“Non capirci niente” è sinonimo di... “se non puoi combatterli, unisciti a loro”.
È come “fare buca” a causa della forza di gravità, ergo… della gerarchia. Alias? Dell’esse_Re, che non esiste; c’è. Così, per questo, tutte le strade portano a “Roma”. Scegliendo sempre fra…, vai sempre nella “buca”. Vai sempre a “punto”. Lor signori possono sempre contare su di “te”: l’ibridato. La dissociazione mentale è perfettamente procurabile attraverso un po’ tutto quanto. Ad esempio, dal come “impaginano” le news, persino da un giorno o da una settimana con l’altra.
Se ieri avevi letto che “X” non avrebbe mai assolutamente fatto “Y” e per questo ne hai goduto; come mai dopo un paio di giorni “X” ha fatto “Y” se davi per scontato che era impossibile?
Una news ti attira, ti ammalia e ti convince. L’altra ti bastona. Provalo una volta, due, tre, enne… e poi vedi che ti succede! Or bene, questa dissociazione da Sé, è-voluta: è causale, portante e dunque significativa. Come farsi un tatuaggio che poi è assai complicato levarti di dosso (una volta era impossibile).
Perché la dissociazione “unisce”? Fa serrare i ranghi.
Lo fa in un determinato senso, cioè… nella direzione prevista da chi l’ha in programma. Proprio come far esplodere “rivoluzioni colorate” favorendo l’idea, se non la convinzione che siano spontanee. Una follia!
Quindi, se non ci capisci niente è come se andassi a votare sempre per lo stesso Mr. “X”.
Anche se non esci nemmeno da casa e non voti attraverso diavolerie digitali o per posta. Non facendo niente, e-segui un programma ch’è come nell’aria: on-air. Sempre in funzione, a differenza dei seggi per le votazioni un tot al chilo. Pensa: ti limiti a leggere qualche news, e combini disastri. Un po’ come il famigerato effetto butterfly: una farfalla che agita le proprie ali qua, provoca uno tsunami là... wireless, senza alcuna prova.