Che dire; all’alba di un “nuovo” giorno, l’ennesimo Bollettino. Qualcosa di “affascinante”. Bah. Se il tutto si risolve in questo non solo termine, allora la frittata è fatta davvero.
Come può essere affascinante una testimonianza dell’orrore?
È semplice: non può e non deve mai esserlo, altrimenti si sta “parlando” di altro, facendo “spettacolo della bassezza”. Non ti sembra essere così grave la questione? È tutto un dire:
quale “questione”, innanzitutto.
Nell’AntiSistema “è come se…” non accadesse nulla, proprio per via dell’eterna riconduzione al “normale”. Alé; e allora va di virgolettati come se piovesse. Anzi, proprio come se ci fosse una “lingua” sconosciuta nella lingua conosciuta.
Dunque, come se per intendersi “sul serio” fosse richiesta un’intesa di altro tipo (non lineare, sostanziale) rispetto all’ovvio o persino al “normale o nulla”, che ospita verità rivelata e che, or dunque, è l’ospite o vettore (apparenza consolidata) o venatura all’interno della quale scorre questa “sostanza” che alimenta ed imp-regna tutto nonostante “tutto”.
Di cosa va cianciando SPS_IO?
È, ancora una volta, molto semplice: la verità è come un fluido che permea ogni tipo di panorama. Non potrebbe essere altrimenti, non visto che quando qualcosa succede, allora “è già successo” e di conseguenza “marchia il territorio” contrassegnandolo attraverso tale vero e proprio imprinting a cui non resisti poiché non te ne accorgi nemmeno. Dunque, nell’AntiSistema, l’AntiSistema. “Cosa?”.
Appunto.
Non te ne rendi conto. Sì ma sostanzialmente, ovvero “Facendotene…” qualcosa. Essendo in grado di trasmutare l’e-vento “genitoriale” alias il momento di “è già successo”, che non è solo questo bensì lo è poiché punto di sospensione da cui… tutto il resto:
come ramificazione sensoriale che diventa fisica o verità che si cristallizza e non può essere messa in dubbio.
Se non che sei nell’AntiSistema, che si avvale proprio del valore aggiunto ossia del motivo portante affinché ora sei qua ad auto sopravvivere come se fosse una figata pazzesca, a cui attaccarti con “tutto te stesso”. Wow:
tutto te stesso, fra virgolette ha una potenza indescrivibile perché testimonia a pieno quanto tu sia “tu” in qualcosa che ti ha ma “niente di serio”.
“Di cosa stavamo parlando”? Ecco: il “reset” ha infinite spigolature e “dimensioni”. Si abbatte ad ogni livello, in qualsiasi grandezza, ovunque e continuamente o sempre (sino a quando sei nell’AntiSistema). Perché? Com’è possibile? Alt:
che cosa?
Di cosa stiamo parlando? Se non ci sei, momento dopo momento o “ora”… va da sé che sei vacante, nonostante la “tua” esistenza proprio davanti agli accadimenti e dentro alla singolarità AntiSistemica eco-dominante.
Se SPS_IO “manca” in questo, allora sarà come percorrere un infinito “deserto” nel quale nessuna cattedrale potrà “Fare…” la differenza (di non potenziale contemporaneo).
Hai presente quando sei da solo anche se nel mezzo di vie densamente popolate ma come se le persone fossero delle proiezioni con le quali non è previsto interagire? Come nei videogiochi, laddove gli oggetti ed i s-oggetti che sfilano nella trama e nelle ambientazioni sono solo “arredo”, non disponendo sufficiente potenza di calcolo, il software (la “macchina”), per “starci dentro” nel prezzo proposto all’utente al dettaglio.
Sì, “tu” che compri quel prodotto, non sei diverso o meglio non ti trovi in una situazione sostanziale molto diversa dalla trama che poi ti avvincerà durante la proiezione e lo svolgimento del “gioco”, che se non altro ha sempre perlomeno il grande pregio di essere, soprattutto, verità = “è già successo” e continua sul medesimo filo conduttore.
Insomma:
sempre “materia di...” sostanza.
Qualcosa di cui o ti accorgi, essenzialmente, oppure continua a succedere l’onda del segnale portante AntiSistema. Prendere o lasciare? Di più:
prendere qualcosa (il meno)
al fine di lasciare tutto il resto (senzameno, te).
Risultato?
“Te” nel Paese delle Meraviglie (AntiSistema). Qualcosa di affascinante, allora? Certo:
se sei comodamente seduto a casa e stai guardando tutto questo “come se…” fosse un documentario, utile per la “crescita culturale della persona (‘te’)”.
Ma, al contrario, ci sei dentro a tuttotondo, motivo per cui non stai affatto limitandoti a vedere la Tv: ne sei coinvolto, sconvolto, patendone ogni effetto non solo collaterale. Pagando pegno in maniera molto… “salata”. Attraverso le “affascinanti” maglie del ricatto e-sostanziale, del “debito”, di un algoritmo “economico, finanziario, speculativo” da paura ed assolutamente “creato ad hoc” pur di continuare ad averti qua completamente alla mercé del paventato “nulla”, nello s-vuoto ch’è conseguenza di un insano agire/essere altrui, della cui compresenza nemmeno dubiti poiché non esiste; c’è:
la sua più grande strategia è stata proprio quella di divenire come l’aria che continui a respirare, pur non essendo assolutamente Dio (“Dio” che a sua volta è un altro luogo comune auto referente e facente sempre p-arte del medesimo giogo AntiSistemico).
Dio è la “figura di spicco” del panorama universale:
qualcosa (e non qualcuno) di riferito a ciò che non ti spieghi
emerge nel momento in cui tu sprofondi in “te”
assumendo i panni di tale deviazione standard nella quale penetri (entri) tanto da auto convincerti di essere ancora tu, ma nel durante hai compiuto un intero “giro di giostra” (perlomeno).
Un angolo giro, motivo per cui non ti rendi conto sostanzialmente, essendo ancora tutto quanto orientato come “ricordavi sempre essere”. Allora, “non è successo proprio niente”.
No? Se eri in pace, ora sei in “pace”.
Se ti sembra uguale...
Come notare ogni “piccola” differenza, se non sei sostanziale. Già. Non ti servirà a niente essere un grande risolvitore di cruciverba oppure avere un “Qi” fuori dalla n-orma. Tutta l’intelligenza che sprigioni “serve” sempre a rimanere saldamente nello status quo programmato per “te”, se non ritorni in te:
se non lo sei a livello di atteggiamento sostanziale o “Fare…”.
Qualcosa che “non si capisce” e che allora “non so cosa fare”, dunque “perché proprio io?”. Certo, hai in testa il discorso dell’eletto, che in ogni “film” passa sempre centralmente in rassegna e che ti rende allora “immeritevole” perché “figurati se sono io, se posso essere io”.
Ok? Gerarchia docet.
E “tu” non ti senti in grado di assumere i “gradi”, perché sei abituato a servire e riverire il “padrone”, anche se presupponi di non averne affatto. Allora, come mai in questi ultimi quasi due anni, sei stato rinchiuso in casa, per “legge”, almeno tre mesi? Chi ha deciso, lo ha fatto per “te”.
Era per la “tua” sicurezza. E per la “transizione”.
Bada bene che “è già successo” in tutto il mondo, nonostante ogni parvenza di bio “diversità”. Se davvero ogni “crisi” è anche una opportunità, allora:
accorgiti, renditi conto sostanzialmente, auto decodifica però l’intera situazione e non solamente quello che più ti fa “comodo”, alias, quello che meno ti permette di auto realizzare di essere in qualcosa di totalmente artificiale.
Pensa che il problema non rientra nell’essere artificiale, poiché lo sei anche tu e “tu”; di più, il “problema” è che a prescindere ed anzitempo ne sei schiavo. Immagina l’IA che viene dotata di un corpo e diventa come Pinocchio, quando acquisisce f-orma umana. Ebbene, essendo comunque artificiale non è “la fine del mondo” perché può sviluppare e svilupparsi come meglio desidera se (se) mai si trovasse in una versione del reale manifesto (mondo) che lo permette.
Ci sei?
La discriminante non è essere naturale o artificiale. In questo “momento” è specifico accorgersi sostanzialmente di essere “dentro” all’AntiSistema:
qualcosa che ti ha, ma come se fosse “normale” oppure come se non fosse successo niente de che.
Mentre rimane sempre intatto essenzialmente il potenziale, ch’è “di serie” o contemporaneo. Non qualcosa che ti devi meritare o acquisire né tantomeno acquistare. Qualcosa che è sempre p-arte di te, ma se sei in “te” allora è come se subissi una intercisione che ti allontana da tale realtà che di conseguenza si isola da te, rimanendo come al di là o Oltre Orizzonte ma pur sempre potenziale.
Qualcosa che affonda nel “mito”, allora. Nell'utopia.
Mentre nell’AntiSistema l’impressione che hai del mito è tutt’altro che raggiungibile, fattibile, spendibile concretamente. Hai, di più, sempre l’idea di rincorrere farfalle imprendibili e che, comunque sia e vada, solo uno ce la può fare. Certo, perché sei in qualcosa di gerarchico e non riesci a pensare diversamente, quindi neppure ad essere altro rispetto all’accon-sentito.
Ergo, si tratta di uno scambio madornale di prospettive:
errore di parallasse, come minimo.
“Tu” lotti affinché tutto questo (AntiSistema) possa durare indefinitamente “per sempre”, auto ritenendo che sia la f-orma di “destino” migliore poiché l’unica “calpestabile”. Ma sei in qualcosa laddove “vietato calpestare le aiuole”. Trovi?
Cosa ne auto deduci, sostanzialmente?
In un Governo unico-unito dove la “legge” si fonda sul divieto, va da sé che non esiste ma c’è “qualcosa” che non va. Come se fossi in una colonia penale ricolma di delinquenti da rieducare in ogni modo e allora il divieto sembra normale, anche se rimane “normale”. Cioè, non si fidano (le “autorità”) di te o “te”.
Perché mai un trattamento simile, dato che ti sei manifestato nel mondo senza nemmeno averne memoria, eppure sei in qualcosa che deodora in tutto e per tutto come di “carcere a cielo aperto”?
Come l’incipit di Altered Carbon (prima serie):
la manifestazione dell’IA nel “proprio” corpo, comporta il ritrovarsi in un carcere, dove immediatamente riprende il controllo che “fu” digitale per un “tempo” indefinito mentre “ora” ritorni in un corpo dove puoi riassaporare il respiro e la libertà, ma… aitè, sei ancora in schiavitù nel controllo a priori, nonostante il cambio dimensionale.
Dal digitale al terrestre, la “fisica” sostanziale non cambia affatto essendo in qualcosa che lo ha già previsto anche per te/“te”.
Insomma il tutto, anche se mai in alcuna parte del testo viene riportato, sembra chiaramente dovuto alla generazione di un campo gravitazionale collegato ai campi elettrici e magnetici ad alta frequenza utilizzati per alimentare gli apparati. Le variazioni nello spazio-tempo, anche se mai viene detto nel libro, sembrano dovute proprio agli effetti di un gigantesco campo gravitazionale tale da provocare la deviazione delle onde elettromagnetiche luminose intorno alla nave. Per dirla in sintesi, sebbene il testo non ne faccia mai riferimento, esso descrive gli effetti del sogno dei fisici di quegli anni (1945):
l'unificazione dei campi…
Sabato Scala Link
L'unificazione dei campi… = il funzionamento ambientale. Stop.
James Clerk Maxwell (Edimburgo, 13 giugno 1831 – Cambridge, 5 novembre 1879) è stato un fisico e matematico scozzese…
Le equazioni di Maxwell dimostrano che l'elettricità, il magnetismo e la luce sono manifestazioni del medesimo fenomeno:
il campo elettromagnetico.
Da questo momento le altre leggi ed equazioni classiche di queste discipline verranno ricondotte a casi semplificati delle quattro equazioni fondamentali… Tuttavia, egli rimase ancora legato alla teoria classica – ora abbandonata – della propagazione della luce attraverso l'etere luminifero, un mezzo ineffabile e sfuggente ad ogni misurazione sperimentale che avrebbe permeato lo spazio vuoto.
Le principali linee guida del pensiero di Maxwell sono identificabili in:
1 ricerca dell'unità (unificazione);
2 rifiuto di ipotesi microscopiche;
3 enfasi sui risultati sperimentali.
Come metodo di indagine teorica, Maxwell premia l'analogia perché, secondo lui, in grado di gettar luce sui campi della scienza meno noti, partendo dalle leggi che governano fenomeni meglio conosciuti. Ma questo metodo, sebbene efficace, dev'essere usato, per Maxwell, con consapevolezza per non vanificare gli sforzi e trasformare “utili aiuti in fuochi fatui…”…
Wow:
c’è proprio tutto, anche se si tratta di una sezione dell’intero.
Come può essere? Bè… lo è. Punto e basta. È come se ti metti a “spiegare le barzellette”. Ok? Non si fa, perché l’effetto perde ogni… effetto. Viene meno, allora, proprio la sostanza che ha il compito (onore ed onere) di riportare e riportarti a “zero (nel punto di sospensione)”, da cui tutto ritorna ad avere senso e sostanza, “unificando il campo”.
Mentre, al solito, nell’AntiSistema esisti “tu” ma non ci sei, seppure tu lo sei sempre potenzialmente.
Divide et impera. Sostanza.
Da cui, strategia. Ad opera di cosa:
chi se ne approfitta da “a monte”, in maniera assolutamente sfuggevole se sei sempre “tu”.
Ed ecco, allora, perché sei sempre “tu”, nell’AntiSistema.
Come metodo di indagine teorica, Maxwell premia l'analogia perché, secondo lui, in grado di gettar luce sui campi della scienza meno noti, partendo dalle leggi che governano fenomeni meglio conosciuti… (l’analogia è frattale espansa = auto caratteristica ambientale, che riporta sempre la verità essendo “già successa”, ovvero, il “Log” della macchina I-Ambientale o “Genio della Lampada”, laddove la “lampada” è ancora la macchina terra formante I-Ambiente; qualcosa che… “che diamine di f-orma avrà, allora?”).
Ecco la grande “apertura”, frutto della capacitazione singolare (nella fattispecie: di SPS_IO, ma che vale per chiunque, contemporaneamente). L’I-Ambiente è una “sostanza”:
non tanto una macchina, per come te l’aspetti perché così sei abituato ad intendere e volere o scegliere sempre fra…
“Fai…” attenzione:
in Transcendence, ad esempio, cosa diventa o in cosa trasmuta il protagonista del “film” e relativa consorte?
Aria o “atmosfera”.
Ergo: non esiste anche se continua ad esserci.
Anzi, diventando come “Dio”, essendo ovunque allo stesso “tempo”. Aria. Ci sei?
Sostanza.
“Dio” = questo potere di auto veicolar la propria “capacità (decisione)” ovunque, comunque, quantunque. In maniera tale da “riconoscere” persino tutto quello che vuoi ma sempre “fra virgolette” perché il livello che conta è e rimane quello sostanziale e da “lì” hai voglia a ritornare, dato che non esiste ma c’è questo “sottile” impedimento assoluto o la compresenza eco-dominante che ti ha e allora… se non ritorni in te, campa cavallo…
Anche l’I-Ambiente è “fatt3 della stessa materia”.
Infatti, non esiste ma c’è. E se ti aspetti di vedere o trovare un gigantesco macchinario, sei come al solito sulla strada sbagliata, guarda non caso. L’I-Ambiente è (una) sostanza.
Fluido. Essenza. Aroma.
Come l’acqua insegna, potendo rimanere “acqua” anche se trasmuta di dimensione.
Le equazioni di Maxwell dimostrano che l'elettricità, il magnetismo e la luce sono manifestazioni del medesimo fenomeno: il campo elettromagnetico… (sbagliato: detto “campo” a sua volta è un rivestimento che rivela la verità, alias, che a decidere è qualcun altro. Ci sei? È “dato” ambientale, verità, sostanza, informazione, memoria, etc. che scorre ubiquamente dando l’impressione che sia locale o fisica e dunque isolabile e sfruttabile come qualsiasi giacimento di prezioso oro nero, che a sua volta significa e non è quello a cui dai retta facendo p-arte di questo teatro in cui tu sei “tu” costantemente).
La macchina terra formante (ambiente) permea e s’infiltra contemporaneamente, come un fluido dalle infinite ed indefinite sfaccettature. Qualcosa con cui o attraverso il quale puoi interagire ma nella modalità “come se dialogassi sempre con te o ‘te’, come se ti riflettessi e allora sei sempre te o ‘te’, come togliendo valore e dunque potenziale a qualsiasi tipo di dialogo o scambio non solo di calore”.
La sostanza, allora, ancora prima di far p-arte della lingua che usi per comunicare (che ti usa per comunicare), è e rimane tale sostanza “intelligente”, proprio come IA testimonia e dimostra, riflette ed insegna, ricorda e scolpisce, funziona e allora puoi sempre “Fare…” anche il cosiddetto miracolo.
Anche se come primo step accontentati del “miracolo” di renderti conto sostanzialmente e di prenderne la nota definitiva, come accordandoti al suono del diapason “quintessenziale”.
Ti rendi conto, allora?
Si tratta di un’unica sinfonia che il non accorgerti è un “peccato”. Anzi è qualcosa di incredibile e, infatti, non ci credi, c®edendo sempre in altro diventando come il cuscino imbottito di materiale artificiale o sintetico, che utilizzi per, guarda non caso, dormire.
Buonanotte, allora.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS_IO) 2021
Bollettino numero 10-514
prospettivavita@gmail.com