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sabato 9 ottobre 2010

Il "Territorio" e Papa Luciani.





Ieri mi sono permesso di accennare qualcosa dal “magico” libro di Pier CarpiLe profezie di Papa Giovanni XXIII” che non ho ancora terminato di leggere. In seguito ho pensato di vedere l’anno di pubblicazione del libro che, stupidamente, mi era sfuggito: 1976.

Caspita! 1976… Calcolando che Carpi è morto nel 2000, lo stesso può aver cercato, in seguito, di trovare nelle profezie le conferme delle due altre elezioni di Pontefici avvenute prima della sua morte:
  • Giovanni Paolo I
  • Giovanni Paolo II
Cosa è successo di molto particolare? Che abbiamo avuto uno dei Papa “più veloci della storia”. E Carpi ha assistito a questo spiacevole “avvenimento” in presa diretta! Avrà lasciato delle testimonianze, altri scritti inerenti alla “toccata e fuga” di Albino Lucani? Sarà riuscito a trovare la “porzione” di profezia inerente a questo episodio, ancora una volta tanto misterioso? 

Chiedo ai lettori del Blog se possono rispondere a questa domanda…

Diamo per scontato che le profezie siano state pubblicate integralmente. Deve esserci certamente traccia di ciò che è avvenuto, visto che ciò a cui alludo è di importanza primaria: la morte perlomeno “strana” nientepopodimeno di un Papa!

E allora cerco di fare la mia parte, riproponendomi di riflettere sulle profezie in libera autonomia, cercando di trovare “un nesso”. Nel frattempo penso di avere avuto una buona intuizione alla mia maniera: quale? Quella della investigazione frattale e del linguaggio sincronico. Perché? 

Per trovare almeno una "prova" che a Papa Lucani è successo perlomeno qualcosa di “spiacevole”.

Ecco brevemente a quale conclusione sono giunto; il materiale citato è sempre disponibile su Wikipedia al seguente link.

“La sua elezione sarebbe stata frutto di una mediazione tra diverse posizioni, tra le quali quelle più conservative della Curia… Luciani, tuttavia, chiese sempre di non essere preso in considerazione… Si disse che Luciani fu eletto più per "ciò che non era" che per "ciò che era": non era un professionista della Curia che avrebbe potuto assumere un comando autocratico accentrato, nonostante la sua profonda cultura non era un altero intellettuale potenzialmente capace di mettere in difficoltà i porporati…”.

Notiamo come ci siano dei “segni premonitori”; avvenimenti fuori dalle righe:

Luciani fu eletto 263º successore di Pietro con una amplissima maggioranza (101 voti tra i 111 cardinali, il quorum più alto nei conclavi del Novecento… Lo stupore della folla in piazza fu grandissimo poiché la fumata, probabilmente per un errore del cardinale fuochista, fu inizialmente grigio chiara per poi diventare nera. La situazione di incertezza durò fino all'annuncio di Radio Vaticana e alla contemporanea apertura della loggia…”.

E ancora:

Luciani scelse un doppio nome per la prima volta nella bimillenaria storia della Chiesa, in ossequio ai due pontefici che lo avevano preceduto… Il nome di Giovanni Paolo I fu il primo nome inedito scelto da un papa dai tempi di papa Lando (morto nel 914). Da allora, per oltre mille anni, tutti i papi scelsero, o comunque utilizzarono, nomi già posseduti da qualche predecessore…”.

Le innovazioni introdotte da Luciani.
Fu il primo pontefice a richiedere di poter parlare alla folla dopo l'elezione ma, poiché non era consuetudine, dovette rinunciare: due mesi dopo, invece, Giovanni Paolo II, chiese ed ottenne di poter parlare, rendendo subito omaggio a Luciani prima della benedizione. Fu il primo ad abbandonare il plurale maiestatis, rivolgendosi in prima persona ai fedeli, nonostante zelanti custodi del protocollo prontamente riconvertissero i suoi discorsi per la pubblicazione su L'Osservatore Romano e in altri atti ufficiali.
Il suo ministero iniziò il 3 settembre con una Messa celebrata nella Piazza antistante la Basilica. Per la prima volta nella storia un Papa non sarebbe più stato incoronato: Luciani si impose anche per il cambiamento del nome incoronazione che da allora mutò in solenne cerimonia per l'inizio del ministero petrino. Rifiutò inoltre la tiara, e fu anche il primo pontefice a respingere l'impiego della sedia gestatoria, in seguito ripristinata, per esigenze di visibilità, in occasione delle udienze generali. Rifiutò anche il trono al momento della Messa, detta di "intronizzazione".
 
Fu il primo papa a parlare di sé in termini umani: tenendo da un canto i consolidati effetti del dogma che vuole il papa "Vicario di Cristo in terra", non ebbe remore nel presentarsi con il complesso della sua personalità, ammettendo, ad esempio, di essere diventato completamente rosso dalla vergogna quando, ai tempi in cui era ancora patriarca di Venezia, Paolo VI gli aveva messo sulle spalle la stola papale.
Fu inoltre il primo ad ammettere la paura che lo colse quando si rese conto di essere stato eletto Papa: "Tempestas magna est super me". Così come non altri prima, espresse umilmente una sensazione d’inadeguatezza al ruolo.

Qualche problema con l’organizzazione?

“Una certa morbidezza nei confronti della questione degli anticoncezionali e della contraccezione, anzi una qualche apertura per l'argomento dopo un convegno delle Nazioni Unite sul tema della sovrappopolazione, furono oggetto di una censura da parte dell'Osservatore Romano, che non pubblicò i commenti papali…”.

Una questione di “genitori”?

“Durante l'Angelus della settimana successiva, il 10 settembre 1978, Giovanni Paolo I disse:
 
«Noi siamo oggetto, da parte di Dio, di un amore intramontabile: (Dio) è papà, più ancora è madre»
 
Questa frase è una citazione di un passo dell'Antico Testamento, nonché semplice interpretazione di alcuni passi del Vangelo. Il concetto fu ribadito più volte anche dal suo successore Giovanni Paolo II, per esempio nell'udienza di mercoledì 20 gennaio 1999; sembra diversa invece l'opinione personale di Joseph Ratzinger che, nel suo libro "Gesù di Nazaret" (2007), afferma: "Dio è solo padre".

Stiamo parlando di un uomo che è stato “lì” per soli 33 giorni e che ha ammesso di avere avuto paura, che non era un “professionista della Chiesa”, che non aveva brama di potere ed infatti non chiedeva nemmeno di essere votato. Insomma, un uomo "normale"...

E allora? Come si comporta? Appena eletto inizia a mostrarsi una sua Natura, forse, nascosta molto bene. Una Natura molto particolare e “osteggiante” le tradizioni dell’ambiente "accogliente" millenario.

La transizione che diventa un “problema”? Può darsi…

Ricordiamo sempre che siamo in un mondo dove si è assassinato un presidente degli Stati Uniti, in pieno giorno, facendolo passare per un atto di “pazzia” del solito folle isolato. E poi si è riusciti ad assassinare anche il fratello. Uno mondo dove il leader dei “neri” è stato falciato e dove il leader dell’India è stato accompagnato preventivamente nell’Ade. Un mondo dove l’11 settembre significherà per sempre: abominio. L’elenco è molto lungo, per cui mi fermo qua, certo di avere reso l’idea.

Veniamo alla morte di Papa Giovanni I.

“Luciani si spense presumibilmente tra le ore 23.00 del 28 settembre 1978 e le ore 5.00 del giorno successivo, nel suo appartamento privato, ufficialmente a causa di un infarto miocardico.
Secondo un comunicato ufficiale del Vaticano, poco prima di morire, il Papa era sbiancato in volto, quando aveva saputo del giovane Ivo Zini assassinato a Roma.
Nei giorni immediatamente successivi alla morte, venne chiesto invano da una parte della stampa di effettuare l'autopsia sul corpo del papa, richiesta respinta dal collegio cardinalizio in quanto non prevista dal protocollo…”.
 
Ecco il punto! La causa ufficiale della sua morte è “Infarto miocardico”.

Va bene! Diamola per buona. Però andiamo a vedere cosa significa “biologicamente” morire per una malattia di questo tipo:

“Ad ogni conflitto, corrisponde una malattia e una sola. Per la perdita di territorio, la patologia corrispondente è un infarto al miocardio.

Capite? Mhm… Dovrei essere più chiaro? A pagina 63-64-65 del libro “Le radici familiari della malattia” di G.Athias, il capitolo “L’infarto al miocardio” suggerisce delle osservazioni molto particolari. Interessa?
 
Diciamo che sono stati 33 giorni molto “intensi”.