Devil
Il film da cui è tratta la citazione soprariportata, Devil, è veramente sorprendente, M. Night Shyamalan dimostra il solito spirito ‘mordente’ e sincronico con un ordine universale percepito come inverso, ma che tuttavia ha sempre una ragione d’esistere e d’essere.
"Legge III Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Se qualcuno spinge una pietra col dito, anche il suo dito viene spinto dalla pietra. Se un cavallo tira una pietra legata ad una fune, anche il cavallo è tirato ugualmente verso la pietra: infatti la fune distesa tra le due parti, per lo stesso tentativo di allentarsi, spingerà il cavallo verso la pietra e la pietra verso il cavallo; e di tanto impedirà l’avanzare dell’uno di quanto promuoverà l’avanzare dell’altro.
Se un qualche corpo, urtando in un altro corpo, in qualche modo avrà mutato con la sua forza il moto dell’altro, a sua volta, a causa della forza contraria, subirà un medesimo mutamento del proprio moto in senso opposto. …
A queste azioni corrispondono uguali mutamenti, non di velocità, ma di moto. I mutamenti delle velocità, infatti, effettuati allo stesso modo in direzioni contrarie, in quanto i moti sono modificati in uguale misura, sono inversamente proporzionali ai corpi".
Wikipedia
Secondo questo principio, e applicando la proprietà olografica del tutto, si desume che anche il Diavolo tragga una differenza di processo ogni qualvolta s’imbatte in una individualità umana. Ciò descrive a pieno il modello universale ‘sensato’ in cui siamo immersi e sganciati dal flusso della ‘memoria’ continua.
Questa è la funzione dell’Antisistema.
“Non vi preoccupate, perché se esiste il Diavolo, allora deve esistere anche Dio”.
Devil
Applicando il principio di ‘veggenza’, persino logico, descritto nell’antico testo dell’I Ching, ad esempio, possiamo espandere una simile consapevolezza, assunta leggendo tra le righe, ad ogni ambito di quello che ci circonda e ci riflette. Tutto ‘parla di noi’ in ogni istante: persino il tempo atmosferico e l’andamento della Borsa.
Le guerre continue che la storia deviata ci racconta, sono esplicitazioni dell’indole umana sulla via del ricordo del sé, energia maschile, attiva, in un equilibrio instabile, in cerca di… pace. Il substrato energetico denso che ci accoglie, lo scenario 3D, ben si presta allo sviluppo di ogni ‘germe’ che si annida nella nostra ignoranza della luce: tutto è così ben evidente nelle 3D.
In cuor nostro lo sappiamo tutti quanti.
La guerra ha avuto un’evoluzione significativa in termini dimensionali.
La guerra del futuro sarà una guerra senza militari, invisibile...
La paura è un’arma? Noi abbiamo paura delle cose che ci vengono dette più delle cose stesse. Ecco perché con il passare del tempo ci accorgiamo che la guerra più importante è quella fatta con l’informazione. Se noi pensiamo che l’85 per cento delle informazioni che vengono divulgate provengono dagli stessi soggetti protagonisti di quelle informazioni, ci accorgiamo che la notizia è già avvelenata.
Ma non solo. Ci sono tecnologie che consentono materialmente di creare distruzione senza che il nesso tra causa ed effetto sia visibile. Modificare le condizioni meteorologiche e climatiche è l’esempio che fa più impressione ma ce ne sono molti altrettanto significativi per i tempi che stiamo vivendo. Come chiamare questi scenari se non ‘guerre’ e come rendere possibile la dissoluzione del concetto di guerra oggi? Cos’è la guerra ai giorni nostri? Quali sono le differenze con il passato?
Testimonianze.
“Questa “guerra della percezione”, questa offensiva nei confronti della coscienza delle masse, per convincerle che quello in cui vivono è comunque il “migliore dei mondi possibili”, riecheggia nell’assioma orwelliano:
La guerra è pace - L’ignoranza è forza - La libertà è schiavitù...”
Tom Bosco, direttore di Nexus.
“Oggi, si conducono due guerre distinte: una sul campo di battaglia; l’altra sui media. Quest’ultima è più importante della prima, poiché condiziona il consenso dell’opinione pubblica e, quindi, la volontà dei governi...”
Carlo Jean, esperto di strategia militare e di geopolitica
Dall’ultima mail ricevuta da Macrolibrarsi.
Quanto sappiamo di quello che ‘accade’ intorno a noi? Il frattale è direttamente proporzionale alla risposta della seguente domanda: quanto conosco del mondo invisibile, interno a me stesso? Poco o nulla. In assenza di tecnologia non sapremmo praticamente nulla della nostra genetica e biologia. Ma allora come facevano ‘una volta’ a curarsi con tanta sicurezza e metodologia?
Osservando le trame celesti ‘dipinte’ sulla pianura di Nazca, quanto riusciamo a comprendere della loro antica funzione? Sitchin ci ha provato a diffondere un nuovo punto prospettico, ma quanto di ciò che egli ha scritto ha attraversato la barriera di ‘veleni’ che oscura la nostra visuale? Se per la nostra protezione non si esitano a trattare gli agrumi, ad esempio, con pesticidi, disinfettanti, etc. che penetrano in profondità nella ‘buccia’ ammorbando la polpa, dimostrando una sempre maggiore e paradossale pericolosità dell’atto del nutrirsi, se non si esita a trasformare l’aspetto della frutta eliminando ogni ‘bacatura’ naturale, in funzione di un fantomatico senso estetico richiesto e ricercato dalla massa, se non si esita a dare informazioni fuorvianti attraverso le anse di leggi che permettono l’aggiramento sistematico, come ad esempio la costituzione consentita di famiglie misteriose di ingredienti che prendono il nome generico di ‘aromi naturali’… ebbene la causa è sempre la stessa, ossia il nostro stato di sonnolenza acquisito nel tempo.
Il vostro movimento porta questo sistema solare in una nuova regione dello spazio, nel luogo dove avete voluto che noi, Angeli dell’Originaria Coerenza, vi attendessimo per aiutarvi a ricordare e a risvegliarvi. "Per non dimenticare nel sonno" diceste. "Per non perderci nel meraviglioso labirinto del tempo, sognando la creazione di un pianeta".
Trasmissioni stellari – Il terzo millennio – di Ken Karey
Torniamo alla pianura di Nazca. L’immagine che ho usato per il breve articolo di ieri, questa:
Nulla è per caso e tutto è opportuno.
Dobbiamo uscire dal cono d’ombra proiettato dalla piramide della storia deviata. Sino a che rimarremo nella mancanza di luce diretta e naturale, saremo alla mercè opportuna di una eclissi della coscienza che produce effetti pari al detto di ‘superficie’ “il sonno della ragione genera mostri”.
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com