La vedi la scena che si ripete? Il “karma” che colpisce ancora. “C’era una volta...” lo riempimento delle grandi città Tartare con persone piccole piccole, che sono state ritratte attraverso dipinti e fotografie; come sperdute in tale magnificenza.
Da dove provenivano?
E i tanti “orfanelli” che venivano irraggiati per tutto il mondo (da dove provenivano?), per ripopolarlo (dopo, che cosa?). Le città erano integre, anche se nel fango:
immerse nel fango per alcuni metri.
Ovunque, sostanzialmente. Ebbene, la stessa scena potrebbe succedere fra non molto: con i popoli africani (l'Africa ad ora non è “vaccinata”) che entrano nelle grandi città tecnologiche, svuotate (meglio: intubate nel Metaverso), piccoli piccoli, camminando tra le vie di dedali sconosciuti (un po’ come nell’immaginario collettivo deve essere stato per i “barbari”, conquistare Roma, guardandosi attorno poi attonitamente e vagamente storditi da tale maestosità).
Chi pilota tutto questo?
Analogamente, “perché nel passato intere popolazioni (se non veri e propri imperi) sono come scomparse nel nulla?”. Certo, le scusanti sono “storiche” = “tu” ascolti e “loro” ti dicono cosa è successo.
E questo deve bastarti.
Del resto, le p-arti sono ben distinte, nella gerarchia. Un improvvisato (curioso) individuo non potrà mai spuntarla contro questi “professori”. Vero?
E lo sai perché?
Bè, perché sei proprio “tu” a non c®ederlo possibile, togliendo la fiducia alias evitando di riconoscere il potenziale contemporaneo. Immagina:
nello stesso giorno, alla stessa ora, nella stessa città, ma in due palchi differenti… ci sono IO ed il professor “tal de’ tali” che parla:
chi avrà la pressoché totalità del pubblico?
Domanda retorica. What else? Cos'altro.
Non esiste ma c’è molto (molto) altro.