Ci sono notizie, citazioni, informazione, cronaca, stori3, memorie, ricorrenze, celebrazioni, fatti, teorie, utopie, metafore, leggende, simboli, ambiti, fiction, studi, prospettive, credo, fake news, etc. che date in pasto alla pluralità nel contesto del recipiente “qua (così)” (Tg, radio, Internet, stampa, social, App, format per l’auto intrattenimento, etc.), non significano proprio “nulla” (alias: status quo), dato che l’impasto è tale da non costituire una “denuncia esatta e mirata, verso un preciso target o ragione fondamentale della forma sociale emersa AntiSistemicaMente”.
Ma (ma) se l3 stess3 “fonte” viene attratta, captata e riportata in quest3 Spazio (Potenziale) Solido, allora (allora) ciò fa la differenza.
Perché?
Perché, in questo luogo comune “offerto” dalla/nella Rete, c’è differenza di potenziale, rispetto alle consuete location a/in cui ti sei già abituat3 ad assumere tutt3 in quanto a… “spettacolo”.
David Mackenzie è uno degli ultimi tra i tanti registi ad essersi lanciato nell’avventura televisiva:
in particolare, Mackenzie dirigerà il pilot di Damnation, il nuovo period drama targato Usa Network in onda da ottobre.
Ed è proprio in questi giorni che Usa ha rilasciato il trailer della nuova serie che - forse potrà sembrare un’affermazione un po’ prematura - si presenta come uno show davvero interessante…
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Uno show. Comprendi?
Le Torri Gemelle che cadono a terra, schiantandosi a più non posso?
È… spettacolo (tanto è vero che, da lì a pochi anni, furono girati alcuni film su tale evento).
Evento che “serve” a/su molti piani della strategia de3 sottodominio.
Ad esempio, qualcosa che ha permesso di portare la “guerra” in quei Paesi identificati unilateralmente come “canaglia”; ha permesso di poterlo fare con l’autorizzazione ed il benestare dell’Onu; ha permesso di invadere e conquistare (sostanzialmente) delle terre con popolazioni native – ancora – al di fuori dell’uniformità AntiSistemica, nella fattispecie la commercializzazione filo occidentale del modello consumistico delle multinazionali del prodotto – significativamente – “tossico ed intossicante”.
Lo “stile di vita” occidentale, che prevale in termini dolciastri ed apparenti.
Qualcosa che avvolge ed ammalia, sino a stringere attraverso l’infrastruttura della “dipendenza”, che provoca “debito” in ogni… situazione e variante sempre sullo/nello stesso “tema” portante e centrale (anche se “distribuito” ossia virale).
Quest3 Spazio (Potenziale) Solido dice la “sua” da molti anni ma (ma) nessuna Autorità tiene in considerazione il contenuto significativo di tale comunicazione/esternazione, nel pieno diritto sovrano di poterlo e di doverlo “fare”.
Che cosa significa?
Che “sei liber3 di dire ciò che tendi a pensare” ma (ma) che la singolarità non verrà presa “per forza di cose” in evidenza dalle Autorità, che – dunque – continuano ad amministrare la forma sociale, facendoti “sfogare” come se nulla fosse.
Sai quale trattamento viene riservato, solitamente, alla “pazzia”?
Proprio “questo”, che (non) ricevi anche “tu”, ogni volta che esterni il “tuo” pensiero “qua (così)”.
La ragione si dà ai matti.
No?
A “te” non danno nemmeno… ragione.
Perchè non sei, matt3.
Puoi parlare e manifestare e scrivere e “fare” ma (ma) non fa la differenza, perché la società è gerarchica e “tu” hai un peso specifico troppo misero.
La grande concentrazione di massa, domina tutt3 e lo fa in maniera tale che sia “legale” alias “al di là della tua pretesa di non ritenerla tale”.
Solitamente, è “la tua parola contro quella di un tuo simile”.
Chi ha ragione? Nessun3, perché la vostra disputa è fumo negli occhi ed auto disinnesco.
L’Autorità non ti dà modo di “pesare”, dato che quando ciò succede, allora (allora) emerge anche la tua “voce.
A quel punto, la Massa può allargare la possibilità di “scelta”, anche andando a comprendere tale “momento (snodo, potenziale)”.
La pluralità ha questa facoltà (sensibilità, risposta a...) di evidenziare i “punti”, elevandoli di grado/livello, portata, potenza, forza, etc. mentre l’auto disinnesco è sempre (sempre) ciò che succede “poi”, quando la singolarità “eletta” entra in uno stato di depotenziamento, andando a contatto con il “successo”, che si tramuta in maggiore entrata economica, “bella vita”, tentazione, corruzione, deviazione, interferenza, etc.
Infatti, da “lì” a poco, quella potenza che “è”, era… scavando un solco attorno a sé ed auto isolandosi nella deprivazione sensoriale e sostanziale, molto “ricca” di apparente materiale sostitutivo e sostituente, riempiente quel vuoto che si è venuto a creare non appena la direzione è mutata AntiSistemicaMente.
L’interesse plurale elegge ed autorizza (ma consegue), per cui… l’Autorità ti deve prendere in considerazione, perlomeno ad un livello di non indifferenza (anche senza entrare nel merito del processo decisionale esecutivo, alias, ancora una forma di… dare retta all’individuo senza per/con questo andare a prenderl3 in seria considerazione).
Anche se tale “interesse plurale”, poi, ti riassume in quanto a… s-oggetto da invidiare, speculare, distorcere, etc.
Quanta autentica e sincera “potenza” c’è nell’interesse plurale ad “eleggere” una singolarità “campione”, se (se) sempre nella gerarchia?
Quanta… se (se) nella sostanza non c’è alcuna speranza di andare ad incidere significativamente nella forma sociale, che si auto sorregge attraverso infrastrutture assolutamente inarrivabili?
Credi che lo Stato sia un castello medievale, che puoi decidere di attaccare quando vuoi?
Credi ancora nelle favole o nella storia deviata, a quanto pare.
No.
Lo Stato non esiste, eppure… c’è (è in un altr3... stato).
Sei anche “tu”, laddove “tu” non sei… tu.
Solo per questo motivo, ti è concesso di essere – anche – lo Stato.
Credi di avere a che fare con degli sprovveduti?
Lo Stato è una fortezza, che non ha più bisogno nemmeno di difendersi (essendo un luogo comune virtuale, come la tecnologia ti sta dimostrando).
Dal momento in cui, tu sei diventat3 “tu”, con tutt3 ciò che ne consegue in termini di “riduzione del potenziale” e di “aumento della differenza di potenziale”.
Quando ti possono dire tutt3 ed il contrario di tutt3 e, ciò, non fa alcuna differenza... dato che non lo puoi nemmeno dimostrare?
Quando hai dimenticato il tuo potenziale:
chi (già) sei.
Quando “è già success3”.
Quando “il dado è tratto”.
Quando “tutt3 è compiut3”.
Quando è… “ora”…
La Costituzione ti tutela in maniera tale che, poi, “tu” la conservi in quanto tale.
Qualcosa che “è” qualcun3, che si riserva di trattarti come se fossi malat3 di pazzia, anche senza che “tu” ne sia a conoscenza, dato che a decidere per “te” è la regola sociale preimpostata nella società stessa.
Piove ma non ci credo...
Paradosso di Moore
Ti dico tutt3, tanto... e (ma) poi non venire a dire che non te l’avevo detto.
La legge non ammette… “ignoranza”.
E “tu” sei sempre (sempre) in difetto, convenendo regolarmente “dopo”, in differita nella diretta “qua (così)”, controllata da una Regia che non smetti mai di accorgerti che “non esiste, ma c’è”.
L'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana.
La Costituzione italiana del 1948 supera la ristretta visione fornita un secolo prima dallo Statuto Albertino, che all'art. 28 prevedeva che La Stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi.
Durante il periodo fascista queste leggi dello Stato diventeranno delle censure, tipiche dei regimi totalitari.
Nella Costituzione (all'articolo 21) invece si stabilisce che il diritto di manifestare il pensiero in ogni forma è libero, tranne nei casi di reati (ingiuria, calunnia, diffamazione, vilipendio, istigazione a delinquere, ecc.) e nel caso di oltraggio al "buon costume" (es. i cosiddetti atti osceni).
Questi concetti cambiano spesso, dipendendo dalla situazione specifica e dalla morale corrente.
Non sono applicabili per opere d'arte e scientifiche, le quali sono libere a norma dell'articolo 33.
L'art. 21 della Costituzione recita:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…
Link
Questi concetti cambiano spesso, dipendendo dalla situazione specifica e dalla morale corrente (alias: non sono universali, poiché non si applicano da un atteggiamento “formulare”).
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure (questa è davvero una barzelletta. Vero? Non farti trattare sempre in questa ridicola maniera)...
Il “buon costume” è un luogo comune che si trasforma nel “tempo”.
Ma (ma) non si trasforma poiché sei “tu” che cambi.
Piuttosto, è la strategia (sottodominio) che sfrutta diversi canali di comunicazione, in maniera tale da aumentare la propria “audience”.
Il che, a cascata, va a trasformare anche “te”, essendo sempre dipendenza, conseguenza, gerarchia, interesse, auto intrattenimento “qua (così)”, etc.
La Costituzione ti fa sentire “meglio”?
Allora (allora) con la Costituzione “ti hanno fregat3” alla grande.
“Ora”, mettere in dubbio anche la Costituzione “è” qualcosa di assolutamente “abominevole”. Vero?
Quante persone hanno perso la “propria” vita, bla bla bla... al fine di giungere a… che cosa?
Alla redazione unilaterale, di un biforcuto “pezzo di carta”?
Il linguaggio utilizzato si presta a dirti tutt3 ed il contrario di tutt3, alla maniera della stesura del più classico ed incomprensibile “contratto” tra le parti, tutelat3 dall’infrastruttura “notaio, avvocato e marca da bollo (Stato)”.
Sino a quando non ti accorgerai che lo Stato è una azienda e che ogni azienda ha sempre (sempre) una proprietà (privata), di conseguenza - “te” - continuerai ad azzuffarti per difendere lo Stato da… te stess3 (ma, nella forma più elevata del potenziale sepolto).
Ciò che “senti (dentro)” è qualcosa che ti elegge a campione di te stess3 e che va costantemente ad incagliarsi nel “soffitto” AntiSistemico, impedendo di alzarti in volo, aprendo le “ali” a più non puoi.
Un fatto che ti auto(maticamente) succede ogni volta che…
Dunque, “qua (così)” puoi parlare al vento quanto/quando meglio credi (senza dare fastidio a nessun3, però, dato che il giorno dopo c’è sempre il lavoro che attende al meglio della “forma”).
Questa è la “libertà” di cui godi nell’AntiSistema, non facendo alcuna differenza tra quello che dici tu, nel pieno dell’ispirazione sostanziale motivata dal valore universale “giustizia”, e ciò che sbraita un ubriaco motivato… dall’alcool in corpo e nella “propria” mente.
Se (se) non dai fastidio socialmente, potrai continuare ad… ululare al vento, ma (ma) se ti azzardi a disturbare la “quiete pubblica”, allora (allora)…
E ci sarà sempre qualcun3 a gridarti addosso che “qua c’è gente che al mattino si alza presto”.
L’intervento della “sicurezza” comporterà la fine delle “tue” trasmissioni. E la volta successiva, sarai divers3 rispetto a “prima”, anche senza passare dal Tso.
Alzi la mano chi ci capisce qualcosa (con certezza e senza essere l’espert3 di turno, che decodifica, però, a livello non significativo in termini di atteggiamento “formulare”).
Manovra, Poletti: confermo contrarietà su indennizzi licenziati.
"Confermo il parere contrario" del Governo all'aumento dell'indennità a favore dei licenziamenti illegittimi.
È quanto ha risposto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine del question time alla Camera.
Un emendamento alla manovra che prevede un aumento da 4 a 8 mensilità in questo senso è stato approvato dalla commissione Lavoro della Camera con il parere negativo del Governo nei giorni scorsi.
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L'aumento dell'indennità a favore dei licenziamenti illegittimi… è qualcosa di positivo (per chi ci capita dentro).
No? Potrebbe capitare anche a “te”.
Perché il Governo “è” contrario?
Quindi, tale “aumento” è stato approvato ugualmente?
Oppure, è passato solamente attraverso un primo livello della questione?
Non ti sembra, allora, che il Governo faccia le veci di chi deve pagare per “dei licenziamenti illegittimi”?
Di più, visto che i soldi, il Governo, li viene a chiedere anche a “te”, non significa forse (forse) che… all’orizzonte ci sia un aumento (non della indennità) ma, diversamente, del numero dei licenziamenti illegittimi?
Ci sta.
Se immagini a livello frattale espanso, assumendo come costante la forma AntiSistemica dell’ambiente sociale, eccome se ci sta.
Ci sta tutt3.
Saper decodificare l’informazione è basilare al fine di “prevenire”, in maniera tale da andare ad intervenire prima che la “malattia” si presenti sintomaticamente…
il diritto di manifestare il pensiero in ogni forma è libero, tranne nei casi di reati… e nel caso di oltraggio al "buon costume"… tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…
La “libertà” dipende, quindi, da ciò che “pensa” qualcun’altr3, sostanzialmente (un fattore di "interesse").
Sei liber3 di anche ululare al vento, però.
Ma (ma) se credi di andare ad incidere nella realtà manifesta, stai fresc3. Perché attraverso questa forma di linguaggio, è già scritto anche nella Costituzione ciò che ti succederà se…
tranne nei casi di reati… e nel caso di oltraggio al "buon costume"…
Ossia?
Ti accorgi della “culla” della fake news?
“Qua (così)” devi dimostrare che… anche se è solare, lapalissian3, al di là di ogni sospetto, etc.
Quindi, tutt3 è relativo a… chi?
Ricorda che lo Stato non esiste, c’è.
C’è, allora, “chi” dietro alla non esistenza dello Stato?
L3 fake news garantiscono proprio in tal senso:
dichiarano che esiste “chi” se ne approfitta di tale situazione del tutto di parte, alias, artificiale... livello per livello, gerarchicamente e singolarmente.
Ti sei abituat3 a leggere fake news, ma (ma) non hai mai (mai) registrato che cosa ti succede dentro, dopo esserti abituat3 a…
Allora (allora) si legge “assuefazione”.
Il che significa = trasformazione secondo destinazione d’uso.
Ossia, quando “cambia” un dettaglio nella programmazione della/nella “tua” mente, succede attraverso una assuefazione, che ti ricorda di dimenticare il “passato”, ogni volta.
Ciò che “è già success3” continua a succedere sempre (sempre) sino a quando non interrompi la catena di distribuzione (virale).
Il centrocampista della Juventus, Kwadwo Asamoah, ha confermato al Ds del Galatasaray Cenk Ergun di aver scelto di dire addio alla formazione bianconera a fine stagione e di essere pronto ad approdare in Turchia.
Questo il testo del messaggio secondo il portale turco Fotomac:
"eravamo d'accordo su tutto questa estate. Ho dato la mia parola al Galatasaray, non tornerò mai indietro. Ora penso alla Juve ma il Galatasaray è importante per me e sto seguendo tutte le partite con grande interesse. Non vedo l'ora di far parte di questa squadra...".
La Juventus fa sapere attraverso il suo ufficio stampa che questo messaggio non è mai stato inviato e non esistono dichiarazioni ufficiali rilasciate in Turchia da Asamoah.
Link
Calciomercato Juventus, Asamoah assicura: "Mai pensato di andar via".
Dal probabile addio con possibile approdo a gennaio al Galatasaray, al rinnovo sempre più vicino. Kwadwo Asamoah, reinventato da Allegri nel ruolo di esterno basso mancino, è stato fra le note positive della Juventus in questa prima parte di stagione, e in pochi mesi ha praticamente riscritto il suo futuro...
"Io non ho mai pensato di andare via... La nostra forza è la qualità della rosa. Vogliamo vincere, questo è il nostro obiettivo...".
Parole, quelle del giocatore, che lasciano intendere come per lui al momento la prima scelta sia quella di rinnovare il contratto, in scadenza a giugno. Le parti sono al lavoro per chiudere l'accordo e proseguire l'avventura insieme.
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ho dato la mia parola al Galatasaray, non tornerò mai indietro
io non ho mai pensato di andare via… (credi che nel continuare a “leggere” simile informazione, alla lunga, il processo sia completamente innocuo, per la “tua” coerenza?).
Campa cavallo, che l’erba cresce…
Non ti potrai (puoi) fidare più di niente, nulla, nessun3 (è una strategia per l'auto contenimento).
“Il Tesoro ha sottoscritto una bomba finanziaria, esplosa tra il 2011 e il 2012, e che ha costretto la nostra Repubblica a pagare sull'unghia 4 miliardi, in un momento difficilissimo per il nostro Paese.
Non sappiamo quante altre bombe innescate ci siano e non conosciamo i relativi rischi. Ne deriva che i bilanci dello Stato che non tengono conto di questi rischi, di queste clausole vessatorie e asimmetriche, sono falsi.
Una cosa gravissima…".
Renato Brunetta
Ancora una volta, il Tesoro (il Governo, lo Stato, genericamente ma sostanzialmente parlando) ha compiuto un “fatto” che ha permesso solamente guadagni nell’ambito del “privato”.
Ergo?
Chi è lo Stato, oltre alla fandonia che sei anche “tu”?
Dietro... “chi” c’è immanifestamente?
Il potere ombra è quello bancario?
Sino ad un certo livello, sì.
Poi, “dopo” al sottodominio, esiste il Dominio (il vertice privato, auto distaccato dal resto dell’edificio pubblico del potere).
Lo sai del potere bancario. Vero?
È scritto anche sui “muri” e lo sanno anche i “sassi”.
Eppure, nemmeno sino a “lì” riesci ad arrivare a dimostrare ciò che già sai. Che cosa significa? Rispondi tra te e… te (senza virgolettato).
Carlo V e la fine della libertà italiana.
Nel 1494 iniziarono le guerre d’Italia; una lunga serie di conflitti (1494 – 1559) combattuti dalla Francia e dalla Spagna per la conquista della Penisola…
La Francia e la Spagna consideravano l’Italia un Paese ricco. La monarchia che fosse riuscita a conquistarlo si sarebbe molto rafforzata, tanto da porsi nelle condizioni di dominare l’Europa.
Queste guerre segnarono l’inizio della decadenza per l’Italia:
il... Paese, che stava già perdendo la supremazia economica a causa dell’atlantizzazione, ora si preparava a perdere anche la propria indipendenza…
Nel 1516 morì il sovrano spagnolo Ferdinando d’Aragona e Carlo d’Asburgo divenne re di Spagna. Carlo era nipote dell’imperatore Massimiliano, così quando questi morì (1519) divenne il principale candidato alla elezione imperiale.
Anche il re di Francia Francesco I si candidò.
Ma Carlo d’Asburgo si fece fare un grosso prestito dai potenti banchieri tedeschi Fugger e con quel denaro comprò i voti dei grandi elettori, cioè dei sette principi che eleggevano l’imperatore.
Il 28 giugno 1519 così, all’età di diciannove anni, Carlo venne eletto imperatore con il nome di Carlo V…
Multistoria 2 - Edizione Blu – Gentile, Ronga, Rossi
E te lo vengono anche a “dire”.
Di che cosa (chi) si sta “parlando”?
L’intero percorso (processo) storico è deviato:
Carlo d’Asburgo si fece fare un grosso prestito dai potenti banchieri tedeschi Fugger (nota bene non quale “potere” c’è dietro ma… che c’è un “potere significativo” oltre all’apparenza)
e con quel denaro comprò i voti dei grandi elettori (quindi, secondo te, che cosa ci guadagnarono in cambio ed in leva, i Fugger, e non solo?)
cioè dei sette principi che eleggevano l’imperatore (sette persone o l’intero Paese, non cambia mai nella sostanza l’esito delle “elezioni”, tanto che ancora “oggi” è così)
il 28 giugno 1519 così, all’età di diciannove anni (altro livello dell’apparenza. A quella età, l’imperatore era una marionetta nelle mani di… chi?)
Carlo venne eletto imperatore con il nome di Carlo V (imperatore. Capisci? Non sindaco del Paese).
Le singolarità sono preda, “qua (così)”, del potere di tentazione e corruzione del denaro, dal momento in cui l’intero ambiente è già stato fatto auto collassare su/in una tale “necessità”, così come il motore delle “macchine” è stato fatto andare, per oltre un secolo, solamente a derivati fossili del petrolio (sino a quando ce n’è stato. A chi appartiene il petrolio?).
C’è una “regia”, oltre all’apparenza, che controlla tutt3 e lo può fare dato che la forma reale manifesta “qua (così)” ha preso una predeterminata gerarchia, che permette di essere comandata attraverso gli “attributi” conferiti simbolicamente nel luogo comune “Dio”.
Così, al “caso” non viene lasciat3… niente.
“C’è qualcosa in te. Se vuoi qualcosa, se davvero la vuoi… quello che pensi, che senti… qualcosa in te lo rende possibile. Capisci quello che ti dico?...”.
Thelma
“Non ti amava, Thelma. Pensaci. Prima di desiderarla, ti piaceva? Credi avesse scelta, con quello che tu hai dentro? Probabilmente è stato perché eri sola. Avevi bisogno di qualcuno.
Non volevo che sparisse.
Ma, nel profondo, era quello che volevi. È così che succede…”.
Thelma
Nel “sonno” agisce l’inconscio ma (ma) se ti padroneggi, decidi tu.
Immagina come e cosa sia il mondo, se (se) alle prese con un solo essere che ricorda chi potenzialmente “è”, facendo di tutt3 ciò solamente la propria prospettiva...
Il suo sogno è il tuo bisogno, allora.
In tutto ciò, c’è qualcosa che necessita di energia?
No.
Funziona e basta… poiché è il “qua” che si sorregge sulla funzione “esistere e funzionare secondo origine (neutrale)”.
La funzione fondamentale è quella di “funzionare”, dunque... permettere che possa succedere qualcosa:
l’impianto della “vita” e tutt3 le varianti impossibili ed inimmaginabili (cioè, potenziali).
“Se riuscissimo a rallentare il processo di invecchiamento non ci sarebbe più bisogno del lifting…”.
L’uomo di neve
Ergo:
sparirebbe un intero filone dell’interesse (sogno), di parte.
Qualcosa che può succedere, invariabilmente, solo quando la decisione è quella di tagliare un ramo, da sacrificare in nome della “causa”:
della ragione fondamentale “imperiale” del Dominio.
L'ex manager di Facebook si pente: "i social network distruggono la società...".
“Ho contribuito a creare strumenti che stanno distruggendo il tessuto funzionale della società e mi sento tremendamente colpevole. I circuiti viziosi a breve termine alimentati dalla dopamina, sui quali è basato tutto il mondo dei social network, sono dannosissimi per la nostra società...”.
A parlare così non è una persona qualunque, ma un ex manager di Facebook.
Trattasi di Chamath Palihapitiya, ex responsabile per la crescita degli utenti del social network dal 2007 al 2011.
Un pentito dei social, insomma.
Le parole che abbiamo riportato le ha pronunciate davanti al pubblico della Stanford Graduate School of Business, ottenendo in cambio i titoli dei siti web e dei quotidiani.
Già, visto che le parole uscite dalla sua bocca sono dei macigni contro il mondo che stiamo vivendo oggi, fatto di like, di cuoricini, di bacheche da scrollare, di condivisioni e di amicizie virtuali che si sostituiscono a quelle reali.
Il manager, oggi un affermato venture capitalist che investe in startup nei settori dell’educazione e della sanità, ha lavorato in quel mondo e sa di cosa sta parlando.
“Su Facebook e sugli altri social non c’è nessuna dialettica civile, nessuna cooperazione; solo disinformazione, menzogne.
Non è un problema solamente americano, e non riguarda le pubblicità russe per le elezioni o altri eventi del genere. Questo è un problema globale e quotidiano…“, continua Palihapitiya.
Secondo il manager c’è una sola speranza:
che il mercato dei social possa ridimensionarsi in qualche modo.
Altrimenti “lo sfruttamento della debolezza intrinseca della psicologia umana” perpetrato dai social rovinerebbe in modo quasi irreversibile la società.
Come lui la pensa anche Sean Parker, fondatore del leggendario Napster e uno dei primi investitori nella creatura di Mark Zuckerberg.
La soluzione?
Per Palihapitiya l’unico modo è staccare la spina del computer e togliere la connessione dati appena possibile.
Evitando, più di ogni altra cosa, che il mondo dei social sia frequentato dai bambini.
Link
questo è un problema globale e quotidiano
l’unico modo è staccare la spina del computer e togliere la connessione dati appena possibile…
Ti sembra facile, “ora”?
Con l'imposta sul reddito lo stato vi possiede.
L'imposta sul reddito è legge, ma è qualcosa in totale contraddizione con la forza trainante dietro la rivoluzione americana e con l'idea stessa di libertà.
Abbiamo disperatamente bisogno di un serio movimento nazionale per liberarcene – non riformarla, non sostituirla, non diminuirla o concentrarla su un altro gruppo. Deve sparire.
Il grande saggista Frank Chodorov descrisse l'imposta sul reddito come la radice di tutti i mali.
Il suo obiettivo non era la tassa stessa, ma il principio alle sue spalle.
Dalla sua approvazione nel 1913, scrisse:
"lo stato dice al cittadino, i tuoi guadagni non sono esclusivamente tuoi, possiamo rivendicarli e la nostra rivendicazione precede la tua, ti permetteremo di mantenerne una parte, perché riconosciamo il tuo bisogno, non il tuo diritto, ma tutto ciò che ti concediamo lo decidiamo noi...".
Colse per davvero il punto. È il male.
Quando il Congresso ratificò il XVI emendamento il 3 febbraio 1913, sembrava che tutti i redditi privati negli Stati Uniti sarebbero stati nazionalizzati.
Quello che non è stato tassato da allora in poi è un favore che ci viene concesso, e continua ad essere così.
Questo è implicito nel testo dell'emendamento stesso:
"il Congresso avrà il potere di raccogliere le tasse sui redditi, da qualunque provenienza, senza ripartizione tra i vari Stati e senza riguardo ad alcun censimento o enumerazione..."
Nessun limite.
Dove sono i limiti? Non c'erano…
Ascoltate il discorso inaugurale di Thomas Jefferson del 1801. Quello che disse allora è vero ancora oggi:
"di cosa abbiamo bisogno per essere felici e prosperi? Ancora una cosa, cittadini, un governo saggio e frugale, che impedisca agli uomini di ferirsi l'un l'altro e li lasci liberi di regolare le proprie attività di industria e miglioramento, senza che ne prenda dalla bocca il pane che hanno guadagnato..."...
Link
Abbiamo disperatamente bisogno di un serio movimento nazionale per liberarcene – non riformarla, non sostituirla, non diminuirla o concentrarla su un altro gruppo. Deve sparire (allora, ciò che “serve” è eliminare la necessità/dipendenza “denaro”).
Cioè, risalire sino al Dominio ed “intaccare anche l’oltre (a Secondo Filtro di Semplificazione disattivo… sino alla dominante, il principio virale della ‘dipendenza/necessità’)”.
Anche Thomas Jefferson non ci “vedeva”, essendo già stato “infettato”.
L’esistenza dello Stato prevede la “tassazione”, perché “qua (così)” ti dicono che il moto perpetuo non esiste. No?
Dunque, come si mantiene lo Stato, senza tassarti?
Da dove trae l’energia per funzionare?
Potrebbe anche funzionare a “schiavitù”, alla vecchia maniera.
Ma (ma) ha preferito concederti la “libertà”, per cui “ora” hai un lavoro che può soddisfare la “tua” idea di salario, perché altrimenti nessun3 ti venderà niente in cambio del “tuo” niente.
È proprio la “forma” sociale (gerarchia) che introduce tali “idee” e “qua (così)” non ne puoi proprio fare a meno.
Qualsiasi “dibattito” rientra nel “tuo” diritto di esprimere ciò che pensi liberamente, ma (ma) senza andare ad incidersi nella forma sociale AntiSistemica, che ti tratta alla stregua di… pazzia (dandoti ragione per tenerti buon3 e quiet3, e drogandoti attraverso il “tuo” respirare, alimentarti e sopravvivere “qua, così”).
Attraverso questa “fiction”, puoi ricordare anche “che cosa significa” sogno, possesso e potere (illimitat3):
“Dov’è? Hai fatto qualcosa? Dimmelo. Dillo se hai fatto qualcosa.
Non ce l’ho io...
Non riesco a trovarlo. Non è giù. Non è neanche lì? Perché non rispondi?...”.
Thelma
Fa sostanzialmente rabbrividire:
non ce l’ho io (non è con me…).
Hai presente il luogo comune della strega, del mago e del loro “incantesimo”?
“Fai…di ricordarti chi sei. Non è una questione di ‘tempo’, ma di potenziale. In una forma sociale, però, auto delimitata dal fatto che ‘credi nel tempo’…”.
Mettiti autenticamente al “sicuro”:
in te.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2203
Ciao Davide, nell'ultima immagine...ancora farfalle...
RispondiEliminaNel dialogo, per chi non ha visto il film, non si capisce a cosa si riferisce il "Non ce l'ho io", si tratta di una persona giusto?
Se è così, è da brividi ed è proprio affine al significato dell'incantesimo.
Ieri causal-mente ho incontrato questo articolo, anch'esso da brividi, centrale e portante: https://www.tomshw.it/addio-lavoro-miniamo-criptomonete-il-calore-corporeo-90252 al suo interno c'è, come sempre e forse più, tutto. Ho notato anche un netto feedback con l'argomento "nei"/spinotti e vasca di Matrix dell'altro giorno. C'è molta somiglianza anche con un concetto di Sps che si riferisce all'aver "firmato un contratto" con...
E anche qui c'è tanto significato: http://quirkyita.com/index.php/2017/11/13/i-ricercatori-stanno-facendo-crescere-mini-cervelli-umani-nei-topi/
modificazione genetica, controllo, avanguardia tecnologica e differenza di potenziale... Ammettono anche che sono più di cinquant'anni che si fanno questo tipo di esperimenti. Perché questi argomenti non sono il tema principale nei media? (domanda retorica, ça va sans dire).
Chissà a che punto sono "ora", anche se, appena si espande un attimo lo "sguardo" si re-incontra immediata-mente la dominante che, è già ora/"da sempre" onnipotente, al suo punto estremo.
"Fai attenzione: gli abissi hanno molto da insegnare"
da un cartone animato in tv.
Un abbraccio
Fabio
Ciao Fabio, sì... si tratta del fratellino della bambina (nell'immagine). Non ti dico che fine fa. Sigh.
EliminaQuando ho letto quelle parole, mi si è palesato proprio il significato del termine "incantesimo": un potere veramente terribile. Come la fine di quel film. Chi sono le persone, se esiste una loro simile tanto potente? Sono come "pedine". Un vezzo che un capriccio può cancellare per sempre dal mondo.
Gli articoli suggeriti confermano tutt3. E' proprio così. Oggi ho avuto una "immagine" molto chiara. Ne scriverò domani.
Gli "abissi hanno molto da insegnare" poichè ricordano.
Grazie. Ti abbraccio.
Sincerità