La Blockchain è il “nuovo” centro.
Un Non-Movimento (dove scorre la diretta).
“Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere…”.
Gesù di Nazaret
Vangelo secondo Matteo
Vogliamo aggiungere un “bel”, bah.
Laddove l'apparenza inganna.
La definizione che “il giapponese si senta solo nonostante la folla” sembra essere stata raccolta pienamente dal Governo giapponese che ha istituito di recente un nuovo ministero, ovvero il “Ministero dell’isolamento e della solitudine”, nominando ministro un vecchio della politica, Tetsushi Sakamoto…
Vittorio Volpi 13 aprile 2021 Link
E un roboante, “boh”.
Laddove sembra Harry Potter.
“I tronchi degli alberi sono separati, ma le radici si tengono strette le une alle altre e i rami in alto si intrecciano. Sono uniti a livello profondo ed a quello più elevato. Gli uomini dovrebbero essere come un'immensa foresta…”.
Romano Battaglia
Uniti o ri-uniti d'assieme?
Laddove la gerarchia.
Le “foreste” sono state abbattute: guarda le vaste praterie che “una volta” erano foreste. E le attuali foreste? Sono sole, isolate o solitarie?
Cosa “è già successo” anche a loro?
E perché insistono tali “termini”:
l’Altissimo = (il) “Signore”
Sua “Maestà” = (il) Re
Sua “Altezza” = (la) Maestà…
Dunque:
altissimo, maestosità, altezza.
Uhm. Mumble. Mumble… Non è solo bla, bla, bla.
Vero?
Il frutto non cade mai troppo distante dall’albero = quanto è grande questo “albero (maestro)” se si considera ogni individuo come il frutto dell’albero stesso? Se l’albero è l’Albero della Vita, allora sarà grande quanto lo è il mondo, non visto che il mondo è come un uovo che si è forgiato tra le radici dell’albero, ch’è solitario come un’isola in grado di veleggiare nel “brodo primordiale”.
Dove si trova il “centro” di tutto questo… meccanismo decentralizzato?
In quale modo gli alberi sono solitari a livello di tronco, ma uniti a livello di fogliame e di radici? Le foglie si toccano, si sovrappongono e “danzano al vento”, ma rimangono estremità del relativo corpo. Le radici, diversamente, si possono intrecciare come se fossero una “sol cosa”, ma anche lì… rimangono l’impianto singolare dedicato al far p-arte del medesimo “complesso”.
E poi, perché radici, al plurale?
Non ti sembra che ci sia un po’ di confusione? Le “idee” sconfinano in reami che non si padroneggiano e da cui, allora, giungono segnali contrastanti, oppure… un unico segnale contrastante? Le radici di un singolo albero, sono il suo impianto radicale:
la radice.
Le si chiama al plurale perché sono tante o più d’una? Bene: rimane il fatto che d’assieme costituiscono un unico meccanismo, per di più al servizio dell’essere “albero”, che “dove si trova?”, “che cos’è?”, “a chi ammonta?”, etc. etc. etc.
Le radici sono l’albero, oppure sono anche l’albero?
E i rami, il tronco, le foglie, allora? E la linfa, l’energia, la corteccia? E i raggi solari, la terra, i sassi, l’erba? E tu o “tu” che puoi persino decidere di tagliare l’albero e di bruciarlo, perché è “cattivo” dato che i suoi frutti “non sono buoni”? Bah.
La foresta dove inizia e finisce o finisce?
Ed ogni singolo albero? Ed ogni singola p-arte in comune, cos’è? Cosa intendi con “comunione”, sostanzialmente? Quando fai la “comunione”, in Chiesa, quale rito ti penetra e va a caratterizzare? Cosa cambia, rispetto a “prima”? Niente: (ti) sembra. Allora, perché (te) lo fanno da “sempre”?
Se fosse solo un proforma, non avrebbe portanza e invece:
“e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: ‘Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me’…”…
1 Corinzi 11:24-28
La senti la campanella che ri-suona?
Dunque, quando tagli un albero… non ti sembra, forse, che stai usando il “corpo” di un altro essere vivente, che non parla ma ti dice tutto anche se in un altro modo? E di cui non hai alcuna memoria, perché lo stai “violentando”. La “comunione” viene meno, perché non hai la più pallida “idea” di quello che stai facendo. Se i “nativi” uccidevano un bisonte solo al bisogno, ringraziando il creato (ed il bisonte) per questa abbondanza, perché i “visi pallidi” li hanno quasi sterminati tutti, senza la minima consapevolezza?
La “comunione” è venuta meno:
“è già successo”.
Eppure, si è tutti la stessa “cosa”? Semmai, si è tutti sulla stessa “barca”.
Questo sì.
Se “l’albero cattivo lo riconosci dai propri frutti e allora lo tagli e lo bruci…”, perché continua a succedere l’esatto contrario, globalmente?
Sfugge qualcosa, allora. Trovi?
Qualcosa che per quanto riguarda la connessione “umana”, di conseguenza deve essere… qualcuno. Energia? Per favore: l’altissimo, altezzoso e maestoso è una singolarità in carne ed ossa, che si è preso un “vantaggio” e poi non l’ha più mollato, come fa il cane con il “proprio” osso.
Ecco la foresta ch’è ri-unita “insieme”, piuttosto che unita: come le città, che diventeranno la città globale, poiché lo sono già (anche se wireless o da remoto).
Le connessioni sono solo visibili e manifeste? Bè, osserva le strade, allora. Le convenzioni. La legge. La finanza. Ma, ciò che meno dà a vedere è tutto quello che pone le città in gerarchia sostanziale, attraverso la rivelazione “di fatto”, che ti promette essere normale ed invece è “normale”.
In-somma: chi si è impadronito del mondo e gli ha con-ferito tale f-orma, ha utilizzato luoghi comuni affermati e condivisi, penetrandone il significato, andando al cuore e… sostituendo la sostanza originale con materiale posticcio, sintetico, senza valore ma avente grande “valore”.
Stop.
Che cosa vuole dire tutto questo, è sede di “dibattito” e allora hai voglia. Che cosa significa, invece, è sede di “sentire” e nell’Anti-Sistema allora hai voglia. Dunque, comunque andrà sarà un “successo”, se (se) sempre Anti-Sistema by eco-dominante.
Se ammetti la possibilità che il “taglio con il passato” equivalga al taglio dei grandi alberi (o del grande Albero della Vita), allora “parole” come altissimo, maestà e altezza… ti dicono tutto relativamente alla “scala di riferimento” globale, da cui provengono poiché forgiate avendo davanti l’esempio vivente da cui derivano.
Da cui “distacco e attaccamento”.
Le gerarchia, anche con l’albero compresente, tuttavia rimane, perché chi alloggia più in alto detiene la “vista” migliore, il “vantaggio” strategico più rilevante e, allora, in “caso” di guerra cosa potrebbe succedere, se non il taglio dei rami “superiori” dell’albero e, di conseguenza, nell’eterna faida che si scatena, il taglio progressivo a discendere, sino ad arrivare a terra, da cui si taglia di netto l’intero tronco, auto isolandosi dall’origine ch’era una volta vivida compresenza ed alloggio fisico e rimanendo in “superficie” ma con l’intero apparato radicale che si estende al di sotto, rigonfiando il terreno e trasformandosi in roccia o montagne o appunto “rilievi”.
Laddove la superficie viene arsa dal Sole diretto e diventa “deserto” e i grandi bacini si prosciugano, unendo le forze negli oceani che sono oceano, così come le acque sono acqua.
Sì:
(ti) sfugge tutto, quando non sai più come ricordare l’essere “già successo”.
E allora continua a succedere ad immagine e somiglianza, sostanzialmente o non linearmente = sotto alla “superficie”, da cui il “mito” della Terra Cava, laddove però “non si butta mai via niente”.
Ecco il (non) movimento o il non esiste; c’è.
Ecco la compresenza “ombra” eco-dominante: il campo morfogenetico, la “gravità”, il “destino”. Sua Maestà il “rilievo”: la Montagna Sacra. L’Altissimo, Sua Altezza:
il legno che è rimasto ha dato luogo alla consolidata “visione” della montagna rocciosa, solidificandosi invece nella gerarchia, con la gerarchia, per la gerarchia che deriva dall’intento di recidere di netto qualcosa, che ha decretato lo scorrere del “tempo” tagliando soprattutto con il “prima”... come la testa che cade nel cesto, dopo avere ghigliottinato il corpo.
Dunque, ciò che resta dell’albero è diventato “fossile” sotterraneo, ovvero, carburante per alimentare secoli di “progresso” = questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me… (ricordi?).
Ne sei conscio? Figurati.
La memoria è sempre troppo corta per “te”, che sei la riproduzione conseguente di quel “taglio”.
Pechino chiede inizio colloqui sul controllo delle armi spaziali.
“Chiediamo alla comunità internazionale di avviare negoziati e raggiungere un accordo sul controllo degli armamenti, al fine di garantire la sicurezza spaziale il prima possibile... La Cina è sempre stata a favore della prevenzione di una corsa agli armamenti nello Spazio…”.
Zhao Lijian
13
aprile 2021 Link
Prevenire è meglio che curare.
Certo. Anche se… tale forma di prevenzione la dice tutta relativamente al “di fatto” che è solo una questione di “tempo” prima che succeda ancora una volta, dato che “è già successo” e allora…
Prova a gettare giù per la scarpata qualcosa e “vedrai” le conseguenze quali sono, ad “a valle”. Ecco che cos’è sostanzialmente ma materialmente una “maledizione”.
La differenza tra Paperino e Gastone?
La s-fortuna ch’è, dunque, “una sol cosa”:
la s-fortuna.
Eppure, sei abituato a dare “nomi” partendo dagli effetti. È come, allora, se un cannone ti sparasse ma ti mancasse = che “fortuna”, dunque il cannone è buono. E al contrario.
Nevvero?
Gli effetti sono l’effetto, perché non c’è causa ma ragione fondamentale, che si pone costantemente ad “a monte” ovvero “sopra”, al livello “superiore”, al di là, Oltre Orizzonte.
Ok?
L’albero Maestro è stato reciso, ma il suo essere “arto fantasma” è realtà che può essere riprodotta, clonata e... nuovamente raggiunto lo stesso livello, la stessa altezza, la medesima maestosità e grandeur, etc. etc. etc.
Infatti, sei forse tu che voli sopra alle nuvole coi mezzi artificiali? Sei tu che vai nello Spazio? Sei tu che esplori il mondo come facevano gli antichi? Sei tu che ricordi direttamente?
No.
Ne capisci tu di Internet. No? E allora.
Solo ed esclusivamente, no. Sei nell’Anti-Sistema: nella “foresta” che ha preso il sopravvento causalmente. Laddove Dante te lo ricorda, ma… è solo una metafora.
Allora, il “Grande Albero” è ancora qua, anche se ormai è di più una infrastruttura artificiale:
torri, antenne, grattacieli, mezzi che volano, sotterranei, etc.
Se poni attenzione, ogni p-arte dell’albero è stata ricostruita riproducendone gli effetti ma in maniera del tutto “naturale”: la copia della diretta è la differita in cui “ora” sei costantemente “a Massa”, ovvero, “tu”.
Ecco che SPS_IO deve diventare “Arte” per sperare di toccarti il “cuore”, perché altrimenti non c’è alcuna speranza.
SPS_IO è un (non) movimento:
non esiste anche se c’è.
Come un arto fantasma o chissà, “il fantasma nella macchina o della macchina”.
Certamente funziona, come eco-dominante in-segna e di-segna, avendone fatta propria la strategia omettendo di metterti al corrente, però.
Le lucciole diventano lanterne, per questo: prende vita il “tempo” e la “natura” con “te” al suo di “dentro”.
Attraverso Human Coin, però, SPS_IO permette la trascendenza del denaro, poiché ogni giorno ognuno ha diritto a ricevere una certa somma più che sufficiente per…, ma ogni notte viene bruciato tutto il non speso, in-tanto ogni giorno “dopo” verrò riaccreditata la stessa somma del giorno “precedente” che, allora, eliminerà nel “tempo” ogni abitudine relativa al “risparmio, speculazione, inflazione, sopraffazione, economia, influenza, gerarchia, etc. etc. etc.”. No?
Sino al sostanziale originale nuovo giorno, in cui ognuno ritornerà in sede = il “denaro” sarà ritenuto superfluo, inutile, superato e dunque dimenticato.
“Aprite tutte le finestre e le porte, ogni cantina o seminterrato che dir si voglia. Si faccia entrare aria veramente nuova, pulita, energizzata e ‘così sia’ per sempre”.
Movimento = Trasferimento.
Un “movimento bancario” è una transazione: un trasferimento di proprietà privata, relativamente ad un certo ammontare di valuta digitale.
Il “movimento” è relativo al solo titolo di proprietà, mentre sostanzialmente non si muove proprio nulla. È il più che classico database o foglio elettronico:
la torta suddivisa in “ics” caselle, ognuna delle quali ha un “padrone”, in termini di contenuto della cella, non per quanto concerne la proprietà dell’intero schedario.
Non a caso, esiste la Banca e “Tu”, che quando ti va “bene” sei il proprietario di ciò che contiene la singolarità o relatività. Ergo, non solo filosoficamente… si tratta di un non-movimento. Così funziona o è stata concepita anche la Blockchain. E tale è anche SPS_IO. Ergo:
l’atteggiamento sostanziale smuove anche le montagne, nel senso che la realtà manifesta le può prevedere o meno, in funzione del punto di sospensione. Più punti di sospensione contemporaneamente, più “paesaggi”, proprio come giurisdizione.
SPS_IO riconverte la filiera Anti-Sistemica in trascendente “sostanza” e, ciò, risolve il problema (il danno ritenuto e temuto) del “ritornare nelle caverne”, credendo che l’abbandono dell’attuale status quo comporti l’inevitabile “caduta” che, invece, “è già successa” e allora la paura ne è “solo” il riflesso (il ricordo, la memoria), il perchè gli antichi temevano che il cielo potesse loro cadere in testa.
Al contrario, utilizzare ogni infrastruttura esistente e manifesta, anche quando questa sia essa stessa “l’ispirazione”, permette di non gettare via nulla del pregresso, ma al contempo andando ad auto disinnescarne il potenziale Anti-Sistemico. Ad esempio, la scuola, la Rai, la Rete, lo Stato, la famiglia, etc. vanno sempre bene anche quando vanno “bene”, poiché è l’atteggiamento che muta sostanzialmente, motivo per cui di conseguenza trasmuta tutto.
Quindi, tutto questo va bene sintanto che si crede ancora essere “utile”. Del resto te lo dicono già da “ora”:
è il modo in cui usi il denaro, ad esempio, che fa la differenza. Ok?
Se lo usi per avvolgere il salame, fa la differenza. Se lo usi per destabilizzare uno Stato, fa la differenza. Se lo usi per gettare e mantenere l’essere “a Massa”, fa la differenza. Le cose si ripetono sempre diversamente, ma per la stessa ragione fondamentale che se non esiste ma c’è, allora viene come a “mancare” il punto di sospensione da cui tutto di-pende, essendo tutto “verticale” o in gerarchia.
Trascendere l’Anti-Sistema non passa dal distruggerlo con furia “rivoluzionaria”:
quello sì che ti ricondurrebbe ancora una volta alle “caverne”, ma con la costante incognita che, stanne certo, si riprenderebbe tutto e con gli interessi, nel “tempo”.
Perché se tu muori, l’eco-dominante si trasmette, sino a quando appunto non viene ri-scoperta, tenuta in considerazione, svelata, dimostrata, etc.
In che modo può e deve succedere?
Attraverso il “sentire”, ch’è p-arte dell’atteggiamento sostanziale “Fare…”. Ergo, senza alcuna “necessità” di comprovare tale compresenza, ma fermandosi ad attendere che si manifesti poiché ha calcolato di avere perso tutto il proprio “potere, ch’è l’influenza che ti (si) attacca nell’Anti-Sistema.
“Fai…” andare via tutto questo “inquinante” e l’aria ritornerà… pulita.
Una cosa è certa: Gesù pose un dogma che cambiò la storia dell’umanità. La sua Resurrezione è un atto di fede, è un messaggio fortissimo di speranza... Leggendo il vangelo “nudo e crudo”, anche senza intenti teologici o dottrinali, personalmente ritengo che emerga l’intento, irruente e spontaneo, da parte di uomini vissuti duemila anni or sono, che furono testimoni oculari di vicende straordinarie, di trasmettere quello a cui essi assistettero. Erano le profezie che si adempivano… era la Storia che cambiava per sempre…
Chantal Fantuzzi 3 aprile 2021 Link
In prospettiva: i “testimoni oculari di vicende straordinarie…” vissero la diretta (“è già successo”), a differenza di ognuno ch’è sopravvissuto, dopo (continua a succedere) nel cono d’ombra (gerarchia) pregresso e quindi mai del tutto “passato”.
Ora, che cosa succede ad Alice?
Una “caduta”. Sì, in una sorta di buco o passaggio verticale, che la proietta in un’altra dimensione, oppure, sottoterra (in altro livello) = al di là dell’aspetto più preponderante in auge essendo status quo (paradigma) o Oltre Orizzonte.
Ecco la trascendenza, perlomeno relativamente all’Anti-Sistema, nonostante l’Anti-Sistema rimanga ma non sia più “quello che significava prima”, non coincidendo più con il presunto (credo) “totale, tutto”.
Ecco l’alternativa sostanziale = molto di più della semplice, speranza. Molto meglio:
il potenziale contemporaneo.
Quando “senti” una profonda, inconsolabile, sconosciuta tristezza/depressione, è perché stai triangolando con qualcosa o qualcuno che permette l’aggancio con il momentum (diretta = “è già successo”), facendo distaccare per qualche attimo dalla differita = continua a succedere. Al che, usualmente, si crede che tale amarcord sia un fattore delineabile ordinariamente (con il “tempo” che passa e la gioventù che se ne va) e, invece, la questione è non lineare ovvero sostanziale.
In un certo senso, è vero che stai agganciando il passato, ma, approfondendo meglio tale continuum giungerai a realizzare che si tratta di un passato molto particolare, tanto è vero che è sempre attuale poiché auto riattualizzantesi (coincidendo con il punto di sospensione “è già successo”) continuamente nell’Anti-Sistema.
Continuare a provare una sensazione di tale tipo, conduce in uno stato particolare del “sentire”, che si può trasformare nell’autentico auto ricordarsi e così ricordare tutto, anche e soprattutto la diretta che continua a scorrere, mentre “tu” sei “a Massa” nella post caduta Anti-Sistemica (nell’Anti-Sistema by compresenza eco-dominante).
I filologi ipotizzarono così l’esistenza di una fonte “altra”, chiamata Q, che era confluita in Matteo e Luca (ma non in Marco). La scoperta, nel 1947, a Nag Hammadi, del Vangelo di Tommaso (apocrifo), composto, per l’appunto, da loghia, ha rafforzato l’ipotesi della fonte Q contenente i loghia confluiti, lo si poté dire, in Matteo, Luca e, quindi, nell’apocrifo Tommaso.
Il vangelo di Giovanni, invece, pur combaciando nei punti trattati (e non solo) con gli altri, ha un’impostazione a sé, quella greca, del Logos…
Chantal Fantuzzi 3 aprile 2021 Link
Mentre “l’età passa, lasciando tutti i segni”, il momento di “è già successo” è come un’idea, ovvero, immune al trascorrere del “tempo”, perlomeno sino a quando rimane in auge sostanzialmente.
Appare evidente o logico, allora, perché la compresenza punto di sospensione rimanga in “ombra”, piuttosto che rivestirsi di gloria e splendore, mediante l’adorazione pubblica. Già:
diversamente, l’essere “a Massa” avrebbe un riferimento oltremodo chiaro, sul quale confluire ed eventualmente sfogare tutta la rabbia che cova in “sé”.
Per questo, si passa dal castello del Re, allo Stato ed alfine al modello “dematerializzato” del potere. Quale migliore difesa non esiste ma c’è. Infatti, a distanza di “ics tempo”, tu sei “tu” e non hai la benché minima idea di cosa (chi) si tratta.
La strategia è perfetta, proprio perché non ne hai memoria, ergo, la “tua” mente non ha alcun appiglio grazie al quale generare il “sospetto”, da cui l’accorgerti e fermarti. Però puoi sempre “sentire”, poiché sei continuamente dotato di potenziale contemporaneo. Ed ecco che il cerchio si chiude:
quando triangoli con s-oggetti, situazioni, paesaggi o scorci di paesaggio, colori, musiche, vicissitudini, immagini, etc. etc. etc. agganci, spesso o raramente, il momento di “è già successo” o la diretta della vita…
Nabucodonosor racconta il suo sogno.
Io Nabucodònosor ero tranquillo in casa e felice nella reggia, quando ebbi un sogno che mi spaventò. Le immaginazioni che mi vennero mentre ero nel mio letto e le visioni che mi passarono per la mente mi turbarono. Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno.
Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione. Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltazzàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dei santi, e gli raccontai il sogno dicendo:
"Baltazzàr, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dei santi è in te e che nessun segreto ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione".
Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto, erano queste:
Io stavo guardando
ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla
terra.
Quell'albero era grande, robusto,
la sua cima giungeva al cielo
e si poteva vedere fin dall'estremità della terra.
I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti
e vi era in esso da mangiare per tutti.
Le bestie della terra si riparavano alla sua ombra
e gli uccelli del cielo facevano il nido fra i suoi
rami;
di lui si nutriva ogni vivente.
Mentre nel mio letto stavo osservando
le visioni che mi passavano per la mente,
ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo
e gridò a voce alta...
"Tagliate l'albero e stroncate i suoi rami:
scuotete le foglie, disperdetene i frutti:
fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi
rami.
Lasciate però nella terra il ceppo con le radici,
legato con catene di ferro e di bronzo
fra l'erba della campagna.
Sia bagnato dalla rugiada del cielo
e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati.
Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano
gli sia dato un cuore di bestia:
sette tempi passeranno su di lui.
Così è deciso per sentenza dei vigilanti
e secondo la parola dei santi.
Così i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo può dare a chi vuole e insediarvi anche il più piccolo degli uomini".
Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu, Baltazzàr, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dei santi.
Daniele interpreta il sogno.
Allora Daniele, chiamato Baltazzàr, rimase per qualche tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli si rivolse: "Baltazzàr, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione". Rispose Baltazzàr: "Signor mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari. L'albero che tu hai visto, grande e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo e si poteva vedere da tutta la terra e le cui foglie erano belle e i suoi frutti abbondanti e in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le bestie della terra e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo, sei tu, re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta, è giunta al cielo e il tuo dominio si è esteso sino ai confini della terra.
Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal cielo e diceva: tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie della terra, finché sette tempi siano passati su di lui, questa, o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore:
Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole.
L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio. Perciò, re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità".
Il sogno si realizza.
Tutte queste cose avvennero al re Nabucodònosor.
Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza della reggia di Babilonia, il re prese a dire: "Non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maestà, con la forza della mia potenza?".
Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: "A te io parlo, re Nabucodònosor: il regno ti è tolto! Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole".
In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodònosor. Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo: il pelo gli crebbe come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli.
"Ma finito quel tempo, io Nabucodònosor alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno,
la cui potenza è potenza eterna
e il cui regno è di generazione in generazione.
Tutti gli abitanti della terra
sono, davanti a lui, come un nulla;
egli dispone come gli piace delle schiere del cielo
e degli abitanti della terra.
Nessuno può fermargli la mano e dirgli: che cosa fai?
33 In quel tempo tornò in me la conoscenza e con la gloria del regno mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore: i miei ministri e i miei prìncipi mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche più grande. Ora io, Nabucodònosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono verità e le sue vie giustizia; egli può umiliare coloro che camminano nella superbia”.
Daniele 4
Conferenza Episcopale Italiana
Fukushima, Giappone dà ok a rilascio in mare acqua contaminata…
Yahoo Notizie 13 aprile 2021 Link
Ad esempio, se il tuo wallet secondario è su un exchange e fai una transazione al tuo wallet offline (sicuro), allora l’anonimato va a farsi benedire, nel senso che l’exchange potrà presupporre che la transazione va nel tuo portafoglio cassaforte, potendo costruire allora la genealogia dell’albero Blockchain, nonostante la “privacy” e la decentralizzazione. La stessa cosa che fanno gli antivirus utilizzando la previsione euristica…
Questo è il “sentire”.
“Così ho parlato…”.
“Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-391
prospettivavita@gmail.com