Ma-va-fan-dango, esiste?
Il “problema” culturale, tanto invocato ad esempio in tema di (mancata) natalità, perché è diventato, appunto, tale = un problema? Non è che le cose avvengono a casaccio. Ad esempio, solo assumendo la portata delle “vaccinazioni” ultime venute, perché i genitori sono corsi coi figli a…? Per paura, dovere, diritto, così fan tutti, etc. etc. etc.? Ecco. A prescindere dal lavaggio del cervello, dal c®edo, da quello che sembra… hai portato i figli a bucarsi con qualcosa di quantomeno “affrettato”. Ci sei? Anche se fosse una panacea, non si possono azzerare, praticamente, i tempi di studio e le varie fasi di pre-lancio in... commercio.
Non si può Non si fa. Non si è mai fatto, in questo giro.
Però, questi sono “nuovi, migliori, super”. Wow. Che fortuna. Proprio nel momento del bisogno. Meno male, va! Li hai messi in salvo. Bravo. Brava. Bravi.
Peccato per tutti gli studi, alternativi, che misteriosamente appaiono come funghi, informando relativamente ai rischi. Ma no; sì “i benefici superano i rischi”. Così come il “(non) protegge dall’infezione”. Vedi che te l’avevano detto subito ch’era così. Ma… chi firma un plico di pagine senza leggere cosa c’è scritto, insomma.
Come se aprendo un conto in banca apponi la firma 15 volte senza chiedere nulla. Cosa? Anche in banca ti comporti così? Ah, ecco. Adesso si spiega.
Che dire se non “gasp, gulp, sberequack!”.
Ecco dove sta il “problema” culturale.
Occorre investigare i genitori. Anzi, i “genitori”. Quante generazioni sono già state s-colpite dal “virus”? Ad occhio e croce, almeno dall’avvento dei moderni Pc. Ricordi? Dagli anni ’80 del secolo scorso. E dai videogiochi. Senza dimenticare la Tv, soprattutto quella privata, commerciale, di stampo “Usa”. E tutti quei programmi “comici” che hanno distrutto la tradizione e dunque i valori e quindi… creato il “problema”. Che dire, poi, dell’alimentazione sempre più industriale? Eh bè. E dell’inquinamento in ogni f-orma? Ma sì. E dell’acqua iper controllata che ti bevi, assieme a tutto il resto? Bah. E lo stress quotidiano, al lavoro, in strada mentre vai al lavoro, durante la pausa del lavoro, mentre torni dal lavoro, etc.?
Chi se ne frega? È tutto assieme, please.
Perché presi uno per uno, questi ambiti non sono significativi e sufficienti per “te”. Ma il d’assieme, figurati se te ne accorgi. Motivo per cui, sei rovinato. Fare figli costa troppo. Una volta non stavano peggio rispetto a oggi? E allora! Avevano “mille figli”. Costava meno, oppure erano più sani dentro i futuri genitori.
Lo sanno anche i sassi che oggidì è peggio che “una volta”, anche solo in termini di salute. Eppure, la “scienza” ha compiuto passi da gigante. Uhm. Ti hanno fregato e continuano a farlo.
Intanto, “tu” sei… (il) paziente. No?
Magari non paghi neanche il ticket. Vuoi mettere la comodità. Così, vai di ambulatorio in ambulatorio che manco un’ape. Fai esami su esami, soprattutto quelli inutili per “te”, anche se profittevoli per chi li esegue, anzi… per chi ci ha investito. Coi medici che sono come rappresentanti di commercio, visitati da informatori del farmaco in competizione tra loro, a nome di case farmaceutiche che non esitano a praticare metodi mafiosi pur di sopravvivere al meglio sul mercato. Ti rendi conto che sei l’ultima ruota del carro? Quella che però compie l’intero sforzo, seppure è di scorta. Quella più ambita, perché “tu” sei un abbonato a vita ai loro prodotti.
Allora, dagli anni ’80, quanto fa?
Almeno 40. Quante generazioni? Bah. Se dividi per 18, sono 2. Se dividi per 10, sono 4. Se dividi per 7, sono quasi 6. Assumi che almeno 2 generazioni sono “pronte”: ecco la bassa natalità come f-attore “culturale”. Come a dire, per forza o te credo. Il bombardamento è stato totale.
Fare figli è una rottura di scatole. Costano. Ti portano via tutta la forza, l’energia. Proprio quando sei nel pieno della vita. Vita che non puoi goderti a pieno. E poi al lavoro, vuoi mettere? La donna è vessata e non può ambire a nessun tipo di “carriera”. Sino a quando non sono grandi è un inferno. E da grandi non è detto che le cose andranno meglio. Non hanno voglia di studiare. Passano tutto il tempo a gozzovigliare sui vari aggeggi tecnologici che per “magia” sono apparsi in casa. Sono dei buoni a nulla, non come ai “tuoi tempi”. Non sono come avresti voluto. E poi c’è tutto un campionario di “Vip” e di esempi portanti non solo televisivi, che ti convincono a lasciar perdere coi figli.
Il famoso “fai come me”. Ci sei? Cosa dovresti fare, sentendo loro? “Niente; goderti la vita da single”. Poi, la “libertà” dei costumi, le varie “ere” che si sono succedute dai “figli dei fiori”, sino ad arrivare al moderno gender, che manco si capisce che è. No? Vedi questi attori giovani, belli, aitanti, ricchi, etc. che se la spassano. E poi dovresti vederti con pargoli che ti levano anche l’ossigeno? Figurati. Poi c’è ancora il “problema” del parto:
tutto quel dolore. A chi?
Mentre persino ai nonni pesa occuparsi dei nipotini, per via dei dolori che li popolano. E le politiche dei vari “Governi” che si sono succeduti, tutti uguali nella sostanza?
Quanto ti sono venuti incontro quando ne avevi bisogno?
Il giusto! Dovendoli obtorto collo bucare, ancora ad abbonamento, non appena manifestatisi, manco fossero appestati. Anche se è per il loro “bene”. Anzi, vista l’ultima moda, per il bene della salute pubblica, nonni compresi (vuoi che al nonnino succeda qualcosa di brutto per colpa del pargoletto appena venuto al mondo. Suvvia!).
E una volta a scuola? Oddio! La “squola”.
È dai tempi di “Pinocchio” che va così. Così, come? Coi ragazzi che non hanno voglia, non si applicano, non riescono a concentrarsi, non ce la fanno, etc. Perché? “Asino chi legge”. Se in “Giappone” è ancora (forse) un peccato mortale andare male a scuola, nella “Italia” è divenuto quasi motivo di vanto. Quanti “film” comici, ma non solo, hanno sempre dipinto l’asino come una sorta di figo della classe? (ed al secchione, antipatico, quante gliene hanno dette!) Magari anche bel tenebroso e già dedito a bacco, tabacco e venere.
Sì, però parte con le elementari. Forse già all’asilo.
Come diamine può essere? La... società vincola, veicola. I genitori sono già rovinati dentro, anche se non lo sanno. Ma… chi educa i loro figli? L’assieme funziona. Basti osservare la % di “vaccinazione” nell’ambito della scuola: altissima. La più alta nei vari settori lavorativi, perché quel lavoro è uno dei pochi “posti fissi” ancora in circolazione. Quindi, di chi stiamo parlando? Di qualcuno pre-disposto a tutto pur di… sopravvivere lì dentro:
obiettivo “pensione”.
Puff. Puff. Pant. Pant. Che devo fare? Dai che ce la fai! Quanto ti manca? Vedi che con la prossima finanziaria potrebbero alzare la quota “salvezza”. Fai attenzione: devi dire sempre di “sì”. O “no” ma solo quando serve, per lo stesso motivo.
Le “maestre” (al femminile poiché alle elementari sono quasi tutte donne: ma… le “quote azzurre”? La parità?) sono terribili:
hanno sempre ragione loro.
Anche se le mamme, embè, fanno a gara.
A parte gli “scherzi”, costoro hanno nelle mani il “destino” del prossimo adulto. A furia di fotocopie, ti brasano il cervello. E con tutte le varie “sindromi” sviluppate ad hoc, il bambino che ha difficoltà perché ognuno ha i propri tempi, va direttamente dallo psicologo. E vedi che non esitano a bombare la prole con psicofarmaci. Con l’ausilio dei “genitori”. La più alta carica di “controllo”. Quella inconscia. Quelli che farebbero di tutto per i figli, ma… non si accorgono di niente. Altro che tutto. Quelli che si trovano i figli “ciucci” e sono preoccupati, perché il loro “bastone della vecchiaia” è così fragile, oppure in-sensibile, zoppo, dis-interessato, vuoto, sempre annoiato, assente, dormiente, etc.
Oddio, come faremo!
Sì, meglio non “farne”: se sei un simile “genitore”. Così, il popolo ch’è già “italiano” diverrà “ “italiano” “ (doppia virgoletta, carpiato, salto mortale e ginocchia al petto).
I “comici” sono al potere.
Questa categoria è, al pari dei Dj, la rovina-famiglie. A furia di scherzare, lo scherzo è durato oltremodo, in maniera tale da creare danni al cervello che, così, ora funziona “bene”. Una tipologia di danno che non esiste; c’è. Sempre quella: la “migliore” per non apparire, eppure funzionare perfettamente. Ovvio: è sempre d’assieme che il quadro diventa generale. Altrimenti, è “solo un comico”… che vuoi che possa fare. Già! Allora Zelensky? Lasciamo perdere Grillo, perché è meno evidente, più sottile.
Il comico diventato pagliaccio: “It”. Iddu.
La “squola” non è ridotta così. Analogamente al cervello, funziona “bene”, perfettamente. Le varie ri-forme l’hanno acconciata per le feste. Ed ora è come se fosse sempre Halloween. Hai voglia a comprare libri del tal personaggio d’annata. Chi mette più in funzione quella concezione? E poi, credi che la “tal scuola”, dopo la dipartita del fondatore, sia ancora la stessa? Nell’AntiSistema? È già tanto che si è potuto manifestare il “tale”. Poi c’è anche il prezzo, che non è variabile (anzi costante) da poco. Ecco perché “fare figli” costa.
Perché sei già avanti: pensi già a quando sarà più grande ma ancora a carico tuo. Quanto romanticismo. Quanta poesia. Quanto amore.
Lo Stato in cui sei, ti ha.
E pensa che sei nella “Italia”, ossia, c’è uno Stato dentro allo “Stato”, che non è solo la Mafia bensì è la “Mafia”: un atteggiamento, più che un’affiliazione. Qualcosa che semini. E poi raccogli. Qualcosa che non puoi cancellare sino a quando la società è messa così: AntiSistemicaMente. Ancora una volta è il va da sé. Il luogo comune che ha ispirato la “tecnologia” e forse ancora prima la “magia”.
Perché qualcuno ha immaginato che una porta si potrebbe aprire da sola?
Perché l’ha veduta comportarsi in tal modo. Magari era azionata da servo-meccanismi = schiavi? Come no.
Ancora prima, l’I-Ambiente funziona.
Ti ascolta ed esaudisce “desideri” ma solo se ci sei, se sei Te. Altrimenti, le porte te le sbatte tutte in faccia. Ecco “Murphy” e le sue dannate leggi. Oppure, la Divina Provvidenza. Il “fato”. Il caos, caso… da cui la statistica. Il controllo è innato or dunque. Ed è sempre “lì”, come per la precedenza, dedicato a chi se lo piglia.
Comanda Padrone.
Ricordati di sottometterti al “tuo” Signore: me lo fai 3 volte al giorno, al risveglio e prima dei pasti principali. Ah, e se te lo ricordi, anche prima di dormire.
Il “2020” cos’è? Il vero 2012.
Prendi i “millennial”: i primi hanno compiuto 20 anni. La vedi la “sincronicità”? Il r-accolto? Ed ora a conseguire, brividi! Il cambio intergenerazionale sarà devastante nel prossimo futuro (“ora”). Le generazioni che hanno vissuto le 2 guerre languono. Anche quelle che ne hanno vissuta una. Ancora qualche anno e… ops:
che anno riporta l’Agenda? 2030. Tombola!
Rimarranno ancora le generazioni che hanno avuto nonni/genitori in guerra. L’ultima ancora di salvezza. Passate anche queste, ci sarà solo “2000 non più 2000”. Ciò significherà che l’aratro potrà ripassare ancora dall’occidente. Come se fosse ancora la prima volta. L’è-voluto mica lo azzeri così facilmente, senza fare niente, rimanendo vacante sul posto.
È il Grande Reset, del resto.
Quando lo spettacolo si ferma (non la “Terra”), aprendo le porte al personale di servizio: ogni tanto ci vuole. Per poi ripartire di slancio.
Imporsi di ricordare? Che cosa, esattamente?
Nel momento della dipartita avrai la forza delle coerenza? Col dolore come la metterai? Sarà anche un attimo, quando ti va bene, ma… è come se calasse la mannaia. Sarai pronto?
È con Te che comunico. Chi?
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3581
prospettivavita@gmail.com
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