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lunedì 20 settembre 2010

Il Presidente Obama è ammalato?





Chi decide in  questo mondo le “cose” da seguire?

Bisogna anche sapere che dei 170 esperti che contribuiscono alla stesura del manuale DSM (la “bibbia” della psichiatria, dove sono elencate tutte le sindromi), più del 50% ha avuto legami finanziari con case farmaceutiche che vendono medicinali per la cura di questi disturbi. Percentuale che diventa il 100% per i cosiddetti esperti che formano i gruppi di ricerca su disturbi del comportamento e psicosi. “La procedura seguita per definire tali disordini mentali è ben lontana dall'essere scientifica; sareste sgomenti nel vedere quanto può essere politica questa procedura” - Lisa Cosgrove (docente di psicologia clinica presso l'Università del Massachusetts a Boston), ricerca pubblicata su “Psychotherapy and Psycosomatics”.
Il dott. Darrel Regier, in un'intervista, dichiara che la psichiatria non sa niente delle origini e delle cause di alcuna malattia mentale (Psichiatria, un'industria di morte, DVD a cura del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani). Sono perfettamente con lui d'accordo; il guaio è che questo medico è una delle più autorevoli personalità mondiali della psichiatria, in qualità di Direttore delle ricerche dall'Associazione Psichiatrica Americana e Presidente della commissione addetta alla stesura del manuale DSM.
Vi basta?

Questo è solo un esempio dei tanti. Un cosiddetto frattale della menzogna. In ambito psichiatrico è possibile rovinare la Vita di una persona. In che modo? Ecco:

“Lo sapete che i pareri di uno psichiatra hanno un peso tale nell'amministrazione della giustizia, che possono fare la differenza tra una condanna di 30 anni e un'assoluzione?”

E ancora:

Sul logo dell'Associazione Psichiatrica Americana figura l'effige di Benjamin Rush, considerato a ragione il padre della moderna psichiatria. Questo individuo “scoprì” che tutti i neri sono malati di negritudine, una malattia affine alla lebbra che li rende degli esseri inferiori. Un suo collega, Samuel Cartwright invece scoprì che i neri che tentano di scappare dalla schiavitù hanno un disturbo mentale detto drapetomania

Trovò anche la cura per questa sindrome: frequenti frustate”.
Fonte: Il tradimento della medicina di Alberto R.Mondini

Cosa ne penserà mai il presidente Americano Obama? 

Lo saprà di essere ammalato? Lo sapranno i suoi elettori?

È tempo di comprendere inequivocabilmente che esiste una “mano immane” che è la responsabile del controllo a 360 gradi della società umana.

Nessun ambito sfugge da questo controllo totale. 

Non ci si riesce a credere perché è talmente evoluto e perfetto che non sembra possibile per questo mondo; sembra che non sia di questo mondo una “cosa” simile, per cui non è nemmeno concepibile. Ma pensare così, o meglio “non pensare”, non autorizza a concepire la “realtà”, a cui sopra ci si riferisce, come manifesta e “possibile”. Perché? 

Perché ci ha pensato qualcun altro a far sorgere questo “scenario”. 

Come? Attraverso "l'assenza da noi stessi”, utilizzandoci come lapis “magici” per fissare un sogno altrui in questa dimensione.

Non intendo impaurire ma solo mettere in evidenza. 

L’evidenza è una certezza; l’uscita dal dubbio. La presa di coscienza. Quando una “scelta”, anche se inconscia, ha dato luogo ad un abominio e, questo, lo si può vedere alla Luce del Sole, è allora anche possibile modificarlo. Ma se tutto ciò rimane oscurato dal sonno della “ragione” non sarà possibile prendere in considerazione nessun’altra variante, perché significa che “anche se non va bene, va tutto bene così”.

Allora facciamoci la domanda. È un mondo giusto questo? Dove per “giusto”, ognuno di noi avrà la propria “ricetta”…

Sono le solite parole, le solite domande, i soliti “solfeggi”? Provate indifferenza o senso di disgusto? Non sentite nulla che vibri o risponda a livello del Cuore?

“The Matrix has you” “Appartieni a Matrix”…

Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità”.
(Morpheus a Neo)
 
 

mercoledì 12 maggio 2010

Onorare la passione medica.





Riflettevo. E mi è venuta alla mente, affiorata in superficie, l’immagine di me che giudica. Che giudica ogni “cosa”, persona o situazione. E giudica pur dicendo e scrivendo che “giudicare non va bene”. È presente, vivo in me, un qualche registro che si occupa di fare paragoni tra quello che vedo e quello che è campionato lì dentro. Solo che questo registro non so chi l’ha scritto. E anche se sono stato io, probabilmente ho scritto delle “cose” in momenti sbagliati delle mie esistenze. Di sicuro è così, perché in realtà questo registro dovrebbe avere un altro scopo, diverso da quello di fungere da “tomo” delle verità presunte. Il paragone, con quello che vi è scritto, dà sempre come risultato… un pessimo risultato, perché induce ad esprimere un giudizio di parte. Non tiene conto degli altri lucidamente.

Vorrei scusarmi con la classe medica. Non ho compreso la grande funzione di base che molti di loro hanno all’interno della società moderna. Esistono professionisti medici che sfiorano il contatto con il Creatore ogni santo giorno. È il potere che si nutre di loro e che li getta in pasto all’umore della massa che li differenzia, in termini di consapevolezza sociale. È facile criticare. È facile giudicare

È facile confonderli con gli interessi delle multinazionali del farmaco. Strumentalizzarli.

Ma essi esulano da un simile contesto e salvano ogni anno migliaia di Vite umane. Vorrei rendere onore a questi uomini e donne, che ancora rendono vivo il ricordo di quello che era il concetto reggente i principi della medicina di Ippocrate. Ovviamente non tutti i medici sono così. Però ne basta anche solo uno, al fine di onorare il senso dell’esistenza di questa professione. I medici chirurghi, ad esempio, svolgono un’opera che trae ispirazione, anche, dalla musica classica, dall’arte in generale, ossia instaurano una comunicazione con quella parte “creativa” più vicina alla nostra divinità. 

Certi medici percepiscono il cambiamento dei tempi che stiamo vivendo e, comprendono, che quanto le Università hanno loro insegnato, necessità non solo di ulteriore e continuo aggiornamento, ma anche di apertura verso quella parte di sé nemmeno minimamente accennata nei tomi di testo ufficiale. L’uomo di medicina antico vive ancora nelle pieghe quantiche della nostra essenza e non smette mai di rendersi disponibile al fine di agganciare quella intuizione, quel colpo di genio, che logicamente porterà poi l’uomo medico,  non a diagnosticare un malessere ma ad operare coloro che da soli “non ce la fanno”. 

Cause e conseguenze, vittime e carnefici: chi giudica chi? Nessuno può permettersi un simile punto prospettico, perchè ogni "direzione" assunta come vera, inevitabilmente porta ad uno smarrimento personale, frutto delle mancanze che, ad ogni livello, ci impediscono di discernere il "perchè" una certa persona si comporta in una certa maniera. Molto meglio "osservare" se stessi e/o il nostro riflesso nel mondo. 

Cercherò di non confondere il potere che muove questa categoria di persone, con le persone stesse che praticano con passione sopraffina l’arte della medicina. Onore a loro e grazie per quello che rappresentano a livello sociale ed umano; nell’attesa che ognuno di noi torni medico di se stesso.

Un film che rende bene l’idea: Gifted Hands - Il Dono.