Alle pendici degli Orocarni si trova la grande foresta del Bosco Selvaggio e anche la baia di Cuiviénen, luogo di nascita della razza elfica…
Quindi, la “razza elfica” è stata creata lì. Come fai a nascere (essere generato) se non sei stato prima creato: ovvio, il capostipite che si assicura di avere una discendenza. C’è, infatti, il famoso “generato e non creato”: un illustre precedente. Cioè? Non importa ciò che si sono inventati, a turno e/o contemporaneamente, gli altri che se la sono ragionata convenientemente. No, il significato è uno. Sempre. Essendo verità. I teologi sono come avvocati: sono abili con le parole e soprattutto con le acrobazie del linguaggio, gli arzigogoli. L-abili parole, però, alla luce dell’essere già successo, che è la verità.
Ma c’è ancora di più, per quanto concerne ciò che sembra solamente “nascere” o al più essere “creato”, ossia:
manifestarsi.
Quale significato ha, è, il teletrasporto? Quando un attore esce sul palco, di fronte al pubblico, che fa? Non nasce, non viene creato: si manifesta. Entra in gioco.
La creazione è, semmai, del personaggio che interpreta, laddove il copione è stato de-scritto da altri. La recit-a-zione è già una replica, prima ancora che lo diventi se decretato dal successo di pubblico e relativa acclamazione al botteghino. Lo si è visto molto bene nel primo Hunger Games. Le “bestie” in che modo erano introdotte nel recinto del confronto (competizione)? A livello digitale, da remoto. Ma lì dentro prendevano “vita”: potevano sbranare e uccidere. La loro era manifestazione in loco. Così come lo erano gli “aiuti” che misteriosamente giungevano dagli “sponsor”. Dunque:
essere creati (creare)
nascere (generare)
manifestarsi (introdursi)…
In Westworld i “residenti” erano creati, avendo l’illusione di generare ed essere stati generati (e comunque creati dal “loro” Dio). Mentre i “visitatori” si manifestavano dentro (venivano trasportati con il famoso treno) al mondo artificiale o al parco dei loro divertimenti, a pagamento. Un parco a tema. E poi c’erano coloro che erano parte di quella industria: ogni livello della gerarchia lavorativa, sino a raggiungere le locazioni amministrative. Non solo. C’erano coloro che avevano finanziato ed investito in quell’opera. E fuori da lì c’era un intero mondo, lasciato in secondo piano sino al momento in cui la trama non l’ha coinvolto.
Il parco a tema, anzi, era multiplo: le ambientazioni erano differenti, abbracciando diversi periodi storici. Il riferimento è soprattutto alla prima serie. Così, in un artefatto ci sono per forza di cose diverse categorie di f-attori. Con la regia che all’interno della recita, non esiste seppure c’è. Al solito. A volte, il regista si ricava dei ruoli anche a livello di interpretazione. A volte uno degli attori ha scritto anche i dialoghi, oppure ha avuto la “idea”, etc. etc. etc. Ora, perché non dovrebbero esserci tutte queste categorie anche applicando tale modello alla realtà manifesta?
Perché chi ricopre cariche diverse o poliedriche, rispetto all’essere un semplice residente, lo rivela: nasconde la verità.
E chi se non proprio un attore incarna a pieno l’arte del mentire, recitando a tema e soprattutto a pagamento?
Basta vedere i... testimonial.
Già. Proprio così. “Parla” sempre, tutto, della verità. Nello “spiegare” ai profani la “verità”, gli addetti ai lavori recitano una parte: fissano paletti che diventano “leggi”, come pappagalli. E la platea non ha nessun motivo di dubitare, se non quando lo deve fare. Ad esempio, se “serve” una rivoluzione. Allora sì che l’e-vento spinge in tal senso. Se no, il sonno della ragione è sempre profondo.
“Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili…”.
Quante volte la preghiera è stata recitata? Quale tipo di percorso sinaptico ha creato, nella ripetizione? Questa è una vera e propria creazione. Mentre le generazioni ereditavano ed ereditano le relative tracce da seguire e ripercorrere come criceti sulla ruota. Mentre ciò che si manifesta è il “Credo” stesso: da dove arriva? Certo, è stato ideato, pensato e de-scritto da personale della Chiesa.
Ma... su ispirazione!
Questo meccanismo si vede chiaramente in ogni “film” dove qualcuno inserisce qualcosa in un’ansa temporale del passato, affinché funga da correttivo del futuro, seppure rivisitato e corretto. Ad esempio, Déjà-vu, dove addirittura è il protagonista del film a manifestarsi nel passato, comunque sia, ancora del tutto fertile alias... potenzialmente diretta. Che dire di Terminator, Ritorno al futuro, etc.? Il significato è sostanza: banco di memoria. Verità. Ci sono degli “errori” nella trama? Che problema c’è… li correggono. Ad esempio, lo si vede in Jupiter - Il destino dell'Universo.
Ed è proprio la presunta ciclicità che lo permette.
Immaginando una mano a Monopoli, infinita, quante volte si passerà dal “via”? Tutte le volte si ripresenta l’opportunità, per la Re-gia, di intervenire sul cammino persino a ritroso, contando sull’abitudine a ricordare/dimenticare (reset). Perché il passato in qualcosa che cicla è piuttosto controverso. Non a caso non ci s’inventa mai nulla, dal nulla nella realtà manifesta. È di più un continuo riprendere ed adattare. La stessa “ispirazione” prende spunto dal passato. Vuoi evitare di fare gli stessi errori? Allora conta sulla tua esperienza. Ma, perché è così insistente la capacità di ripetere invece gli stessi errori? Perché gli errori sono sostanziali. Ad ogni giro di giostra sembrano sempre diversi. Questo è il diabolico. Dunque, a chi giova questa ripetizione? Il manifestato esiste; ma non c’è (il “visitatore” non ha documenti, anzi, nessuno glieli chiederà mai). Quindi, il non manifestato figurati quanto è… fuori da ogni contesto. Intoccabile? Inimmaginabile. Il massimo della sfuggevolezza. “Dio” che osserva tutto, non visto da nessuno.
Vediamo un esempio di loop a s-comparsa:
Nicolas Puech, l'ultimo erede della casa di moda francese Hermès ha deciso di lasciare il patrimonio da quasi 10 miliardi di franchi al suo collaboratore domestico…
La Ong svizzera, l'associazione Isocrate, precedente destinataria del testamento e fondata dallo stesso Puech, ha già promesso battaglia…
Anche la famiglia non sarebbe d'accordo con la decisione presa da Puech…
La “creazione” di Puech, dopo Puech come si comporta? Avendo una propria “coscienza”. Mentre la “fortuna” di Puech è destinata ad altro. Ecco che “l’ultimo erede” lascia tutto sparendo ed eclissando il capitale. Cosa che ricorda ciò che avviene ogni volta che un “impero” collassa ed un altro “nasce”.
Tra un’onda e l’altra, cosa avviene?
Un reset. Ergo, ciò che viene dopo è una creazione, generazione o manifestazione? Se il carburante “denaro” è quello che smuove anche le montagne, in questa forma di realtà manifesta, allora ci vorranno montagne di denaro (e di potere) per dar vita, insufflare, un nuovo impero. Denaro che deve però essere manifestato in loco, attraverso le pieghe del potere stesso. Non si tratta di “battere moneta”, bensì di avere il potere di farlo.
Quindi, la moneta viene generata.
Il denaro viene creato.
Il potere manifestato.
Ad esempio, se ti teletrasporti all’inizio del paventato Romano Impero, carico di potere (conoscenza e attrezzature ad hoc) ebbene puoi incanalare l’intero decorso storico. Quell’intera platea dipenderà. Penderà dalle tue labbra. Perché? Perché avrà il potenziale del futuro impero, ma non sarà ancora realizzato. Quindi, essendo tutto pronto, il terreno sarà sufficientemente fertile da essere arato e seminato. E tutto andrà a gonfie vele, dalla prospettiva di chi non esiste; c’è. Se invece tutto questo fosse già “digitale”, bè… sarebbe ancora più semplice manifestare la relativa, assoluta, capacità decisionale-gestionale.
Come si spiegano certe ascese nella “storia”?
Così fulminee ed irresistibili. Come se il protagonista fosse davvero il protagonista di un film. Dove tutto è previsto. Per poi eclissarsi in maniera altrettanto scenica:
Alessandro Magno docet.
Qualcuno che si è divertito? E Gesù? Stesso stile.
Ad esempio, come può un “comico” diventare Presidente di un Paese? Bè, in Benvenuto Presidente succede. E anche in “Ucraina”. Mentre in “Italia” si è limitato a fondare un Partito, tenendosi fuori. Uhm. Risultato? Conte è indagato. Lui no. Eppure, Conte è della sostanza del padre…
Però, è la gerarchia delle fonti che cambia. E pesa.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2023
Bollettino numero 3531
prospettivavita@gmail.com
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