SPS

giovedì 31 gennaio 2019

Quando… vale la candela?



Conte riconosce rischio recessione: Il dato positivo è che non dipende da noi…”.
Laura Naka Antonelli Finanza.com 31 gennaio 2019 Link
Allora: gaudeamus igitur (godiamo or dunque, mentre siam giovani…)…
Link
O, se preferisci: 
daje a ride.
Va bene vedere sempre positivo, ma, l’essere in ciò che sembra solamente “struttura sociale”, comporta – se (se) sostanzialmente sempre (nel) “qua (così)” – s-vantaggio, in funzione di quale “gradino” occupi della/nella scala sociale, ch’è gerarchia e, dunque, apporta e comporta conseguenze tra coloro che sono e rimangono “a valle” oppure “a Massa”. 
E viceversa, per coloro che si piazzano più “a monte”; nonostante tutt3 ciò sia indimostrabile, poiché… “fa parte del sopravvivere, del concorrere, del competere, delle regole del giogo, etc.”. 
Quindi, non indaghi mai in tal senso, profondamente, perché non sembra esserci mai alcuno “spazio” per fartene qualcosa. 

mercoledì 30 gennaio 2019

Lavoro.



Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo…”.
Comma 22
Come per l'essere criceto, è l3 ruota che gira perchè viene fatt3 girare... allora, un giro di parole è solamente… linguaggio, espressione, dialettica, grammatica, sintassi, cultura, etc.? 
Di più, significa
Alias, c’è come “parentela (coniugazione, relazione)” tra parole e “forme” che s’evocano attraverso pensiero e immaginazione (leva o deduzione, frattale espansa). 
Infatti, quando prendi in considerazione ciò che riconosci in quanto a “paradosso”, l’aggancio che scatta - molto probabilmente - è con la forma “non solo geometric3” del cerchio e, dunque, del loop (“ring”), dell’anello e per estensione… del Nastro di Möbius e dell’infinit3 o in-de-finit3
In tal modo s’instaura una comunicazione sensoriale sensibile, che permette di attraversare qualsiasi tipo di “regno”...
  

martedì 29 gennaio 2019

Hop hop hop somarello…



È un gran santo, un mendicante,
un pellegrino, un gran furfante,
un'artista non cantante di novelle.
Hop hop hop somarello,
trotta trotta, il mondo è bello...”.
Paolo Barabani
Hop(e) = speranza. 
Erga omnes = sei già rovinat3, poiché, (nel) “qua (così)”. Non ci credi? Per favore… Guardati sia dentro, che in giro.
In queste giornate contrassegnat3 da gelo, al mattino presto e caldo Sole, nel primo pomeriggio, si passa attraverso un’escursione termina non indifferente che, dunque, non lascia del tutt3 indifferenti (anche se non te ne accorgi). 
Qualcosa che nel “piccol3 (iter giornaliero)”, ricorda per forza di cose il “grande (iter annuale)”, ovvero, l3 stagionalità che è auto ricorrenza, ciclicità, loop, ma anche programma(zione), condizionamento o clima(tizzazione) ambientale/planetari3, etc. 
Vengono alla mente, come bolle di sapone cariche però di significato, le forme frattali: 
quale meraviglia. Vero? 
Quale bellezza. 
Già. Infatti, quale... meraviglia/bellezza?
  

lunedì 28 gennaio 2019

L’ennesimo fallimento.



Mutatis mutandis è un'espressione latina... che significa "cambiate le cose (mutatis) che bisogna siano cambiate (mutandis)"...
Link
Arrivano i raggi del Sole e, improvvisamente, è giorno; ti alzi dal letto e ricominci a lavorare:
ecco cosa (ch3) ti s-muove, ogni volta…
poiché sempre (nel) “qua (così)”.
E quando ritorna la notte, di converso, dall’alto potresti vedere accendersi le luci delle/nelle città e lungo le vie pubbliche:
ecco, ad immagine e somiglianza, il funzionare, il vivere o meglio sopravvivere (adeguarsi, dimenticando sostanzialmente).
Mentre il funzionamento rimane sempre come nell’ombra; mentre, tuttavia, continua ad essere funzionamento e a far… funzionare, come eco ambientale o come “natura, divina provvidenza, caso, destino, fato, programma, etc.”.
  

venerdì 25 gennaio 2019

L’essere capace.



Un'immagine ti può, anche, “parlare”. Lo sai? 
Non dico “fotografia”, perché con ogni tipo di software per il ritocco e/o la simulazione realistic3 di ogni “cosa”, non sai più se stai vedendo l’essere “naturale” o quell3 “artificiale”. 
Il che, implica un processo che riesca ad andare Oltre Orizzonte, significativamente, al dunque (che, bada bene, continua a succedere e quindi sta succedendo anche “ora”). 
Quale “processo”? Ciò che auto decodifichi ambientalmente, attraverso atteggiamento (sensibilità) “formulare”. 
Ossia, seppure continuando a sopravvivere (nel) “qua (così)”…. il fatto stess3 dell’inerziale auto sopravvivere, non ha più l3 stess3 valenza auto bloccante, non riesce più ad auto manutenerti disinnescat3.
Tale “immagine” è parlante, poiché, sostanzia proprio un tipo di processo, che tendi nemmeno ad immaginare. Eppur si muove

giovedì 24 gennaio 2019

Nel teatro dell’assurdo, dove tutto calza come un… incanto.



Dopo il famoso monologo dell’androide Roy Batty, in Blade Runner… “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi… navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione…”, ora ecco il:
navi in fiamme al largo della Crimea
Coa Askanews 22 gennaio 2019 Link
Dunque, che cosa (chi) da uman3 “non potresti immaginare”? 
Qualcosa che “è” qualcun3, ad esempio. 
Ma, anche, qualcun3 che “è” qualcosa, tipo… l3 “verità (sferica)”. 
Non puoi o non vuoi, immaginare? Di più:
non è previst3, poiché, sei (nel) “qua (così)”.
Ricordi? Sei contemporaneamente:
in qualcosa
e
in un altrui particolare “atteggiamento”, che è disposizione in campo o dis-organizzazione, dal momento in cui tendi a credere persino al caos/caso, che non c’è; esiste (per te/“te”). 
Ecco la parola “magic3”:
contemporaneamente.

mercoledì 23 gennaio 2019

Immaginazione per immaginazione = ?



Ue investe 4 mln per scoprire “miniere d'oro” su asteroidi
Adnkronos 22 gennaio 2019 Link
La “storia” si ripete? Uhm… diciamo che tende a ripetersi
Ma, se potesse decidere di propria sponte, cosa farebbe? 
Nel “tendere”, si va verso (in) una cert3 direzione: 
nel senso unic3 (non) apparente.
Ecco che, allora, ciò che “fa” la storia, è ciò che “fai” anche tu o, meglio, “tu”:
tendi ad andare “lì”, ovvero dove inerzialmente ti porta la corrente (AntiSistema)
(nel) “qua (così)”, insomma
nel luogo comune che non esiste; c’è… come, del resto, riguarda chi ne “è” l’artefice che, dunque, continua ad approfittarsene, vestendo i panni della storia, facendo vestire alla storia tali panni, rivestendo la storia di/con sé, investendo la storia attraverso di sé, investendo sulla/nella storia, che… dunque, ne assume ad immagine e somiglianza (che è caratteristic3 del/nel modo di funzionare ambientale) i relativ3/assolut3 “connotati”, fungendo contemporaneamente da vettore AntiSistemico e memoria sferica.
A tal pro, come ti poni? Subisci la polarizzazione vettoriale, oppure, ti rendi conto (auto decodifichi) l’informazione a livello di memoria ambientale frattale espansa?

martedì 22 gennaio 2019

Chi non muore si rivede: e chi non esiste; c’è?



Chi elogia la nostra giustizia, somiglia terribilmente a quella persona che cercava di consolare una vedova il cui marito era morto per una grave forma di polmonite, dicendole per tranquillizzarla che ‘forse non era andata poi tanto male…’”.
Karl Kraus Link
Sì. Tale “natura mort3” è la giustizia (nel) “qua (così)”
Ovvero, la “vita”, mentre si sfalda e apparentemente, non sembra ma… continua.
È proprio nel disfarsi, che dà luogo ad altr3. 
Qualcosa che, secondo il canone estetic3 umano, “fa schifo”, nel senso = ciò che era in vita, e che è mort3, ora diventa la dimora e la ragione del banchetto di organismi che fanno piazza pulita di ciò che era. 
Al solito, ti fermi “lì”
Allo schifo che permette di vedere, anche se sol3 per un attimo, la trasformazione (a meno che non sei un’espert3, che studia il quadro clinico per lavoro, passione e/o chissà per quale altr3 motivo): 
ciò che continua a succedere ad/in ogni livello, sostanzialmente.
C’è l’associazione con il “marcire”, ossia, con ciò che sembra essere qualcosa che va a finire nel nulla, in maniera orribile. Una visione sensibile, artistica, estetica, etc.?

lunedì 21 gennaio 2019

A chi serve tutta sta tecnologia.



In italian3 si dice “natura morta”:
in inglese si dice “still life” = “ancora viv3”…
Una storia vera quasi dimenticata... (quasi?):
c’è quest3 “film”, de’ “La banda Grossi”… che tratta di piemontesi (Stato) e briganti (“partigiani”).
Una vicenda alquanto significativ3. 
Qualcosa che non riguarda la difesa di alcunché, nemmeno “ora”, ma che piuttosto stende un pietos3 velo di non ti scordar di me, nonostante, tutt3. 
L'essere Stato, di/in quel periodo, era estremamente sulla corda, ovvero, era talmente chiar3 la propria origine (una invasione, con tanto di visibili oppressor3 schierati in campo aperto), da non poter proprio essere non considerat3 per ciò che incarna = possessione dalla “natura (proprietà)” privat3.
Qualcosa che ora sembra una “storia”, finzione, una “fiction” letteraria… tanto per fare cassetta, attirando chiunque accetti di pagare il biglietto e, di certo, anche il prezzo dell’essere (nel) “qua (così)”... senza per/con ciò rendersene affatto conto, sopravvivendo come se fosse “norma(le)”.
  

venerdì 18 gennaio 2019

Roba da brividi lungo la schiena.



Sei abituat3 ad auto ritenere “tutt3” come un’equazione, che coincide con ciò che ti dicono. 
Qualcosa che continua a succedere, per abitudine. 
Qualcosa che impari a memoria, nel “tempo” o, meglio, nell’auto conv3nzione di/che… 
Ossia, a furia di sbatterci la testa, sopravvivendo, subisci l’imprinting. Così come ogni bimb3 “impara” andando a scuola ma, ben prima di giungere “lì”, ha già imparato ad immagine e somiglianza “un miliardo di cose”. 
Ora, perché tendi a credere, ad osservare, a ragionare, in termini posterior3
Perché, ciò che ha fatto, fa e farà la tecnologia… viene sempre “prima” rispetto al “è già success3”? 
Ossia, perché non reputi – invece – che ciò che “crea” la tecnologia, non sia altr3 che ciò che “è già success3”?
  

giovedì 17 gennaio 2019

Alcuni indizi.



Artificio = luogo (comune) ove si fabbricano, arti. Da cui, arte, in quanto a dimenticanza di ciò; anche se a livello di significato, il significato rimane, poichè, memoria frattale espansa. Ma te ne devi accorgere, auto decodificando da te in te, ambientalmentesentendo.
Cosa c’è di “naturale” (nel) “qua (così)”?
Non ti sembra tutt3, artificiale (d3 parte, proprietà privata), con ciò che reputi “natura”, sulla via costante e coerente (essendo anche e soprattutt3 informazione, memoria, “è già success3” e…) dell’estinzione.
Come “modern3” Spada di Damocle. 
Così, come le popolazioni “nativ3”, stanno via via progressivamente “scomparendo”, e chi è rimast3 è auto confinat3 nelle “riserve”, come la “natura” lo è nei “parchi”.
  

mercoledì 16 gennaio 2019

Prima, è possibile tutto.



La cosiddett3 “mente”, può funzionare in infinit3 modi. Nella sostanza, però, funziona
E, i “modi”, non sono altr3 che la programmazione che subisce. Ma, c’è programmazione e programmazione, ossia, il funzionamento mentale è di/alla base, per potervi essere - anche - ri-programmazione.
Insomma, anche nel “piccolo” ritrovi il “grande”, che si ripete e tende a farl3 nonostante ogni apparenza che, ad esempio, l’interpretazione di parte, relativ3, della scienza (deviata)… impone, a livello di “credo” alla platea “espert3”, via via sino a raggiungere e prevaricare la Massa, che si forma una “propria” opinione (pubblica) di modo che sia credut3 impossibile riuscire a sovvertire ogni e qualsiasi “pronostico o idea di fondo proveniente sempre (sempre) da quell’area dove la Massa non fa mai parte, poiché è proprio il modello sociale - la riprogrammazione - ad auto impedirl3”.
  

martedì 15 gennaio 2019

Non si muove foglia che… Ma quando si muove…



È inutile. 
Rispetto alla cosiddett3 “storia” (ch’è deviat3 nonché deviazione), nel cui racconto ti ci auto disperdi dentro - essendo anche “finzione letteraria” e scenografia ad hoc (nel) “qua (così)” reale, fisic3, manifest3, etc.  -consegui e basta; 
il che significa = non dipende da te, poiché dipende da “te”, laddove per “te” devi prendere atto che tale forma di “potere (potenziale, intenzione)” rimane alquanto annacquat3, poiché, appunto, dipendenza, conseguenza, effetto collaterale causale ovvero ragionamento, piano, progetto, “illuminazione artificiale” da “a monte”, rispetto ad “a valle”, dove credi di far dipendere tutt3 da te/“te” e, invece, contemporaneamente ma gerarchicamente… consegui. 
Ecco la “democrazia”, il progresso che si basa e si fonda e fonde con il “fino a dove riesci a seguire il giro del fumo (che, guarda non caso, tende sempre proprio a sfuggirti, anche per ragioni analogiche fisiche)
Mentre desumi di poter “Fare…”, sei fatt3.

lunedì 14 gennaio 2019

L’App che c’è in te.



Spesso (o, meglio, pressoché… sempre) vengo/sono come “visitato”, da sensazioni, input, emozioni, informazioni, ricordi, retrogusti, amarcord, dati, memorie, pensieri non pensati, emanazioni, aloni, echi, vortici, o quell3 che “è”, etc. etc. etc. capaci di rendermi perennemente attento.
È un’abitudine all’auto decodificare attraverso un cert3 tipo di atteggiamento, tutt3 ciò che succede poiché “è già success3” e continua a succedere. 
Già.
A volte, è sufficiente una nitidezza dello schema logic3, al fine di linearizzare l’inter3 filiera d’eventi, con la ragione fondamentale “a monte”. Un po’ come sostenere l’analogia famos3 del “buco con la menta intorno…”:
ecco che, allora, (nel) “qua (così)”, ti accorgi solamente di ciò che gira tutt’intorno a qualcosa, che “è” qualcun3 che, all’opposto, seppure centralità portante non esiste; c’è
ovvero (è come un buco)
rimane come immanifest3 sullo sfondo della propri3 “creazione”.
Insomma, non metti a fuoco il “buco”, perché tutt3 ciò che appare intorno, sembra essere e costituire... tutt3.

venerdì 11 gennaio 2019

La situazione è incantevole.



Mumble, mumble… che cosa abbiamo? Di “cosa” parliamo? Di che si tratta?
Quando ti deciderai a riferirti direttamente?
La particella “chi”, non ti dice proprio nulla? Oppure, in tal “caso” applichi il Vangelo, la Bibbia, e… eviti di giudicare (perché? Forse, per non essere giudicat3?). Infatti, non sai nemmeno tu, chi sei.
Bah. Intanto… (sì, devi renderti anche conto che esiste anche l’intanto, il durante, ciò che funziona nutrendosi dell’inter3 recitazione/precipitazione, se non addirittura anche del “teatro”), continua a succedere qualcosa, che “è” qualcun3 – ovvero – “chi” (senza punto di domanda; non è una domanda).
  

giovedì 10 gennaio 2019

Ricevere.



Nessuno è al di sopra del Network…
Considerati un veicolo”.
Venom
Net Work = Rete (d3/per) lavoro. 
Il Network è “naturale”? 
Forse, consideri ciò come l’intreccio delle radici che, sotto terra, formano – appunto – una sorta di “rete”? 
Dunque, l’industria – secondo te/“te” – è, allora, “naturale”, nonostante l’inquinamento.
No? 
Se non hai più alcun freno, di conseguenza, il processo analogico comporterà l’espansione digitale virale, ad immagine e somiglianza, del “cosa (chi)” ha (nel) “qua (così)” la preponderanza, in termini di co-incisività (grande concentrazione di massa, punto di sospensione) in/di ciò che consideri sempre la “tu3” realtà manifesta. 
Ricevo, in tal senso, commenti che indicano l’attuale fase SPS, come… “compless3”.
Ognun3 (si) riflette in ciò che esprime e, poi, (non) si realizza. Sì. In quanto anche la non realizzazione è pur sempre realizzazione.

mercoledì 9 gennaio 2019

Non “Fai” mai niente, ovvero, fai tutto ciò che serve.



Quando si dice che la vita è una commedia o una tragedia (dipende da come tira il vento, che ti fa credere a una versione delle cose, solitamente, osservando ciò che succede personalmente in termini riassuntivi di s-fortuna, destino), occorre auto decodificarne il significato. Sì. Ma… quale significato
Lo sai che ce né sempre più di un3, seppure un3 (ed un3 sol3) “è” il significato sferico, di ciò che (ti) succede, poiché, (nel) “qua (così)”. 
Divers3 è il renderti conto che sei in una commedia/tragedia.
Potresti metterti, altresì, all’opera e/per decrittare il significato di “commedia” e/o di “tragedia”, di “fortuna/sfortuna”, di perché è “così (qua)”, ossia, del “fato” che attanaglia con tale presa ferrea, tanto da essere ri-assunt3 in quanto ad indissolubile presa d’atto (il che premette la tu3 resa in-condizionat3, auto desumendol3 proprio dalle condizioni ambientali più caratteristiche, cioè, da/in ciò che ti viene di dare per scontat3, come – ad esempio – il concetto di “natura”, entro cui non ti soffermi mai a… ricordare), senza spostare un singol3 granello di polvere.
  

martedì 8 gennaio 2019

Fatti non foste a sopravviver...



Considerate la vostra semenza...”.
Per capire cosa (ti) succede, ossia, chi continua ad approfittarsi (godere) dello status quo “qua (così)”, è possibile dedurre (in assenza di ricordo). 
Del resto, il genere umano è “intelligente”, per cui…
Inoltre, esistono molti indizi che ti fanno ricordare di essere anche in grado di astrarre tale intelligenza, di modo che possa funzionare come bypass per/di ogni e qualsiasi tipo di “intreccio/garbuglio” (o complessità) che, guarda non caso, si trova proprio “lì” esattamente per illudere di auto impedire tale tipo di “lettura (decodifica)” singolar-massiv3.
O, almeno, ciò è quel che “sento” e faccio, Io. 
E se, Io, non sono uno “scherzo del destino” o una distorsione del segnale, corrente parassita, un disturbo nella ricezione, un salto di tensione, un guasto nella Rete, un componente che “va male”, la minima percentuale di “rumore” che proprio non si riesce a togliere, etc. allora (allora) un senso deve pur esserci in tale spinta che continuamente ri-anima a credere in ciò che si “sente”.
  

lunedì 7 gennaio 2019

Realizza di/che…



Parlando (e “sentendo”) in prima persona, ovvero, “secondo me”… il mondo è in una forma particolare (AntiSistema), che di fatto ti fa credere essere qualunque e qualsiasi possibilità che può assumere. 
Di conseguenza, diventando il “tu3” destino inequivocabile, nonostante la nota distonica e/ma “provvidenziale” del credere che tutt3 ciò sia “alea” o “volontà celeste”.
Insomma, non si riesce a sgarbugliarsi da qualcosa che avvolge totalmente, lasciando liber3 lo “spazio” necessario e sufficiente a/per… sperare. 
(In) che cosa/chi? 
L’umanità attende dalla “notte più buia”, a cui è seguit3 il giorno più buio (sostanzialmente), chi l3 possa “salvare”
Ora, perché credere ad una singolarità dotat3 di “poteri speciali (a quanto pare)”, in luogo di andare a mutare ogni condizione sociale che comporta tale situazione d’assieme?
  

venerdì 4 gennaio 2019

Carta da parati o ambiente?



Quando ti inondano di informazione, attraverso ad ogni modo, ti succede una cosa curiosa:
ti auto convinci”.
E bada bene che succede mediamente (secondo il rapporto 80/20) e nel “tempo (esposizione)” può succedere anche “poi”. 
In tale modo, non te ne avvedi, ovvero, dimentichi continuamente ciò che (ti) succede, dal momento in cui “è già success3” e deve continuare a succedere, poiché, serve in quanto funzione nel funzionamento (o “natura”). 
Agganciare il funzionamento a ragioni secondarie, svuotat3 (dimenticat3), comporta la creazione di leggi che, poi, regolano il comportamento/atteggiamento non-localmente, dando luogo a status quo che, alla pari del concetto deviat3 di “natura”, è del tutt3 artificiale o di parte, proprietà privata, marchio registrato, etc.
  

giovedì 3 gennaio 2019

Platea, come natura morta.



È con infinita agape, molto più che schopenhaueriana, che ho compreso, senza per questo immedesimarmi, di essere di fronte a una platea di morti”. 
Questa è la frase d’esordio alla puntata del Maurizio Costanzo show del 27 giugno 1994, in cui Carmelo Bene... fu, come egli stesso affermava, “presente-assente” per la seconda e ultima volta…
Andrea Pesce Link
Era il 1994 e da lì a otto anni, misurati secondo il canone AntiSistemico “tempo”, anche Bene sarebbe stato “morto”, ma (ma) in una maniera differente rispetto a quella platea di mort3:
Bene sarebbe morto (o ammazzato) come quel “prodotto” che ha finalmente smesso di funzionare (da quale esigenza/strategia?) e non, come la platea di “prodotti” frutto dell’obsolescenza programmata. 
Nel senso che, l’osare di Bene fu paragonabile ad una linea d’elite, piuttosto che produzione per la Massa che, dunque, in quel 1994 si trovò al cospetto di qualcosa/qualcun3 appartenente ad un piano elevato della piramide, pur non essendone il vertice, ch’è auto distaccat3 e dunque non esiste; c’è.

mercoledì 2 gennaio 2019

Ciao (1).



Così com’era “finit3” nel 2018, allo stess3 modo, “inizia” anche nel 2019 – per quanto concerne quest3 Spazio (Potenziale) Solid3 – ovvero:
“Ciao”.
La possibilità di potermi esprimere in prima persona, continuando a “darti del tu” e, quindi, a rivolgermi a te in prima persona, è assolutamente un’esperienza impagabile, come togliere ogni interferenza alla/nella comunicazione. 
Quando leggi SPS ti stai riflettendo allo specchio:
è di te/“te” che si tratta, che si “parla”, contemporaneamente.
Sei tu il/la protagonista. 
No: non guardarti alle spalle. Sei davvero tu il cardine. 
L’occhio della telecamera si posa proprio su di te. “Perché proprio, Io?”. 
Perché “Tu vali” e perché tutt3 ciò è significativo, ossia, auto indicante il potenziale contemporaneo che, bada bene, è davvero giunto il momento di “servire a tavola”, in quanto ad usualità ed appetibilità del termine auto indicante che qualcosa è valid3, reale, per chiunque allo stesso modo & “tempo” (contemporaneamente = di default per tutt3, nessun3 esclus3, senza alcuna eccezione di sorta). Ok?