Spazio Sostanza. |
Il “tempo” è spazio. Lo spazio-tempo è spazio. Immagina: “quanto ci metti” a lavare i piatti? Ecco, quel “lasso di tempo” è spazio occupato a fare quella operazione. Allora, ciò che è stato indotto a credere essere “tempo” non è altro che lo spazio allocato, utile per portare a termine una data operazione. Il “durante” non è “tempo”, a meno che per tempo si intenda lo spazio occupato per… Molte prestigiose menti non sono forse sempre state occupate a trovare la legge universale che collega d’assieme tutte le altre leggi? Allora, si inizi a semplificare ogni variabile o costante, riconducendo tutto quanto all’unità, al principio, alla sorgente, al “perché”. A “Dio”, a Dio piacendo? A chi o cosa comanda questo spazio chiamato Terra. Allo stesso modo, infatti, se il “tempo” è sempre spazio, va da sé che la “Terra” è spazio occupato per…, da… Logico. Sostanziale: come “Big Bang”. Il fulcro portante della confusione deriva dal non ricordare l’inizio. Stop. Questa lacuna blocca l’intero processo, al solito, avendo sviluppato menti lineari, sequenziali, temporali, etc. Ecco che, di conseguenza, semplificando la questione “tempo”, è lo spazio che si riunifica rasserenando il paesaggio o meglio il panorama. Facendo elevare la propria capacità di espandere la prospettiva, piuttosto che specializzarsi sempre più in… auto segregazione “volontaria” (per dirla alla Israeliana).
Venendo meno l’inizio, si sopravvive.
Ricordando tutto, si è. Steiner, ne’ La cronaca dell’Akasha, identifica un periodo spaziale in cui la popolazione era mancante di memoria; al che, gli Spiriti della Memoria si insediarono nella mente, allocandovisi dentro: ed ecco la memoria. Uhm. Ricorda molto la strategia del Volador: darti la sua mente, con tutto quello che ne deriva. Oppure, ricorda l’intervento genetico degli Anunnaki. O di “Dio”. O del Dr. Ford. O, ancora, della moderna scienza genetica. Anche dell’industria tecnologica sempre più attuale. Un “banco di memoria (Ram)” è nativo nei Pc: è previsto. Però, in seguito, la capacità mnemonica che determina anche la velocità di elaborazione, può essere elevata, acquistandola. Mentre la memoria vera e propria è la capacità di conservare i dati “in memoria”. Laddove questa memoria può essere interna o esterna (dischi, Ssd, chiavette Usb, cloud, etc.). Oppure, può essere contemporaneamente interna ed esterna o addirittura virtuale (digitale). Cosa sta ricordando allora Steiner? Dove sta leggendo tali informazioni? Un secolo è trascorso da tale testimonianza, assolutamente moderna ed inattaccabile “dal tempo nel tempo = nello spazio unico di allocazione”. Certi “valori” non si dileguano perché il tempo è memoria, oltre che spazio. È l’I-Ambiente che funziona, essendo legge, strumento, memoria.
Gettando una “cartaccia” a terra, se non passa la nettezza urbana o qualcuno non la raccoglie mettendola in un cestino, o se il vento non la sposta, etc. etc. etc. passando il giorno dopo sarà ancora lì: questa è memoria, di/in qualcosa che funziona. Dove il “tempo” è lo spazio occorso (distanza) per lasciare la cartaccia, proseguire nel corso della giornata e ritornare nel medesimo luogo, il giorno dopo ed a seguire. Quanto è trascorso dall’evento “cartaccia”? Lo si misura in giorni, ore, minuti, secondi. Però è spazio percorso nonché memoria che ricollega tutto insieme = funzione, funzionamento, funzionare. Di cosa? Del “SO” o I-Ambiente insito, come “Spirito Intelligente” che Steiner scambia o ricolora per entità spirituale non meglio identificabile (Ufo). Rimanendo più terra-terra, si è sostanziali. Ed essendo sostanziali è la frattalità espansa che ritorna alla mente, come figliuol prodigo o pecorella smarrita (ecco la relativa metafora, l’assolutezza). Nutrendosi in tal modo, anche l’auto decodifica sostanziale del dato frattale espanso (verità = memoria I-Ambientale) ritorna ad avere senso, ritorna ad essere anche memoria individuale e senso logico praticabile e sovrapponibile alla realtà manifesta ordinaria di ogni giorno. Lo “Tempo”, Illo Tempore, è lo spazio necessario per eseguire qualsiasi operazione.
Spazio Sostanza.
Qualcosa che la memoria ricorda, essendo ancora spaziale. Altrimenti, ad un certo punto cambieresti “idea”, nel durante; come formichine nonsense. È tutto molto chiaro, ad esempio, prendendo come spunto le gare di atletica: i 100 metri in quanto “tempo” vengono percorsi? Quanto ci metti a fare 100 metri? Ecco che il “tempo” è accessorio dello spazio, che rimane l’unità di non solo misura reale o realtà manifesta-potenziale. Se mi muovo alla velocità massima = istantanea (altro che quella della luce), utilizzando il teletrasporto interiore (alla Goku) il “tempo” sparisce, coincidendo con l’unità di base e di fondo, lo spazio. Perché si “invecchia”? Perché passa il “tempo”, oppure perché si continua a ripercorrere lo stesso tratto (che sembra ciclico) by abitudini, che sono spaziali-lineari. Ecco. Quante volte si “passa dal via”? Invecchiare è usurarsi mentre si percorre qualcosa. Fallo con una macchina e sarà la stessa cosa. E perché ci si usura? Perché la realtà manifesta esprime la capacità AntiSistemica, ch’è una industria (obsolescenza programmata): l’essere “già successo” che continua incessantemente a succedere.
Cosa è stato caricato in memoria?
A chi o cosa, allora, deve obbedire il SO I-Ambiente? Perché? Perché si tratta di programmazione (originale anche rispetto alla dominante). Di una tecnologia. Della “magia” di tutto questo, in tutto ciò. E se “manca (non si ricorda)” l’inizio, allora… va da sé, comunque sia. Anzi.
Però, se si ricorda... allora è il potenziale individuale che viene agganciato, poiché o non visto che anch’egli non esiste; c’è. Proprio come la dominante o eco-dominante. Come tutto lo spazio allocato che viene polarizzato, anzi si polarizza automaticamente, essendo così la legge unica che amministra attraverso le facoltà attribuite al “Dio”. Che gran lucciole per lanterne è tutto quello che gli individui “sanno” e ricordano, ma partendo da una origine ch’è “origine”, frutto di una strategia che tuttavia evidenzia, sostanzialmente, ogni motivo ed appartenenza. È come non poter non sapere, se si è sostanziali. È come scoprire un pianeta, prima di vederlo, perché calcolando opportunamente (“sentendo”) è chiaro che lì c’è un corpo astrale per via degli effetti che produce tutto attorno. Sino ad arrivare al classico Buco Nero, che appunto non esiste; c’è. Come l’eco-dominante, il SO I-Ambiente, “Dio” ed il potenziale ovvero il Sé (Io) originale o più è-voluto.
Qualcosa che allora è “andato avanti”, poiché AntiSistema che così preferisce o sospinge (come corrente): se non si andava avanti (reset) l’origine sarebbe stata sempre oltremodo a portata di mano. Semplice. Questa “evoluzione (distanza dall'origine)” è ancora la medesima strategia, che allontana da quel fulcro centrale capace di fare sempre la differenza rispetto a qualsiasi variante ottenuta attraverso la “storia (deviazione standard AntiSistemica)”. Andare avanti è “tempo” o spazio percorso a partire da un in-certo punto iniziale? Lo spazio è tutto. Qualsiasi dimensione abbia.
Ecco come va ri-descritta la scienza.
Altrimenti, in tale cantonata epocale, “e niente”: polvere siete e tale ritornerete. Salvo che poi Ibm ha trovato il modo di allocare memoria nei cristalli o addirittura negli spazi atomici. Wow. Allora, ritornare polvere non è proprio essere inceneriti e basta. Eywa (Avatar) che cosa identifica? Come si è, con essa? Lasciando il corpo o “morendo”. Che grande astrazione in codice, tutto da elaborare attraverso l’auto decodifica sostanziale. Già. Chi ha tempo non aspetti tempo = inizia a smuovere le tue gambette e “pedala”, inizia a percorrere spazio.
Quanto “ci metterai”? Questo è relativo al mezzo.
Qualcosa che obbliga (devia) a lasciar completamente perdere che... lo spazio può essere percorso istantaneamente: perché l’industria imprenditoriale preferisce vendere mezzi di trasporto che funzionano ad energia (proprietà privata). Lor signori lo sanno come stanno le cose. Essi ricordano. Essi calpestano tutto quanto lo spazio, avendo isolato il prossimo all’interno di uno spazio riservato, come allevamento intensivo o coltivazione particolare di “ceppi di lattuga”. Non si può ritenere che un ceppo di lattuga “muoia” allorquando viene tagliato ma non sradicato dalla terra (spazio). No? Ecco la “reincarnazione” ed il Samsara, allora.
Tutto rientra dalla “finestra”.
La lattuga è il corpo che viene “lasciato” o mondato, per essere venduto sul mercato. Il ceppo con le radici è la “Anima”. L’erba continua a ricrescere, dando luogo all’immaginario collettivo del “prato (spazio praticabile, percorribile, calpestabile)”. Ogni tanto viene rasata via. Intanto, ricresce. Motivo per cui lor signori hanno anche la coscienza ripulita, perché nei confronti di “Dio” loro sono innocenti: non ammazzano mai veramente nessuno, limitandosi a lavorare il raccolto e venderlo al miglior offerente.
Ecco come si riesce da tale luogo comune.
Dopo essere stati deprivati della memoria. Come deportazione in schiavitù, in-segna. Potrei andare “avanti” per tutto il giorno a de-scrivere, perché il dato vien da sé, come nella scrittura automatica. Come ghiacciaio infinito che si discioglie, però, copiandosi e non di certo ritagliandosi via. Ma mi fermo qua: in questo spazio particolare nello spazio totale.
Qui è dove sono, Io. Per “ora”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2023
Bollettino numero 3503
prospettivavita@gmail.com
lo spazio và in una direzione il tempo và in un altra.Sono come due rette che si incrociano in un unico punto solamente in un istante e proseguono la corsa all'infinito, tecnicamente qualsiasi cosa si fà non fà differenza da quel punto di vista è semplicemente un dato.
RispondiEliminaUna serie infinita di questi "punti istante" formano la rotte degli individui e della società. Però, come il prezzo sui mercati è prevedibile, allora anche tutto questo lo è: ecco l'artifizio! Ciao misterioso commentatore :)
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