ‘entrambi’.
Mi sono sentito di fare in questo modo.
Ora, ripensando alla frase ‘cosa posso fare per voi’, cosa succede in me? Che percepisco un moto di impotenza. Sembra che non faccia parte di me questa modalità di intreccio con le persone, a volte mi sembra di essere un alieno. Mi chiedo: ma cosa ci faccio su questa Terra? Perché non riesco ad allacciare relazioni con i lettori presenti in Internet? È solo una questione di psicologia, attirare le persone? Oppure è sufficiente una buona predisposizione d’animo? Cosa nasconde questa mancanza di comunicazione?
Il processo imboccato è rappresentato dalla mia intenzione di mettere a fuoco le mie passioni sul sentiero della spiritualità. Non mi è ancora chiaro cosa fare del mio futuro. Continuerò a scrivere in SPS? Farò il falegname o il tagliatore di vetro? Diventerò un inventore? Uno scrittore o un operaio? Un contadino o un agente di Polizia? L’unica cosa certa è che il tempo passa e la società tende ad escludere chi non ha più 30 anni. Cosa posso fare per voi è cosa posso fare per me, pensando a voi. Perché noi siamo una sola cosa.
Chi crede in queste cose? Chi le applica? Non è un po’ come leggere le previsioni dell’oroscopo, così per curiosità e per delle motivazioni interiori che sfuggono come ricoperte da altro? Il punto è che l’umanità è interessata a quello che ‘sente’ dentro e che non riesce a spiegare; è interessata a quella parte di sé che spinge sempre a ‘tormentarsi’.
Le mie passioni quali sono? Vediamo; da quello che ho capito sino ad ora:
- Scrivere ed ‘indagare’ alla mia maniera partendo da osservazioni spirituali e giungendo alla realtà percepita, o viceversa.
- Lavorare il legno alla maniera dei vecchi maestri intagliatori.
- Lavorare il vetro per fare delle vetrate artistiche.
- Lavorare la terra per mettere in pratica l’universo della decrescita e il contatto con gli elementi naturali.
- Realizzare un dispositivo free energy.
- Trovare un metodo di Borsa da poter divulgare a tutti, in maniera tale da effettuare una vera ri distribuzione etica del reddito.
- Essere d'aiuto alle persone attraverso il mio operato.
È la paura.
Che forma ha questa paura?
Quale messaggio conduce?
Perché è tanto solida?
Cosa posso fare per ‘stringerle la mano’? Per volerle bene, ringraziarla e accompagnarla all’uscita?
Forse la domanda è ancora: cosa posso fare per voi?
Se non riesco a leggere dentro di me, forse posso riuscire a leggere al di fuori di me, nel mio riflesso che voi tutti mi rispecchiate: indifferenza, invisibilità, trasparenza, come un qualcosa di evanescente, che teme di concretizzarsi con continuità.
C’è una presenza dentro di me, un ricordo di un vecchio direttore di produzione che mi diceva spesso: per capire se ti fidi di una persona chiediti se compreresti mai un’auto usata da lei!
Molto spesso questa decisione la prendiamo ‘a pelle’ nel momento della necessità. Quindi nel momento della necessità le persone prendono delle decisioni, molto spesso intuitive. Cosa calamita queste decisioni?
Visibilità: essere visibili è prendere atto della propria ‘forza’.
A quel punto, il genere di paura che blocca non serve più. Rotto il ghiaccio la paura si dissolve o si trasforma in altra forma di resistenza sempre utile al cammino. Rotto il ghiaccio si salta dal trampolino più alto con viva partecipazione.
Basta sentirci separati. Cosa posso fare per voi?
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com