SPS

giovedì 1 agosto 2024

Come ti senti oggi?


“Ah, io solo so
quanto mi duole il cuore
senza fede né legge,
senza melodia né ragione.
Solo io, solo io,
e non lo posso dire
perché sentire è come il cielo
si vede, e non c’è nulla da vedere”.
Fernando Pessoa

, “sentire è come il cielo; si vede, e non c’è nulla da vedere…”. 

E poi sembra che solo SPS si esprime “che non si capisce niente”. Eppure, per Pessoa è diverso. No? Egli è un “grande”. Ergo, SPS è discriminato!

Non è che ci vuole troppo, persino per… capire o “(non) vedere”. 

SPS è nel filtro della censura = nell’algoritmo di “Google”. Quello Dem. Ma, il problema più grande è questo: 

con Me ci sei “te”. 

Pensa che se “te” fossi Te, andrebbe da sé che, alla faccia della censura “democratica”, con il semplice e comprovato “passaparola”, di antica data, ogni genere di filtro verrebbe by-passato inesorabilmente. Motivo per cui, sempre l’oro, hanno prima fatto il lavaggio del cervello a “te”, facendo auto decadere Te, in tale “fermo immagine temporale” o, meglio, consolidata abitudine (qua, così).  

Sissignori: nell’AntiSistema, l’AntiSistema. 

Che altro, se non il potenziale di… trasmutarlo. Wow

Ma ci vuoi, sempre, e proprio Te, che altro non sei che “te” con il mantello da supereroe; quello da “film”, dei non solo “film”. Difficile diventarlo? Vedi che si tratta di ritornare a Te. Non, di diventare Te. Ok

Ce l’hai sempre nelle corde perché “te” sei il residuo (la brutta copia) di Te. 

E tornare a Te è come una spinta naturale, acqua del mare che ti “tiene su”, a galla. Meglio, che ti riporta sempre in superficie, se solo “ti lasci andare” e ti fidi di Te (e delle onde I-Ambientali che ammontano costantemente della verità).
Non lo posso dire, perché sentire è come il cielo, si vede, e non c’è nulla da vedere…”. Altro filtro. Dunque, perché ricerchi continuamente (?) le “prove”? Non hai mai avuto “fede” in qualcosa nella vita? Non hai mai “dis-sperato”? Non ha mai “c®eduto”? 

Ti sei lasciato andare miliardi di volte. 

A volte, sulla scorta di un “dis-sentito” appena, appena, sussurrato. Tanto che, “de che”. Eppure, tant’è. Lo hai fatto. Lo sei diventato. Ci hai creduto. Hai manifestato fede, spesso, ciecamente. 

 E quella volta che ti è successo una sorta di “miracolo”? 

Sì, te lo ricordi molto bene. Uhm. Come te lo sei s-piegato, allora? Un caso. Oppure, un “caso”? Non ti dai mai il merito per…? Però, ti dai sempre la “colpa”, se… No

Ad eccezione di quando è vero, ossia, da quando sei “te” (qua, così) ne hai combinate di ogni, ma, guai anche solo ad immaginare di essere nell’AntiSistema = ? 

Allo “inferno”. Ovvero? 

A casa di qualcuno che non sei mai “te”. Ci sei? Ricordi

Lo “Impero (che ti) colpisce ancora”. 



Si era sul finire degli anni ’70. Anzi, era il 1980. Mica oggi. Eppure, la verità veniva proclamata in tutto il mondo, seppure mediante la proiezione di un “film di fantascienza”. 

Come ti senti, oggi? 

C’è quel pugile italiano, Cirillo, che “da 15 giorni si sente donna e, alle olimpiadi de noantri, vorrebbe ‘incontrare’, dunque, una donna”. 

Lerrisate! 

Ma sì; far s-cadere nel ridicolo è proprio il l’oro giogo. E Cirillo, se è come si può “immaginare”, fa solo che bene a svellere il carrozzone, brancandolo per il cravattino. 

Un pugile, è, e rimane, del resto!

Nella gerarchia collettiva, è sufficiente piazzare “pochi individui nei punti verticali” al fine di controllare tutto il resto dello “mondo”. Il tutto, ovvio, in perfetta “democrazia”. Con laggente che ci casca e beve senza mai mangiare… la foglia. Ripeto: 

il problema numero uno è proprio questo. 

Non, la strategia de li mortacci l’oro. 

Sei “te”, questo annoso problema. Sei “te” il problematico. Intortato come sei (stato) sin dal momento della manifestazione (nel) (qua, così). 

Pessoa o non Pessoa? SPS-soa. 

Spesso mi sento “Pessoa”, come Cirillo sta alla “donna”, soprattutto durante la lunghezza delle “olimpiadi”: 

kermesse che, a quanto pare, non ha mai discriminato nessun popolo, nessun atleta, sin dai tempi di “Atene e Sparta”. 

Eppure, a “te” tocca in sorte proprio l’edizione dell’infamia senza limiti. Con la Senna colerica, che è stata utilizzata come sede per ospitare talune gare, nella certezza dell’assoluta “salubrità delle relative acque (reflue)”. Inutile osservare foto e filmati di atleti che vomitano anche il “diavolo”, dopo la gara in tale fognatura che, se è da 100 anni che è così, un motivo ci sarà. No?

Però... Macron le Cojon (come minimo) non si è lasciato prendere dallo sconforto (relativo alla realtà), auto celebrandosi “figo” poiché la Senna è ritornata acqua sorgiva dopo oltre un secolo di inquinamento, sempre è-voluto. 

L’oro non buttano mai via niente. Come è giusto che sia, perché tutto è (sempre) la verità. Però, se a “te” manco passa x la mente, l’oro ci pensano sempre = te lo ricordano ad ogni istante, volenti o nolenti

A proposito: come ti “senti”, oggi? 


Ricorda che se devi affrontare un qualsiasi problema, in qualunque ambito, bè… puoi sempre switchare da un momento all’altro, come Tarzan con le liane della giungla (il suo mezzo pubblico preferito per spostarsi velocemente un po’ ovunque in “città”), dichiarandoti ora “donna”, ora “uomo”, ora “non lo so”, ora “mo’ ci penso”, ora “te lo dico quando mi si è chiarito prima a me”, etc. etc. etc. 

E, poi, puoi dichiararti anche “metà e metà”, senza genere o con tutto il cocuzzaro assieme. Sei come il classicocoltellino svizzero”: 

quello di color rosso scuro. Ricordi?

Puoi estrarre “lame e gadget” come se piovesse, da “te”… poiché attingi al potenziale contemporaneo. Ecco dove puoi ritrovare ed essere nuovamente Te, seppure (qua, così): 

nel (tuo) potenziale contemporaneo. 

Che è come ammettere che non esiste ma c’è il solaio o la cantina. Ok? Da qualche p-arte sei andato a “finire”. Accatastato. Auto dimentico di Te, da “te” (qua, così). Ecco l’inghippo numero uno!

“Noi non ci realizziamo mai
siamo due abissi
un pozzo che fissa il cielo…”.
Fernando Pessoa

Anagramma: profanando esse.

Ricordi la metrica o cadenza del “nome”, Yogananda? Ecco: Pessoa è… Senhor ProfanandoS” = SPS. La verità, che non guarda in faccia a nessuno, bensì, opera come dovrebbe essere ed è, seppure (qua, così). Come Sandman che non teme nemmeno di “scendere all’inferno, presso Lucifero e le sue coorti di dem-oni” poiché assolutamente risoluto e pregno di Sé. Missione? Recuperare alcuni suoi “pezzi” che gli furono rubati durante la “caduta”, la stasi, la cattura. 


Un grande.

Come Te: l’Io. Nous...

Ciò che l’oro hanno catturato e messo al centro portante della “ri-creazione”. La “scintilla divina” = Te (qua, xxx). Nel potenziale contemporaneo = ognuno paro, paro. 

Tutti “uguali”. Come... “figli di Dio”. 

Se auto decodifichi nella sostanza qualsiasi tipo di “monito(r)”, bè… constaterai che a parlarti è sempre la verità, non importa quanto sei disceso allo “inferno”, ovvero, (qua, così). 

Verità = ? 

Ogni modo è sempre lo stesso modus: averti, vietar… non mutano nulla nella trasmissione del “Verbo”. Ciò che dà senso compiuto alla verità, or dunque, sei sempre Te. Se sei “te”, … hai il dato esatto relativo al fatto che disti ancora da Te, motivo per cui di conseguenza hai modo per auto ritrovar-Te. 

In che modo? In ogni modo. 


Solo che l’oro ti fanno “scegliere” sempre fra le vie più ardue = im-piegandoti (qua, così). Se ti “svegli” è, quindi, molto meglio soprattutto per Te, che sei “te” con il mantello = pienamente auto Re-alizzato (qua, non importa come/dove). Così, trasmuti ogni genere di “piombo (l’oro) in puro oro (Te)”. 

Dai. 

Sogna di quel di-segno, che non è un bi-sogno, da cui non ti ridesterai mai più, non ritornerai mai indietro, rimanendo immancabilmente sempre Te (qua, xxx). Non a caso, l’oro tenteranno (ti tenteranno) di intubarti nel metaverso che non è proprio la stessa cosa, seppure il potenziale contemporaneo passa anche da “lì”, ma è più arduo “ri-uscire a vedere le stelle”. 

Sii Te, sempre… che non ti sbagli mai. 

Da come lo realizzi che sei Te





Che ne dici, quando non provi più alcuna paura, ad esempio. Il “Sole” teme forse qualcosa? Una “Stella” ha paura x qualcosa? E, vedi di non confondere quel “potere (illusorio)” che ti fornisce artificialmente il “non avere alcun problema finanziario”, perché i soldi vanno e vengono, ma “Sole e Stelle” brillano sempre. 

Dunque, “come ti senti oggi?”. 

Ti devi sentire come “ieri”: sempre, Te… brillante, splendente, ineluttabile! 

Altro che, “uomo, donna, Minotauro, etc., etc. etc.”.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3756
prospettivavita@gmail.com


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