mercoledì 24 marzo 2010

Il vero significato del "peccato" religioso.





Ognuno di noi dovrebbe darsi un messaggio positivo, tipo:

Ho fiducia nelle mie capacità; io sono, adesso, qua per vivere una Vita di gioia e felicità”.

Ogni esperienza che “ci è accaduta” ha avuto un senso ben preciso; insegnarci una lezione. È difficile comprenderlo lo so; lo è anche per me ovviamente. Però quando lo scrivo percepisco una grande verità. Come se scrivendo si aprisse una modalità diversa del Davide che, poi, si muove con gambe fisiche per le strade della società.

“Fate quello che dico, non fate quello che faccio”, scherzosamente si potrebbe dire. Infatti non è semplice, per un essere attualmente nella ruota delle reincarnazioni, esprimere delle “verità” e seguirle sino in fondo in prima persona, perché quell’essere sarebbe altrimenti un Avatar di Luce tornato sulla Terra per aiutare i fratelli rimasti “indietro”. E Davide non lo è purtroppo. Come si dice, sarà per un’altra volta. Però Davide quando scrive, scrive per tutta la fratellanza e,  in quel  momento è agganciato alla propria Anima. Raggiungere il campo “superiore” è una questione di vibrazione o di “altezza”. Le armoniche devono disegnare ampie volute, possibilmente tagliate o raddrizzate nel loro ciclo negativo. Padroneggiare il ciclo “basso” è una vera e propria arte che, ad esempio, nel campo militare, giusto per riportare un esempio “tossico”, significa “limitare i danni” in un momento particolare della battaglia, magari in attesa che arrivino rinforzi.

Come abbiamo reagito alle avversità palesi che, vivendo, ci siamo attirati incontro? Abbiamo reagito, ci siamo opposti, ci siamo lasciati andare, abbiamo flessibilmente compreso… come ci siamo posti dinnanzi ai marosi della Vita?

A distanza di anni, come percepiamo oggi le stesse disavventure? Le dipingiamo di altre fattezze? Quei “no” dove ci hanno portato oggi? Sono stati provvidenziali oppure ancora oggi versiamo in acque agitate? Nel secondo caso, noi siamo cambiati da quel tempo in cui ci accaddero certe cose?

Quanti si osservano da questo punto di vista? Il dolore è un mezzo di insegnamento per “teste toste”. Si analizzano situazioni negative perché è in quel frangente che si può imparare qualcosa; possiamo imparare anche da situazioni positive, ma non è la stessa cosa. Il positivo trasporta verso un punto di raccolta come un viaggio premio, poi ci lascia nel nuovo “campo”; ivi ci abbandona. Da quel nuovo punto ripartiamo. Per andare dove? Per andare dove dobbiamo andare come diceva Totò.

In queste lezioni impariamo a comprendere qualcosa di importante su di noi e sugli altri. In queste lezioni è importante capire che, per andare avanti, occorre non ripetere gli stessi errori. Per “andare avanti” dobbiamo alzarci e riprenderci dalla caduta e camminare nella direzione voluta, ma non come una mosca che sbatte sul vetro; le lezioni se non superate a pieni voti, torneranno e torneranno ancora e per sempre e sempre più minacciose. Ogni volta che spazzeremo la polvere sotto al tappeto, ne subiremo le dirette conseguenze. 

È questa la lezione del “peccato” ripulito da ogni valenza religiosa.

Continuando a ripetere gli stessi errori, forse è arrivato il momento di agire in modo diverso. Ma questo lo dobbiamo capire noi.

Materiale tratto da “Perché non riesco a essere come vorrei” di Joan Rubin-Deutsch.

Musica ispirante  Room Of Angel (Silent Hill) di Akira Yamaoka

 

7 commenti:

  1. Questo post completa il precedente!!!
    Wow la fiducia riarmonizza tutto e riporta il sereno dopo la tempesta!
    Un grande abbraccio ;)

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  2. Dimenticavo...
    la fiducia nasce dalla comprensione...
    Namaste

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  3. Amica Cara,
    mi piacerebbe dare una quadratura alle "solite" verità scritte nella consueta maniera in mezzo mondo. Dare una visione da un punto diverso della prospettiva. Un qualcosa di pratico da seguire...
    L'Antisistema è la colla che ci blocca, facendoci fare passi al rallentatore anche quando non c'è ne' più bisogno...
    Scriverò di questa "colla" che è dappertutto ormai. Alla fine siamo noi che comunque facciamo la differenza.
    Quindi dici benissimo: occorre la conoscenza.
    Nell'ignoranza si affoga letteralmente...
    E l'ignoranza la troviamo anch'essa dappertutto; persino tra illustri letterati, medici, avvocati, uomini di Stato, scienziati, politici, etc. insomma proprio coloro che hanno potere decisionale sociale... gli uomini giusti al posto sbagliato, gli uomini sbagliati al posto giusto...
    Apriamo gli occhi...
    Grazie ancora a te!
    Un abbraccione...
    Una Buona Vita

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  4. Davide leggendoti mi è venuta in mente una cosa
    Tu dici che "PURTROPPO non sei un avatar"
    Allora sul piano umano è comprensibilissimo, ma se mettiamo in rilievo che siamo indiscutibilnen
    te per destino ,una delle meraviglie dell'univer so (l'uomo) che siamo divini, e quant'altro che di più bello si possa dire dell'umano, dovremmo dire in assoluto che siamo avatar e quindi divini
    cioè avere la consapevolezza di esserlo già. E che se non la manifestiamo è solo per nostra assoluta mancanza di responsabilità Allora è questo il peccato , il vero senso del peccato, che SIAMO e non lo mostriamo adducendo la scusa che non siamo pronti, che non siamo capaci, che siamo deboli. Non è piu giusto pensare di noi che già non ci manca nulla? Il purtroppo copre le nostre scuse. Capisci cosa voglio dire?

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  5. Cara Loredana,
    si comprendo. Però cerco di non gonfiare troppo l'ego. Quando parlo dei grandi Avatar, intendo "personaggi" del calibro di Gesù, Maometto, etc. e sinceramente metetrmi al loro piano mi sembra un po' avventato. Siamo scintille divine è vero, però dobbiamo ancora dimostrare tutto quanto. Lo siamo in potenziale, ma quanta parte è non ancora manifesta? Comunque grazie per lo spirito del tuo commento; non mi manca la verve e l'audacia e penso di averlo dimostrato scrivendo certi articoli molto ma molto "ambiziosi"...
    Si, io sono un Avatar: perchè dovrei temere di affermarlo? Anche stasera che ho mal di denti :)
    Evviva tutti noi!
    Ancora grazie di cuore...
    Una Buona Vita

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  6. caro Davide,
    se abbiamo capito che la menzogna non ci porta lontano, che una sorta di sordina ci tiene distanti dagli altrui sguardi nonchè giudizi, dobbiamo stare alla regola della trasparenza. So bene, e parlo per me, che ho da fare una lunga scalata, ma la sola idea che dentro di me siede già " il trono della gloria" che mi aspetta , mi da' tanto coraggio . Mi fa sentire aspettata quella certezza di esistenza di luce. e'una presenza costante che ti accompagna , non puoi oiù fare finta di niente. Se paura c 'è tu sai bene quale ne sia la fonte. La nostra umiltà è sempre min bilico vacillante ad ogni vento, ma c 'è esiste , e allora sosteniamola ecchisenefregadelbuonismo eh eh . dolce notte a te e a tutto il popolo di sacroprofano .

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  7. Forse la risposta migliore è in quella mail dei Wingmakers che ti ho appena girato...
    L'Antisistema lo potremmo trovare anche su vie che riteniamo "bonificate"; forse è ancora lui a minarci persino nella determinazione del poter solo affermare "Io sono" senza temere nulla per averlo urlato al vento...
    Forse quello del quale si ha bisogno è proprio di una accelerazione iperbolica degli eventi, in maniera tale da non nascondersi più dietro ad un filo d'erba.
    Ancora Grazie Cara Amica mia :)
    Una dolce notte

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"Fai..." un po' Te.