Si trova, in Rete, questa informativa:
che cos'è una lesione da pressione e come si forma? Dove si sviluppano le lesioni da pressione? Chi sono le persone a rischio di svilupparne una (o più)? Cosa fare quando si presenta una lesione da pressione?...
La pressione esercitata è, ad esempio, quella di un corpo - fermo a letto per molti giorni - su se stesso (sulle parti schiacciate a terra, attraverso coperte, materasso, molle, letto, etc.). Il corpo risulta tra due “fuochi” che lo stringono: pavimento (terra) Vs pressione della colonna d’aria (che rende il corpo fisico il proprio maglio, opprimente gli organi interni e le parti esterne dello stesso fisico, appoggiate ad una superficie di contrasto).
Come ritrovarsi tra incudine e martello, insomma.
Questo effetto di schiacciamento è al solito compensato dall’entropia interna del corpo: dalla sua pressione interiore. Qualcosa che viene meno, ad esempio, nelle profondità marine dove le pressioni diventano via via insopportabili. Ora, senza entrare nel terreno degli “esperti”, è d’uopo attenersi al discorso sostanziale che s’emana da ogni e qualsiasi condizione, s-oggetto, e-vento, circostanza. E, in sostanza, cosa emerge da questo ambito? Una certa spinta continua, che tiene tutto quanto a terra: appiccicato al suolo. Tanto è vero che per lasciare la superficie terrena occorre una forza spaventosa, del tutto artificiale.
Ergo: imprevista in “natura”.
Proprio come in una prigione all’aria aperta per galline felici. La “gravità” della situazione è tale che… “è normale”. Ma guarda un po’. Che combinazione. Come da motto utilitaristico, “se non puoi vincerli, unisciti a loro”.
Cioè, si dà per scontato che la situazione “madre” sia unica e dunque imprescindibile. Ti becchi tutto come da copione. Stop. Con la “scienza” che non fa nulla in tal senso, se non continuamente erigere barriere a difesa del paradigma, che cambia ogni mezzo millennio, circa. Un ritornello che necessita di tempi tecnici elevati poiché la popolazione deve essere lavorata a fuoco lento, ogni volta.
Quello che per molte generazioni è stato, infatti, normale e necessario (un dovere in ogni senso), non è detto che coincida con ciò in cui crederanno le altre coorti, a “tempo debito”. Dal 2020 se ne sta vivendo la comprovazione, nel conflitto intergenerazionale esposto e sottoposto ad uno schiacciamento de’pressionario totale. Il segno che si tratta di una gerarchia al comando, che utilizza tutto e tutti come… f-orma di Leviatano.
O come… “domanda ed offerta”.
Il mondo viene preparato per abituarsi progressivamente al “cambiamento climatico”, già in corso d’opera. Una strategia che sembra presa dalle arti marziali, laddove si assume la forza dell’avversario, in leva, utilizzandola a proprio favore.
Magari, dopo averlo fatto arrabbiare oltremodo. Apposta.
Così, i problemi del clima, per oltre un secolo nemmeno presi in seria considerazione da tale industria, improvvisamente sono stati utilizzati come ariete di sfondamento, al fine di portare avanti il “cambiamento” proposto dai soliti ignoti. Infatti, sono sempre gli stessi f-attori a proporre di “salvare il mondo”. Ad esempio, Eni ha inquinato ed inquina, eppure Eni è in prima linea per la transizione energetica e la lotta al “cambiamento climatico”. L’ambiente è come il maiale: non si butta mai via niente. Come una torta o una festa infinita. O circolare. Per questo motivo sono le generazioni più datate a ritrovarsi scomode testimoni. Per questo devono “sparire” senza mai avere troppa voce in capitolo. Va da sé che la pressione esercitata a livello fiscale, economico, sociale, sanitario, pensionistico, welfare, etc. etc. etc. pone gli individui in una stretta, in una sacca come al solito a forma di nodo scorsoio = meno ti agiti e più scampi (tradotto, “stai buono”).
Salvo, poi, tra una vampata di caldo anomalo, un’ondata di “covid”, lo tsunami di “vaccini”, il mix alcolizzante, polarizzante, paralizzante, provocato dai Tg, ed una sanità sempre più de-privata (guarda non caso)… lasciarsi andare in questo “mare”, in attesa del dipartire (questo sì, reso il più accessibile possibile).
I dati ufficiali sono nelle mani di chi li raccoglie.
Mentre in pasto alla società viene dato un surrogato. Il censimento della popolazione è, oramai, a campione. Ma quando mai? Una volta era ogni 10 anni ed interpellava tutta la popolazione, a cui veniva consegnato un questionario corposo da compilare (obbligatoriamente) e poi riconsegnare all’incaricato ufficiale, Comune per Comune. Oggi, il dato è a campione e poi digitalizzato: proprio un altro mondo ed un’altra dimensione della realtà manifesta. Dove il controllo è assoluto, mentre gli individui c®edono al contrario. Vedasi la favola della democrazia.
Sulla Pressione, è il “medievale” De’ Pressione: tra i fuochi del marchingegno o planeta. Un’eco che s’insinua ed avvolge attraverso la relativa “canzone”.
Et voilà la depressione.
“Esprimo la mia insoddisfazione per l'annullamento da parte del primo ministro britannico del nostro incontro solo poche ore prima del suo svolgimento…”.
Kyriakos Mitsotakis
Questo “codice fiscale” ambulante si lamenta che Rishi Sunak (tipico nome inglese) abbia annullato l’incontro, diventato impossibile… a seguito dei commenti riguardanti i marmi di Elgin. Cioè? A causa di un “furto” mai dimenticato dai greci, i ladri hanno disatteso l’appuntamento già programmato, per discutere di altri temi, a quanto pare, secondari:
Gaza, “Ucraina”, crisi climatica, dossier migratorio.
È mai possibile che per “quattro marmi” le parti rinuncino a dialogare su argomenti molto attuali e caldi? Sì. Questa è la pratica occidentale. Qualcosa che non è mai cambiato sostanzialmente, seppure “una volta” erano i greci a comportarsi così:
“temo i greci anche quando recano doni…”.
Laocoonte
A turno, quindi, tocca a tutti? No. Tale turnazione è, nella sostanza, lo stesso impero che fa perdere le proprie tracce, nel “tempo”. Divide et impera, non è il solito trito e ritrito slogan inflazionato dall’abitudine e dallo studio obbligatorio. È molto di più, essendo sostanziale il significato (verità). Quando non esiste ma c’è un’organizzazione tale, allora ecco perché qualcuno può ordinare ad altri e comandare come se fosse “natura(le)”. La gerarchia è artifizio. Indica una situazione ben precisa. È come non fermarsi al “nome cognome”, bensì, considerare il ruolo che incarna: genitore, figlio, lavoratore, etc. L’etichetta co-ordina intere schiere d’individui.
L’etichetta è il principio di classificazione.
La sovrastruttura dell’infrastruttura. La funzione propria. Il perché. “Per me si procede” Oltre. Mentre, attenendosi al “nome cognome” ci si auto delimita ciecamente nella palude del contenzioso, in cui ogni forza è ria, evitando accuratamente di accorgersi e ricordare che si tratta di un unicum che come De’ Pressione veicola la società per valli e rilievi.
In Israele e in Cisgiordania - si legge in una nota del portavoce del dipartimento Usa - Blinken discuterà del diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto umanitario internazionale, nonché dei continui sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi, proteggere i civili durante le operazioni israeliane a Gaza e accelerare gli aiuti umanitari…
L’infamia, quando totale, parla proprio così, con questa “voce”. Mischiando gli estremi in maniera che si formi (sembri) un amalgama uniforme ed informe, buono per tutte le stagioni e soprattutto per i beoti sempre predisposti ed assetai in tal senso.
Una vera e propria… dipendenza.
Gerarchia ed auto-intrattenimento.
Che cosa “sanno” le persone, nell’AntiSistema? Quale… AntiSistema? Appunto. Togliendo di mezzo la costante unica (l’AntiSistema), quello che rimane è il solito pappone. Con il “sapere” ch’è quello che rimane = le briciole. Qualcosa che solo essendo sostanziali può, nonostante tutto, essere bastevole, data l’infrastruttura funzionale dell’I-Ambiente o “natura”.
Su Lucrezio, l'autore del poema, si sa molto poco. San Girolamo, nel Chronicon, afferma relativamente all'anno 94 a.C.:
“Nasce il poeta Tito Lucrezio che, divenuto folle per un filtro d'amore, dopo aver scritto negli intervalli della pazzia alcuni libri di cui Cicerone curò poi la pubblicazione, morì suicida nel quarantaquattresimo anno d'età…”.
Ma bene. Di costui si sa poco e da quel poco sembra più uno scappato di casa. Eppure, a distanza di tutto questo “spaziotempo”, Lucrezio viene ancora ricordato, insegnato e studiato. Wow:
un folle (avvelenato)
che ha scritto negli intervalli della pazzia (quando si ripigliava)
i suoi libri, ancora studiati (a memoria)
e poi si uccise (che altro).
Bene. Allora, SPS dovrebbe essere un best seller, un “classico”. Logico ch’è la sostanza che tiene a galla, anche con braccioli e senza salvagente. E non buttando mai via niente, ecco che sostanzialmente la traccia è sempre viva, valida, percorribile anche a ritroso. Sostanza. Ed atteggiamento sostanziale. Allora, si prendano anche le briciole, senza paura.
De rerum natura (“La natura delle cose” o “Sulla natura”) è un poema didascalico latino in esametri di genere epico-filosofico, scritto da Tito Lucrezio Caro nel I secolo a.C.; è composto di sei libri raggruppati in tre diadi. In questo poema il filosofo e poeta latino si fa portavoce delle teorie epicuree riguardo alla realtà della natura retta da un “ordine naturale” indipendente dagli dei e al ruolo dell'uomo in un universo atomistico, materialistico e meccanicistico: si tratta di un richiamo alla responsabilità personale e di un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non riescono a comprendere… L'autore si assume il compito di fornire agli uomini gli strumenti per eliminare le paure e raggiungere l'atarassia, ovvero l'assenza di turbamento propria del saggio, l'unico capace di ottenere una vittoria razionale sui sentimenti…
Sulla:
realtà della natura retta da un “ordine naturale” indipendente dagli dei e al ruolo dell'uomo
un richiamo alla responsabilità personale
un incitamento al genere umano affinché prenda coscienza della realtà
nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime
raggiungere l'atarassia, ovvero l'assenza di turbamento propria del saggio, l'unico capace di ottenere una vittoria razionale sui sentimenti…
Ergo:
un “ordine naturale” indipendente dagli dei
in cui
gli uomini sin dalla nascita sono vittime…
Al fine di:
ottenere una vittoria razionale sui sentimenti…
Cioè? Soprassedere al firewall AntiSistemico o “natura”.
Gli “Dei” sono, allora, un’altra etichetta del potere eco-dominante, del quale sono la relativa ombra. Il riverbero consiste, ancora, nei “sacerdoti” che si offrono di fare da tramite tra “Dei e uomini”. Strategia: creando il “Dio”, il… sacerdote ha spazio, come la serpe, per strisciare (proporsi).
L'utility serve sempre.
Dove e a chi? Alla società, in società. Che importa se “Dio” non esiste, per l’essere “sacerdote”? Egli non ha paura perché non lo teme, perché è una sua invenzione. Ora, chi è però il “sacerdote”? Un furbo di tre cotte? Non solo. Sostanzialmente, indica quella compresenza che non è “Dio”, che non esiste, eppure c’è. Il “sacerdote” è il tramite, l’interfaccia, l’anello di congiunzione tra due mondi o modi di essere e esserci. Il “sacerdote”, un passo sempre indietro al “Dio”, comanda, ordisce, trama… sempre “in nome di Dio”. Nella sua ombra. O capro espiatorio.
È “Dio” che lo vuole! Già.
Il giusto coronamento per una platea di c®edenti. Il saggio ottiene una vittoria razionale sui sentimenti? Sì, ma non è il “cuore” il problema. Nemmeno la psiche. È una questione di atteggiamento. Ma se i valori sono diventati “valori”? Che succede? Quello ch’è già successo e allora continua a succedere. Sostanza. Attenzione che, senza esserci, l’atarassia diventa impassibilità nuda e cruda. Ossia? Vedasi gli avvenimenti dal 2020 a conseguire. L’assoluto s-vuoto a rendere. La più fredda abitudine nell’auto accettare anche il crimine più bieco ed efferato. Nemmeno migliaia di bimbi uccisi nella maniera più brutale! Israele ha il diritto di difendersi. Certo. Come no. Sì. È il fulcro della questione, questo?
No, dico: è il fulcro? Davvero?
Il mio ritornello è personale ma abbraccia chiunque: mi dissocio da tutto questo, perché Io non sono riassumibile da tutto questo. Mi chiamo fuori, Io.
Io sono Io e chi cazzo siete Voi! Ibrahimovic docet.
In Italia ci sono circa 21 milioni di pensionati… (su quasi 60 milioni). Il “partito” più numeroso, unito dall’interesse per la continuità del pagamento della pensione. Questo è il loro programma. Il cardine è tale. Che importa se dall’altra parte del mondo uccidono i bambini. I propri figli e nipotini sono al sicuro? E allor! Come dicono i bambini italici, “chissene”.
Cosa mi prometti? Un aumento del rateo pensionistico? Bene: allora ti voto. Contaci. Contami pure. Come si riduce l’essere umano, sopravvivendo fra questa De’ Pressione? Diventando “umano”. Una sorta di Pinocchio, ma al contrario. Da bambino diventando “un pezzo di legno”: in-sensibile a tutto, ad eccezione dell’aumento pensionistico.
Eppur, sempre con il naso lungo = ?
E gli altri 39 milioni? Sono divisi tra loro. In mille rivoli, nelle sottocorrenti. È il proprio “diritto”. Perché non essere originali? Allora mi tatuo su tutta la schiena il volto affascinante del Diavolo. Perché no? Quanto costa, è l’unico problema. Anche se si può rateizzare la spesa. Oppure c’è sempre modo di accendere un… mutuo.
La professionalità dei magistrati:
indipendenza, imparzialità, produttività, laboriosità…
Le barzellette. I primi due punti? Fantascienza. I secondi due punti?
Relatività. App-artenenza.
“Nessuno tocca davvero il capo dello Stato, i capi del Governo, i responsabili di tutte le istituzioni coinvolte, quelli del servizio pubblico, i direttori di testate televisive e della carta stampata, i testimonial, i propagandisti, i virologi cialtroni, gli stessi che si abbandonano a messaggini di sconcertante meschinità e infantilismo all’indirizzo di un tennista. Nessuno prende davvero iniziative…”.
Max del Papa
Nessuno, non è... proprio nessuno (si ricordi Ulisse).
E ancora…
Natale Aisla per la ricerca sulla Sla, venduti 8mila cioccolatini in 100 ore. La Campagna “Il buon gusto della ricerca” proseguirà per un mese…
Questa “campagna” come si collega, sostanzialmente, alla news: il “vaccino” provoca (anche) la Sla? Con un poco di zucchero, la pillola va giù: che gran “buon gusto” dimostrano lor signori attraverso la complicità del prossimo “benpensante” nel Belpaese.
I vaccini Covid sono stati approvati alla cieca. È quanto ammette l'Aifa in tribunale dopo un esposto del team dell'avvocato italo-tedesco Francesco Golinelli, che si occupa di diritto sanitario…
Ed ora la nuova professione, quella più moderna:
luminare delle patologie cardiache e delle morti improvvise…
Vorrà dire qualcosa. O no! Il risotto è finito, come la torta di riso ligure.
Andate in pace. Amen.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2023
Bollettino numero 3522
prospettivavita@gmail.com
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