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martedì 4 gennaio 2022

Necessità e sopravvivenza.



Pandemia - invito al confronto

Convegno scientifico a cura del “Coordinamento 15 ottobre”. In diretta da Roma, sala Capranichetta - Hotel Nazionale…

3 gennaio 2022 Link

Di questa prima p-arte del convegno, è notevole l’esposizione del Professor Giovanni Frajese e del Professor Alessandro “Gandalf” Meluzzi, che si consiglia vivamente di nonsolovedere ma “sentire”; fra l’altro, ritornando a respirare aria di normalità, ossia, sapere che non si è soli all’interno della “pazzia” generale che sta andando in onda, ormai, usualmente.

Nel pomeriggio del 3 gennaio 2022 è andata in onda la seconda p-arte del convegno:

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Durante la giornata del 4 gennaio 2022 è prevista la seconda giornata di incontri e divulgazione. Bene

DecideRe, or dunque, ha la massima priorità. 

Altro che “necessità e sopravvivenza” o “papaveri e papere”. È tutto artificiale questo “stato” delle cose. Le presunte “persone”, dopo un bombardamento a tappeto che dura ormai da due anni, hanno lasciato sé stesse in cambio di “sé”, sempre a favor di “vento”. E se proprio intendi trovare coerenza, è in questo che non viene mai meno tale polarizzazione dell’essere o totalità: 

qualcosa che può convincere chiunque non lo sia affatto (coerente) sin già da prima. 

Alias, ciò che accade mette in rilievo (gerarchia) quelle caratteristiche già sviluppate anzitempo, nel sempre qua. Per questonon c’è nulla di Me che sono disposto a “cambiare”, con la “buona salute”, con la “bella vita”, con il “buon Dio”

È possibile un mondo basato su concetti portanti che non siano sempre delle “necessità”, tipo lavoro, denaro, energia (gerarchia)? 

 

 

Certo che sì, perché comunque sia, rimane sempre (sempre) potenziale. Il che significa e comporta pur “qualcosa”. No? 

Il potenziale è l’im-possibile = ? 

Qualcosa che, appunto, dipende da… Cosa? Da chi se ne pre-occupa, cioè se lo prende a cuore ed or dunque, di conseguenza, decide di/che… Ergo, nulla è veramente impossibile, nemmeno se sempre qua. 

Il “decisore”, infatti, non sei più, o mai, Tu

Tu che sei “tu”, qua. 

E vorrei anche vedere il contrario, vista la situazione sociale in cui, al massimo, si sopravvive, alias… è sempre la “necessità” a governare al posto Tuo. Qualcosa che, ancora una volta, significa. Eppure, “niente”. 

Le autorità non ci sentono. Giocano a fare così, qua. 


Ecco che allora “manca” sempre questo e/o quello, in ogni situazione auto ricorrente, tipo… ad esempio, la “sanità pubblica”. Una condizione, a quanto pare, “necessaria” affinché all’inizio del 2020 potesse “scoppiare l’epidemia proprio in Italia”. 

Il consueto “caso”, che colpisce però con una precisione da cecchino appostato in cima al campanile della chiesa cittadina. Ne’ “The Witcher” si narra invece del “caos”, riportato ad una condizione di forza spaventosa o, guarda non caso, potenziale. 

Solo che, come al solito, lo si rende gerarchico = a qualcuno sì, ad altri no. Cioè, ce n’è per tutti ma solo alcuni godono di poteri eccezionali, mentre alla rimanenza è garantita la gerarchia, che garantisce “necessità e dunque sopravvivenza”.

Il caso ed il caos. Bah. 

Una trappola linguistica, concettuale, da dizionario ufficiale della lingua italiana. Qualcosa che il filosofo “smandruppa” come e quando meglio c®ede. Così come il politico, il prete ed ormai anche il medico. Non si parli poi dello storico. 

Insomma, una società di mentitori seriali, con-vinti del contrario: qualcosa di demoniaco, assolutamente. 

Che cosa non si fa, infatti, per la “carriera”.

Già: ecco sia il caos che il caso. Uhm: l’artifizio servito sempre bello fresco o caldo, a tavola. È la gerarchia che permette lo scorrimento di tale versione dell’informazione, così come dagli impianti della Rai potrebbe anche fluire valore aggiunto (sostanza) ma, purtroppo, passa “solamente” comandamento ad hoc del tutto causale. E se non sei d’accordo allora “peste ti colga”. 

Vedi che sopravvivi in una versione del mondo dove, contemporaneamente, il “virus” è tremendo, tanto che se non sei sierato allora perdi anche il diritto al lavoro (che rimane garantito dalla Costituzione), ma ugualmente le persone “sospese (o che potrebbero presto esserlo)” si fanno infettare pur di… 

Ok? 

Allora, quale “pericolosità” potrebbe essere tale, a fronte di una ricerca addirittura del contagio? Già: infatti si tratta di una influenza, ormai, nemmeno tanto “brutta”. Ricordi l’influenza? Sino al 2019 ne soffrivano episodicamente milioni di persone nella sola “Italia”. Sì, qualcuno moriva ma… ci stava, perché era considerato in un certo modo fisiologico

Statistica. 

Poi, improvvisamente, è arrivato il “virus”: come se Carnevale fosse stato promulgato continuativamente per almeno due anni. Hai presente? Per due anni, “tutti in giro travestiti”. Con la realtà che “cambia” ed ogni “tua” considerazione le va dietro, immancabilmente. 

Si direbbe che il “vestito” più alla moda – in questo “carnevale” – sia stato ed è quello dello zombie. 

 


Wow: una vera sciccheria, visto che con due cenci che c’hai sicuramente in casa, puoi fabbricartene uno in qualsiasi momento. Anzi: puoi uscire di casa anche così, come sei. E, ricorda sempre bene:

“a carnevale ogni scherzo vale”. 

Tutto è permesso in questo particolare “giorno”, che dura almeno da due anni. Anche se lo scherzo è bello quando dura poco e, soprattutto, quando non lo fanno a te.

Ecco perché, allora. 

Ed ecco come è potuto succedere. Le caratteristiche “tennico tattiche” sono queste: che sia sempre “carnevale” e che tutto sia costantemente raffrontabile/paragonabile o triangolabile con il meccanismo del “gioco-giogo”. Ecco sostanzialmente che cosa “è già successo”: 

qualcosa che decide le regole (le proprie) per tutti, attraverso l’ordinamento gerarchico, a cui se immagini di sfuggire allora sei “fuorilegge”, con tutto quello che ne consegue. 

Come al solito, insomma, in un mondo di zombie (“tu”), il mostro sei Tu che, allora, vieni come a “mancare”: come Jack Frost nell’omonimo “film” d’animazione. Oppure, come lo “Spirito del Natale” che puoi anche vedere in Elf: con la slitta di Babbo Natale che non si alza perché le manca l’energia proveniente da coloro che ancora hanno a cuore lo spirito originale del Natale (pochi). 

Tutto fa brodo, in termini sostanziali: 

ecco perché tutto è verità, se sei sostanziale (atteggiamento). 

Viceversa, proverai l’esperienza della “dualità”: Yin e Yang. Testa o croce? Ecco il modello sociale perfetto al fine di “giocare con… ‘te’”, qua.

Altrimenti, come puoi giocare a dadi, puntare eperdere

Con il Banco che matematicamente non può far altro che vincere, avendo organizzato il giogo secondo regole che gli fanno piacere “vincere facile”. Altro che. Con la stessa organizzazione che decide anche “gioca con prudenza” perché il gioco crea dipendenza

Te lo dicono apertamente in faccia. Perché? 

Perché devono onorare qualcosa. Difficile a credersi ma è così, seppure qua. L’Ambiente è, per la verità, già tale: verità (essendo anche memoria). Motivo per cui, allora sembra che anche chi decide gerarchicamente per tutti abbia tale “necessità”: 

dirti anche la verità.

Come se dovesse onorare una sorta di contratto con qualcosa o qualcuno. E, di certo, non verso se stesso: dal momento in cui continua a mentirti spudoratamente. Ecco la verità, allora, che si annida ovunque piuttosto che rimanere tale alla luce solare. Ed ecco perché, alfine, la verità la ri-assumi solo se sei sostanziale, laddove per sostanziale s’intende non lineare o, guarda non caso, qualcosa ch’è sempre tra le righe e che, allora, per “vedere” devi essere in un certo modo (atteggiamento sostanziale). 

Dunque, Tu puoi ancora essere tale, ma… “tu” no. 

Allora, ecco perché sei “tu”, qua. E, ancora, ecco perché comunque sia, ti dicono tutto ma sempre come se non fosse successo niente. Te ne devi accorgere: e questo fa la differenza proprio sostanziale, perché ti taglia fuori pur restando perfettamente “dentro”. 

È sottile, orsù. Magari anche “complesso”. 

E distante, sempre. Così, rimanere coerenti sempre con quello che si “sente”, diventa perlomeno ostico: un po’ come rimanere contrari al siero sperimentale, se qualcuno continua a decidere che rimanendo così coerente perderai ogni “tuo” diritto sociale, individuale e, chissà, magari andrai anche all’Inferno (andando avanti così). 

Allora, quale f-orma di coerenza sembra vincere, se non quella che ti si auto impone per via gerarchica (attraverso cui scorre ogni ricatto che sembra provenire come dal “nulla” pro Big Bang). 

È “facile” invero, risolvere il rebus. 

Complicato è, semmai, “Fartene…” qualcosa, dove hai ogni diritto sulla carta, ma… se “rompi” allora è un altro discorso e soprattutto ben altra “musica”. 

Ecco perché l’essere è “a Massa”: rifornendo di potenziali “killer” il potere che non esiste anche se c’è (te ne sei accorto, finalmente?)

Ad esempio, l’Agente Smith virale ha contagiato la pressoché totalità degli “ordini” non importa appartenenti a quale categoria. Gerarchia docet

se sono “i pochi” ad essere organizzati e governare, vuoi che non assumano il controllo anzitempo dei vertici di ogni categoria. 

Infatti, il piano ha successo solamente se i “pochi” hanno piazzato p-arti di sé nei gangli decisionali ed autoritari della società con-vinta invece di essere in “democrazia”. Del resto, tutto parla tale “lingua”, anche se fai finta di non “intendere (e volere)”. 

Laddove la finzione scenica alfine ti ha fagocitato al punto tale che… “cosa stavamo dicendo?”. L’oblio è quella condizione molto simile alla leggera ubriacatura, prima dello “star male” fisicamente. Un po’ come il microdosaggio rende “agibile” anche l’esperienza con le “droghe” cosiddette.

Qualcosa che accade puntualmente nella “tua” vita di ogni giorno (e notte), quando sei alle prese con i prodotti industriali che ti mantengono quel “tossico” che sei diventato qua.

Qualcosa che è “normale”. No? 

Quindi, da un lato ti dicono e parlano di “cibo trash” da cui stare alla larga, mentre dall’altra ti inondano di pubblicità che ti invitano proprio a nutrirti di gustoso cibo “sano e nutriente (come c’era una volta)” e che costa poco. 

Anche per quanto riguarda lo “stress” è la stessa cosa

le varie autorità del settore, ti spiegano che è colpa dello stress se sei… stressato

No? Anni ed anni di ricerche per alfine indottrinarti con l’ovvietà, ma senza fornire alcuna soluzione (perché non puoi aspettarti che arrivi ancora o sempre il “salvatore”, nonostante ci siano esperti a pagamento come se piovesse). Certo: lo posso fare anche IO. Posso “offrirti” la soluzione (dietro a pagamento) e poi agganciarla al fatto che “dipende da te” e quindi non mi prendo alcuna responsabilità (paga e poi mettiti al lavoro). 

Se devi essere meno stressato, come puoi continuare con questa “vita”?

Eppure non ti puoi proprio fermare, perché non te lo puoi… permettere. Ancora la questione “denaro”. La “necessità” denaro, nella società che “va a denaro”: 

come una macchina creata apposta (artificiale o gerarchica) per… 

Ok? 

Le “cose” sono state rese complesse, intingendole nella “scienza” e nella “religione”, laddove… non è per tutti (anche se coinvolge tutti). Infatti ci vuole un Qi “superiore” per capire. Oppure, devi semplicemente “affidarti” a quello che ti dicono e così c®edere a scatola chiusa. 

Sai, la paura fa sempre novanta “gradi”. 

Come l’alcool? No: come quando te lo prendi geometricamente in quel posto. Una prassi talmente diffusa, ormai, che… vedi storie gay praticamente ovunque, in Tv (il megafono sociale Deep State che con-fonde tutto, lasciando in piedi solo la decisione autoritaria nella gerarchia o ingegnerizzazione sociale). 

I gusti sono gusti, per carità: però, leggo un segno del “destino” più che altro = verità sostanziale che l’ambiente codifica in auto caratteristica frattale espansa ad immagine e somiglianza… 

Non si capisce. Lo so: eccome se lo so. 

Così come so che, nella “Italia”, oltre tre persone su quattro soffrono di dissociazione cognitiva: essendo tutti critici ma “mancanti” di qualsiasi presa di posizione “critica”, cioè… sufficientemente lucida per rendersi conto consapevolmente del “dove sono” ed in che modo “sono”, qua. 

 


Domanda: quando, ti dicono, che “una volta” persino la prole dai cinque anni in su, poteva (doveva) lavorare, ecco... a quali mansioni potevano destinare, i “padroni” o datori di lavoro, bimb3 di cinque anni? 

Il sospetto è troppo forte ed evidente per non coinvolgere quei “genitori” nel giro di affari della consueta cricca di depravati storico im-morali, senza etica né governo, ad eccezione della gerarchia che li aveva ed ha. Ora che sono oltremodo ritornati a manifestarsi (si sono messi il “costume” da dittatore e/o soldato) e li puoi finalmente inquadrare, che cosa fai?

Ti adegui al loro desiderata. Davvero? Sì: davvero. 

Proprio così, qua. Davvero non riesci nemmeno ad immaginare una società che esiste per quello che è e non per quello che c’è (che devi farti andare “bene”)? Non riesci a concepire, né tantomeno a decidere, una società senza alcuna “necessità” de noantri. Bah

Il “lavoro” non ha mai reso liberi. Sì, quelli che si sono arricchiti non sono ugualmente liberi: dovresti chiederlo a loro ma probabilmente non ne conosci alcuno, perché chiunque si lamenta, qua

Tutti vorrebbero sempre di più, perché hanno già perso tutto, su tutti i fronti (ad eccezione di quello del proprio potenziale contemporaneo che, proprio per questo, spinge chiunque sempre a “volere di più”). 

Ci sei? Lo “capisci” che confondi il “tutto” con il tutto? 

Dai: ogni giorno, oltre ad essere “nuovo”, è “buono” per ritornare ad auto ricordarti sostanzialmente. Il moto da cui il motto relativo alla “speranza”. Sì, in termini di “perdizione (smarrimento cosmico)”. No, in termini di… potersene “Fare…” qualcosa. Alias

Riuscire. In cosa?

In tutto quello che non solo ti passa per testa. Di più, in ogni ambito che descrive sempre la medesima situazione o sostanza che ti caratterizza ogni volta che “ti lasci andare” e allora sei poco poco meno stressato (pre-occupato) e di conseguenza “vieni fuori” Te, dal “guscio (‘te’)”. 

Quando immagini o concettualizzi un mondo “migliore” che, poi, distruggi ogni volta, come quando eri “piccolo” e facevi castelli con la sabbia da lasciare lì, alla mercé delle onde che se li sarebbero ripresi, ripristinando lo status quo, qua. 

Ecco perché è portante la coerenza. 

Nemmeno delle solide o consolidate robuste mura, potranno difendere quel “castello”, se verrà a mancare la Tua presenza coerente e solidale. Ecco che, di conseguenza, tutta questa linea di imperi che progressivamente sorgono e poi vengono meno, significa proprio che sei Tu a mancare di coerenza, costruendo per poi subito dopo lasciare tutto (abbandonare, dimenticare) alle “lune del tempo”, che replicano l’andazzo gerarchico del punto di sospensione in auge, sostanzialmente. 

Troppo “tecnico”? 

Sentiti i primi novanta minuti della conferenza dal primo link condiviso:

Frajese e Meluzzi ti aprono le coronarie e la mente-coscienza. 

Altro che “troppo” qualcosa. La verità ti deve sempre essere detta o ricordata. Per questo viene permesso o concesso: ergo, ecco il potenziale che non ti mancherà mai (mai). Però, per quanto riguarda il “Fartene…” qualcosa, bè… quello che “manca” è l’innesco

ecco perché ti dicono la verità. 

Giocano al gatto col topo. Ma, in alcuni “cartoon” è il gatto ad avere sempre la peggio = potenziale in-espresso. Anche quello del “gatto”, però. Allora, di “necessità virtù”: laddove sopravvivere non è affatto virtuoso, a fronte di tutto quello che ti stai perdendo. Ad esempio? Un mondo sostanzialmente migliore. Perché no? Perché sei qua, laddove “è già successo” che hai vinto ma “non ci posso credere”

Proprio quando lo devi “solo” decidere al fine di manifestarlo, come ti comporti? Come qualcuno o qualcosa ti ha ri-ferito. 

Ecco il “booster”, allora. Invece dell’innesco. 

È il 2022: la data èastrale”, ormai. E invece di essere tra le stelle, sei ancora qua: nella condizione che, ti dicono, essere stata quella del “medioevo”

Infatti, temi per una influenza e alcuni muoiono di influenza, auto adattandoti in qualcosa di criminale che non esiti a far “tuo”, comportandoti analogamente. 

Sopravvivi come se non ci fosse domani, ogni “nuovo” giorno. 

E, in ogni “necessità” c®edi di rinnovarti, contribuendo a manutenere in piedi sia il teatrino che la pistola fumante. Ed ecco, allora, il loop o la “ruota delle reincarnazioni (Karma)”, etc. etc. e soprattutto… etc.

Si compia il tuo volere…” = ecco il “tuo” destino. 

Interrompi questo segnale portante: 

dacci un taglio. “Fai (Facciamo)…”.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-575
prospettivavita@gmail.com