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giovedì 9 dicembre 2021

Trauma vissuto da piccoli, buon sangue.



Sembra un proverbio, il “titolo”. Vero? E buon sangue non mente.

Sì, insomma… a Me sembra così. E quando “giochi in casa” hai sempre ragione, anche se hai “ragione”. Del resto, tutto è relativo. Trovi? Relativo a cosa o a chi, però? Infatti, sei in gerarchia, qua. Meglio: 

qua, si è in gerarchia (mal comune mezzo gaudio). Bah. 

Ci si gira sempre attorno. Motivo per cui “ti girano” sempre. Anche se, “uhmma de che?”. Ecco. E adesso sembra un testo teatrale. Bello. Certo, quando di bello non c’è niente, ad eccezione del finale che, allo stesso modo dell’essere “già successo” relativo all’inizio (o, quantomeno, a quanto si c®ede essere l’inizio, seppure un inizio in effetti deve pur esserci), “è già successo” anch’esso (il finale o “finale”). 

Ergo, si è ora in una miscela come in sospensione, tra gli effetti dell’iniziale punto di sospensione e la sua naturale conclusione (prova a gettare un sasso in una pozza d’acqua e lo “vedrai” molto bene, anche se comunica soprattutto in codice non lineare e se Tu sei “tu” allora… notte). 

Come si dice: “due indizi fanno una prova”. Otre?

Un indizio è un indizio, due sono una coincidenza, tre diventano una prova”.

Agatha Christie

Tre indizi, dunque. Più, questa massima:

eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità”.

Sherlock Holmes

Ok. Tre indizi, oltre ad eliminare l'impossibile = verità.

Dispositivo dell'art. 192 Codice di procedura penale

L'esistenza di un fatto non può essere desunta da indizi a meno che questi siano gravi, precisi e concordanti… (non rilevano elementi di natura solo indiziaria a patto che non siano gravi, precisi e concordanti, ovvero consentano di ricostruire il fatto, la vicenda storica oggetto delle indagini, in senso univoco e comunque tale da escludere altre ragionevoli ipotesi)…

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Per la “legge”, tuttavia, gli indizi non bastano, “a meno che questi siano gravi, precisi e concordanti…”. Già

e chi lo decide per Te/“te”?

Il giudice, che fa p-arte della gerarchia stessa, oltre che alla “propria” coscienza. Cioè, “è già successo” qualcosa, sia a Te che al giudice che alla coscienza (che potrebbe essere ancora tale ma inascoltata poiché in gerarchia vince chi comanda o “viene prima”).

Allora, la “formula” diventa:

tre indizi (gravi, precisi e concordanti…), oltre ad eliminare l’impossibile  = verità. 

Ora, a prescindere ed anzitempo (rispetto a qualsiasi contesto), applica l’equazione sopra riportata, e… cosa ottieni o si palesa? 

Dipende. Purtroppo, sì, qua. 

Perché... lo status quo riesce a rin-negare (rivelare) tutto quanto, anche la verità. Però, “ci siamo capiti”. No? De che? Cosa? Ma che sta a dì? Hai presente quando, fuori, c’era il nemico aggressore ed oramai invasore? 

Ecco: “shh… taci, che il nemico ti ascolta”. 

Ebbene, quello fu solo l’inizio. Infatti, adesso il “nemico” non è più qua con un esercito fisico, bensì, continua ad ascoltarti in modi più raffinati, segno che una certa evoluzione c’è stata, anche se non riguarda la società per come dovrebbe essere

Poi, tutto questo passò proprio di “moda”, ovvero… “è già successo” che il nemico si è disciolto come neve al Sole, ma non nella usuale modalità, ovvero… non esiste ma c’è. No. Questa volta è stato trasceso, perché ha fatto il passo più lungo della spira. 

Oppure, è strisciato oltremodo, rispetto al non essere nemmeno percepito. Sì. 

Questa volta “c’èrimasto secco”, e non perché “ha fatto la muta”: 

c’è proprio rimasto e basta. 

Ancora non te ne accorgi e dunque “non lo sai” = è im-possibile. Motivo per cui “rimane fuori” dalla verità che, “è già successo” che è stato sconfitto, anche se molto probabilmente “non per tutti”, nonostante rimanga potenziale contemporaneamente. Il che significa, in qualsiasi momento puoi sempre decidere anche per Te che sia possibile. Ripeto

non provare a “capire”. Non serve. 

Anzi, “serve” sempre. Ok?

Le virgolette sono portanti: non pugnette. E anche qualora IO le utilizzassi a sproposito, chi se ne frega. Olé

Decido IO. No? 

E poi se Tu sei “tu”, che ne vuoi sapere. Non ti renderesti conto di aver già vinto, anche se tutti attorno saltassero per la gioia. Infatti, penseresti “ma l’Italia non stava giocando nessuna partita”. Bah

Allora, r-ac-cogli almeno tre indizi (IO ce l’ho, essendo uno dei tre) corrispondenti persino a quello che presuppone la “legge” (sì, ce l’ho, essendo uno dei tre), poi elimina l’impossibile = quello che “sai” perché te lo hanno detto, qua…  

E, oplà, ecco la verità. Quale? 

Quella che dipende? Può essere se sei sempre amministrato (in gerarchia). Dunque, se Tu sei Tu (una questione di deciderti una volta per tutte, con tutto quello che ne consegue e che colpirà a livello di status quo, stile di vita, connivenza, convenienza, etc.), la verità sarà (è) quella che è e, non, quella che “è” perché qua così sembra (lo hanno detto “loro”). 

La verità è… la verità. Stop. Quale

L’unica, poiché diretta discendente dell’essere “già successo”. Mentre la “verità” rimane quella che ti bevi ogni volta che c®edi nella “verità”.

 





Hai mai sentito parlare dello “shock addizionale” riportato (anche) da Gurdjieff? 

Di ottave, “semitoni mancanti” e di scala musicale interrotta? Ecco che “suole venire alla mente”, allora, qualcosa che capita “come a fagiuolo”, ossia:

e se il trauma perfetto fosse una “bella” caduta a terra, successa da piccoli

un bel bernoccolo in testa con tanto di ruzzolone che, prima, fa pensare al peggio e, dopo, fa tirare un grande respiro di sollievo, tanto che le conseguenze della caduta sono persino benedette…

Può essere. 


A tal proposito (o guisa), ecco che IO ho r-accolto i tre indizi che fanno una prova (verità) e poi li ho verificati secondo il canone di “legge”, motivo per cui ecco allora che “ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità…” = l’incanto si spezza, anche, se cadi a terra battendo la testa

La testa deve “battere” abbastanza violentemente per liberarsi da… qualcosa

Gurdjieff aveva proprio ragione, allora. 

Anche se alludesse a qualcosa di più interiore, funziona uguale. Soprattutto se ti succede da “piccolo”. Ricordi che Morpheus asseriva di non liberare da Matrix coloro che erano troppo “grandi” da accettarlo? Ecco. Ricordi nell’ultimo “film” con protagonista la Vedova Nera che, alfine di liberarsi dal controllo altrui, costei non esitava a sbattere violentemente la testa su una scrivania al fine di sciogliere il blocco che la rendeva inerme, sostanzialmente?

Ebbene, conosco almeno tre “casi”, compreso IO, molto vicini a Me, che “da piccoli sono finiti a terra ed ora, da adulti, sono individui assolutamente… in Sé”. A ciò, potresti anche far seguito un controllo sul tipo di sangue che ti scorre nelle vene (com’è l’Rh ed il “gruppo”?). 

Chi ha battuto violentemente la testa da “piccolo”, e si ritrova a non solo leggere questo Bollettino, si… riconosce, finalmente, riflesso in tale non solo descrizione?

Come un “tema” a scuola, alle “elementari”: quando era tutto bello, soft, come una storia di Topolino o Paperino. Con quelle tinte pseudo pastello dai colori però accattivanti, con quelle tonalità di giallo “possessione”, così come la rilegatura che permette di unire tutte le pagine e poi archiviarle sullo scaffale in bella e sgargiante vista. 

Ieri, mentre nevicava, sono uscito a prendermela e… la “magia” ha colpito ancora, nonostante l’età (che non ha, dunque, alcun vincolo se sei sempre Tu): 

un certo senso di interiorità, di auto raccoglimento, di calore e di memorie sperdute agganciate proprio a quel periodo che si definisce, da adulti, “quando si era piccoli”. 

Molto bello. Però, qualcosa che attanaglia (da) dentro. Come una sorta di amarcord, anche. Per… cosa? Per qualcosa che “non c’è più”, oppure che “è stata portata via”

Sino a “dove” riesci ad arrivare, a scavare? 

Ecco da cosa dipende anche la verità, seppure essa è “solo”, sempre, essa. La verità è quella: una. Se poi ci vuoi giocare oppure essere giocato, come se stessi facendo un pupazzo di neve, oppure se ti stessero murando vivo in un pupazzo di neve, bè… questo è un problema quantomeno “tuo” = ne sei proprio così con-vinto? 

Dove sei giocato, mentre “giochi”? 

Sei nel giogo, allora. Ma ci sei scivolato “dentro”, perché se cambi idea sparisce. Ci hai fatto “caso”? E, “nel mentre” ci ripensi, non si ferma proprio niente, qua. 

Non si fanno prigionieri: 

solo schiavi, che non è uguale per la verità

Soprattutto quando nemmeno te ne accorgi. Allora, sembra tutto come un costante “aggiornarsi”, altrimenti… hai come l’impressione che “non ti convenga affatto”. 

Ecco come il concetto di “economia”, ti ha innanzitutto interiormente.

Come un incanto…

La Prima della Scala?...

L’allestimento ultramoderno del regista torinese, tra il film di fantascienza e il videogame, è stato apprezzato dal pubblico glamour, intenzionato a farsi fotografare e a finire sulle riviste patinate, meno, invece, dal loggione occupato, tradizionalmente, dagli appassionati di lirica

il cerchio degli specialisti ha iniziato a rumoreggiare sin dal primo atto…

8 dicembre 2021 Link

Bisogna “stare al passo coi tempi”, allora?

Kellogg, multinazionale americana che produce alimenti per la prima colazione, ha annunciato di aver rimpiazzato permanentemente 1400 lavoratori in sciopero da ottobre

8 dicembre 2021 Link

Rimpiazzato...

Vedi” come, lor signori, si sono “aggiornati”? Del resto, stai accettando di passare ancora una volta da un sistema operativo all’altro, ma… non cambiandolo bensì accettando di scaricarlo sul “tuo” Pc, nella “variante” successiva, ovvero da 10 a 11.

La finestra di opportunità aperta dal rovesciamento di scenario in vista della revisione dei Trattati è importante. Per i falchi è l’ora più buia, per gli avversari del rigore è ora o mai più:

l’occasione per cambiare le regole che si sta per aprire va colta al volo…

8 dicembre 2021 Link

Una “maggiore flessibilità”. 

Come ad esempio cancellare la tradizione del Natale? Alla radice, insomma. Anche se, effettivamente, è già diventato “Natale”, il Natale. 

Con la Ue che fa il “tifo” o, meglio, intende decidere per tutti che… le tradizioni devono essere tagliate perlomeno al piede (per quanto riguarda le radici, ci sarà sempre “tempo”, dopo… a bocce ferme, quando l’essere “a Massa” non avrà nemmeno gli occhi per non solo piangere).

Ora, quanto ti fa bene sapere che è in corso una lotta tra potentati che, comunque vada, continueranno a decidere per Te/“te”? Ecco che, allora, viene proprio alla mente sostanziale il famoso non solo detto: 

fra i due litiganti… No? 

Chi è che “gode”, se…? Uhm

approfittane allora. Auto determinati.

IO lo “Faccio…”. E Tu, lo rifletterai, anche se rimanessi “tu”, qua. Ergo, la verità è inoppugnabile, anche quando “dipende”. 

Come “Fa…” anche il boomerang? Ecco.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-557
prospettivavita@gmail.com