SPS

venerdì 16 ottobre 2015

Tu sei anche il manuale.



I bimbi africani non piangono, qual è il segreto?...
Una mamma africana, che vive da anni in Inghilterra, racconta la sua esperienza dei primi 6 mesi di vita di sua figlia, alla riscoperta della saggezza dell’intuito nelle sue radici.
Una lettura che fa riflettere e che ci lascia con una regola:
il bimbo è il manuale di cui disponiamo per essere genitori
Leggi il tuo bambino, non i libri.
L'allattamento al seno non è lineare - va su e giù o è circolare. E ricorda:
sei tu l'esperta dei bisogni di tua figlia(nonna africana).
Link
  • la riscoperta della saggezza dell’intuito nelle sue radici
  • il bimbo è il manuale di cui disponiamo per essere genitori
  • leggi il tuo bambino, non i libri.
Gli africani sanno tradizionalmente “cosa fare” (comportandosi di conseguenza? Non proprio o, perlomeno, non tutti). Non lo fanno, d’insieme, perché lo hanno complessivamente dimenticato, immersi come sono… nello status quo asfissiante, che li caratterizza “come gas di scarico dei motori occidentali”.  
C’è un comportamento, che puoi “mettere in moto/incarnare”; qualcosa di molto simile al modulare la frequenza della tua radio, ricercando la stazione preferita o ricercando “musica per le tue orecchie”.
La tecnologia ti ha, anche, messo a disposizione la funzione di (guarda non caso) “memoria”, per non dimenticare mai “dove si trova la frequenza della tua stazione preferita”.
Ma, in questo comodo automatismo, che cosa hai tuttavia dimenticato?
Il comportamento di coloro che sanno “cosa vogliono, perché sanno dove ritrovarlo sempre”. Ossia?
L’automatismo ha memorizzato la tua prima azione (quella che ha trovato la stazione preferita e l’ha resa fissa all’interno del tuo dispositivo). Ma… nel tempo, che cosa succede? Che tendi a dimenticare proprio il dato principale, relativo all’indirizzo frequenziale della stazione radio del tuo cuore.
Dimentichi perché c’è qualcosa che lo fa per te
La comodità la paghi in termini di:
oblio.
   
Ora… il comportamento che puoi incarnare, non passa dalla tua automazione. Un momento, però:

quale comportamento? Di cosa si “parla”?
C’è un comportamento, che puoi “evocare”, in grado di trasformarti in altro, rispetto a ciò che “sei”... quando funzioni da una frequenza/prospettiva usuale, convenzionale… tipo “quando ritorni a casa, dopo una giornata di lavoro e ti togli le scarpe, ti fai una doccia e ti cambi, mettendoti dei comodi abiti preparatori alla Vita familiare serale, propedeutica al riposo notturno”.
Ok? Questo comportamento di/in “relax”, non lo mantieni solo nel caso appena citato (era solo un esempio, tanto per capire).
Questo comportamento, altresì, lo incarni quasi sempre ed è la “tua” parte, che devi recitare perché sei costretto/a a recitare “qua, così”. Sì. SPS non sta alludendo al comportamento che hai sul lavoro o a casa. SPS ti sta accostando a quella consapevolezza che ti ispira a credere che:
  • il “tuo” comportamento (1) casa, (2) lavoro e (3) “chiesa”
  • è sempre lo stesso
  • perché non esiste differenza sostanziale tra quando ti metti comodo/a a casa “tua”
e
  • quando sei al lavoro o “in giro”.
 
Innevamento... artificiale.
La differenza, che riguarda la sostanza (status quo), è qualcosa che “rigeneri”, in ogni ambito (casa, lavoro, chiesa), se… ti sintonizzi in maniera “altra” ad una “stazione (frequenza)”, che trasmette informazioni “altre (rispetto al tuo centro)”.
Il comportamento è, dunque, un atteggiamento che riorienta la tua “parabola”, verso un modello (programma) di codice da assumere come se fosse un vero e proprio “principio attivo”.

Quando orienti l’antenna sul tetto, per farle “prendere meglio un segnale”, che cosa stai esattamente facendo? Lo puoi “far tuo, questo significato” solo se riassumi tutto da una valenza (angolazione) frattale espansa, cioè:
  • essendo consapevole che “tutto” ti sta ricordando qualcosa
  • che è solo per il tuo “bene” (frattalità espansa nella funzione di memoria)
  • in un ambito, tuttavia, interamente ri polarizzato da una sorgente di mezzo, dominante
  • che è lì solo per il tuo “male” (frattalità espansa nella funzione di legge e, soprattutto, strumento).
Ecco la risposta alla tua ancestrale domanda:
  • perché Dio permette tutto ciò?
Perché Dio permette che esista il male?
È interamente esposta, “qua, ora”, in SPS… la “risposta” (una risposta, ovviamente, frattale espansa).
Ecco, allora, la migliore spiegazione relativa al discorso appena sopra sviluppato/ricordato:
ecco (1) cosa è il “comportamento orientativo frequenziale”, (2) quale è il “comportamento che puoi incarnare”, perché (3) lo incarni ogni volta che… ti concentri – al di là dell’oblio, divenuto convenzionale “qua, così”.
Il comportamento frattale espanso è una sintonizzazione, una concentrazione, una coerenza temporale prolungata, etc. su/in quello che “stai facendo”.
Molti lo confondono con il “talento”, la “passione”, gli “hobby”, etc. Insomma, quella "forza lì (non ben precisata)".
Qualcosa di tanto centrale, non è solo “tutto ciò a cui hanno dato un nome ed una funzione”.
Un simile modo di “incarnare l’intenzione”, è una funzione mnemonica sempre attiva e, a questo punto, “solo incrostata dal modello abitudinario sviluppato nello status quo”.
Leggiti. Leggi te stesso/a, non i libri.
Hai bisogno di andare a scuola, di seguire corsi specialistici, etc. se… non ti insegnano nulla relativamente a ciò che sai già benissimo “mettere in atto”?
No. Hai solo bisogno di ricordare di saperlo già fare.
E chi/cosa te lo rammenta? Chi/cosa te lo dice?
“Qua, così”? Niente, nulla e nessuno. Perché al Dominio non piace “tirarsi da solo la zappa sui piedi”.

Ed è solo il Dominio che, ormai, predetermina quello che succede o meno, sino a quando tu non ti desti dal “tuo” ciclo sonno/veglia, artificialmente procuratoti proprio dal Dominio “senza colpo ferire”.

Inconscio.
L’inconscio riceve informazioni dalle frequenze dello status quo e le trasmette al “tuo” insieme (corpo, mente, etc.). E visto che hai imparato a ritenere l’inconscio “la tua scatola nera”, allora non ci metti becco, ossia, ti sei convinto/a che non puoi andare a “vedere cosa c’è dentro, seppure è dentro di te (qualsiasi “cosa” tu sia)”.
C’è un angolo di casa tua, nel quale succede la stessa cosa?
Se è vero che esiste la frattalità espansa, allora deve proprio esserci un “angolo” simile anche in casa tua.
E c’è. Eccome se c’è. Rifletti…
L’inconscio è:
  • dentro
  • impalpabile
  • quasi virtuale, perchè non lo vedi
  • centrale, anche se non esattamente al “centro”.
Che cosa c’è, tra l’altro, “nella tua casa” che ti ricorda, “ora, qua, in SPS”, funzionare proprio nello stesso modo?
La convinzione che esista la legge, alla quale devi sottostare (pagando ciclicamente “pegno”).
Ma, la legge è decisa da “tuoi simili”, che esistono e che sono “accampati (vivono)” nella stessa fisica in cui vivi anche tu. Ergo?
L’inconscio ha un motivo fisico, logico, ragionato, etc. che corrisponde ad una precisa strategia, lungi dall’essere legge divina/naturale - bensì - solamente artificiale, ossia, di parte e legata ad un interesse mirato anche nei tuoi confronti.
I tuoi simili, che decidono fisicamente per te, vivono nell’ombra?
No. Sono apparentemente dei politici, che cercano anche di essere “simpatici”, orientando l’opinione pubblica per mezzo dei Media e delle decisioni popolari o falsamente apparenti come popolari.
I politici che riassumono decisioni, che prendono loro ma non in prima persona, visto che fanno parte di una rete infrastrutturale... che li prevede “qua, così”. 
Qualcosa che non riesci a vedere e che anche se inizi a vedere, presto o tardi ti perdi in ciò che ti sembra “un/il nulla”, visto che ad un certo punto ti sembra proprio di essere di fronte al “nero” o al “bianco”.
Nella tua casa esistono anche le terminazioni fisiche di tutti quei “servizi”, che la/ti raggiungono a pagamento e che tu assolutamente non sai nemmeno come funzionano né perché funzionano (non è solo il darti luce, calore, acqua, etc. essendo tutto ciò una “etichetta d’apparenza al fine di porti in una situazione di memoria, per la quale sei tu addirittura a richiederli, facendo passare sempre in secondo piano, invece, il livello d’imposizione che diventa così… automatico, perché automatizzato”).
Inoltre, nella tua casa esistono piccole zone che non guardi mai.
Esistono strumenti che compri e porti dentro e che non sai come funzionano ma, ti limiti ad usare (con una memoria risintonizzata ad hoc).
Tutto ciò che “aleggia” dentro e fuori alla “tua” casa (il terreno è tuo sino ad una certa profondità e sino a quando non cambia la legge, dalla quale dipendi)… è la risposta frattale espansa relativa al “tuo” inconscio.
Dentro di te è identico nella sostanza. Funziona tutto esattamente come “non vedi, fuori di te”.
È solo che… non ti accorgi. Perché?
Perché ti sei convinto/a ad incarnare un comportamento diverso, rispetto a quello che “sei”... quando riassumi panni coerenti con quello che meglio ti aggrada fare/essere.
Per questo, il “talento” ti porta sempre fuori e lontano (ovvio, nel disinnesco totale del “qua, così”, il "portarti fuori e lontano" è sempre relativo allo stare “qua, così”… ma da/in un posizione migliore, in termini di trattamento AntiSistemico fra te e gli altri. È come essere un po’ più carceriere e un po’ meno carcerato, anche se – nella sostanza entrambe le fasi sono ancora dentro allo stesso tipo di sostanza impregnante).


Pensa, allora, in maniera tale da agganciare il tuo “talento (ciò che già sei)”, per mezzo del tuo comportamento coerente, lungimirante, centrato, in equilibrio con se/te stesso/a.
È una memoria che ti attende sempre. La tua memoria.
Il talento è un aggancio frequenziale (un brandello di ricordo) alla tua memoria.
Il comportamento coerente (frattale espanso) è un codice di consapevolezza, che ti mantiene sempre agganciato alla “tua stazione”, dalla quale ricevi “informazione proveniente dalla tua memoria”.
È la tua memoria l’Oltre Orizzonte.
Perché è rimasta “oltre a tutto ciò che è venuto dopo, invadendo e conquistandoti, andando ad edificare quell’area virtuale, di comando e controllo in leva/wireless del ‘tuo’ inconscio”.
L’inconscio è già da ora il famigerato “microchip sottopelle”.
L’inconscio non è la “tua” mente, perché non è la mente/cervello, ma è nella mente/cervello.
L’inconscio è la prova frattale che la “tua” mente/cervello è stata “hackerata tanto e tanto tempo fa (oppure anche soli 5 minuti or sono, non importa)”.
L’inconscio non esiste, ma c’è. Ok? È esattamente come il Dominio.
Come può esserci, se non esiste? Perché è una riconfigurazione d’ambiente. Dove prima non c’era nulla (ossia, esisteva solo ciò che esisteva da sempre) “dopo si è edificato dell’altro”.

L’edificio è artificiale, ossia “non esiste, ma c’è” o “c’è, ma non esiste”.
Di più:
non esiste… se, non fosse cambiato nulla relativamente al “prima di…”
Nell’attesa della tua venutache cosa è successo?


Come si è fatto attendere e come si è reso evocabile dalla Massa, il Dominio?
Per auto suggestione, riconoscendoti interiormente.
Auto convincimento. Riprogrammazione interna, respirata “prima” con e nell’aria (pubblicità, problema ambientale, crisi Globale, guerra, etc.).
Il modello, per capire, che ancora oggi incarnano gli Usa (e compagnia “bella”), andando a creare un “problema” per poi manifestarsi con la sua “risoluzione”. Un “Cavallo di Troia”, ovviamente.
Quando ti comporti coerentemente con “te stesso/a”, ritrovi la via per la frequenza frattale espansa… alla tua memoria. Ciò che “fai”, a quel punto, è “quello che sei, che già sei”.
Per questo motivo ti riescono così bene le “cose” che porti a termine da quella prospettiva/orientamento.
È come un teletrasporto di “valore aggiunto”.
La concentrazione è coerenza.
La pazienza è lungimiranza (qualcosa che dura sempre meno, man mano che incarni il tuo segnale importante).
Sino ad arrivare alla Magia, al “miracolo”, che è piena intenzione realizzata in real time/ad hoc.
Senza attriti di fondo. Senza resistenza. Senza inerzia… Senza “muffa, corrosione, ruggine”… Senza gravità, magnetismo, campi morfogenetici di sorta…
Come nello Spazio, in assenza di “tutto” ma in piena presenza di… “Te”.


Rifletti ancora una volta.
Stai “attorno” a qualcosa al quale tieni veramente.
Non il “tuo” lavoro, benintesi (che molleresti all’istante, se solo te lo potessi permettere).
Sei “lì”, in quella fase frequenziale “da farfalle nella pancia (ancora prima di realizzare anche la sola minima parte dell’opera, qualsiasi tipo di “opera” sia)” e senti/percepisci che “è possibile e, addirittura, facile, semplice, alla tua completa portata anche esecutiva”.
Poi, molli per un attimo… perché, ad esempio, suona il campanello della porta d’ingresso e devi andare a vedere chi è, oppure devi andare in bagno momentaneamente
Ebbene, che cosa ti succede? Succede che:
  • perdi la frequenza sulla quale “eri” poco prima
  • non perdi la memoria, ma “solo” la concentrazione e, di conseguenza, la coerenza.
Ma, fai attenzione ad un piccolo dettaglio:
  • se, a prescindere da quello che “vai a fare di secondario”, ti mantieni coerente (hai memoria) con quello che solo un attimo prima ti animava così tanto dal tuo profondo
allora
  • l’aggancio frequenziale frattale espanso non lo perdi
anzi
  • ciò che vai a fare è/sarà ancora parte di quello che… non “non stavi facendo”, bensì, che “stai ancora facendo”.
Perché in quel momento, nella tua giurisdizione casalinga, in tutto e per tutto, conseguirai e rappresenterai la più grande concentrazione di massa auto esistente in loco:
  • per cui la legge, strumento e memoria della frattalità espansa
  • ti “percepirà nitidamente
  • e sarà tenuta a redistribuire il tuo segnale, rendendolo l’imprinting per il reale da manifestare, ossia, caratterizzante il reale manifesto.
A quel punto sarai lanciato/a in “orbita” tutto attorno al Mondo, nel tuo potenziale.
A quel punto urgerà “reggere botta” ed avere ben chiaro cosa “fare/essere”. Ossia, dovrai:
  • accorgerti
  • esserne consapevole
  • ricordare
  • intessere ciò che “intendi” in ciò che “osservi”
  • e che “intendi osservare”
ossia
  • manifestarsi nel reale di riferimento.
Coerenza. Concentrazione. Consapevolezza. Accortezza. Ricordo:
  1. memoria
  2. di “Te”
  3. di ciò che già Sei.
 
SPS non ti raggiunge con discorsi “spirituali”.
Fai bene attenzione.
SPS ti riporta ad un “valore scientifico”
A qualcosa che non ha nemmeno “nome”, perché coinvolge tutto.
Alla risoluzione del compresente arcano dominante.
Qualcosa che apre la prospettiva.
Qualcosa che non rivela ma riluce, perché è sempre tutto alla “tua luce”.
Pensa coerente. Già, ma coerente con chi/cosa? Pensa per ottenere la “grazia”? La vincita milionaria? Il miracolo del trovare un posto di lavoro o la “casa dei tuoi sogni” o la tua anima gemella?
Questi sono “dettagli”, che vengono da sé… allorquando “ritorni Uno solo con te stesso/a”.
Quando ritorni... la grande concentrazione di massa.
Che cosa è già successo, tra l’altro? Perché “ora” esiste un solo Dominio, quando potenzialmente ognuno lo può essere?
Come? Non possono stare più galli nello stesso pollaio?
Già. Ma questa espressione è nata nello status quo “qua, così” e non proviene dalla condizione frattale espansa…
Che cosa è già successo. Cosa ha portato all’evocazione Globale dell’attuale forma di Dominio? Da cosa ti sei dovuto "difendere" e perchè? A chi/cosa hai, allora, richiesto aiuto?
Ti accorgi. Oggi SPS ti porta ancora più in “là”, rispetto all’accorgerti che “tutto è compiuto”, relativamente alla “venuta del Dominio”.
Oggi sei ancora prima. Sei nell’era caratterizzata dal fatto inequivocabile, che ognuno era (è) artefice del proprio destino, non essendo ancora venuta meno la capacità di concentrazione frattale espansa.
Che cosa ha procurato una simile decaduta?
Che cosa ha “inclinato e reso gerarchico” il piano del reale manifesto, rendendolo unico, perché senza memoria e, dunque, senza più alternativa apparente?
Che cosa, “le persone hanno Globalmente evocato”?
E perché? Come è venuta meno la condizione di “Dio”?
Come si è venuta a formare, allora, la serie degli “Dei”… che hanno raccolto in sé il “potere (la “forza”)”, allontanandolo da tutti gli altri, che sono rimasti come “indietro”, per tacito consenso?

Le condizioni per la decadenza, le osservi prima che giunga la decaduta.
E simili condizioni sono sempre “non casuali”.
Cosa ha minato tutto quanto?
Cosa ha convinto le circuiterie a redistribuire un simile reale manifesto?
Cosa è diventato tanto “pesante e concentrato”?
La risposta è solo e sempre una:
Tu il fatto di essere un altro... tu.
Il principio del Dominio è un virus.
Qualcosa che ti è stato iniettato dentro, respirandolo nell’aria, nell’abitudine del tuo “regno”, in “casa tua”.


Ciò che ti porta ad accorgerti, come minimo, che sei un “essere ibrido”.
Ciò che ti porta ad essere consapevole (non trovando un senso, in tutto ciò e non riuscendo mai a datare la tua prima comparsa, anche nel reame potenziale) di essere una “creazione”.
Non ricordi più la tua origine, perché “non esiste per come te l’aspetti”.
Pensaci bene:
  • non è solo la compresenza rivelante del Dominio
  • è anche il messaggio frattale espanso, al di là della nube dominante “qua, così”.
Tu sei senza origine, perché l’origine è artificiale... e non ricordi oltre, cioè, prima.

Il Dominio cela un’altra forma dominante:
  • quella che ti ha creato,
  • a prescindere, dunque, dalla domanda “chi/cosa sono”.
Sei un programma. Sei un gene. Sei un tipo di energia. Sei una intenzione…
Sei un artifizio.
Prendine atto e prestati al ricordare ancora, nonostante tutto, l'Oltre Orizzonte.
Procedi a ritroso.
Può un “programma”, ricordare (può... leggere dalla memoria)?
Tu, ora, non sei più solo quello che sei stato all’origine. Tu, ora, sei un ibrido. Ossia, ti sei “arricchito”, come si arricchisce l’uranio, ad esempio.
Per questo, ora, non sei più solo un gene, una intenzione, energia, un programma, bensì… sei in un corpo/mente, in un complesso molto profondo per portata e prospettiva/potere.
Sei andato/a oltre all’idea della “tua” concezione stessa.
Perché non riesci a risolvere l’argomento “tua origine”?
Perché è artificiale e non lo puoi più accettare.
Perché ti sei “evoluto/a”, ricombinandoti con ciò che hai trovato lungo il cammino.
Che cosa “anima” il complesso umano? Al di là delle definizioni, di qualsiasi definizione:
  • la tua “anima” sei te stesso/a (ciò che anima)
  • la tua “animazione controllata”…
  • qualcosa ora decaduto nelle spire del Dominio “qua, così”.
Un improvviso ma non casuale “incidente di percorso” (incanto).
Il Dominio è un gruppo di tuoi simili, riuniti ancora più coerentemente.
Un singolo... lavoro di squadra.
Tu che sei un “Io” e che abita in un corpo complesso, ora, sei preda di un gruppo di “Io, che abita in corpi complessi, come il tuo, che non accetta ciò che teme”.
Un insieme di Io/corpi complessi, forma un altro tipo di agglomerato d’esistenza:
  • un Dominio, perché maggiormente organizzato ed attrezzato per… emergere di conseguenza
qualcosa di
  • sempre alla “deriva esistenziale”.

Non accettare la propria non origine o quello che si teme di essere, corrisponde al fermarsi.
Ed un simile “atteggiamento” pone le basi per un “comportamento in linea”, dal quale l’unico filo conduttore con le proprie origini resta, perché rimane, solo la frattalità espansa nella propria funzione di memoria, o di “cordone ombelicale” con quello che ti ha generato.
La memoria è, allora, anche la tua fonte originaria, la tua “sede”.
L’area di dati che è direttamente “dentro o nel cloud” del mainframe (mente unitaria) di base e di partenza/arrivo.
La ciclicità è la diaspora dei simili, che dimenticano per orrore e per non accettazione dei termini reali di riferimento ma che, alla fine, sono destinati a ritornare in sede.
L’atto del divorare, molto in voga nella mistica orientale, è qualcosa che ricorda questa verità di fondo.
SPS si scusa se, solo per oggi (forse), ha tolto il Filtro di Semplificazione.
Considera tutto ciò come “le pulizie di mezza stagione”.
Si fa entrare aria diversa (non “nuova”).
Così, “respiri meglio” e… così puoi accorgerti con fare altro, di/che…

Allena la “tua” mente (insieme) a ritornare tua.
Ricorda…
I bimbi africani non piangono, qual è il segreto?...
Una mamma africana, che vive da anni in Inghilterra, racconta la sua esperienza dei primi 6 mesi di vita di sua figlia, alla riscoperta della saggezza dell’intuito nelle sue radici.
Una lettura che fa riflettere e che ci lascia con una regola:
il bimbo è il manuale di cui disponiamo per essere genitori…
Leggi il tuo bambino, non i libri.
L'allattamento al seno non è lineare - va su e giù o è circolare.
E ricorda:
sei tu l'esperta dei bisogni di tua figlia… (nonna africana).
Link
  • la riscoperta della saggezza dell’intuito nelle sue radici
  • (tu sei) il manuale di cui disponi… per essere
  • leggi te, non i libri.
Rileggiti.
Rieleggiti…
  
La "tua" origine artificiale nasconde un... utente (ospite, pilota, anima, Io).
      
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

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