SPS

venerdì 29 novembre 2013

Prendere le distanze dalla partecipazione univoca al solo livello 3d.


Monte Everest
Quest’oggi, in SPS, scriverò una pagina fluida d’informazioni, ricevute ed elaborate, spero, il meno possibile
Lascerò spazio alla pura sincronicità d’evento, cercando di essere un puro canale, anche se… per via di alcuni argomenti trattati, è complesso – dal punto della molteplice prospettiva – rimanere del tutto “neutro”. Ho come l’impressione di avere vissuto tutte la parti in causa. Riconosco in me porzioni di ogni storia accaduta in un passato, che è stato anche registrato da telecamere e riprodotto in foto:
un passato che, dunque, “è esistito ed esiste”…
Mi procura un’ampia "sofferenza" il ripercorrere talune tappe della storia che, seppure deviata, riporta frattalmente, nelle proprie “pieghe”, tutto ciò che è utile per rivisitarla/riviverla direttamente, secondo ciò che l’Analogia Frattale permette di sondare di sé, degli altri e dell’ambiente che contiene.
Ho raccolto parecchio materiale, quest’oggi… ma non so se riuscirò a terminare ciò che mi sono riproposto. Lo scrivo da subito, perché ad un certo punto, se giudicherò di non farcela, taglierò l’articolo:
e ciò che doveva essere scritto oggi, non è detto che verrà scritto domani, essendo il domani tutta un’altra “storia”. L’ispirazione cambia rotta ogni giorno.


Il secondo grande conflitto mondiale è qualcosa di ancora “aperto”, essendo relativamente vicino al presente; e “vive” sono tutte quelle vicende che lo hanno caratterizzato, ad ogni latitudine e grado di separazione.
  

giovedì 28 novembre 2013

Simpaticamente, “in barba”.


 

Nelle intenzioni di qualcuno… il progresso scientifico diventa un fenomeno esclusivamente europeo che può essere emulato da altre nazioni solo seguendo il peculiare cammino dell'evoluzione sociale e scientifica in Europa…
C’era una volta il numero - Gorge Gheverghese
Wow: “Nelle intenzioni di qualcuno”… "Chi", di grazia?

"Tutte le strade portano a Roma"; proverbio della cultura popolare italiana.

 E... una volta giunti a Roma?
Il proverbio trae origine dall'efficiente sistema di strade dell'antica Roma, su cui in buona parte si basa l'attuale sistema viario italiano. Molte strade consolari partivano da Roma e quindi, se prese in senso contrario, "portavano a Roma". Le attuali strade statali contrassegnate con i numeri da 1 a 7 sono tutte strade consolari romane, Aurelia, Cassia, Flaminia, Salaria, Tiburtina, Casilina, Appia.
Link 
 
Molte strade consolari partivano da Roma e quindi, se prese in senso contrario, "portavano a Roma"… 
Citazione molto interessante, perché… l’attuale Mondo 3d è esattamente all’opposto, rispetto a come “etica, giustizia, morale” – sentite nella profondità dell’Essere – lo definiscono a livello potenziale.
La scienza deviata afferma, a proposito del Big Bang, che l’Universo si sta espandendo, ossia, sta seguendo la direzione del “flusso”, relativa all’esplosione iniziale
  

mercoledì 27 novembre 2013

Cambi dimensionali.




Jim Cramer ex hedge-fund manager, alla Cnbc ha esortato gli investitori ad abbandonare il dollaro “immediatamente, perché gli Stati Uniti sono uno zimbello”.
Ecco l’espressione più appropriata per definire l’attuale modello economico finanziario globale 3d, basato sul denaro e sul relativo "debito ad oltranza" (virale), protratto - a cascata - attraverso i gangli funzionali della rete bancaria centrale

Ogni riferimento riportato in SPS è sempre relativo alla presenza non osservata di un unico potere di controllo Planetario (Nucleo Primo), per cui… l’ambito da prendere in considerazione è sempre il Mondo intero (scenario 3d).

Un’altra espressione “colorita”, che riporto perchè "divertente", è quella citata nell’articolo di ieri e, cioè, questa:
Sir Henry Morgan… ammiraglio (Llanrumney, 1635 – Port Royal, 25 aprile 1688) è stato un pirata, corsaro e politico britannico… All'apice della carriera fu nominato governatore della Giamaica...
Quando si dice “iniziare dalla gavetta”! Quest’uomo è, come scrivevo ieri nella risposta ad un commento, l’anello di congiunzione tra “potere apparente e potere non apparente”, ossia, un qualcosa di “fluido” come l’acqua, che viene respirato dalla Massa come se fosse “aria”.
Respirare un fluido? Certamente; in fondo che cosa “respira” il feto nei nove mesi trascorsi a “gozzovigliare” nella pancia della mamma? Il feto, a quel livello, è più simile - nella funzione respiratoria - ad un pesce che ad un umano:
l'embrione umano possiede, come negli altri vertebrati, quattro abbozzi degli arti, una corta coda e alcune tasche branchiali.
 

martedì 26 novembre 2013

La pressione del "nulla".


 


Un uomo non è un pigro, se è assorto nei propri pensieri; esistono un lavoro visibile ed uno invisibile.
Victor Hugo
  • ciò "che si vede" è una consuetudine (programma); nulla di più
  • ciò "che si vede" emerge da quello che "non si vede" (possibilità); un vero e proprio atto di fede.
L’autentica “fede” è relativa al credere ciecamente in solo quello che si vede (paradigma), anche se… in conseguenza di altri fattori contingenti, si è mediamente propensi a credere che esista, anche, un principio superiore, che in un qualche modo “illogico” governa tutto.
Lo stazionamento in un luogo qualsiasi, veicola alla sua identificazione con la realtà 3d unica emersa (abitudine). 
Vivere in questa maniera, equivale al progressivo abbandono (smagnetizzazione della memoria) di tutte quelle caratteristiche “nomadi/creative” che, “prima”, permettevano di osservare il piano dell’esistenza in maniera altra (né migliore, né peggiore).
Nelle due estremità di una simile scala di possibilità, la consapevolezza risulta sempre ridotta, contratta, circostanziata dall’ambiente che contiene (confine geografico, geopolitico, scientifico, religioso, etc.).
Vivere nella sedentarietà comporta una lenta trasformazione della sfera individuale (peso) che, nella modalità “nomade” avviene in maniera più fluida e meno relativa all’assorbimento di forme energetiche, relative al territorio occupato (radiazione/ispirazione, attaccamento).

Prendiamo in esame la situazione preponderante a livello globale 3d: la società sedentaria.
  1. il “consumo” diventa il motore di spinta dell’intera filiera organizzativa
  2. il denaro diventa il carburante che permette di consumare
  3. le città consumano i consumatori.
 

lunedì 25 novembre 2013

Quale scelta sotto a questo cielo?


La "nascita di un simbolo" è lontana dal simbolo stesso. Eppure il simbolo emana sempre la stessa vibrazione dell'evento generatore che, nel Tempo, può anche essere trasceso ma mai completamente dimenticato. Un atto di violenza è sempre tale, anche se "provocato". Ma questa provocazione, il simbolo non la riporta/ricorda...
È una bella prigione , il mondo.
Amleto – William Shakespeare
Sostenere una simile prospettiva non è essere negativi, dal momento in cui, allo stesso Tempo – SPS – sostiene anche l’esatto opposto (positivo?):
Il mondo non è che una scuola di ricerca.
Michel de Montaigne
Per cui, dipende da me, te, noi… il “che cosè il Mondo”? 
Sì e no, ancora allo stesso Tempo. Non se ne esce, scegliendo di percorrere questa via. Che cosa manca, al fine di procedere oltre allo “sbarramento” del loop?

Odio la scuola. Mi fa impazzire. Appena imparo una cosa, vanno avanti con qualcos'altro.
Sally Brown
Il “Tempo” sembra regolare questo meccanismo di “ricerca/prigionia”
  
Ciò che si assume come per default (come i valori inseriti dalla “casa produttrice” nel "registro di sistema" dei computer) è una “assunzione d’impegno”, sancita indirettamente con "il potere che utilizza lo scorrere del Tempo - in maniera contemporanea - propria e funzionale" (verso molteplici scopi, anche superiori e, a loro volta, interpretati indirettamente/senza saperlo).
 

venerdì 22 novembre 2013

Io sono ciò che rende possibile la percezione.


Non importa "chi è"...
Se la persona “non sa”, allora... dipende
È, insomma, il paradosso del colloquio del primo posto di lavoro, quando viene richiesta esperienza ma, evidentemente, in maniera atemporale (fuori dal Tempo).

Questa “dipendenza” è ormai pressoché totale, nelle attuali 3d.

L’informazione è multi livellare e multi livellata, per cui una “verità” è tale ad un livello ma può essere negata ad un altro livello. Il vero ed il falso, dunque, coesistono e la persona è il centro di elaborazione del “sunto”.

L’individuo effettua un’operazione di vera e propria “sintesi”, come un elaboratore elettronico che, guarda caso, nasce proprio dal “modo di essere” umano, in voga nell’attuale paradigma.
Il Gran Verdetto è verace, ma le tue idee sono false, perché tutte le idee lo sono.
Nisargadatta Maharaji

L'errore non diventa verità solo perché si propaga e si moltiplica. E la verità non diventa errore solo perché nessuno la vede.
Gandhi
Questo gioco al rimpiattino tra le polarità, è qualcosa che trova un senso solo attraverso la propria rappresentazione/funzione o… essenza. Se ciò che è “vasto” diventa “dettaglio”, avrà ancora al suo “interno” (rappresentazione) il medesimo significato
La differenza la fa l’osservatore, mediante la propria ricezione/demodulazione; egli fisserà uno stato dei molti, in funzione di “come è in un dato momento” (livello di Presenza) e non del “vasto che si è fatto dettaglio”. 
Dettaglio” che può essere interpretato come si vuole (riflesso). “Dettaglio” che mantiene in sé il potenziale del “vasto”, ossia, di ciò che rimane “inascoltato sino al Tempo dell’osservatore”.

Se osservi l’uno, perdi l’altro e viceversa.
 

giovedì 21 novembre 2013

Già scritto.

 

È tutto “già scritto”. Le “cose” sono intelligibili (il "futuro" si può conoscere anche attraverso l’intelletto, utilizzando l’Analogia Frattale, ad esempio). 
Il destino è qualcosa che congiunge la via attuale al "filo conduttore". 

Se cambia il “filo”… cambia il destino. Prevedere il futuro è, dunque, anche l’utilizzo del solo “sforzo logico”. Tuttavia, ognuno può vedere quello che “meglio crede”, perché il modello di variabili mobili sfugge, se osservato solo attraverso l’occhio dell’Ego individuale.
Le 3d attuali sono un insieme di infrastrutture funzionali, ad ogni livello.
Comprendere come “funzionino” e come siano “concepite”, è qualcosa che va a toccare la totalità dei parametri umani, anche quelli usati di meno e i sensi impiegati in maniera, oserei dire, “sinfonica”.

È una coralità quella che avvolge ad ogni istante. Con sensi e doppi sensi e tripli sensi, etc. 
Vero e falso si alternano e mutano di polarità in funzione del livello prospettico osservato e dal quale si osserva. Gli attaccamenti personali, di specie, di Massa, sociali, esistenziali, ambientali, etc. contribuiscono alla modifica della “messa a fuoco” del target osservato ed osservabile.
Qualcuno osserva da più in “alto”, qualcuno da altro livello. Si è tutti osservati e tutti osservano. Il gossip è il frattale che dimostra questa più che “curiosità”…

L’osservazione è strategica: serve a qualcosa
 

mercoledì 20 novembre 2013

Fedele a chi/cosa?


 

Ormai talmente accasato nei palazzi del potere che non capisce e non vede il Paese reale.
Questa verità è frutto di una prospettiva superiore consapevole? No, credo che sia, piuttosto, l’espressione di una delle parti in gioco, che emette informazione differenziata

L’individuo lavora su una certa frequenza media, che è il frutto dell’insieme dei diversi “comportamenti”. In questo range frequenziale, l’onda di forma risultante emessa è l’equivalente della media caratteristica del singolo…
Ma, questa risultante mediana… non è l’individuo, non è la sua quintessenza
È “solo” il proprio timbro energetico, mentre vive nelle 3d, frammentato ed alla mercè di ogni “corrente”.


Un assassino, ad esempio, è davvero e solo un assassino? Ed, eventualmente, è nato assassino, sarà per sempre assassino, morirà assassino?
Questo è, semmai, il punto prospettico derivante dal tipo di giudizio della Massa, che “non sa nulla” e che pende dalle labbra di magistrati, media, avvocati, giornalisti, leggi, etc.

Come l’assassino è divenuto tale?

Il ritornello porterebbe a dire: chi se ne frega. Oppure, no? Sino a quando "non ci tocca"?
 

martedì 19 novembre 2013

Ripetere (Frequenza).


 


La locuzione latina repetita iuvant, tradotta letteralmente, significa "le cose ripetute aiutano".
Il senso della frase è che una cosa, a forza di essere ripetuta, viene appresa da chi ascolta.
Ha valore non solo in senso puramente didattico ma anche in rapporto alle esperienze dirette (le cose ripetute giovano): ripetere un gesto o una azione può dare piacere o, comunque, migliorare l'esecuzione di una determinata azione.
Può inoltre assumere una connotazione peggiorativa, specie nel linguaggio giornalistico, in un contesto in cui si voglia sottolineare l'uso della ripetizione come mezzo di persuasione e di diffusione di notizie e affermazioni non necessariamente vere o fondate…
Link 
 
A forza di allenare un “muscolo”, questo prende vigore, cambia “forma”, si modifica. Qualsiasi tipo di “muscolo” è soggetto a questa verità, anche ciò che un muscolo non è, come ad esempio… la memoria, la consapevolezza, la centralità, la Presenza, etc.

Qualsiasi atto, frattalmente s’irrobustisce attraverso il suo “utilizzo/ripetersi” nel Tempo. Questo processo è identificabile nella frequenza di ripetizione. La frequenza è:
una grandezza che concerne fenomeni periodici o processi ripetitivi…
Perchè il cibo, messo nel microonde, si scalda? 
 

lunedì 18 novembre 2013

Io... un mascalzone?


 

Il mio “metodo di investigazione nei frattali", di ciò che è emerso nella realtà 3d, è un metodo “non scientifico”, analizzando la situazione dal punto prospettico dell’attuale paradigma.
Non è scientifico, per come s’intende il metodo scientifico “oggi”, ma non è detto che non lo sia “domani”, visto che già lo era "ieri" (sciamanesimo).
Qual è il mio metodo? È la scienza dell’Analogia Frattale e del Metodo Indiretto, alla luce della mia Sovrana e Centrale Presenza (consapevolezza derivante dall’Essere) .
 
L’Analogia Frattale si "completa" addizionando i seguenti altri termini:
  • sincronico (in accordanza con la Presenza)
  • istintiva (utilizzando altri sensi derivanti dalla Presenza).
Ciò significa che, all’obiezione “tu manipoli l’informazione scegliendola opportunamente ed ignorando ciò che non ti fa comodo”, posso rispondere “Assolutamente no”.
L’informazione non è di per sé “comoda o scomoda”; è sempre e solo informazione, ossia, un segnale riflesso e inerente allo "specchio".
Se, ora, mi considero uno specchio (Presenza) ecco che il riflesso sarà sempre un “eco” in armonia con la propria realtà di riflesso. I riflessi sono molteplici e funzione dei livelli gerarchici della Creazione. Per cui, non è semplice decodificare alla luce della Presenza.

Non si può, dunque, parlare di “scelta personale dell’informazione” ma, al limite, “di più o meno capacità di risolvere il segnale”.

In questa decodifica, non compare mai, nemmeno minimamente, la componente del giudizio o quella della manipolazione dell’informazione.
La bussola è impostata sull’Essere e “magneticamente” giunge informazione armonizzata.
 

venerdì 15 novembre 2013

Senza necessità di imparare ma solo di Essere quello che già sono.

  
 

La parola archetipo deriva dal greco antico… col significato di immagine: arché ("originale"), tipos ("modello", "marchio", "esemplare")…
Il termine viene usato, attualmente, per indicare, in ambito filosofico, la forma preesistente e primitiva di un pensiero (ad esempio l'idea platonica); in psicoanalisi da Jung ed altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate dell'inconscio umano; per derivazione in mitologia, le forme primitive alla base delle espressioni mitico-religiose dell'uomo e, in narratologia, i metaconcetti di un'opera letteraria espressi nei suoi personaggi e nella struttura della narrazione; in linguistica da Jacques Derrida per il concetto di "archiscrittura":  
la forma ideale della scrittura preesistente nell'uomo prima della creazione del linguaggio e da cui si origina quest'ultimo
L'archetipo è inoltre utilizzato in filologia per indicare la copia non conservata di un manoscritto (l'originale) alla quale risale tutta la tradizione (le copie del manoscritto originale)…

In psicoanalisi.
In psicoanalisi potrebbe essere definito come una forma universale del pensiero dotato di un certo contenuto affettivo per il soggetto, dunque un simbolo, e che potrebbe a sua volta autodefinirsi come una sorta di valore etico-sociale cui il soggetto crede, si appoggia o è condizionato, consciamente o inconsciamente, nell'arco della sua esistenza o parte di essa, nella realizzazione dei suoi progetti di vita o semplicemente nel suo modo di essere o comportarsi…

In mitologia.
“I principali motivi mitologici d'ogni tempo e d'ogni razza sono probabilmente di questo tipo”.
Jung
 

giovedì 14 novembre 2013

La conoscenza tecnica, la vibrazione, l'unione e quello che non si vede ma c’è.


Frequenza di pre assegnamento ambientale e forma conseguente.

Caricare l’acqua con i fosfeni.
Presso tutti i popoli si ritrova la tradizione che racconta della possibilità di “caricare” l’acqua con qualcosa di invisibile che emana dal cervello umano.
Una abitudine degli yogi è la carica dell’acqua con il “prana”, o aria spirituale, che viene realizzata imponendo le mani al di sopra di un contenitore per proiettarvi il fluido generato dal pensiero ritmato  (ripetizione mentale dei mantra).
Questa pratica si basa sul concetto di forma-pensiero, sull’ipotesi cioè che ogni volta che formiamo un’immagine mentale, visiva o auditiva, generiamo nella materia sottile una forma paragonabile ad una fotografia tridimensionale, che continua ad esistere anche quando non ci pensiamo più.

L’acqua è un perfetto accumulatore di queste forme pensiero. 

In una seduta di mixaggio fosfenico di gruppo, proiettare il fosfene in una bottiglia d’acqua mentre contemporaneamente ciascuno vi mescola un pensiero. Poi ciascuno beve un po’ di questa acqua. 

Il fosfene è costituito da una sostanza più densa del pensiero e intermedia tra questo e la materia; proiettare un fosfene collettivo nell’acqua significa rinforzare l’accumulo della potenza mentale. 

Questa comunione fosfenica conclude la seduta di mixaggio in comune

Nel successivo momento di vuoto mentale, dopo anche sole poche sedute di addestramento, si percepisce un mondo solitamente invisibile, inizialmente sotto forma di nubi piene di forza, di lampi e di tuoni; appariranno in seguito forme sempre più precise
Link 
Memorizza e, poi, attraverso l’essenza (l’esserlo) “dimentica” l’informazione tecnica, fine a se stessa, che la mente organizza come ogni altro… dettaglio. 
 

mercoledì 13 novembre 2013

Strategia perfetta.


  

Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria, ha sempre tenuto un comportamento da uomo di Stato…
Angelino Alfano

Un “uomo di Stato”, che cos’è? Letteralmente, “un uomo dello Stato”. Cioè, un individuo che “appartiene” allo Stato. 
Che cos’è lo Stato? È una convenzione.
Dunque, la domanda sorge spontanea:
può un individuo in carne, ossa, sangue e quant'altro… appartenere ad una “convenzione”?
Una persona fisica che dipende da una persona non fisica?
 
Com’è possibile un simile comportamento arcano?
Ma vuoi vedere che… quel "tenero" film, chiamato “L’invasione degli ultracorpi”, affermava sottilmente il vero?

Vuoi vedere ch’è avvenuta una “possessione” dell’intero genere umano, in maniera tale che la "susseguente fantascienza" continuasse ad immaginare invasioni aliene, quando invece stava solamente "intuendo" ciò che era già avvenuto?
D'altronde, la pace, o questo tipo di pace alla “occidentale”, che dura da settant’anni, a cosa si può riparametrare, dando per scontato che tutti i livelli di verità vengano, comunque, riflessi dall’ambiente in maniera frattale?

Proprio a qualcosa che ha invaso qualcos’altro, senza colpo ferire (o registrando solo "danni collaterali")...



Personalmente, attraverso SPS, ho scelto di porre un Filtro di Semplificazione al vastissimo panorama della verità. Perché? Perché, non perdendosi la sostanza dell’informazione, ho preferito abbracciare quel livello materico nel quale la maggioranza della mia incarnazione è auto installata.
In questa maniera è più “adatto” trovare indizi relativi a ciò che l’impianto sensibile/intuitivo/coscienziale continua a trasmettere sulle “onde corte” del sentire.
Quale messaggio giunge continuo, instancabile come le onde del mare sulla battigia?
 

martedì 12 novembre 2013

Essere ed Esserlo.



Assistendo con la giusta “intensità” alla proiezione di un film, ascoltando la relativa colonna sonora e venendo in un certo senso “rapiti” da quell’insieme che si genera dentro di sé… avviene come una sorta di miracolo. In maniera inaspettata ci si trova coinvolti nella vicenda di “fantasia”, a tal punto che… la vicenda stessa diventa “autentica” per quella parte di noi regolata dalla potenza di elaborazione della mente.
Per la mente, l’input proveniente dal mix audiovisivo è reale, per cui essa ordina un comportamento delle parti come sequello che "vedi" stesse capitandoti davvero. Solitamente si prendono le parti del personaggio principale o, chissà, di colui o colei che maggiormente rispecchia un certo status quo individuale.

Se, allora, la mente si adatta a qualsiasi scenario sufficientemente “emotivo”, che cosa accadrebbe se "quello scenario cinematografico" corrispondesse al Mondo reale (3d)? Se quello scenario diventasse improvvisamente, per sua “estensione”, il Mondo esterno alla sala di proiezione? Se la continuazione del film divenisse la tua Vita? Se non si riuscisse più a scindere il film dalla presunta ed abituale realtà?

Dopo un certo periodo di Tempo, la mente e l’intero complesso umano, si abituano a qualsiasi avvenimento. La memoria, gioco forza, si adatta progressivamente non appena le generazioni iniziano ad “accatastarsi”, con il risultato sempre più evidente di “scordare le origini di un fenomeno di Massa” (ere).


È semplice constatare che un film corrisponde a quell’opera frutto dell’ingegno, della “sensibilità”, competenza, passione, interesse, di umani. Umani che sono alla base di tutte quelle varie mansioni, che occorrono al fine di realizzare l’opera finale.
Non esiste solo il livello della produzione e della regia. Esistono molti altri livelli, a cascata, necessari per condurre in porto le varie fasi di lavorazione.  
 

lunedì 11 novembre 2013

La firma.



 

Firma… Il termine deriva dalla parola latina firmus, nel senso di definito, inamovibile…
Link

Quanto è convenzionale questa definizione di firma? Basti pensare a quanti decreti legge siano stati firmati e poi regolarmente "superati" o a come un contratto firmato e sottoscritto abbia una scadenza. 
La firma, dunque, sembra essere un sigillo “inamovibile”, solo nel senso più stretto del termine e cioè quando va a designare il termine di un lavoro, che nelle 3d per coerenza sarà sempre un termine Temporaneo (apparenza)...
Infatti, nel reame fluido del Tempo 3d, nessun "lavoro" è mai definitivamente terminato (è la visione parziale delle "cose" che convince di ciò).
Con la firma si va, dunque, a chiudere provvisoriamente un certo ambito contrassegnato da una fine apparente, relativa ad un certo contesto ed alle sue “problematiche”…

Utilizzando solo il concetto usuale, che è annesso al vettore del “termine”, si può affermare tutto ed il contrario di tutto. Infatti, questa interfaccia tanto indefinita (linguaggio), è divenuta convenzionalmente sempre più densa di espressioni dubbie, cangianti, mutevoli ed (auto)ingannanti. 

La legge è arbitrata ed amministrata attraverso utilizzi convenzionali dei termini che, molto spesso, non sono nemmeno capiti e capibili dalla Massa. Una convenzione che indica un significato (Costituzione) ma ne vale un altro, in quanto a “peso specifico” (paradigma), in grado di raggiungere persino la polarità opposta della valenza "firmata" (valore d'apparenza).
 

venerdì 8 novembre 2013

La felicità sociale del popolo.


 
 
L'errore non diventa verità solo perché si propaga e si moltiplica. E la verità non diventa errore solo perché nessuno la vede.
Gandhi
È un gioco delle parti da cui togliersi (non fuggire), dove “errore e verità” (i due poli) sono solo i limiti previsti dalle regole attuali; le regole comprendono ciò che la mente configurata riesce a/può raggiungere.
Applicando l’Analogia Frattale, la frase di Gandhi afferma sottilmente che:
qualsiasi “f(atto)” è allo stesso Tempo “errore e verità”. La differenza di “spin” è determinata dal “vedere”. Qualsiasi cosa l’umano (massivamente) “vede”, la trasforma in errore, pur essendo verità.
Lo strumento è dunque l’umano o per meglio dire:
  • lo strumento è l’individuo
  • mentre la Massa è ciò che trasforma in errore la verità.
È l’insieme che distorce, non l’unità che, presa nel proprio contesto… “conosce anche senza conoscere” (sa).

L’insieme, la Massa, produce distorsione perché nel grande numero vi si rispecchia la media e la media, nelle 3d, è necessariamente polarizzata negativamente, essendo questo piano auto educativo. È come andare in un luogo caratterizzato da una certa funzione, ad esempio, le terme. Chi pensi di trovare alle terme? Molto probabilmente una persona che ha “problemi di salute o di stress”.
 
Se vai in Spagna, trovi gli spagnoli.

Non solo. Chi trovi, anche se in minoranza? Altre persone di altre nazionalità. Non solo:
altre specie viventi.
Questo frattale è più che sufficiente, “a casa mia”, per affermare che:
esistono livelli di appartenenza diversi, pur essendo le manifestazioni contenute apparentemente/concretamente nel medesimo ambiente (contenitore).
 

giovedì 7 novembre 2013

Il vuoto che si anima.


 

La fama degli eroi spetta un quarto alla loro audacia; due quarti alla sorte, e l'altro quarto, ai loro delitti.
Ugo Foscolo
Quanto “vale” una citazione?
A cosa mi “serve”?
A nulla, se non vado al di là delle apparenze.
A tutto, se applico me stesso all’ambiente esterno…
Una citazione è, ad esempio, come il consultare il volo degli uccelli al fine di comprendere come andrà un accadimento, che si sta per iniziare

Non vale niente, dunque. Vero? Per la mente dell’attuale paradigma, tutto ciò non vale assolutamente nulla. E, così… procede il Mondo, sulla via programmatica. Senza alternative autenticamente accreditate.

Detrazioni e credito per i giovani: uno specchietto per le allodole…
Link  
Sai quale grande differenza esiste tra chi ha un problema e chi non lo ha?
L’esistenza o meno del problema? Sì… e poi?
Il proprio esclusivo sopravvivere. Cioè? Il proprio “vivere-sopra a…” (attaccamento egoico).
Qualcosa che porta gli individui a rendersi conto di un problema solo quando lo vivono in prima persona, ignorando completamente tutte le altre possibilità, in assenza dell’esistenza di un diretto interessamento (distanza).

Ciò evidenzia uno stato evolutivo talmente blando (inesistente), che crea un grande imbarazzo per quell’autocelebrazione, che la razza umana (mediamente) designa e riserva per se stessa.

Mors tua, Vita mea... Homo, homini, lupus…

Non è cambiato nulla. La gente si adatta e si “colora” sempre allo stesso modo. Cambia l’apparenza ma non la sostanza.
 

mercoledì 6 novembre 2013

Che ti costa?


Il nuovo grattacielo della Bce (l'azienda che prolifera grazie alla "crisi"). L'antico Egitto ed il Dna "moderno"...

Facciamo un esperimento, oggi:
se ti va, se sei d’accordo e se puoi… leggi questo articolo con in sottofondo (tenue) la musica proposta da SPS ("My name is Lincoln" dal film "The Island"), cliccando sul video Youtube qua sotto. Probabilmente la musica terminerà prima ma… non importa (al limite, sentila nuovamente). Ho scritto quest’oggi anche grazie a questa musica, per cui… essa è parte in causa. Dai, prova.  
Che ti costa?
Aggiungiamo altre dimensioni… "estendiamoci".


Il termine livello deriva dalla parola latina libellus, a sua volta originata da libella, dimensione di una libra (bilancia).
Significa il grado di elevazione di una linea o di un piano rispetto ad una superficie orizzontale di riferimento.
In senso più generale, può significare una condizione, un grado, raggiungibili in vari modi. …
Link 
 
Frammentando:
grado di elevazione di una linea o di un piano rispetto ad una superficie orizzontale di riferimento… 
Ossia:
  1. grado di elevazione (stato)
  2. di una linea o di un piano (contenuto)
  3. rispetto ad una superficie orizzontale di riferimento (contenitore).
Cioè, fluendo per intuizione:
stato (del) contenuto (nel) contenitore. 
In sintesi:
  1. soggetto
  2. sua descrizione
  3. sua posizione.
Un qualcosa che ricorda molto da vicino le coordinate satellitari o Planetarie, attraverso le quali poter identificare qualsiasi “oggetto/cosa/essere”. Una sorta di tracciatura del posizionamento delle parti “dense/fisiche” esistenti nelle 3d.

Le 3d (che sono 4d) sono un contenitore
  

martedì 5 novembre 2013

La legge che ribalta la prospettiva.



Credevamo che la ristrutturazione avviata con la cessione a Cai avrebbe cambiato il dna di Alitalia in poco tempo, trasformandola in quattro anni in una compagnia snella e redditizia, non è stato così…
Roberto Colaninno
 
Il “Dna”… che cos’è, in realtà? Lo si capisce, tra le righe, dalle parole di Colaninno:
qualcosa che allo stato attuale, in quanto proiezione dallo stato passato (programmazione), “è, in un certo modo”.
Che cosa è stato fatto, per cambiare il Dna di Alitalia? Senza entrare nei dettagli (non serve) ma utilizzando (semplificando) sempre l’espressione del manager Alitalia:
  • una ristrutturazione
  • una cessione (un cambio di “maglia”).
Cioè? Visto che il vecchio “edificio” di Alitalia era “corrotto”, si è tentato di “cambiare sede”, attraverso una "trasformazione". Questo modo di procedere è più vicino alla radionica, all’alchimia, alla “Magia” di quel Mondo sottile che non appare, piuttosto che ad un modello di business interpretato da una dirigenza senza "occhi".

Ovviamente, non credo che Colaninno ci rimetterà, alla fine, del denaro di tasca propria. No, per nulla. Anzi… per quel destino ci sono sempre gli “altri”…
L’esistenza 3d è strutturata a livelli, è gerarchica. Le “cose” avvengono allo stesso Tempo su più piani e anche nello stesso piano avvengono “cose altrettanto stratificate, ordinate gerarchicamente”.

È questo che crea “confusione”, dal punto prospettico dell’individuo contenuto nelle 3d, alla perenne ricerca di “certezze”.
 

lunedì 4 novembre 2013

Tra gli opposti.



Mi piace guidare, mi piace correre, ma bisogna sempre ricordarsi che questo è un business…
Kimi Raikkonen

Il "piacere" ed il "business" delineano i due opposti, la tipologia di "limiti"  - nella fattispecie - entro i quali ci si muove e si fa esperienza, maturando "qualità" (caratteristiche) allo stesso modo del bestiame da allevamento.
A chi/cosa servono, dette "qualità", che maturano all'interno dell'ambiente di riferimento? Vedrò di rispondere nel corso dell'articolo di oggi, sempre "secondo me"...
Attenzione, però! Che cosa sta affermando “innocentemente” il buon Raikkonen? La Natura infingarda di quello che lo sport è diventato nel momento in cui, il troppo denaro (permesso dalle leggi e dalle coscienze) ha fatto saltare i circuiti del buon senso (avidità) e del motto decoubertiano (l’importante è partecipare).

Lo sport è qualcosa che ormai dipende dall’entità del contratto, dalla remunerazione derivante dagli sponsor, dal numero di copertine e di “follower” in Rete, dal guadagno derivante dalla vendita di figurine, gadget e royalties d’ogni tipo, dall’importanza dell’atleta in termini di vendibilità della propria immagine.
L’atto fisico è qualcosa che consegue, alla luce unica del risultato...

Dal punto di vista dell’emanazione della propria essenza, dunque, cosa possiamo ritenere “esserci ed essere” nello sportivo affermato?

La stessa lunghezza d’onda che, emanandosi, attira e configura le 3d in maniera tale da rispondere (feedback) nella maniera più confacente all’imprinting/input, come per effetto boomerang o azione/reazione o specchio e riflesso.