Parallelo: conseguente (sovrapposto).
Studiato. Come una lesione.
Che ti aspetti e dunque che ti attendi; che hai calcolato anzitempo, preventivamente. In ogni guerra tale “misura” viene presa in considerazione. Ma non conta oltremodo. Nel senso che, “sì, dispiace, ma…”. No? Il più che classico “è uno sporco lavoro, ma…”. Sullo stile, “armiamoci e partite…”.
O, ancora:
“alcuni di voi potrebbero morire ma è un sacrificio che sono disposto a fare…”.
Lord Farquaad
Hai presente?
Come, del resto, “fare il gay con il culo degli altri”. Tenendo conto, dunque, del principio della proporzionalità? Bah. Come al solito, “sulla carta”. Tenendo conto o calcolando anche l’eventuale contesto “legale” che sussiste sia prima che durante/dopo la guerra.
Anche se “una guerra è per sempre” quando questo strumento è costantemente mantenuto accordato.
Ergo, quando ne dipende anche la “legge” stessa. Chi vince?
Guerra, infatti, non è solo s-boom, sdeng, crash, etc. Come forse hai potuto imparare, la guerra è anche la “guerra”:
anche quando non è dichiarata ma… c’è, in maniera sottile.
Quella “commerciale” ad esempio. O quella “fredda”. Con la guerra più apparente che entra in scena quando è l’ultima misura. Alias? Bè, ad esempio ma causalmente, allorquando uno Stato è fallito economicamente e allora pur di continuare a far finta di niente = insistere, non esita a fomentare il più che classico conflitto armato sino ai denti.
E, dal momento in cui non è che la guerra la dichiari “così”, allora la stessa va innescata con ogni misura del “caso”. Ergo, dopo o durante la “pandemia fantasma”, che ha provocato miliardi e miliardi e miliardi di “danni collaterali” a causa della “cura” imposta, e dopo il fallimento della US Corporation, che dire?
È proprio di una guerra aperta e condivisa, che gli “Usa” necessitano al fine di stendere un pietoso velo sul disastro già avvenuto, all’insegna dell’essere “già successo” di più antica data (o, meglio, da cui occorrerebbe contare il proseguo degli anni a decorrere conseguentemente).
Oggi ho preso spunto da Giuseppe Masala, che:
nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google…
Cioè? Wikipedia riporta come data di lancio del Golem Google, il 1997.
Quindi, parafrasando:
SPS inizia le trasmissioni nel 2009
allora
oggi si è nel 13 Dopo SPS.
Senti che differenza insiste?
L’essere così ancora prossimi alla nascita, manifestazione, creazione, etc. è tutto, in termini di memoria. Di certo, non è come essere nel 2022 DC. No?
E chi te lo dice che è così, qua nell’AntiSistema?
La storia potrebbe avere miliardi di anni, oppure la tua età. Che ne sai, dal momento in cui non (ti) ricordi nulla. Già. Prima di “te”, che cosa c’era? Di certo, Te. Poi? L’essere “già successo”.
Entrambi pro-venite da Prima di “te”.
Certo, perché “te” sei il risultato del… continua a succedere. E quindi del Dopo “è già successo”.
Chi “organizza le informazioni” al posto Tuo?
Vedi che “Google” è una sovrastruttura, non un ente de-privato a scopo di lucro. Mentre Google lo è. Ossia, “Google” indica sostanza.
Al che, Google è ciò che “Google” denunzia.
Ci sei? È non lineare. Sostanza. Ciò che (ti) sfugge, ogni volta che… ci “ri-pensi” anche solo per un istante. Non importa, infatti, perché la risposta del firewall AntiSistemico è immediata, anzi, preventiva. In tal senso, allora, il “tempo” è un apostrofo = la locandina che ti ha, mentre rimane anch’ess3 sovrastruttura o Stato di Servizio.
Il “tempo” serve.
A chi/cosa non è dato sapersi, però. Anche se nel “film” te lo dicono che “il tempo è un uomo”.
Strategia. Tecnologica “misterica”.
Piano occulto/occultato. Verso il “prossimo”, dipartente dalla rivelazione, però. Ecco tutto ciò in cui c®edi qua nell’AntiSistema. Ovvero, “tutto” ad eccezione dell’AntiSistema. Di più o meglio:
evitando di prendere in seria (sostanziale) considerazione l’AntiSistema, lo hai “spinto” a rafforzarsi in-direttamente, assumendo la quintessenza dell’ectoplasma.
Come nebbia, smog, inquinante, materia oscura, Dna spazzatura, notte, buio, radioattività, Sole Nero, male o “bene”, etc. etc. etc.
Qualcosa di talmente “denso” da essere preso per Buco Nero.
Comprendi? Sostanza e “di fatto” = dito che indica l’essere “Luna” vs “tu” che pendi dalle labbra dell’essere “dito”. Con la “Luna” che diventa o cristallizza (in) Luna o riflesso sparato nel cielo planetario, a fasi alterne.
La Luna che risplende di luce altrui, come il tradimento assoluto.
Come (la) “creazione” docet.
Come vampiro o l’effetto dell’essere vampirizzato. Con lupi mannari che si trasformano una volta al mese a tal richiamo. E con le “maree” che ne dipendono. Come le “Lune” che ti passano per la testa o nel carattere/umore.
La bandieruola per i “quattro venti” sei sempre “tu”, qua nell’AntiSistema.
E la guerra quando “serve” va allora in onda, modello “bestia in Hunger Games”:
introdotta tecnologicamente dalla dimensione parallela e sovrapposta, rispetto all’arena di combattimento.
Come si trasforma un “digit” in corpo fisico con tanto di zanne o denti aguzzi? Cosa lo permette? La “magia”? Sì. Quella dell’Ambiente che funziona. E che se ricordi allora lo utilizzi, altrimenti “niente”:
ne sei all’assoluta mercè.
E se qualcuno ricorda mentre il “prossimo” no? Bah: sei fottuto. Pensi che tale qualcuno non se ne servirebbe in esclusiva? A chi non farebbe comodo essere Re o Imperatore unico di un intero planeta? Già.
Sei nel 13 dopo SPS:
altro che 2022.
Lo vedi? Il “tempo” è relativo, da cui la relatività, gravità e inflazione. Tutti indizi che “Fanno…” una prova. Quale? Che non esiste ma c’è l’AntiSistema; il luogo comune ove “sei ora”:
il qua, così.
Il 2022 (babbano) per “ora”.
Quando ti dicono “e allora sai” che questa dimensione è apparente, a cosa pensi?
A ragioni fisico-scientifiche. No? È in tale direzione che “indaghi”. Oppure, in termini “religiosi, spirituali”. O, ancora, a livello “filosofico”. Mai che pensi ad una… trappola (giogo), però. Del resto, la Chiesa narra dell’insistenza sia dell’Inferno che del Diavolo. Ergo?
Sei nel “mi(ni)stero” più assoluto:
come l’andar di notte coi fari spenti, come il “sentire”.
Eppure, la “apparenza” è reale, come di-mostra ad esempio la realtà virtuale aumentata/diminuita. O il Metaverso. Qualcosa di in-tangibile. Non, buffonate o intrattenimento af-fine a “se stesso”. L’apparenza inganna. Vero?
Non te ne “Fai…” mai una beneamata.
Nell’AntiSistema infatti non sei incentivato ad andar contro corrente. Chi te lo fa fare? Non è proprio quel che si dice un “af-fare”. Trovi? Sembra che hai solo che da perdere. È molto “meglio” fare surf, allora.
Seguire la scia. Il così qua fan tutti.
Approfittartene. O, perlomeno, il cercar di… Uhm:
che brutta roba.
Sei proprio in qualcosa di in-sondabile. Sì. Anche se il mistero più fitto rimane proprio l’assenza di Te: Te che ci sei ma non esisti. Che non vali più niente, in quanto “te”. Seppure “vali sempre” ma da un’ottica del tutto traslata. Come parlare una lingua imparata a memoria. Come sentire una lingua che capisci ma non “senti” Tua.
Tutto narra di Te.
Anche se sei “te” qua nell’AntiSistema. Hai presente “Cappuccetto rosso e il lupo cattivo”? Ecco. Ti piacerebbe essere il lupo, ma… “tu” sei troppo debole e allora riesci a trasformarti ogni tot, dipendendo da ogni chiaro di Luna. E non esteresti a papparti anche la nonna, pur di continuare ad immaginare di dominare la scena. Qualcosa che ti conferisce del potere, perlomeno in termini di gabbia mentale “educata” in tal senso.
Oltre 20.000 banchieri sono rimasti bloccati nei loro uffici per un mese a Shanghai, mentre il blocco Covid della città continua…
29 aprile 2022 Link
Uhm… un “blocco” molto sospetto, questo.
Shangai è una cosmo-città particolare. Chi o cosa ha attirato? Quali “lupi” vi si annidano dentro a mo’ di Azov Vs residenti ucraini? La “Cina” è la Cina? Il Deep State ha diviso tutto, ovunque, nel tentativo di prendersi l’intera posta. Dunque, ciò che vedi non è ciò che “senti”. C’è sempre rivelazione, perché sei nell’AntiSistema.
Con il Deep State ch’è sottodomino, ovvero riflette l’essere “lunare” o eco-dominante.
Uno spettro che s’agita con “Fare…” altezzoso e convinto di…
La “dottrina” della proporzionalità.
Mentre continua l’incursione di terra a Gaza da parte dell’esercito israeliano, una maggiore attenzione sarà focalizzata sull’idea della “proporzionalità”… Il vicepremier britannico Nick Clegg ha parlato delle operazioni israeliane contro Hamas utilizzando un linguaggio che rasenta un’accusa per crimini di guerra.
“Ritengo deliberatamente sproporzionata la risposta di Israele. È diventata una forma sproporzionata di punizione collettiva…”…
“Il principio di proporzionalità è parte integrante di quasi ogni sistema giuridico nazionale ed è alla base dell’ordinamento giuridico internazionale. La sua funzione nel diritto interno è mettere in relazione i mezzi con i fini… Nella condotta della guerra, quando una parte conduce un attacco legittimo contro un obiettivo militare, il principio di proporzionalità entra in gioco ogni volta che c’è un danno collaterale, vale a dire, vittime civili o un danno a un obiettivo non-militare… Gli attacchi sono proibiti se causano la morte accidentale di civili, se arrecano lesioni ai civili o danni a beni di carattere civile che risulterebbero eccessivi rispetto al vantaggio militare diretto e concreto previsto. Questo crea l’obbligo permanente per i comandanti militari di tener conto dei risultati dell’attacco rispetto al vantaggio previsto…”.
Horst Fisher
Il Council on Foreign Relations osserva:
secondo la dottrina, uno Stato è legalmente autorizzato a difendersi unilateralmente e a riparare un torto, a condizione che la reazione sia proporzionale al danno subito. La reazione deve essere altresì immediata e necessaria, deve astenersi dal prendere di mira i civili e limitarsi a richiedere la forza sufficiente per ristabilire lo status quo ante…
2 agosto 2014 Shoshana Bryen Link
La reazione deve essere altresì immediata e necessaria, deve astenersi dal prendere di mira i civili e limitarsi a richiedere la forza sufficiente per ristabilire lo status quo ante… (Putin non si è inventato nulla, nevvero?).
Chi ti sta osservando così da vicino, da essere come un genitore?
Dio? Come no. “Dio” è un principio che si rifà a Dio: l’emulazione del principio primo, che può essere una creazione del “Dio” stesso, dal momento in cui “serve”. Il loop “prende dentro tutto e soprattutto di più”:
sostanzial-mente.
Con la “democrazia” che permette alla minoranza organizzata di prendersi tutto lasciandoti “tutto” ed alle prese con tutto. In una dominazione lo status quo deve essere assolutamente chiaro, evidente. Il dittatore ha “consensi” bulgari. Mentre in “democrazia” è sufficiente controllare tutto in leva, auto suddividendo la platea. Con l’essere “a Massa” che è tale proprio per tale motivo e che tale motivo mantiene sempre più “a Massa” per continuare ad auto riproporsi sempre in quanto tale:
come serpe o meglio come fantasma o “fantasia”. Loop.
Effetti collaterali (Senseless) è una commedia fantascientifica americana del 1998 diretta dalla regista Penelope Spheeris…
Darryl Witerspoon, studente di economia dalla mente geniale ma privo di adeguate risorse economiche, passa da un lavoro all'altro con il solo scopo di riuscire a reperire abbastanza denaro per potersi pagare le tasse universitarie e garantire una casa alla propria famiglia. La necessità lo porta, in poco tempo, a trasformarsi in un autentico stakanovista. Darryl passa da un impiego all'altro, accettando ogni tipo di proposta lavorativa anche se strana, inusuale o poco dignitosa…
La “necessità” lo porta, in poco tempo, a trasformarsi… (in tale ristretto giro di in-dipendenza, grande tanto quanto il planeta).
“L'azione terroristica non aveva niente di personale. La sua vendetta lo sarà…”.
Danni collaterali (Collateral Damage) è un film del 2002 diretto da Andrew Davis, con protagonista Arnold Schwarzenegger.
Il film racconta di una serie di attacchi terroristici avvenuti in diverse città statunitensi da parte di estremisti colombiani, in cui un vigile del fuoco, che a causa di questi attentati ha perso la famiglia, prende l'iniziativa di farsi giustizia da solo e fermare il principale artefice dell'attentato. Il titolo fa riferimento a una frase che viene detta nel film, con la quale la morte della famiglia del protagonista, su cui si incentra la trama, è definita dall'interlocutore “effetto secondario di un'azione di giustizia”, un “danno collaterale” appunto…
Danno collaterale:
effetto secondario di un'azione di giustizia…
Molto, molto, molto, comodo per lor signori. Per chi interpreta tutto. A quale tribunale internazionale potrai mai rivolgerti, dopo, se rimani ancora in vita?
Con la guerra viene eliminato tutto quello ch’è deciso.
Altro che “danni collaterali”:
ops, scusate; non volevamo bombardarti. È stato un incidente. Chiediamo davvero scusa. Non succederà più: promesso. Verrà riconosciuto il danno: ti daremo il “ristoro”.
Che brava gente. Vero?
Ti hanno spazzato via e “niente”. Del resto, se provieni dal Diluvio Universale dovresti essere abituato e dovresti aspettartelo ancora e ancora e ancora.
Abitudine. Stato di Servizio. Gerarchia. Sostanza.
Effetti collaterali (Side Effects) è un film del 2013 diretto da Steven Soderbergh e interpretato da Jude Law, Rooney Mara, Catherine Zeta Jones, Channing Tatum, e Vinessa Shaw…
Per affrontare il rientro del marito dopo un periodo di detenzione, Emily Taylor (Rooney Mara) decide di curare la sua depressione affidandosi alle cure di un medico psichiatra, il Dr. Banks (Jude Law). Prova quindi una serie di farmaci, l'ultimo dei quali, l'Ablixa, farmaco pubblicizzato sui media, è stato da poco immesso sul mercato. Tuttavia, una sera, non appena il marito Martin torna a casa, lei, immersa in un apparente stato di sonnambulismo, lo accoltella a morte…
Fin da principio, il dottore non è certo dell'innocenza di Emily e, dopo aver scoperto alcune verità sul suo conto, comincia a indagare, per giungere a scoprire la vera natura ed i motivi dell'omicidio: Emily ha consapevolmente ucciso il marito per punirlo, e guadagnare una fortuna scommettendo al ribasso sulle azioni del farmaco…
Solo il dottore riuscirà a mandare a rotoli il piano e a punire l’assassina.
Insistono:
effetti o danni collaterali inseriti nella “trama”.
E anche quando non è il farmaco, il collaterale sei “tu”, che ti presti sempre a re-stare al/nel giogo.
Nulla sarà lasciato alla responsabilità individuale dei cittadini ma tutto sarà regolato dirigisticamente… Come sia possibile che, ancora adesso che siamo passati dalla fase epidemica a quella endemica, sia concesso al ministro di emanare ordinanze ponte in deroga alla gerarchia delle fonti è qualcosa di ancora più oscuro nella patria del diritto, ma non più dei diritti individuali…
Così, ci ritroviamo in un Paese che non è più fondato sul diritto e sui diritti, ma sull'interminabile furore paranoico di un regime sanitario che utilizza la mascherina come simbolo di fedeltà e ispira norme inutili ormai sconosciute al resto del mondo civile. Un Paese che è diventato un caso più unico che raro.
29 aprile 2022 Link
Della “Cina”, il Governo della “Italia” ha assunto quello che “serve”. Mentre, della Cina non sai proprio niente. Troppo distante? No:
troppo “tu” qua nell’AntiSistema.
Biden ha praticamente annunciato l'ingresso della Nato in guerra con la Russia.
Biden chiederà al Congresso l'autorizzazione a stanziare 33 miliardi di dollari all'Ucraina, dei quali 20 miliardi saranno in armi…
28 Aprile 2022 Giuseppe Masala Link
Quando si “alza il tiro” la proporzionalità accompagna l’inasprirsi degli eventi. E sai qual è l’aspetto più grottesco, anche se significativo? Questo:
la guerra “costa”.
E qualcuno continua a pagarla. Mentre qualcuno continua ad essere pagato. Le bombe piovono in testa a tutti, indistintamente? No: durante la II Guerra Mondiale, chi poteva, non si trovava nella p-arte di mondo bombardata, in quanto scenario di guerra.
Il punto è questo: te lo puoi permettere, “tu”?
Spostarti costa: il ritornello è sempre quello, come la “morale” (della “favola”). Chi vivrà, vedrà e soprattutto subirà tutto il peso di chi ha vinto la “guerra”. Come non renderti conto, infatti, che la “Italia” dipende ancora da quello che ha “firmato” decenni or sono?
Non eri ancora nato?
Non ti eri ancora manifestato?
Non importa a lor signori. Hai presente il “debito pubblico”? Ecco. Qualcosa che ti viene passato, come “testimone” o da portatore sano. Hai voglia a sostenere che “non hai mai firmato nulla”. Non ti ascolterà nessuno qua nell’AntiSistema.
Non conti niente, laddove “il numero non conta più niente”.
Come, guarda non caso, se in “democrazia (gerarchia)”.
“Poche settimane dopo la liberazione mi affacciai al balcone della mia casa di Parco Grifeo, e detti uno sguardo al panorama di questa città martoriata:
allora mi venne in mente in embrione la commedia e la scrissi tutta d'un fiato, come un lungo articolo sulla guerra e le sue deleterie conseguenze…”.
Eduardo De Filippo
Dalla commedia è rimasta celebre la frase entrata nell'uso comune “Adda passa' 'a nuttata…”… (deve trascorrere la notte) nel senso di dover sopportare le difficoltà dell'esistenza con la speranza che si risolvano; e “A guerra nun è fernuta…” (la guerra non è finita)…
“I giornali scrissero quello che il pubblico voleva leggere…”.
Vita di Eduardo - Maurizio Giammusso
Il “danno collaterale” è l’effetto impresso dalla ragione fondamentale eco-dominante che, se non esiste per “te”, allora anche se c’è passa sempre in secondo piano:
ecco la rivelazione, il “mistero”, il Segreto di Status Quo e l’in-conscio stess3.
“Fai…”, perché:
“sembrare e non essere, è come filare e non tessere…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-655
prospettivavita@gmail.com