“Pensieri costanti? Sonno disturbato? Cattivo umore? Dalla ricerca scientifica nasce…”:
ecco lo “stress”.
La “tensione” o, meglio, la differenza di tensione = corrente elettrica. Sei infatti “tu” ad alimentare l’Anti-Sistema: il generato(re) sei proprio “tu”.
Ovvero, sei tu ma indirettamente, come se non fosse vero, sottilmente, non linearmente, sostanzialmente, etc. Mentre, “di fatto” è solo… lavoro o sopravvivenza o “normalità”.
Immagina che ogni individuo che soffre “ora”, ti rende sempre più responsabile: la “colpa” è tua, così come reciti pappagallescamente durante la Messa (senza dare fondo o spessore a quello che reciti, partecipandovi da remoto dunque).
Sì, la coscienza è talmente remota, ormai, da lasciare senza fiato. Infatti, “qua si muore, tutti”.
Lasciare che tale sofferenza (non quella bancaria) continui a succedere, permette di auto avverarsi continuamente. Ecco lo status quo: ciò a cui pensi “non ci posso fare niente”, poiché “è troppo grande per…”.
Dunque, è come se fossi in “ritardo”.
Non a caso, “è già successo”. E tu sei “tu”; ergo, sei in differita “sotto al controllo” di chi non esiste; c’è. “Dentro” a tutto questo, ch’è la realtà cristallizzata (manifesta) a partire dalla memoria eco-dominante, che così intende e dunque in assenza di te, accade.
La “distanza” tra come dovrebbe essere (Oltre Orizzonte) e com’è (Anti-Sistema), corrisponde all’emersione di un mondo intero: questo. Ciò che c®edi essere tutto e invece è “tutto”, essendo p-arte del potenziale contemporaneo.
Se non “Fai…” nulla di sostanziale, rimane assodato il “di fatto” che ri-con-ferma il momentum e dunque la tendenza, il trend in auge, etc.: dal punto di sospensione eco-dominante, l’Anti-Sistema e “tu”.
La tri-unità che s’avvolge e svolge la realtà, secondo regole che non sono più quelle ambientali, bensì che corrispondono al desiderata in gerarchia di cosa “è” chi lo ha concepito e dunque reso possibile (manifestato per tacito consenso dell’essere che è finito, anzitempo, “a Massa” proprio per tale motivo).
E, rimanendo come sullo sfondo, l’individuo ha ceduto il passo all’individuo che ricorda come “Fare…”. Ecco: l’eco-dominante - stanne certo - sa, conosce, ricorda, è al corrente, etc. che l’essere in un certo senso rinasce.
Ergo, “tecnicamente non si tratta mai di omicidio ma al limite di sfruttamento”. L’eco-dominante è in pace con sé, poiché crede che qualsiasi “tribunale” non giudicherebbe mai tutto questo come… “infernale” o una colpa talmente grande da necessitare misure estreme.
Dunque, il ricordare che l’essere rinasce ha potuto essere messo “a fuoco (sfruttato)” in… ri-crescita (lavoro), coltivazione, raccolto, piantagione oppure, ucci ucci…
mèsse… (latino mĕssis, derivato di metĕre “mietere”… l’operazione di falciare e raccogliere i cereali, e in particolare il grano, quando le spighe sono giunte a maturazione…: il tempo della messe. Con significato concreto il ricavato della mietitura, cioè il raccolto, soprattutto con riguardo alla quantità… Ciò che si raccoglie come frutto di un’attività, di un’opera intrapresa…
E se tu ricordi questo, e lo fai dimenticare (lo cancelli attraverso l’abitudine = il “tempo”) al prossimo, di conseguenza che cosa succede? L’Anti-Sistema. No?
Dove nel durante, muori.
Per l’eco-dominante è come tagliare un ceppo di lattuga: operazione che ha un effetto eco, infatti lo fai anche “tu”, nell’orto di famiglia. Ti senti forse in colpa quando esegui tale “taglio netto”? No.
“Intanto, ricresce”.
Allora, perché dovrebbe sentirsi in colpa l’eco-dominante. Già. Anche se c’è una “piccola” differenza: “tu” non ricordi nulla, mentre l’eco-dominante ricorda tutto il pregresso; il com’era prima del proprio “avvento”.
Un po’ il discorso del “prima e dopo”… qualcuno o qualcosa. La Messa non ti ricorda, allora, forse qualcosa o qualcuno? Il raccolto quando è maturo viene mietuto: sarebbe un “peccato” non farlo, dopo tanto di quel “lavoro”.
Infatti, continua a succedere.
Allora, l’autentico “peccato” qual è? La “colpa” cosa indica sostanzialmente. E il peccato originale? Che cosa (chi) rivive continuamente attraverso il “rito” e la rivelazione? È tutto così evidente che non renderti conto sostanzialmente è opera di un vero e proprio incanto.
Ecco la “serpe” che ti avvolge e stringe sino a farti soffocare, ogni volta. Viene in mente qualcosa di antico, ma attenzione perché è un discorso di strategia e dunque di continua “modernità”, da cui anche la tecnologia.
Da che mondo è mondo, l’essere è “a Massa”, motivo per cui c’è sempre stato un abisso tra i mezzi disponibili per controllarti e quelli di pronto utilizzo per ribellarti, da cui le arti marziali.
“C’era una volta…” la cavalleria pesante che caricava i contadini armati di forche e forconi. C’è… l’elite, che sembra aliena rispetto al resto del contesto, e… cosa? Chi è ancora armato di forche e forconi. Dunque?
Mentre l’Anti-Sistema si è continuamente rinforzato, tu sei rimasto esclusivamente “tu”: nudo e crudo davanti a tutto ciò.
Un “bel” progresso: non c’è che dire.
Dai satelliti ti controllano, come se fossero Dei (ecco l’occhio che vede tutto e tutto conosce) o “muri” che sentono tutto e vedono tutto, non dando nell’occhio. Con l’industria ti manutengono in uno stato di auto incanto o apatia funzionale o stato di servizio indotto, etc. Con lo “stress” ti condizionano talmente da farti credere di essere malato. E col morire che sembra una liberazione e invece è solamente una pausa tra un ciclo e l’altro.
E, sempre col morire, che viene atteso come quel parente sgradito che, però, sai che deve arrivare e allora sai che stress diventa l’attesa: proprio come la vita che consegue prima dell’evento stesso, stravolgendo la continuità lineare del “tempo”, essendo di più retroingegneria o controllo da monte a valle.
Con la ragione fondamentale che or dunque sfugge sempre, essendo sempre Oltre Orizzonte: hai presente quando percorri quei tornanti infiniti che sembra sempre di fare lo stesso pezzo di strada e c’è sempre una curva davanti a te, che copre o rivela il tratto successivo? Ecco.
Non esiste ma c’è.
Per chi è “capace” di sostare in tal modus, si apre il potenziale di un in-certo “vantaggio” sulla rimanenza, ch’è sempre im-piegata a seguire la strada ordinatamente, visto il rischio di finire nel burrone. Dunque, per evitare di cadere, c®edi e dunque continui a seguire la via che ti è stata prep-arata opportunamente e causalmente.
“Roba da non credere”. Vero?
L’ambiente è a conduzione frattale espansa: questo significa che l’informazione è un’auto caratteristica, a prescindere ed anzitempo. Ergo: significa che te ne puoi “Fare…” sempre qualcosa, sostanzialmente. E, farti c®edere il contrario è opportuno per chi ne trae continuamente esclusivo beneficio.
“Ora”, tutto questo può continuare a succedere in svariati modi: con le buone o con le cattive, ma… quello che resta assodato è il f-attore sostanziale, che continua a svolgersi proprio come quel tratto di strada costituito da “tornanti”.
Hai bisogno delle “prove” per…?
Bella questa: come diamine credi che possa esistere prova sufficiente per convincere chi è “sotto (dentro) ad incanto”? Non ci crederai mai (mai). E sai come andrà anche questa volta? Che... si morirà nel frattempo.
E le “nuove” generazioni? Chi?
Continueranno, da capo, a chiedersi “perché?”… rimanendo costantemente col cerino spento in mano, ancora una volta per “sempre”. Col potenziale a fungere da “speranza”.
Tale è il contesto in cui “sei”. Tale sei “tu”. Tale è l’Anti-Sistema. Tale è l’eco-dominante. Tale è il potenziale. Tale è l’ambiente. Tale è la “speranza”.
Ma non tale sei e rimani, tu: che puoi sempre “Fare…” la differenza di non potenziale contemporaneo, ripristinando il come dovrebbe essere o giustizia sostanziale.
In “mancanza” di ciò, come si suol dire… “ti attacchi al tram” = continua a succedere che…
Vuoi una “dimostrazione” del come funziona l’Anti-Sistema? Lo puoi “vedere” molto bene osservando dove succede ancora “alla vecchia maniera”, oltreconfine.
Dove sta passando il rullo compressore e poi passerà l’aratro che traccerà il relativo solco o “norma”, in cui eseguire continuamente mietiture. Non occorre, allora, sololeggere… bensì, rendersi conto a livello di quintessenza (sostanza).
Myanmar: la rivoluzione dei “5 volte 2”.
Ieri è stata una domenica tragica per la protesta dei cittadini in Myanmar che hanno dimostrato con le 3 dita alzate ed al grido “non accettiamo il colpo di Stato…” il supporto per Aung San Suu Kyi, per la quale vogliono la liberazione. In strade e piazze non solo nella ex-capitale Yangon, ma anche nella capitale Naypydaw ed in tutte le province.
Sono ormai milioni di cittadini dietro la protesta che sta dilagando a macchia d’olio. La polizia non si è limitata questa volta alle bombe lacrimogene o a sparare proiettili di gomma, ma ha cominciato a colpire i dimostranti con pallottole vere.
I dati confermati sono di 18 vittime, ma molte fonti riportano che sarebbero più di 30 e siamo ora agli inizi se ci ricordiamo i precorsi: quelli delle rivolte, sempre soppresse del 1988 e quella del 2007, finite in poche settimane senza curarsi delle vittime civili, a migliaia. Questa volta però la rivolta “5 volte 2” (22.02.2021) è molto diversa rispetto alle precedenti perché l’odierna è “connessa”, comunica via internet, anche se i canali di comunicazioni con il mondo esterno sono condizionati.
I giovani hanno oggi una esperienza ben diversa da quella del 1988 e soprattutto la protesta è appoggiata dalla popolazione. I cittadini hanno sostenuto le dimostrazioni contro i militari scioperando e paralizzando gran parte dei settori produttivi: fabbriche, ministeri, scuole, trasporti, ospedali.
Ora i giovani sono quindi coscienti di non essere soli, anche se sanno che il nemico da battere è potente e radicato profondamente nel sistema. Sotto il controllo del Tatmadaw, cioè le forze armate che sostengono il generale leader Min Aung Hlain, opera un “sistema” possente che non solo controlla il potere militare, ma anche quello economico.
L’esercito è il secondo per dimensione nel Sud-Est Asia, costa al paese il 10% della spesa pubblica: 406 mila soldati più 107 mila paramilitari e polizia. Mezzo milione di persone per un paese di 40 milioni.
A fornire l’esercito di armi, oltre a Cina e Russia, l’Ucraina, la Corea del Nord, Filippine, Singapore ed Israele…
Inoltre il Tatmadaw è anche un centro di potere economico, opera con alcune entità come la Myanmar Economic Holding e la Myanmar Economic Corporation, definite da molti “crony corportations” (cioè holdings corrotte).
Esse controllano ogni settore economico e sono di fatto l’esplicitazione di “uno stato nello stato”. Sono presenti nei traffici di giade, rubini, gemme e di tanti altri prodotti lucrativi.
Se osserviamo ad esempio gli aiuti del Giappone (9.5 miliardi di dollari negli ultimi 10 anni) c’è da domandarsi, con i regimi militari, dove siano stati investiti. È notizia dei giorni scorsi che la Kirin, gigante nipponico famoso per la birra, ha deciso di rompere la joint venture con il socio delle holdings del Tatmadaw per evitare di essere criticata per le scelte.
L’esercito partì da una storia positiva: lo scontro con gli inglesi per l’indipendenza della Birmania (vecchio nome del Myanmar). Il padre di Aung San Suu Kyi, Aung San, assassinato nel 1947 dichiarò l’insurrezione armata contro i giapponesi e lottò per l’indipendenza del paese dal Regno Unito (1948).
Dopo di lui, dal 1965 in poi, il Paese fu guidato di fatto dai generali, nonostante un certo rallentamento democratico negli ultimi anni, controllando il Parlamento avendo per legge il 25% dei seggi garantiti ed i 3 ministeri più importanti.
Il partito di Aung San Suu Kyi, vincendo nettamente le ultime elezioni, è andato oltre le previsioni e quindi è diventato troppo pericoloso lasciarlo progredire.
Non dimentichiamo che Tatmadaw con i suoi tentacoli nel business foraggia decine di migliaia di ufficiali, generali e famiglie che non vogliono rinunciare al loro benessere garantito.
La domanda che ci si pone alla fine è chi prevarrà dal sanguinoso scontro che ormai è cominciato.
Molti analisti non si pronunciano. Molti birmani temono che il Tatmadaw si comporterà come nel 1988, cioè usando la violenza.
La stessa spietatezza che hanno usato contro i Rohingya , una minoranza mussulmana sottoposta a genocidio. Circa 750’000 di loro sono fuggiti in Bangladesh e vivono miserabilmente in precariato. Migliaia sono stati uccisi, stuprati e torturati. Villaggi interi dati alle fiamme.
Altri commentatori più realisti stimano che i generali anche questa volta prevarranno, ma questa volta sarà come la “vittoria di Pirro”.
1 marzo 2021 Vittorio Volpi Link
Se “tiri già lo schema”, puoi accorgerti di quello che succederà, ch’è quello che “è già successo” e continua a succedere. Ecco il “futuro” ordinario. Mentre per lo stra-ordinario occorre l’atteggiamento sostanziale, da cui tu sei tu e rimani tu.
Il nemico da battere è potente e radicato profondamente… (nell’Anti-Sistema, che è come “casa sua”).
Sotto il controllo del Tatmadaw, cioè le forze armate che sostengono il generale leader Min Aung Hlain, opera un “sistema” possente che non solo controlla il potere militare, ma anche quello economico… (certo: il potere economico è p-arte del medesimo luogo comune, che pende sulla testa di chiunque come “ricatto” o peccato originale o debito pubblico o “legge”, etc.)
Inoltre il Tatmadaw è anche un centro di potere economico, opera con alcune entità come la Myanmar Economic Holding e la Myanmar Economic Corporation, definite da molti “crony corportations”… cioè holdings corrotte... Esse controllano ogni settore economico e sono di fatto l’esplicitazione di “uno Stato nello Stato”… (certo: l’economia non è disgiunta, costituendo un tutt’uno che dimostrare è quantomeno impedito o, meglio, inascoltato).
L’esercito partì da una storia positiva: lo scontro con gli inglesi per l’indipendenza della Birmania… (in Italia si celebra la “liberazione”, o quello che vuoi, ma è uguale sostanzialmente).
Dopo di lui, dal 1965 in poi, il Paese fu guidato di fatto dai generali, nonostante un certo rallentamento democratico negli ultimi anni, controllando il Parlamento avendo per legge il 25% dei seggi garantiti ed i 3 ministeri più importanti… (ecco il “di fatto”).
Il partito di Aung San Suu Kyi, vincendo nettamente le ultime elezioni, è andato oltre le previsioni e quindi è diventato troppo pericoloso lasciarlo progredire… (ecco il “libero arbitrio” e tutto ciò in cui c®edi, ch’è sempre fra virgolette, ossia da prendersi con le pinze, oppure auto decofidicando sostanzialmente il significato rivelato).
Non dimentichiamo che Tatmadaw con i suoi tentacoli nel business foraggia decine di migliaia di ufficiali, generali e famiglie che non vogliono rinunciare al loro benessere garantito… (ecco il sottodomino, da cui la “banalità del male”).
La domanda che ci si pone alla fine è chi prevarrà dal sanguinoso scontro che ormai è cominciato… (la “domanda” è in costante ritardo, essendo “già successo” tutto; semmai, ciò che può ancora succedere consta del potenziale contemporaneo che, però, è ancorato o offuscato da ogni “dubbio” che presupponi di nutrire in seno tuo).
Il Myanmar ti sembra così “distante” dalla situazione locale in cui sei inserito e (non) ti “ritrovi”? Suvvia. È identico nella sostanza. Con il col-legamento “speculativo” che dona un senso a tutto ciò: in gerarchia.
Se in Italia si celebra la “democrazia”, la situazione è sempre specifica, riguardando l’Anti-Sistema. Anche l’Italia si trova nell’Anti-Sistema, che non è una regione bensì è il globo intero. E semmai, di conseguenza, è l’Italia ad essere una regione.
Si può allora dire che l’Anti-Sistema è la “ragione (fondamentale)” di ogni specialità regionale, di ogni vanto tradizionale, di ogni uso e costume, di ogni “storia”, etc.
“Io credo poco nella storia del vaccino nazionale… Per sviluppare un vaccino ci vogliono anni. Se i colossi multinazionali non riescono a produrre dosi sufficienti a soddisfare i fabbisogni delle Nazioni, le pare che ce la può fare una fabbrichetta con un fatturato da ridere e 200 mila euro di capitale?... Adesso, nella situazione in cui siamo… l’unica via è mettersi d’accordo con queste aziende produttrici – le tre big multinazionali – che possono fornire vaccini già validati…”.
Andrea Crisanti
Primo Piano Yahoo Notizie 27 febbraio 2021 Link
Ma… per sviluppare un vaccino non ci vogliono anni? Allora, come hanno potuto farlo in qualche mese? Ci sono riusciti perché sono delle potenti multinazionali? Basta questo? Allora perché non risolvono immantinente anche la “fame nel mondo”?
“Adesso, nella situazione in cui siamo… l’unica via è mettersi d’accordo…”.
Certo, ma non come suggerito.
Mettersi d’accordo è accordarsi = ? Su quale “base”? Qualsiasi base Anti-Sistemica è ancora e (per) sempre l’Anti-Sistema.
SPS (Io) te ne propone una, fuori da ogni contesto, che prende spunto da tutto per rimanere come dovrebbe essere, essendo tutto verità.
Il fatto stesso che non sia ancora a punto, “dimostra la sua bontà”. Tale “arca” è aperta e disponibile per essere navigata. La solita storia è una solfa, un ritornello a cui ti sei talmente abituato da non prestare più nemmeno ferma attenzione, da cui la mancanza di intenzione ed il continuo riemergere della “volontà”, che diventa “tradizione” e luogo comune, cristallizzandosi in consolidata realtà manifesta o stato di servizio ad hoc, in-dimostrabile se non previsto dall’eco-dominante che, figurati se ne ha la benché minima intenzione.
La “base” è portante.
Se la base è “tua”, di conseguenza sei fatto. La base è allora di SPS (Mia)? No. Perché? Sei già fatto: che cosa ti resta da fare, se non il “Fare…”?
La decisione, quella sì, è tua.
Ma se credi di scegliere, allora rimani fatto nel “di fatto”.
“Abbiamo un accordo?...”.
Pirati dei Caraibi
“Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-361
prospettivavita@gmail.com