SPS

mercoledì 27 settembre 2017

Sulla evoluzione, la trasformazione, la paura ed il cambiamento.



Se (se) di evoluzione ti “piace” parlare, allora “che sia evoluzione e… cambiamento” anche il tuo nutrimento, ossia, la sostanza della realtà manifesta dei fatti “qua, così”. 
Qualcosa che “attualmente” non coincide minimamente, ma (ma) solo apparentemente, con un simile stato delle cose… 
L’apparenza – fai attenzione – è, allo stesso modo della fisica, anch’essa… fisica. 
Non pensare che tale inclinazione sia paragonabile a qualcosa di impalpabile
L’apparenza, al suo stadio massimo, è assolutamente reale, concreta, solida, materiale, etc.
Quando (se) vai a “sbattere contro a questa apparenza”, ti fai male. Sì, perché… è come scontrarti contro un muro di mattoni. 
Hai presente? Ti fai molto, molto, male. 
Anche se, per la verità, l’entità del danno dipende dalla velocità con la quale procedi. Comunque vada, la “misurazione” con un muro fa sempre (sempre) male
È, allora, “apparente”… che cosa (chi)? 
Di più, il “credo” che ispira ed auto convince singolarità e (oltre alla soglia critica) Massa, ad agire in un predeterminato volere.
È apparente ciò che non intende e non prevede assolutamente... apparire

Cioè, l’apparenza inganna, dato che non appare il motivo portante e centrale dell’apparenza:
in questo è “apparente”. 
Perciò “inganna”. 
Perché non è completamente trasparente, nel senso che “porta avanti un piano, caratterizzato da qualcosa da nascondere, celare, velare, etc.”. 
Che cosa (oltre a “chi”)? 
Il valore universale della giustizia (ad angolo giro), retro ingegnerizzato in maniera tale da (non) risultare per quello che è diventat3 “qua, così”:
un valore relativo a… (non lo sai).
La giustizia è uguale per tutt3. Certo. Ma (ma) quale tipo di “giustizia”
Quella inclinata dalla parte sotto (alla) dominante: 
parte, parziale, manchevole di… 

Qualcosa che è stat3 ritagliato dall’assoluto, trasformandolo in “assoluto (relativo)”:
la giustizia è uguale per tutt3.
Un simile drenaggio è stato possibile, facendo auto decadere la Massa in una forma sociale adatta al raffinamento della universalità dei “valori”
Sostituendo “chimicamente” un certo modo di essere, con un certo modo di pensare. 
Pensiero che è la deriva della riprogrammazione:
l’effetto collaterale. 
Quindi, è sufficiente che il “principio dominante” rimanga in ombra (ossia, al di là della “tua” capacità di immaginarl3), al fine di poter contare certamente “qua, così” sullo sviluppo “naturale (conseguente)” dell’auto generazione “risultante ad hoc (e, bada bene, anche ad ‘immagine e somiglianza’ di…)”. 
Quindi, tale “opera” – pur essendo apparente è assolutamente fisica (reale manifesta) – esiste non solo in quanto “opera”, ma (ma) sopra a tutto (e, perlomeno, allo stesso modo) anche in quanto a… dimostrazione (comprovazione) dell’esistenza della dominante stessa (nonostante si ammanti di quello “strato d’invisibilità” che, in ogni “caso”, la memoria frattale espansa contribuisce sempre a rimettere in luce e ad evidenziare sostanzialmente, attraverso gli effetti dell’opera stessa e gli effetti collaterali della medesima). 
Come puoi, allora, non accorgertene? 


Perché sei “qua, così”, in un denso strato di auto convinzione/convenzione (“credo”), che sa molto bene (poiché ti riconosce altrettanto bene) cosa è “già successo” e, quindi, come continuare a far sì che… continui a succedere (con dentro anche te, continuamente)…  
Se (se) di evoluzione (e cambiamento) ti nutri e “nutri speranza”, allora (allora) chiediti che cosa (chi) sia (“è”) questa evoluzione e questo cambiamento… in qualcosa che prevede scientificamente che tutto (solo) si trasforma…”. 
La trasformazione è un dato di fatto “molto comodo” per… far non apparire qualcosa (qualcun3) per quello che non è. 
Lo puoi ampiamente capire in sede “secolare” di “truffa”, ad esempio, speculativa. 

Nella economia, la finanza:
con dentro la speculazione, l’alveolo per la “truffa”. 
Quante volte “è già success3”? Una sola volta, inizialmente
Poi, una simile “eco”, si è limitata a ripetersi:
la truffa va di pari passo alla “modernità”, che narra di una inclinazione che vede sempre il domani come moderno, per cui, quando il domani diventa “oggi”, la modernità è sempre dietro l’angolo, seppure sempre attuale... e ieri sembra sempre sorpassato, pur essendo la sede del "è già successo"...
Basta la trasformazione del logo aziendale, del nome aziendale, del motto aziendale, dei dipendenti aziendali, dell’apparenza aziendale, etc. e l’azienda (la “proprietà”) può ritornare sul Mercato, ad affrontare la Massa (che è senza capacità lungimirante di ricordare ed accorgersi, sempre affaccendata in altro ed auto proiettata sul futuro, ad immagine del passato, dimenticandosi del compresente).
La “legge”, a quel punto, non vieterà nulla che non sia già passibile di “divieto”
In una forma sociale che è governata dalla legge, che è stata concepita proprio per un simile livello di auto trasformazione (camaleontismo); qualcosa che “ricorda (frattalità espansa)” proprio la condizione di compresenza gerarchica immanifesta sotto (alla) dominante (ergo: la dominante stessa). 
L’esistenza fisica dell’eco, del manufatto boomerang, della fisica relazione “causa effetto”, della caratteristica elastica di certi materiali, di tutto ciò che puoi considerare naturale e/o artificiale (e che esprime sempre questa verità), etc. dimostra l’esistenza “ombrosa” della dominante (il cui fenotipo esteso frattale espanso è l’ambiente reale manifesto “qua, così”, a livello ormai planetario), il “perché” globalmente le “cose” si addensano sempre (sempre) attorno alla caratteristica (rapporto) “naturale” 80/20
Ok? 
Questo è “il nuovo” modo di pensare, che corrisponde al cambio del programma (“credo”, Io). 


Se (se) “ti piace” pensare in termini di evoluzione (cambiamento), di conseguenza (allora) dotati della necessaria “capacità” di elaborare assolutamente detta tua convinzione (intenzione).
Pensa diversa-mente
Il pensiero si fonda sul (affonda nel…) programma mentale: 
sulla “inclinazione (prospettiva)” attraverso la quale, poi, “vedi e prendi in considerazione, tutt3”. 
Di più, questa focale (lente), permette di andare ad interagire con il “qua (realtà)”, andando a caratterizzarne ogni singolo aspetto. 
Quando questo non succede
Mai (mai). Succede sempre (sempre). 
Solo che “non ti accorgi di quello che continua a succedere”. 
Non ti accorgi della “risposta” ambientale, che è una caratteristica del funzionamento e non una incerta casualità, frutto di chissà cosa/chi. 
La “risposta” è il feedback e, quest3, succede sempre
Anche quando non ti sembra che sia successo nulla e che “non succede niente”. 
Il feedback esiste sempre, in quanto espressione del funzionamento ambientale:
se (se) ti sembra che non succede nulla, il tuo sentire è espressione limitata al fatto che “ciò in cui speravi non si è avverat3”. 
Non hai avuto successo. E, quindi, non succede nulla
Mentre, di più, “è già success3” che… il tuo piano non ha funzionato:
la risposta è questa.
Il feedback c’è sempre. L’assenza di “positività” non significa che “non funzioni, anche, l’ambiente”.
La “negatività”, infatti, è una risposta già di per sé. 
Così come esiste il numero “zero”, il concetto di “nulla, vuoto, niente, etc.”… che, invece, indicano una certa “sostanza (luogo comune)”. 

La famosa strategia di Ulisse, allorquando rispose a Polifemo che il proprio nome era “Nessuno”, diede il massimo dell’efficacia… nel momento in cui accorsero gli altri giganti e alla domanda “con chi c’è l'hai?”, Polifemo rispose “Con... Nessuno”.
Al che, gli altri ritornarono per dove erano venuti…
Nessun3 indica qualcun3, quando qualcun3 “così” si chiama, oppure, è agganciabile attraverso il tal riconoscimento non solo "nome e cognome"...
Allo stesso modo, il lessico convenzionale si è già impadronito del significato corrente termine, che mentre credi di usarlo come riferimento massivo, nella sostanza, utilizza “te” in quanto strumento ambientale (organo) per la inter comunicazione massiva coi “tuoi” simili, ma (ma) sempre “qua, così”. 
Ecco il motivo per il quale “serve” l’interfaccia pubblica, declinata in un certo modo; per far sì che sia “te stess3” a riferirti a qualcosa/qualcun3, non riuscendo nemmeno ad immaginare né, eventualmente, a comunicare che “Nessun3 è una persona fisica, vivente ed altamente influenzante il ‘tuo’ cammino”… 
Non lo puoi ammettere. 
Perchéil “lessico (programma mentale)” è progettato appositamente per evitarl3
A furia di “parlare (pensare) in un certo modo…” può arrivare a “sparire dalla circolazione” anche una certa compresenza, un certo lignaggio, una certa situazione, un certo disegno, una certa ragione fondamentale, etc. 
Ormai, “qua, così’”, se (se) tutti i dispositivi tecnici/tecnologici evitano accuratamente di non evidenziare (segnalare), ad esempio, un’isola, un luogo (seppure) comune, un edificio, etc. di conseguenza (allora) la Massa (abituata a servirsi del tal dispositivo automatico o “carta nautica, geografica, etc.”) eviterà di credere che possa esistere anche quel luogo, s-oggetto, evento, etc
Anche la storia (deviata) insiste e consiste proprio su questo fatto. 
Omettendo regolarmente ed auto educando “qua, così”, le persone sviluppano una capacità “non solo visiva” conseguente ed auto delimitata. 
Puoi, ogni giorno, passare davanti al tal edificio, ma (ma) se all’ingresso campeggia una grande scritta, riportante una definizione tale che “non penserai mai di entrare, dato che quel nome non corrisponde a nulla con cui potresti avere a che fare…”, allora (allora) non entrerai mai (mai) in quello “stabile”, anche se dentro c’è una centrale del terrorismo (ad esempio). 
Una simile “copertura” fa la differenza, contando proprio sul “tuo” stato sotto ad incanto dominante “qua, così”. 
Facendo presa sulla “tua” educazione... anche quando ti senti di calpestare ogni convenzione, anche quando hai dei tatuaggi sul corpo, anche quando porti i jeans strappati, anche quando hai dei piercing, anche quando credi di pensare controcorrente, anche quando ti atteggi a persona diversa, migliore, che la sa lunga, che non cade in certe trappole, etc. 
Non solo; anche quando sopravvivi rubando, approfittandoti della situazione o, meglio, auto adattandoti in una maniera altra, che nulla toglie al fatto che sei sempre (sempre) e solo, ancora, “qua, così”. 
Quando vai in carcere, infatti, aumenta il Pil.
Per la verità, aumenta anche quando non sei carcere, dato che il “tuo da fare” implica un certo “consumismo”, in termini di risorse impiegate per indagare su di te e per ripagare i danni, dato che esistono le assicurazioni e le riassicurazioni, etc.
Il Pil si nutre di tutt3 “qua, così”.
Non a caso, “ora”, si gonfia anche del “traffico illecito”.
Ma che cosa stiamo dicendo, raccontando questo? Niente…”.
Nomi e cognomi
Dunque, per “dire qualcosa (sostanzialmente)” che cosa manca?
Il “nome cognome” è, di più, la consapevolezza centrale e portante che – anche da sola – fa la differenza (la consapevolezza, espansa alla globalità sociale, dà luogo ad una nuova “specie” umana).
La specie pensa in una certa maniera.
La "nuova" specie, pensa diversamente (è, quindi, oltre che potenziale, anche immaginabile e, dunque, possibile/percorribile/manifestabile).
Qualcosa che non necessita di essere dimostrat3, sopra a tutto nella modalità che “qua, così” ti viene richiest3 di formulare, avendo “mani e piedi col-legati”.
Tale forma di dimostrazione non esiste, in quanto che... “lo sai già che è così”…
Link 
Il “nome cognome” è fondamentale
È, come sopra riportato, 1) la consapevolezza di/che… (sostanza di/in ciò che continua a succedere “qua, così”) e, anche 2) la coordinata sociale che riunisce la stessa consapevolezza al collegamento fisico (uno o più individui fisici).
Una simile “relazione d’assieme (insieme)” identifica e formalizza la catena di controllo e di distribuzione AntiSistemica:
il principio dominante (il vertice distaccato parassitante il Dominio, ossia, l’ospite)
la condizione sotto (alla) dominante (il campo morfogenetico della forma reale manifesta “qua, così”)
le interrelazioni sottodominanti (il collante, il “tessuto nervoso”, l’impianto radicale, etc. per il segnale di clock dominante).
Il principio della dominante non è né maschile, né femminile. 
Se l3 cerchi, continui a farlo “in tondo”. 
Piuttosto, lo devi ritrovare (non ricercare). 
Ess3 riunisce in sé il potenziale di “essere”. Ossia, di “scegliere da/in sé”, senza alcuna interferenza di mezzo, dato che tra sé e il sistema operativo frattale espanso, non c’è nulla in grado effettivamente di interferire, cioè, di auto imporsi ad un simile livello (grande concentrazione di massa, giurisdizionale). 
Questo avviene per il semplice motivo che “qua, così” nessun3 – nemmeno - “ci pensa, lo immagina…”, non ricordando che esiste la possibilità (sicuramente potenziale). 
Del resto, la strategia sotto (alla) dominante (by dominante) è proprio quella di auto isolare al di là del potenziale, risultante come “corrotto (distorto)” dalla prospettiva (“credo”). 
Se (se) pensi che il potenziale è la mente, decadi nell’interferenza. La mente è un’area di riprogrammazione ma (ma) non è il potenziale
Il potenziale programma. La mente viene riprogrammata, per cui è un organo funzionale di/a/per… 
Quando ignori ciò, allora la mente – conseguente al programma AntiSistemico “qua, così” – ti controlla come se fosse te e “tu” esegui gli ordini come se fossi tu

Voler controllare la mente, senza l’espansione frattale della consapevolezza (potenziale), significa solo “far finta di niente, nel momento in cui “lascerai perdere” per evidente mancanza di risultante significativa. 
Potresti ottenere dei risultati che credi essere tuoi, ma (ma) altro non sono che nuovamente l’intenzione e la strategia sotto (alla) dominante (che resiste ed anticipa ogni tentativo sempre troppo “scialbo” di aggancio, sviluppo ed implementazione del “nuovo”).
L’imprinting (e l’intenzione) proviene da un ambito della realtà potenziale, automaticamente riversat3 nel “qua”, generando e costituendo la declinazione “così”
L’anello In-Organico (nell’organico) si chiude sempre (sempre) sullo stato di fatto, che aggancia il proprio potenziale (piano, sogno, desiderio, strategia, etc.) alla realtà manifestabile “qua”, che si manifesta realmente “così”. 
Ma (ma) esiste potenzialmente anche e sopra a tutto, il “qua, altresì”. 
Inizia ad auto concepirl3. Se mai inizi, mai… “arrivi (si/ti concretizz3)”. 




Infatti, come può “qualcosa” generarsi se (se) non lo “evochi (concepisci, realizzi)” nemmeno? 
Semplice: 
non può accadere, decadendo nella forma sempre attuale “qua, così” che, dunque, ritrova sempre nuovo stimolo, nutrimento e concretizzazione. 
Ossia, ha sempre quel carburante che consente la trasformazione apparente, mantenendo sempre la sostanza
Ciò che osservi esteriormente, non accorgendoti di essere un centro portante del segnale di clock AntiSistemico.
Ciò che credi essere evoluzione, cambiamento, etc. e che invece è “solamente”… auto trasformismo.
Invece di domandarsi quale sia l'utilità per un organismo di possedere dei geni contenuti in un nucleo, ci si dovrebbe chiedere perché i geni hanno “scelto” di raggrupparsi in un nucleo e negli organismi
In ultimo, nel capitolo 14, torniamo con rinnovato interesse al singolo organismo, domandandoci perché, dopo tutto, occupa un tal posto nella gerarchia della vita
Il fenotipo esteso – Richard Dawkins
I “geni” ed il loro “comportamento”, l’organismo nella gerarchia, etc. sono dimostrazioni (senza passare, per forza di cose, anche dalla dimostrazione scientifica deviata) che indicano qualcosa (qualcun3) di preciso:
un dato di fatto, uno stato assoluto… oppure… uno stato relativo ad un… assoluto, etc. 
Eppure, “nel lessico, il lessico
Che altro se (se) sempre “qua, così”?
Quale evoluzione, allora? Quale cambiamento, di conseguenza? 
Solo camaleontismo, che si avvale dell’auto adattamento in maniera tale da rivelarsi continuamente
Dunque, al fine di “accorgersi”, occorre un cambio di “mentalità”
Nuovi pensieri? Nuovo programma (“credo”, Io). 
L’evoluzione ed il cambiamento passano solo da “lì”.
Motivo assoluto per il quale nell’AntiSistema il firewall ambientale sotto (alla) dominante, te lo impedisce integralmente.
Che cosa? Di “fare” diversa-mente


Quando sei sostanzialmente al di là di tale “influenza (incanto)”
Quando pontifichi a livello di “fantascienza”, ad esempio, utilizzando la “fantasia (immaginazione)” in una maniera finalmente altra. 
Quando fai dell’utopia “il come deve essere” anche se “qua, così”
Non basta tatuarti e metterti l’anello al naso. Capisci
Quei rituali hanno senso solo se (se) all’interno di uno “stato dell’essere che ‘qua così’ nemmeno ti sogni”… 
Così come per un “Indios” è inconcepibile mettersi la cravatta, se non all’interno di un credo locale che non equivale al significato “rituale” che la cravatta possiede solo se all’interno della forma sociale “qua, così” cittadina… 
Specchietti e gingilli colorati, infatti, sono già serviti per scambiare “sostanza con apparenza”, e continuano a funzionare in quanto tali e, sopra a tutto, in quanto a… strategia univoca, scambiata per “niente, nessun3, nulla, vuoto, etc.”.
Noi dobbiamo sapere chi sono i protagonisti di tutto ciò. E i protagonisti hanno dei nomi… C’è addirittura come un consenso sociale attorno a questa cosa.
La gente crede che pagare sia un fatto normale”.
Nomi e cognomi
Pagare”: 
che brutto termine. 
Anche il solo ricorrervi, mentre sei nelle animate vie stracittadine, dovrebbe auto procurarti come uno “strano” senso didisappunto, prurito... 
Di disarmante imbarazzo, etc
Eppure, nell’abitudine, soffoca tutt3 ciò che “sembra non servire, non essere normale, etc.”.
Come utilizzare del diserbante o come comprare semi “usa e getta”, che servono solo per un unico raccolto “sterile, poiché già sterilizzato, ossia, reso come tale…”.
Vogliono soltanto ricoprire con la legalità, una cosa che gli sta scoppiando in mano…”.
Nomi e cognomi
La “legalità”: 
un punto di vista (quando non è universale), che vela un interesse, un piano e la strategia a “collo di bottiglia”. 
Oltre ad una compresenza che non ha “nome e cognome” ma (ma) che ha una certa consistenza e che quindi esiste, c’è. 
Perché è importante sapere il nome di un demone
Perché, in questa maniera, il “rito” ha una maggiore efficacia, è più mirato. 
Perché le figure umane, nei geroglifici, erano di lato?
Per mancanza di capacità prospettica “artistica”? 
No. Lo dimostrano le magnifiche statue, scolpite in 3d. 
La mancanza, nella raffigurazione pittorica/scritturale, della prospettiva, è di più il non farsi guardare in volto, lo sfuggire…  a che cosa (chi)? 
Alla capacità di “leggere dentro”, osservando lo sguardo diretto della rappresentazione figurata “ad immagine e somiglianza”, che non è qualcosa (qualcun3) completamente distaccat3 dalla capacità di essere, comunque, raggiunt3 dalla interconnessione energetica “altr3 vs te”. 
La connessione può sempre (sempre) essere attuata, anche quando meno lo credi.
Allora, come ti spieghi le statue
Attraverso una decadenza del “credo (sapere)”, a favore di un “credo (pregare)” che indica come già fosse success3 la “corruzione” dell’originale forma d’esistenza “qua, altresì”. 
La raffinatezza e perfezione della/nella rappresentazione di quei volti/corpi, faceva da contraltare alla “perdita di memoria (conoscenza, consapevolezza)”, inerente al mantenersi “in salvo”, relativamente a qualcosa (qualcun3) che, evidentemente, “una volta aveva ‘nome e cognome’, ed ora non sembra nemmeno più esistere”.
Fantasia? Con “certa mente” è solo fantasia. Sì.
Chi ce lo impedisce?
Questi…”.
Nomi e cognomi
Cosa sono “questi? Dovresti vedere anche l’immagine, il movimento, la simbologia:
“questi” sono i soldi
o, meglio
il potere (la possibilità, il pass, la leva, il collo di bottiglia, etc.) che rappresentano “qua, così”.
Cosa te lo impedisce, di…? 
Chi, ti impedisce, semmai. 
Cosa:
la condizione sotto (alla) dominante. 
Chi:
la dominante. 
Ma (ma) se la dominante è un principio, il Dominio è una, o più, person3, “come te”. 
Puoi agganciare, allora, il Dominio.
Certo, ma analogamente alla dominante, anch’ess3 non è così facilmente distinguibile “qua, così”. Dunque?
Allora puoi sempre (sempre) “fare” in questo modo:
bypassa anche questa struttura di “comando e controllo”
ma (ma) dalla per scontata, ossia, esistente
a quel punto, inizia ad accorgerti (ricordare ed usare anche il bias di conferma) e a “fare”
Cosa e in che modo? 
Inizia a “sognare ad occhi aperti” e credici sempre più fermamente
Insisti anche a decodificare il feedback ambientale, anche quando non sembra nemmeno esserci. Analizzalo comunque. Segna anche la minima variazione e fai attenzione a come “reagisce” a te, mentre sei sempre (sempre) focalizzat3 sul “tuo” sogno
Questo fa la differenza, perché – quando ricordi come fare sempre meglio – non hai più la necessità di agganciare il Dominio (dominante), dato che ti “elevi (manifesti)” ad un livello del potenziale che, di punto in bianco, giunge a “competere” con….a livello giurisdizionale. 
Il “conflitto” esiste nel momento in cui le forze si controbilanciano.
Quando una di queste ha nettamente la meglio, sulle altre… allora (allora) non esiste più alcuna necessità sostanziale di conflitto.
Ciò equivale ad “avere la febbre”, in maniera tale da bruciare dentro tutto ciò che non è allineato perfettamente con il “sé”.
Quando “brucia” tutt3, tutt3 si riallinea originalmente
L’evoluzione è cambiamento quando “pensi diversa-mente”
Quando il “programma (credo)” è… nuovo (altr3).
“Qua, così” non può succedere. Ok?
Ma (ma) “qua, altresì”, diversamente.
Sanno dove abiti. Sanno chi sei. Sanno tutto di te… mentre tu di “loro” non sai nulla. Nutri solo sospetti... perchè entri a livello di conflitto, di competizione, di concorrenza, etc. da "buona" sottodominante...
Il “film (esempio)” Gli intoccabili te la dice lunga sul come “fare”… Anche se quella via non è quella assoluta (appena sopra riportata), rimane comunque una buona parte nonché parte della coerente strategia.
Qua ci vuole l’esercito…
Ma non siamo in guerra.
È questo il problema. Che la Mafia è in guerra e noi no.
E che significa?
Che alla Mafia la guerra conviene. Perché stringono alleanze, fanno affari e controllano il territorio…
Sai quanti anni ci sono voluti per creare questo impero?... Non permetterò a nessuno di levarmi tutto questo…”.
Nomi e cognomi
Non si tratta di fare alcuna “guerra”, né di muovere (alimentare) violenza di alcun tipo. 
La grande concentrazione di massa, giurisdizionale, riesce a “piegare” ogni forma di parassitismo “qua, così” senza colpo ferire, mediante auto imposizione inter connessa alla propria “compresenza coerente (centro auto portante)”…
Ho scelto, seppure per ipotesi, che questa fosse una possibilità valida…”.
Sieranevada
Perché qualcosa non risponde, per come deve rispondere “qua, così”
Perché “qualcosa (qualcun3) è già cambiat3”… in alternativa sostanziale con il "è già successo" che, semmai, rimane sempre (sempre) lo spazio simbolico per la "dima".
Il fatto che l'inflazione nel 2017 non si sia risollevata avvicinandosi al tasso di crescita annua del 2% resta un ‘mistero’".
Janet Yellen
La prima donna alla guida della banca centrale Usa ha ribadito la convinzione del suo istituto secondo cui il target prefissato verrà centrato nel corso degli anni a venire
“Il braccio di politica monetaria della Fed dovrebbe stare attento nell'agire ‘troppo gradualmente’:
il rischio dato dal non alzare i tassi nel tempo è il surriscaldamento del mercato del lavoro ‘creando potenzialmente un problema inflativo più avanti nel tempo che potrebbe essere difficile da gestire senza innescare una recessione’…".
Link 
È una situazione d’intreccio tra “convinzioni (credo)”. 
È vero solo se ci credi, ossia, se (se) ti affidi a tale convenzione... Se lasci fare.
Qualcosa che dipende dal “modello di pensiero (programma)”. 
Più è resa coesa la Massa, tanto più “funziona” il credo sotto (alla) dominante. Più la singolarità “ricorda il ‘è già successo’, sulla scorta di quello che continua a succedere ‘ad immagine e somiglianza’”, tanto più può avvenire il cambio di programma globale. 
Nella sostanza, l’input parte da una singola compresenza, per poi auto dipartirsi a macchia d’olio se (se) ci sono le condizioni ambientali, utili all’evoluzione di questa “idea (portante)”.
"Ora", ritenere anche il cambiamento l’idea di una sola persona, è non credere nemmeno al cambiamento?
Sì, quando nella sostanza si tratta sempre e solo della trasformazione (apparenza del cambiamento. Evoluzione della situazione “qua, così”). 
No. Quando la singolarità emergente non corrisponde effettivamente allo status quo, che “ricopre tutto di legalità ‘qua così’”. 
Proporre la giustizia ad angolo giro, significa “per te” credere che sia parte ancora dello stesso “piano”?
Lecito “è” domandarselo ma (ma) diabolico “è” rimanervi impantanati nuovamente dentro.
La “tua” paura è quella che la singolarità che propone, costituirà un nuovo livello sotto (alla) dominante
Ma… se nemmeno sei al corrente della forma sempre attuale di detta “condizione”? Che cosa “temi”
La paura che credi essere tua è solamente “tua”.
Non ti appartiene affatto. La respiri e te ne nutri ma (ma) non è tua.
Tu3 è ben altr3.
Il valore universale è “ad angolo giro”. Non ha alcuna “ombra”, dato che non esiste spazio in ombra
Il cavillo è estinto e dimenticato. 
Il raggiro non ha alcun senso, per cui non lo immagina nemmeno. Che dire, ancora?
Osserva come è sempre stata usata la “giustizia ‘qua così’” e, poi, trai da te la risposta più significativa.
Prefettura della provincia di Abruzzo citeriore.
Napoli 25 agosto 1862.
A tutti i Prefetti Sotto-Prefetti delle Provincie Napolitane ed al Ministro dell'Interno Torino.
ITALIANI delle Provincie Napoletane, uomini sovversivi, associatisi ad una setta fatale all'Italia, violando lo Statuto fondamentale del Regno, sprezzando gli ordini del RE e i voti del Parlamento, sotto pretesto di affrettare il compimento della Patria unità hanno riuscito ad accendere la guerra civile nella vicina Sicilia - Garibaldi, loro duce, dopo aver innalzato lo Stendardo della rivolta, compromesso una patriottica, ricca e popolosa Città, abbandonati i giovani inesperti ed illusi che seco aveva tratti, si è gettato sul continente e minaccia travolgere nell'Anarchia anche queste Province.
Il Governo ha il sacrosanto dovere di salvare il paese da simile sciagura, di mantenere incolumi i diritti della Corona ed impedire che siano compromessi i principii consacrati dallo Statuto e dai Plebisciti.
Il Governo ha quindi il dritto di valersi di mezzi eccezionali per soffocare la rivolta ovunque si manifesti. In virtù pertanto dei pieni poteri statimi conferiti con Reale Decreto del 20 corrente dichiaro:
Il territorio delle sedici Provincie Napolitane ed isole dipendenti è posto IN ISTATO D'ASSEDIO.
I GENERALI COMANDANTI LE DIVISIONI IN ZONE MILITARI RIUNIRANNO nei limiti delle rispettive circoscrizioni territoriali i poteri politici e militari.
Qualunque banda armata, qualunque attruppamento fazioso, o riunione tumultuante, saranno sciolte colla forza.
Tanto l'asportazione quanto la detenzione non autorizzata d'armi d'ogni specie, sono vietate sotto pena d'arresto ed i detentori dovranno perciò farne la consegna entro tre giorni dalla pubblicazione di quest'Ordinanza al rispettivo od al prossimo Comando Militare.
Nessuna stampa, pubblicazione o distribuzione di giornali, fogli volanti o simili può aver luogo senza una speciale autorizzazione dell'Autorità Politica locale la quale avrà inoltre la facoltà di sequestrare, sospendere o sopprimere qualsiasi pubblicazione.
La presente Ordinanza sarà immediatamente pubblicata nei luoghi e modi soliti per tutte le predette Province.
CITTADINI! Questi temporanei eccezionali provvedimenti non isvieranno il corso regolare della giustizia, né incaglieranno menomamente l'andamento della cosa pubblica e dei privati interessi, ma colpiranno soltanto i cospiratori e perturbatori che troppo fin qui abusarono delle nostre franchigie.
Non dubito che le G. Nazionali tutte, penetrandosi dell'alta loro missione, più ardua e più importante, quanto più sono gravi le condizioni del paese sapranno compierla con quella devozione ed abnegazione di cui diedero già sì numerose pruove.
Confido finalmente che tutti saranno meco persuasi essere questo nella presente dolorosa situazione il solo mezzo di sortire dai pericoli che ci circondano, e di giungere più prontamente alla meta cui tutti aspiriamo.
Il Commissario Straordinario per le Province NapolitaneAlfonso La Marmora...
Link 
Ricorderemo solamente che la conoscenza metafisica, nel vero senso della parola, essendo d’ordine universale, sarebbe impossibile se non vi fosse nell’essere una facoltà dello stesso ordine, dunque trascendente in rapporto all’individuo:
tale facoltà è propriamente l’intuizione intellettuale…
I limiti del mentale – René Guénon
essendo d’ordine universale, sarebbe impossibile se non vi fosse nell’essere una facoltà dello stesso ordine (trascendente lo status quo “qua, così”)  
tale facoltà è propriamente l’intuizione intellettuale (la decodifica della caratteristica ambientale di memoria frattale espansa e l’analogia frattale, emessa da un atteggiamento “formulare” sufficientemente “ciclonico”, denso, stabile, duraturo, coerente, lungimirante, universale, etc.).
Se ti fa ancora “paura”, ricorda che stai solamente sentendo la “paura”.
Un sentimento che appartiene a col3i che continuamente sfugge nel “qua, così”. E non sei tu…
“Fai… di incidere sostanzialmente ‘qua, altresì’”.
   
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2151

2 commenti:

  1. Ciao Davide, una Meraviglia :-)
    Una Alt(r)a Vibrazione.
    Pura, Viva.

    Perfett3.

    Grazie

    Un grande abbraccio

    Fabio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Fabio, diventa sempre più "chiar3".
      E la piacevole scoperta è che perfino "ovvi3".
      Basta solo utilizzare a pieno la "logica"...
      Non te lo lasceranno mai (ma) "fare", però, se sempre "qua, così".
      Allora, lo devi fare tu.
      Grazie a te. Un caro abbraccione.
      Sincerità

      Elimina

"Fai..." un po' Te.