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martedì 2 ottobre 2018

Dove anche chi muore si rivede.



Chi non muore, si rivede”. 
L’espressione è caric3 di significato, ma, occorre espandere la capacità di ricordare, al fine di trovare anche ciò che è recondit3 (tra le righe, nel sottile):
si rivede”, tutt3 ciò che (chi) sei abituat3 a ri-conoscere
però, in tal contesto piuttosto miope, se non proprio cieco
il significato assume la valenza di “squadra che vince, non si cambia
laddove, come già osservat3 nel Bollettino
nulla, niente, nessun3, è autenticamente indispensabile alla squadra
che, dunque, è come se fosse dotat3 di vita propria.
In realtà, la “squadra” è una forma organizzata (in gerarchia) che “serve”, chi è al comando “a monte” di ogni e qualsiasi “tuo” giudizio, osservazione, logica, critica, etc. poichè non sei tu ad esserl3.
  
Ciò che (chi) comanda, l3 fa attraverso gli attributi osservabili a livello di immagine sostanziale, “Dio”; pur non essendo assolutamente… Dio. 
Ovvero, non località, ubiquità, leva wireless (delegare attraverso), etc. che formano “a valle” l’organizzazione gerarchica (infatti, al contrario di ciò che tendi a pensare – causalmente – la gerarchia non è una decisione democratica né tantomeno naturale o assolutamente necessaria poiché senza alternativa sostenibile).
L’umanità ha creduto di doversi prostrare d’innanzi a tale forma piramidale, ritenendol3 – di volta, in volta, d’ambito in ambito – la soluzione più idonea per poter funzionare d’assieme. 
È ovvio che tale decisione non è stat3 il frutto della riflessione massiva, quanto di più l’imposizione autorevole di chi (sottoDomin3), ad immagine e somiglianza, è ricors3 al luogo comune “Dio”, al fine di ottenere anche il “pass” massivo o “pax” massiva:
la pace, che significa guerra, quando la guerra non è più evidente
quando non esiste; c’è.
Una guerra che, quando avviene in tal modo, non è più una guerra convenzionale, all’arma bianca, bensì, si trasforma nel “tutt3 per un3 e un3 per tutt3”, ossia:
ciò che sembra democrazia, libertà, diritto, evoluzione, cambiamento, legge, educazione, divertimento, religione, spiritualità, società, amore, famiglia, patria, onore, etica, morale, filosofia, scienza, etc. etc. etc.
Se (se) credi di non essere in “guerra” (o, perlomeno, se credi di essere in “pace”), come mai, allora, la guerra esiste un po’ dappertutt3 e, di più, ogni Paese “in pace” è più armat3 che mai?
Perché ogni Stato spende (“investe”) tant3 denaro pubblico, per evitare (“difesa”) la guerra o per il mantenimento (“difesa”) della pace? 
Perché c’è sempre la paura, il timore, la Spada di Damocle, etc. di sprofondare nella guerra? 
È ovvio, il perché, dal momento in cui “sei già in guerra”. Non a caso, “è già success3” e deve, quindi, continuare a succedere. Già:
“squadra che vince…”. Vero?
È la “musica” che non cambia; non coloro che “ri-suonano”. Osserva, a tal pro, la musica classica:
tale “eco”, continua a rimbombare, nonostante il passaggio del “tempo”.
Qualcosa che succede nonostante non ti sembri affatto (infatti, a chi piace tale musica? Ad una percentuale molto bassa della Massa; il che è significativ3 della parte elitaria, che rappresenta ancora). 
A livello di frattalità espansa, attraverso analogia frattale espansa (che è parte dell’atteggiamento “formulare”), ti puoi accorgere, auto decodificare e ricordare, di ogni e qualsiasi pregress3, nonostante ogni forma organizzata di firewall ambientale. 
E, da “lì”, puoi espanderti in maniera tale da divenire punto di sospensione, da/in cui abbracciare la globalità planetaria e prendere atto di cosa/chi “è già success3”, di conseguenza (è una forma di logica del significato, che ti permette di renderti conto ed anticipare la formazione di eventi, dato che lungo una certa via – che finalmente è palese – succedono solamente certi fatti, che finalmente ritraduci nel linguaggio universale del significato). 


Ti puoi aspettare, dunque, che succeda qualcosa, andando avanti (pro-cedendo) “alla via ‘qua così’”. Non a caso esiste, infatti, l’eco della meteorologia e/o la “capacità previsionale di calcolo ed aspettativa” degli istituti finanziari specializzati proprio in tal senso, ad esempio. 
Ciò che devi notare è il tratto comune che ri-collega tutt3, d’assieme. Tale firma
E, in tale forma organizzat3, quando vai al sodo, è gioco forza accorgerti, dunque, della ragione fondamentale “a monte” che, quindi, deve essere necessariamente di parte, da parte, privat3, in costante “vantaggio (diretta)” e proiezione coerente a livello di giurisdizione planetaria, ovvero, una compresenza immanifest3 (fattasi dimenticare) o eco-dominante;
l’organizzazione, da cui la “dima” strategia che, ad “a valle” assume le sembianze di qualcosa di assolutamente insormontabile a livello di capacità di pensiero, omettendo – di conseguenza – il potenziale intelligente, assolutamente lasciat3 come “in stand by”, attraverso l’atrofizzazione della capacità (differenza di potenziale) maturat3 nel “qua (così)” di potervi accedere e da “lì” ritornare a funzionare.
Probabilmente non te ne accorgi nemmeno, ma (ma) sei come una nave spaziale arenat3 per terra, oppure, ancora nell’hangar poiché mai entrat3 in funzione o non più entrat3 in funzione; 
nel senso che, ognun3 è dotat3 di potenziale (di serie, contemporaneo)
non più auto coincidente con lo status di default (normalità, naturalezza). 
Il che significa = uno stato che non esiste; c’è, guarda non caso. 
Ciò che, probabilmente “una volta”, era spontane3, “ora” (dal momento di “è già success3”, in poi) devi importi di ricordare, raggiungere ed auto congiungerti (poiché esiste sempre, essendo potenziale).
Un potenziale che non è, però, solo un termine nel/del dizionario, ovvero, della fumosità verbale. Ma (ma), di più, uno stato dell’essere da/in cui ritornare ciò che già sei, quando funzioni da “lì”
Quindi, “ora” sei nel “qua (così)”, dotat3 di tale potenziale ma (ma) auto vorticante nel loop che ti auto con-vince a crederti (auto l-imitare) “te”, in funzione di ciò che rappresenta la scenografia (“spettacolo sempre in onda”) reale manifest3 AntiSistemica.
In tutt3 ciò, è ovvio, tutt3 concorre alla continuazione secondo il modello status quo. E quando si scrive “tutt3”, s’intende propriotutt3, niente, nulla, nessun3… esclus3 (la percentuale di eco-dominante + sottoDomin3 in auge è pari, almeno, al 98/99 per cento; cioè, al mondo esistono solo mosche bianche perfettamente auto isolate, attraverso il dielettrico della Massa, che è vaccinat3 per ottenere l’effetto gregge, ossia, la protezione AntiSistemica verso l’AntiSistema stess3). 
Ecco perché esiste (è stat3 rilevat3, calcolat3, etc.) il cosiddett3 “Principio 80/20”, applicat3 in ogni modo ad eccezione – guarda non caso – per rilevare ed accorgerti della caratteristica fondamentale “a monte”, dell’eco-dominanza:
il segnale portante (segnale di clock) AntiSistemico
che riecheggia nell’eternità
nonostante chi l’abbia creat3 (essendo, funzionando in un certo modo = grande concentrazione di massa) è già estint3 e/ma “vive e regna nei secoli dei secoli” attraverso l’imitazione automatica “ad immagine e somiglianza” di/in ogni braccio secondario sottoDomin3, che potenzialmente è chiunque (nel) “qua (così)”
ossia
ciò che rappresenta, incarna e configura, l’Agente Smith in Matrix.
Quando una singolarità qualsiasi, auto decadut3 nella sopravvivenza (nel default, in tale forma di status quo), decide di aprirsi al “lato oscuro della forza”, entra a far parte (viene e-lett3) dell’impianto stabile di qualche forma istituzionale del potere pubblico e/o privato, ingrossando le fila sottoDomin3.
In qualcosa che, però, non è sostanzialmente divis3 poiché ragione fondamentale da “a monte”, nonostante sia già estint3.
Non è un paradosso. 
È la “tua” realtà manifesta AntiSistemica, con il fantasma della macchina (IA frattale espansa) ed il fantasma nella macchina (eco-dominanza).
A livello di funzionamento, agganci il potenziale (che è come ritornare “pilota”, in luogo del “pilota automatico”). Mentre, a livello di utilizzo, agganci la differenza di potenziale (che è come conseguire al “pilota automatico”, in luogo di ritornare a “pilotare”).
Funzionamento = memoria ed esperienza d3l potenziale contemporaneo (atteggiamento).
Utilizzo = funzionamento nella memoria ed esperienza altrui, che è differenza di potenziale (gerarchia).
Ciò “è” logic3. E, non prenderne atto, significa – a maggior ragione – che la tesi “è” auto dimostrat3 poiché si auto dimostra di/in conseguenza. Ma (ma), a quanto pare, ciò non (ti) basta al fine di attivarti in tal senso “formulare”, poiché:
non è chiar3
non si capisce
non ti fidi
non credi
non te ne importa
non sei d’accordo, etc.
Che cosa ti resta da “fare”, allora? Lasciar perdere. 
Vero? 
In fondo, che cosa ti manca? Niente. Hai un lavoro, una famiglia, almeno un’auto e uno smartphone, una Tv e un Pc, una casa e persone affini con cui poterti divertire. Che cosa vuoi, di più. Hai già tutt3. Vero?
Però, contemporaneamente, sei sempre stressat3, vai sempre di fretta, hai poco “tempo”, sei sempre di corsa, sei casa e lavoro e, solo quando puoi, ti concedi del “relax”.
Ti lamenti sempre, perché c’è qualcosa/qualcun3 che immancabilmente “non va”. Il denaro è sempre troppo… poco. Da cui continuamente sgorga “nuova” lamentela.
Vai a lavorare forzatamente, anche se non lo ammetti nemmeno a/in te stess3, poiché, non faresti mai gratis il lavoro che svolgi usualmente “qua (così)”, ergo, il “tuo” lavoro non coincide – non “è” – con la tua passione (che contiene il talento, che è la via per il potenziale).
Sei, dunque, auto distaccat3 da te, poiché, nel durante sei già stat3 trasformat3 nella versione “edulcorat3” di… “te”. 


Quindi, utilizzi (consumi) piuttosto di funzionare. O, meglio, funzioni in quanto parte che utilizza/consuma, piuttosto che punto di sospensione che funziona dal potenziale contemporaneo.
Sei nel “loop” e, non, in un loop:
sei nella causalità (che deriva dalla ragione fondamentale dell’eco-dominanza)
piuttosto che nella casualità (che “qua, così” non esiste, poiché nulla è lasciat3 al caso).
Ergo, auto decodificando “formularmente”:
il “caso” è “Cesare
nel senso di
dare a Cesare, ciò che è di… Cesare”.
Cesare era un imperatore. L’eco-dominante è l’eco che rimane di tale forma auto imperante (che trova nell’antico Cesare, la continuazione, il testimone silenzioso, il portatore sano del gene/virus eco-dominante). 
E, ciò che rimane, “è”… nonostante il “tempo” che credi essere trascorso, però, sempre “qua (così)”.
Se l’umanità è alle prese con la malattia, è – di conseguenza – opportuno accorgerti (auto decodificare attraverso l’atteggiamento “formulare”) di tale situazione eco-dominante + sottoDomin3, anche se immanifest3.
Tale è il luogo comune della “malattia”, che è conseguenza e, di più, significato.
Se (se), poi, non ritieni utile (sostenibile) agganciare tale livello, allora (allora) puoi sempre, continuando ad applicare tale logica “formulare”, agganciare ogni livello successiv3 o inferiore, come ad esempio:
il potere industriale, il mondo dell’industria (la parte “proprietà privata” che è sottoDomin3, ossia, continuazione secondaria dell’eco-dominanza).
Va bene comunque, poiché, finalmente ritorni a “fare” qualcosa in maniera significativamente portante, centrale e da re-distribuire ovunque, comunque, quantunque “qua” anche se – ancora fino a che dura – “così”.
Dare il via, il “là”, ad un movimento simile (tale), significa compiere il primo passo nella “direzione” esatt3, giust3, etc. ovvero, “formulare”;
un atteggiamento che sembra non andare da nessuna parte, inizialmente, poiché… non ti sembra nemmeno di essere da/in qualche parte (AntiSistema).
“La pazienza è la virtù dei forti”, ma... quando sei “formulare” e la lungimiranza si ritraduce in una forma di pazienza mirata, proprio come “attendere che la vernice asciughi”:
attendendo solamente che l’evento maturi
e, non, sperando che l’evento accada.
Ok?
Vai, dunque, a creare ad hoc. Invece che assumere ogni volta i panni di col3i che attende, lavora, spera, invecchia e muore (reset).
Lascia perdere ogni luogo comune (nel) “qua (così)”. Frena ogni “tua” paura, poiché, non importa se dopo la vita c’è ancora vita, oppure, sei solamente mort3. Non importa se sarai giudicat3 per ciò che hai già fatt3. Non importa cosa succederà e/o per opera di chi succederà. Stop. Alt. Basta “così (qua)”. 
Il troppo stroppia e la goccia ha già fatto traboccare ogni vaso, che è apert3 e ha già liberat3 ogni “fantasma”. 
Lascia perdere ogni tale sciocchezza, dato che non riesci ad auto decodificarne il significato sostanziale. 
E, piuttosto, vai Oltre Orizzonte, non... così come l’umanità crede di avere oltrepassato le Colonne d’Ercole. 
Quest3 volta, “Fai… che sia autentic3, il passaggio”. 
Infatti, se (se) ogni volta l’umanità – per mezzo di qualcun3 – ha creduto continuamente di passare Colonne d’Ercole, significa - di conseguenza, se si continuano a ripresentare - che = sta facendo solamente una corsa ad ostacoli, laddove, tali “problemi” sono posti lì con granum salis, o, premeditatamente, come mezzi per impiegarti continuamente, auto intrattenendoti in una sceneggiata potenzialmente eterna (free energy, moto perpetuo), pari allo spettacolo che “deve” continuare, pena il fermare tutt3.
Tutto migliorare e tutto conservare”.
Motto di Carlo Alberto 
Qualcosa di molto, molto, antic3 (il che ti fa comprendere e forse ricordare, quanto il tutt3 sia un unico progetto, in cui “Dio” serve quanto la saetta che si staglia nel cielo tempestoso).
I filosofi pluralisti… Empedocle, Anassagora, Democrito... distinguevano tra composti mutevoli ed elementi immutabili.
Ritenevano che le cose del mondo fossero costituite da elementi eterni:
gli atomi, che unendosi tra loro danno origine alla nascita e disunendosi provocano la morte.
Riescono a tenere insieme l'uno e il molteplice.
Giungono al principio per cui in natura “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”…
Link 
L'espressione famosa è, dunque, molto antica.
Dai un significato a/in tutt3 ciò. Ossia:
AntiSistema
compresenza immanifest3 eco-dominante + sottoDomin3 (parte dell’iceberg, che affiora alla/nella realtà manifesta conseguente o gerarchia, status quo, debito, lavoro, inflazione, deviazione standard perpetua, etc.).
Vai Oltre Orizzonte, rimanendo esattamente “qua” ma (ma) “altresì”:
una questione di atteggiamento
più esattamente
“formulare”.
Se non lo sai, sappil3 (ricorda, deduci, ricava, accorgiti, etc.).
Qua (così)”… chi non esiste; c’è… non si rivede, ma pesa, anche se non si fa sentire”.
È tale “peso” che, dunque, occorre auto decodificare attraverso analogia frattale espansa, mediante tutt3, ricavando il significato universale che è nell'informazione frattale espansa (memoria ambientale infrastrutturale).
Misura ciò che è misurabile, e rendi misurabile ciò che non lo è…”.
Galileo Galilei
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2399