“Oye como va mi ritmo
Bueno pa gosar mulata…”.
Tito Puente/Carlos Santana
Questo articolatissimo testo è della famosa “ballata”, che tanto ha fatto smuovere energia, sin dagli anni ’60, del secolo scorso. Sai quale è la traduzione? Questa:
“Senti come va il mio ritmo
buono per gustare le mulatte…”.
Ovvio che c’è una “vaga” allusione alla sessualità, lì dentro. E non ci vuole molta fantasia per decodificare cosa significhi “il mio ritmo”. Vero?
Il “timbro” stesso della musica è di quelli da farti comprendere già tutto, prima ancora di pensarci.
È qualcosa che intuisci e che “fai tu3”, così, di per sé… essendo agganciato in qualche modo alla “natura umana”, che sembra essere una conseguenza proprio dell’atto sessuale.
Anche se - ormai lo sanno tutt3 - la vita umana può essere concepita in vitro, ossia, in laboratorio… con buona pace del “ritmo” e dell’eventuale "divertimento" e/o romanticismo, che accompagna – come una orchestra speciale – eventi di questo calibro.
Il linguaggio è, quindi, quasi da “bar”; la sede del luogo comune più tipico per trascorrere del tempo tra “amici” che non se le mandano a dire.
C’è anche un altro “stile” da notare; una impronta di genere. Ovvio:
quella (“dominante”) maschile:
buono per gustare le mulatte…