Qualche giorno fa ho rammentato la storiella del “Al lupo. Al lupo”. Leggendo questa news, sembrerebbe proprio che, anche quest’anno, ci “stiano riprovando”.
Altro pericolo di pandemia.
Ora le pandemie diventano addirittura annuali. Piuttosto, questo “superbatterio” ricorda molto da vicino l’artificiosità del virus HIV.
Personalmente è da questa estate che ho notato una virulenza molto strana nell’aria. Una infinità di influenze intestinali molto intense sembra essersi abbattuta, perlomeno nelle zone di mio “interesse” quotidiano. Anche la percezione di un “qualcosa” di strano è molto viva. Però sono solo delle mie sensazioni, per carità; anche se comunque alcune le ho vissute direttamente sulla mia pelle.
La zona in cui abito è sopra la direttrice di volo dell’aeroporto della Malpensa, per cui file di aerei fanno la spola proprio sopra i “miei cieli”. Non so cosa scarichino nell’aria, ma ci sono certi tramonti, in cui la luce del Sole mette in grande risalto la scacchiera di “fumi” tracciata dai velivoli. Ci sono foto, in internet, di aerei con tanto di serbatoi misteriosi o supplementari, con fori di uscita del contenuto che pertanto non può essere carburante.
L’anno scorso le aziende del farmaco hanno realizzato grandi utili dalla trovata della “Suina”, proprio in un anno battuto dalla crisi e, dunque, potenzialmente “stitico” in termini di grandi realizzi, proprio come le banche, soprattutto americane, che hanno registrato paradossali utili, soprattutto derivanti dalle sezioni di trading alias dedite alla speculazione.
In assenza di nuove regole le vecchie impostazioni rimangono intessute nel campo energetico umano, continuando ad eseguire la propria “mansione”.
Un superbatterio resistente agli antibiotici.
New Delhi - I casi di contagio in Italia al momento sono due. Proviene dall'India e si è già diffuso in vari paesi europei (il Regno Unito, la Francia, la Svezia, l'Olanda) e dall'altra parte dell'oceano in Canada e negli Stati Uniti. Il problema è che nessun farmaco è in grado di combatterlo.
È un microorganismo denominato NDM-1.
Il potenziale del gene NDM-1 di diventare endemica, cioè causare una epidemia a livello mondiale, è spaventoso, dicono i ricercatori. Che cosa fa questo microorganismo? Può provocare polmoniti, setticemie e infezioni. Come si prende? Le persone contagiate sono persone che sono state in Asia, soprattutto ovviamente in India, ad esempio i due italiani, anche se esiste un micro focolaio nei Balcani. Altri contagiati, in Inghilterra, si sono recati in India per degli interventi di chirurgia estetica, visto che questo tipo di interventi in madrepatria sono molto costosi e sono tornati con l'infezione. Da parte sua l'India respinge sdegnata ogni responsabilità. Il ministero della Salute indiano in un comunicato stampa ha definito "sleale collegarlo all'India". Ma NDM-1 non è in realtà l'unico caso di batterio resistente agli antibiotici. Il professor Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di sanità spiega che "ci sono altri batteri che sono residenti nelle stesse classi di antibiotici di NDM-1 e che circolano nel nostro paese" dice. Ma cos'è un NDM-1?
È un gene in grado di saltare tra diversi batteri acquisendo una resistenza unica anche ai carbapenemi, antibiotici ultimo baluardo contro i microrganismi resistenti.
Il parere dell’esperto - Il professor Moellering, contattato da Ilsussidiario.net, responsabile del reparto di ricerca medica dell'università di Harvard, ha le idee chiare al proposito. "Per prima cosa" ha detto "NDM-1 non è un batterio. Si tratta in realtà di un elemento genetico trasferibile, una parte di dna, che contiene non solo i geni che codificano il NDM-1 ma anche altri geni resistenti. La sigla NDM-1 sta per "New delhi Beta-lactamase 1". E' una sigla che sta a significare la sua capacità di distruggere gli antibiotici beta-lactam e la località dove è stato isolato per la prima volta, New Dehli. Il suo principale problema è la capacità di trasferirsi in mezzo ad altri tipi di batteri che provocano infezioni". Che tipo di infezione provoca l'NDM-1? "In genere si tratta di infezioni al sistema urinario o infezioni alle ferite. Ma può provocare un gran numero di malattie serie e anche mortali. Un recente caso di diverse infezioni all'interno di un ospedale di New York fu causato da batteri di Klebsiella che contenevano l'enzema KPC: morirono il 40% dei pazienti infettati". L'NDM-1 è a rischio contagio mondiale? "Da quando è stato scoperto nel 2008, si è esteso in tutto il globo. Lo si è trovato negli Stati Uniti, Canada, Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Svezia, Regno Unito, Oman, Africa e Australia ed è molto plausibile che sia già in altre nazioni dove ancora non è stato identificato. In più, si è scoperto che le persone infettate in molti casi provenivano da viaggi effettuati in India e Pakistan. Ma la cosa più problematica è che si sono prove che l'elemento genetico dell'NDM-1 ha già cominciato ad attaccare batteri diversi dal Klebsiella dove fu originariamente individuato la prima volta".
Da Yahoo
"Una parte di dna" - nel mondo invisibile dei batteri è in corso una “rivoluzione”? Che sia procurata o naturale non fa differenza ai nostri fini, perché comunque ci troveremmo ad affrontarla in ogni caso. E dato che nulla è per caso, chiediamoci cosa stia scombinando a tal punto il nostro equilibrio da liberare certi “mostri” per le vie della Creazione. Mostri che in condizione di equilibrio sono “solo” degli utili e grandi amici.
Questa rivoluzione, in realtà, penso non sfugga del tutto alle regole evolutive…
"Non c'è niente di costante tranne il cambiamento" Buddha
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