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giovedì 4 agosto 2016

Un simbolo nuovo senza i vessilli del tempo.

  

Analizza “lato tuo/umanità, centrale”:
  • un (uno ed un solo riferimento comune, pubblico, massivo)
  • simbolo (pianeta Terra)
  • nuovo (“è già successo”)
  • senza i vessilli del tempo (status quo, realtà manifesta “qua, così”)…

Un simbolo nuovo senza i vessilli del tempo...
Il “tuo” auto confinamento “qua, così” è realtà, poiché 1) “calpestabile”, fisico e 2) già successo. 
È possibile, dunque, opinare, dubitare, mettere in dubbio, etc. qualcosa di già accaduto?
Qualcosa di “passato” ma… in una maniera sempre compresente (eco).
 
Qualcosa che ridipinge e ridispone (polarizza) tutto, partendo dal fine e sottile “lavoro” di sterilizzazione e neutralizzazione della memoria originale umana collettiva.
Qualcosa che, inizialmente, ha avuto la necessità di “spendersi, lavorando ai fianchi, per generazioni e generazioni, l’umanità intera”; ancora alveolo di tradizione orale, esperienza propria e diretta, ricordo e centratura.
Qualcosa che, quindi, per molto tempo ha dovuto ricorrere all’arma della guerra più truculente, anche in prima persona (il frattale è "l'inabissarsi della figura degli Dei", per lasciare spazio alle sottodominanti, delegate di manutenere la realtà manifesta "un simbolo nuovo, senza i vessilli del tempo"), al fine di sradicare quei “ceppi più resistenti” dal tessuto “industriale”, di marca e fattura “Made in Dominante”.
 
Ogni ambito, dettaglio, “cosa”, fatto, riflessione, logica, idea, credo, etc. ha sempre due volti, riunificati attorno a quel “terzo stato (centralità, lato proprio)”, che risulta come solamente “compresente, non manifest3”. 
Puoi,
se... in una situazione tanto “sprofondata dentro a qualcosa (AntiSistema)”
se… in una simile tripartizione (parzialmente riflessa in... duopolio relativo ed assoluto allo stesso tempo)
se... in una simile prospettiva, status quo, logica, moda, etc. ...
comprendere (ricordare)
essere, la "situazione (status quo), ancora in grado di garantirti che, al di là di tutto questo (Oltre Orizzonte) le “cose” funzionino ancora come nel “qua, così”?
Nell'incanto... l'incanto.
  
Ossia, sei assolutamente cert3 che, il paradigma sempreverde (dominante) – ciò che utilizzi come focale + lente per ogni “tuo” ragionamento e “spinta innovativa, evolutiva” – sia ancora e sempre lo stesso “metro” al quale ricorri “ora”, senza – di fatto - alcuna alternativa sostanziale.
  
Ergo: hai una capacità di espansione, offuscata, non totale, esaustiva, completa, aperta, espansa, etc.
  
C’è un esempio, molto nitido, tutto attorno a te, sempre disponibile, al quale puoi ricorrere usualmente (se lo intendi):
  • la frequenza. 
Per ogni tipo di frequenza (riscontrabile attraverso un comune ricevitore di onde radio o tv, per mezzo di un potenziometro), esiste almeno un canale (uno ufficiale ed infiniti, potenzialmente, sovrapponibili). Cioè? Che cosa ne deduci a livello frattale espanso?
(“Osando”), che:
analogamente
la realtà manifesta è “qua, così”
ossia
che ciò che scambi come unico (ma infinitamente trasformabile)
nella sostanza (nel potenziale)
è “uno ed un solo” canale (agganciato per mezzo di una certa frequenza).
E che, quindi, al di là di un “certo modo di pensare (aggancio di fase al segnale portante)”, ne esistono infiniti altri.
C’è, insomma, “di tutto e di più”, ma… per qualche motivo dominante (paura, ricatto, dipendenza, conseguenza, schiavitù di fatto, etc.) tu non riesci ad autoconvincerti 1) che è possibile, 2) a smuoverti, 3) a… liberarti da una simile “calcarizzazione” del “tuo” complesso psicofisico (ancoraggio), 4) etc., etc., etc.

 
Sai, è tutto possibile.
Basta 'solo' cambiare frequenza al ‘tuo’ funzionare”…
Semplice. No?
Certo. Ma, come e/o cosa fare/essere?
Soprattutto se... nel “qua, così”.
Un passo alla volta. Primo:
  • accorgiti di essere dentro a qualcosa.
  • percepiscil3.
La “Caverna” è palpabile, sai? Anche se non è più fatta di “pietra (materia)”. Qualcosa che, tuttavia, si trasforma – di fatto – in solida gabbia, allorquando ne misuri lo spessore attraverso la tua insofferenza, per mezzo della tua necessità di “essere te stesso3”.

 
Essere te, a livello sostanziale, corrisponde a “cambiare frequenza”.
A quel punto, la realtà manifesta inizia ad essere “troppo stretta” per te.
A quel punto, però, sai che cosa succede?
Inizi ad “ammalarti”.
O, meglio, “questa è la definizione che l’AntiSistema ha deciso per i tuoi ‘sintomi’”. E, dipendendo dal parere “esperto” altrui, “qua, così” consegui, rotolando giù “a valle”... dove per altro già ti ritrovi, dipendendo da tutto quello che ti raggiunge da monte e più precisamente, dal “non luogo” ove è collocato il “vertice, distaccato dalla diretta visione organica, mentale, logica… usufruibile secondo l’indottrinamento ambientale, ricevuto in toto (e proprio per questo, risultante come ‘indubitabile’ da parte 'tua')”…
 
Espanditi. Allarga gli orizzonti. Ricorda…
Secondo te, che cosa significa, ad esempio:
Tutto è compiuto” (Gv 19, 30)?
Significa che: “è già successo (portato a termine)”…



 
Tetelestai (Τετέλεσται)…
Secondo il vangelo di Giovanni, le ultime parole di Gesù sulla croce furono "Tutto è compiuto!", espressione che in greco è resa dal termine tetelestai.
Questa parola ricorre in Giovanni 19:28 e 19:30.
La radice deriva dal verbo teleo che significa "portare a termine" o "porre fine".
Si tratta di una parola importantissima perché sta a indicare l'esito positivo di una particolare azione. Quelli che vivevano nella Palestina del I secolo la sentivano spesso e in una varietà di contesti. Ad esempio, un servo diceva "tetelestai" al suo padrone, quando finiva il lavoro affidatogli; il sacerdote diceva "tetelestai" quando, dopo aver esaminato l'agnello sacrificale, ne stabiliva la perfezione cerimoniale.
Oggi, si direbbe "tetelestai" per precisare che si è conseguita una laurea oppure per indicare che un atleta ha attraversato la linea del traguardo alla fine di una gara podistica. La parola significa più che meramente "Ci sono riuscito".
Vuol dire "Ho fatto esattamente quello che avevo deciso di fare".
Forse l'uso più singolare della parola "tetelestai" ai tempi di Gesù era quello in ambito commerciale e giudiziario.
Dopo aver pagato un debito, sulla pergamena che attestava l'avvenuto pagamento del debito veniva scritta la parola "tetelestai".
Gli archeologi hanno rinvenuto dei papiri sui quali la parola è scritta trasversalmente. Era una sorta di quietanza rilasciata dietro il versamento di un qualche tributo.
Quando, dopo aver estinto il suo debito con la giustizia, un criminale veniva liberato, sul documento d'accusa si scriveva la parola "tetelestai" e fintanto che esisteva quel documento, egli non poteva più essere accusato di alcun reato (Cfr. Colossesi 2:14).
A volte, la parola tetelestai veniva scritta su un cartello inchiodato sulla porta della sua casa, in maniera tale che i concittadini sapessero che aveva espiato interamente per i suoi crimini ed era quindi un uomo libero.
Ma c'è di più.
Nel greco neotestamentario, "tetelestai" è al tempo perfetto.
Questo è importante perché il tempo perfetto si usa per esprimere un'azione che è stata completata in passato con risultati che continuano a manifestarsi nel presente e nel futuro.
Se il tempo passato denota un evento già accaduto, il tempo perfetto reca in sé l'idea di "ciò che è avvenuto ed è ancora oggi in vigore".
Gesù gridando "Tutto è compiuto", intendeva dire "è compiuto in passato, è ancora compiuto nel presente, e continuerà ad essere compiuto nel futuro", come conferma John R. W. Stott, noto studioso e commentatore evangelico.
Si noti un'altra realtà:
Gesù non disse "Io sono finito", il che avrebbe implicato che era morto stremato e sconfitto. Egli gridò: "Tutto è compiuto", cioè "Ho eseguito con successo il compito per il quale ero venuto".
"Tetelestai" è dunque il finale grido di vittoria del Salvatore. Quando morì, Cristo non lasciò dietro di sé nulla in sospeso.
Link
Quando si dice "fare chiarezza". Il perno di ogni migliore strategia.
  • è al tempo perfetto. Questo è importante perché il tempo perfetto si usa per esprimere un'azione che è stata completata in passato con risultati che continuano a manifestarsi nel presente e nel futuro
  • è compiuto in passato, è ancora compiuto nel presente, e continuerà ad essere compiuto nel futuro
si noti un'altra realtà 
  • ho eseguito con successo il compito per il quale ero venuto...
Ok?
Un simbolo nuovo, senza i vessilli del tempo


 
Bisogna chiedersi quanto questi simboli parlino alla società di oggi… Al primo punto deve esserci il coraggio di parlare a nuovi mondi, di allargare la platea degli elettori”.
Giorgia Meloni
 
In assenza di concorrenza (sostanza), ma… in presenza di concorrenza (apparenza). Dove, per “sostanza” devi intendere “compresenza, non manifesta, dominante e/o sottodominante”. E per “apparenza”... reale manifesto, fisica, palpabilità, compresenza manifesta, tangibilità, etc.
All’opposto, insomma, rispetto a quello che la “fisio-logica” ti ispira e rassicura a/di “credere”…

 
Come, ormai, ben sai, il “qua, così” non esiste in sé, ma si materializza per via dell’aggancio di fase della relativa (ed assoluta) frequenza, attraverso la sincronizzazione dei “dispositivi umani”, opportunamente ricalibrati e sintonizzati (con il potenziometro “fuori uso”, ossia, calcarizzato).
Ciò che occorre “notare” è come l’ambiente (la “forma”) sia un mezzo vettore:
per mezzo di esso, utilizzandolo come un unico canale di scorrimento dell’informazione portante (nonostante le apparenti diversità), la dominante lo utilizza come “canale”.
Ergo:
tutto quello che succede, non succede per caso. Tutto quello che succede rientra sempre nella strategia dominante AntiSistemica.


 
Quindi:
così “facendo”, ritrovi molti aspetti di te e della realtà manifesta (e non solo) che hai “dimenticato (smarrito ma non perduto)”.
Ritrovi la ragione fondamentale per la “forma” sociale del mondo intero.
Ritrovi il perché la realtà manifesta “qua, così” è profondamente e sostanzialmenteingiusta, lato tuo/umanità centrale”.
Poni, insomma, tutto al proprio “posto”...
  
E “quadrando il cerchio (andando oltre all’apparenza della fisica lineare)” i… “conti tornano”, dando “a Cesare quel che è… di Cesare”. Ok?
Oltre che “tutto è compiuto”:
  • tutto ha senso.

 
Osserva il “canale (ambiente mondo)”, come delineandolo tra infinite spigolature (dettagli che servono per auto mantenere la “guerra tra impoveriti dentro”).
Questo è riflesso ovunque, comunque e quantunque, poiché… memoria neutra e neutrale, frattale espansa (il “registro” per il funzionamento del sistema operativo frattale espanso).
 
Qualcosa che nemmeno la grande concentrazione di massa, dominante, può cambiare… se non, indirettamente, deviando la “tua” attenzione “qua, così”.
Castello con fantasma vendesi.
L’annuncio parla chiaro:
antico e suggestivo castello completo di tesoro nascosto e fantasma”…
Ovviamente non sono fornite indicazioni precise su dove poter rinvenire il tesoro del maniero.
Per quanto riguarda il fantasma, invece, c’è chi giura di averlo visto aggirarsi per le stanze del castello.
La leggenda narra che viva nelle segrete, oggi inaccessibili, da dove partiva un tunnel segreto che conduceva fino a Torino.
Storie che si fondono con il paranormale e la magia, tanto che c’è chi crede che nelle segrete del castello vivesse anche il mitico alchimista Cagliostro.
È bene precisare che il castello necessita di un piccolo restyling…
Il fantasma e il tesoro nascosto si intendono compresi nell’affare.
Link
Il fantasma e il tesoro nascosto si intendono compresi nell’affare”:
  • la realtà aumentata “qua, così” (fantasma e tesoro nascosto)
  • serve come “pillola zuccherata per addolcire la schiavitù di fatto” 
e
  • per il mantenimento dello status quo, stesso.
Nel “Canale Mondo”, può trovare spazio/posto qualsiasi “oggetto (idea, immagine, credo, nozione, invenzione, etc.)”, sovrapponendolo allo scenario unico per la rappresentazione del reale da manifestare (potenziale).
Pokemon Go non aggiunge nulla a quello che “è già successo” e che, per questo, continua a succedere.
Trame da romanzo/film, come ad esempio, il primo Hunger Games, ti indicano come sia concepibile aggiungere “dettagli e sostanza” al/nel/sul piano reale manifesto, per mezzo della opportuna tecnologia, conoscenza, strategia, esperienza e memoria (“qua, così” = vantaggio dominante).



 
Per “legge (una tecnologia)” può passare qualsiasi “cosa (ordinamento, programmazione, prevenzione, strategia… per la “forma” reale manifesta).
E… così… passano i dettagli, nel canale unico, auto manutenuto per mezzo dei dispositivi Human Bit, orientati come parabole satellitari verso la fonte del segnale portante modulato in dominanza.
Qualcosa che, ormai, essendo tutto wireless, ubiquo, non locale ed in leva, non necessita più nemmeno orientare la “tua” parabola (psicofisica), non visto cheil segnale è ovunque (globalizzato).
  
Un simbolo nuovo senza i vessilli del tempo…”:
  • senza i vessilli del tempo = al di qua dell’invenzione tempo, fissando il momento di “è già successo”
  • senza i vessilli del tempo = al di là dell’invenzione tempo, fissando il momento di “è già successo”.


 
Come una “boa di segnalazione”, il “è già successo”segnale, evidenzia, demarca, scandisce e scansisce, “allo stesso tempo”.
 
Ergo:
  • c’è molto “spazio” e disponibilità (alternativa sostanziale) se… ti accorgi e coerentemente rimetti te al “tuo/umanità centro, centralmente, lato tuo/umanità centrale (mantra)”…
  
Nell’AntiSistema “non c’è tempo (alias: l’unico momento che conta è quello di “è già successo”, poiché anche il solo ricordarlo lo/ti trasformerebbe sostanzialmente)”.
Ma, anche, nell’AntiSistema “c’è tempo (alias: scorrimento da monte a valle, senza il quale la realtà manifesta sarebbe come una sorta di fermo immagine, auto generante forme di energia di poco “valore” per l'interesse dominante).
  









  
Questa “prima puntata” viene fissata, per oggi, sino a qua.
Per te, per il tuo potenziale e per… il ritrovare/ricordare.
 
Accorgiti…
   
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1872
  

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