mercoledì 11 novembre 2009

La "salvezza" sta nella differenza.



In ogni momento della vita la nostra realtà interiore ci viene rispecchiata dalle azioni, dalle scelte e dal linguaggio di coloro che ci circondano. Se accettiamo, in cuor nostro, di scegliere e “sentire” che ciò che crediamo reale attorno a noi è un riflesso di chi siamo nell’eterno adesso, la prospettiva di ciò che intendiamo per “vita” cambia radicalmente. Questo è il primo dei 7 specchi Esseni: quello che siamo nel presente. Il secondo è rappresentato da quello che giudichiamo nel presente. Quindi comprendendo anche solo i primi due specchi e vivendo ogni attimo di vita in questo senso, trasmuteremmo molti stati di malessere che “subiamo” supinamente senza nemmeno comprenderne le vere motivazioni. Noi siamo esseri magnetici che hanno la capacità di attirare a sé quello sul quale “posano” le attenzioni dei pensieri, ma solo ad un livello profondo di noi stessi. Per questo motivo è essenziale iniziare ad osservarci dentro, nel mondo dell’inconscio, il grande mago silente che programma i nostri processi vitali, dopo essere stato programmato dalle nostre abitudini, credenze, educazione, illusioni.  L’inconscio ci “protegge” come un firewall, però in un personal computer noi dobbiamo “dire” al software di protezione quali azioni sarà possibile ritenere valide e quali ritenere dannose per l’integrità del “sistema”. Il concetto degli specchi lo ritroviamo anche nella nostra capacità di creazione di altre forme di “vita”, proprio come l’intelligenza al silicio delle macchine moderne. È già da questo aspetto, molto palpabile, che dovremmo comprendere la nostra vera natura di “creatori” o di “co creatori” di questa realtà.
Siamo immersi nella componente tempo e, per questo, non riusciamo ad interfacciare le cause agli effetti più lontani. Oggi paghiamo le colpe dei nostri antenati, ma non sappiamo nemmeno quali sono state. E anche se “nulla accade per caso”, occorre che la storia ci venga raccontata nelle scuole in maniera molto diversa da come la si insegna al giorno d’oggi. L’Antisistema governa ogni aspetto del mondo attuale tramite il nostro consenso non scritto. Quando nelle scritture spirituali di mezzo mondo si asserisce, nelle più diverse e variopinte modalità, che l’uomo “dorme” è proprio a questo che ci si riferisce; l’uomo sogna di vivere senza riuscire a svegliarsi ed a vivere realmente; demanda ad "altro" la propria vera vita.
E proprio, come dipinto in Matrix, veniamo coltivati dalle “macchine” che rappresentano tutti quei meccanismi che abbiamo permesso di radicarsi dentro di noi…
Il tempo è la dimensione che ci vincola e che occorre comprendere, perché l’esito del “viaggio” non è in discussione ma il come arrivarci è immerso nel reame del “libero arbitrio”. Nelle infinite strade che possiamo percorrere ci siamo imbattuti nella “selva” di Dante.
“Il mondo fu creato non nel tempo, ma insieme al tempo” esprime Sant’Agostino, anticipando il pensiero moderno della cosmologia. E causa ed effetto ( riflesso ) sono concetti applicabili in maniera temporale. Ma è possibile che la causa preceda l’effetto? Si, se si prevede la mente del Creatore che osserva; come ha dimostrato la fisica quantistica l’osservatore influisce sugli eventi. Particelle come i tachioni, è stato dimostrato, sono più veloci della luce, pertanto il modello di Universo che supponiamo di conoscere è, come al solito, solo transitorio e in evoluzione con la nostra stessa evoluzione.
John Wheeler scrive “La fisica quantistica dimostra che ciò che l’osservatore farà in futuro, definisce ciò che accade nel passato, che può essere remotissimo e precedere anche la comparsa della vita”. Non funziona così anche il discorso relativo al “perdono di Dio”? Tutti i peccati saranno cancellati. L’agnello di Dio che toglie i peccati nel mondo. È quantisticamente la stessa cosa secondo me.
Sempre Wheeler asserisce E se il meccanismo stesso che ha portato l’Universo ad esistere fosse privo di significato o di funzionalità o di entrambi, a meno che l’Universo non fosse destinato a produrre la vita, la coscienza e la capacità di osservazione per un “breve” periodo della sua storia futura?“.

Io credo che questa espressione sia sacrosanta; non solo il pianeta Terra è una nave scuola ma, addirittura, l’intero Universo, “costruito” apposta per sostenere questo step dell’evoluzione, come uno dei molti gradini da percorrere per evolvere sino alla luce. La migliore prova che conforta questo concetto è visibile a tutti, sia alla luce del sole che al brillio dei raggi lunari ( a 360 gradi ), ed è la differenza e l’univocità che contraddistingue la specie umana; e la natura intera rispecchia questo aspetto tramite le biodiversità e l’ecodiversità di Gaia…
La "salvezza" sta nella differenza.

“Il mondo è alcune tenere imprecisioni.” -  Jorge Luis Borges

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