Sydney: aereo Malaysia precipitato volava con pilota automatico.
Il volo MH370 della Malaysia Airlines aveva inserito "molto probabilmente" il pilota automatico nel momento in cui si è schiantato l'8 marzo scorso:
è quanto ha detto oggi un ministro australiano.Link
Oppure, era soggetto a “controllo remoto wireless da lunga distanza”…
La particella “molto probabilmente”, inneggiante ad un moto di pensiero perlomeno dubbio/teorico, "dove va a finire" allorquando il corpo della notizia viene riassunto a livello di titolo accattivante?
Sparisce, lasciando la propria "orma" in coloro (spazio) che "la ereditano" leggendo (seguono)...
L’individuo, che si nutre soprattutto dell’evidenza (ri)portata dal/nel titolo, che cosa ne desume e dunque “che cosa capisce”? Che cosa racconterà all’amico? Cosa riferirà ai colleghi o in famiglia? Che idea si farà?
Un simile modo di essere/fare (operare) sostiene ancora la teoria, anche presente in SPS, che la mente è in realtà un computer, un insieme di programmi?
Sì. Perché? Perché il presente stato della mente è “volutamente” fatto funzionare in un simile modo ed, in questo, essa è perfetta (livello gerarchico, loop). Ovvio, l’individuo (Human Bit o essere ibrido) è sottoposto al controllo in remoto (wireless) da parte di una rete infrastrutturale di derivazione non localizzata né localizzabile, sintantoché si farà parte di “questo spazio aereo messo a disposizione per fare tutt’altro, rispetto all’accorgersi che…”.
Il naturalismo biologico di John Searle costituisce un approccio al problema dei rapporti tra mente e cervello innovativo rispetto a quelli tradizionali, costituiti da dualismo e materialismo nelle loro molteplici versioni.
Egli muove, infatti, da una critica a questi approcci che lo porta a sostenere che “la filosofia della mente si distingue dagli altri ambiti filosofici per il fatto che tutte le sue teorie più famose sono false”:
il loro principale limite è l'incapacità di conciliare fisico e mentale, cervello e mente, senza incorrere in una serie di gravi errori:
il materialismo nega l'esistenza del mentale o lo riduce al fisico, mentre il dualismo ne fa due categorie ontologicamente distinte e dunque inconciliabili.
L'obiettivo di Searle è invece quello di mostrare come la mente sia un fenomeno biologico al pari della fotosintesi o della digestione e come essa, pur essendo irriducibile a stati cerebrali, ha specifici e importanti rapporti causali con essi…Link
La filosofia della mente si distingue dagli altri ambiti filosofici per il fatto che tutte le sue teorie più famose sono false…
Teorie --> Assiomi = verità non dimostrate ma (ri)tenute tuttavia “centrali”.
Che cosa accadrebbe ad una società se… tutto quello sul quale si fonda si portasse dietro un “errore vincolante, proprio alla base della proprio processo di pensiero (origine)? Che, quantomeno, la società risulterebbe deviata rispetto al “prima”.
Ora, questo “prima”… a cosa corrisponde?
A ciò che si riesce ad accedere attraverso lo “spazio permesso per opera della mente” (gerarchia e filtro). Cioè, tutto quello che puoi (ri)elaborare rispetto a tutto quello che ti circonda e che “sai/sei” è relativo alla “capacità mentale che hai in dotazione attuale”.
Tutto il resto rimane “all’esterno di un simile spazio”.
L’eredità di ciò che caratterizza questo spazio è l’atto premeditato, che si annida al di là del concepimento dello spazio stesso.
Ossia, esiste qualcosa che ti ha chiuso dentro ad uno spazio ben preciso. Un luogo di raccolta ed intrattenimento molto convincente e, soprattutto, pari perlomeno all’area di un intero Pianeta (massimo grado di illusione).
Per cui… esiste un e(s)terno a tutto quello che supponi di sapere ed essere.
Se ti osservi in una “bolla” avrai una immagine molto più significativa, in termini di “resa consapevole”, piuttosto che continuare a (ri)peterti pappagallescamente che:
io vivo sulla madre Terra, dalla quale dipendo in tutto e per tutto. Cenere sono e cenere ritornerò. Amen!
Esiste spazio e spazio, oltre che spazio nello spazio. E ciò che si origina da qualcosa ne (ri)sente in termini di “eredità”…
Searle fa risalire questo modo di impostare il problema a Cartesio:
egli, infatti, afferma che il mondo è costituito da due sostanze, res cogitans e res extensa, tra le quali esiste una profonda differenza…
Questa soluzione, però, non riusciva a spiegare in modo soddisfacente l'interazione tra le due sostanze. Dando questa impostazione al problema, pertanto, Cartesio lasciava in eredità ai posteri un importante problema, “uno dei nuclei essenziali del dibattito attuale sulla natura della mente e degli stati mentali”:
Nulla è per caso. Se la cerchia auto imperante del Nucleo Primo ha scelto, ad esempio, Cartesio al fine di ispirarlo (senza manifestarsi)… in maniera tale da (ri)condizionare tutto ciò che ne deriva in termini di “eredità”, che cosa puoi desumere?
Che quello che oggi è giunto sino alla tua coordinata (persino te stesso, quello che ti caratterizza interiormente) affonda nell’opera deviante di qualcosa che non puoi nemmeno ipotizzare, per via di una cascata di potere che appare improvvisamente nella figura umana. Qualcosa che non puoi (ri)collegare direttamente, attraverso una visione d’insieme sufficientemente adatta a percorre l’intero spazio di spazi, al fine di (ri)congiungere... il vertice staccato, con l’insieme della piramide.
A meno che… (ad esempio) tu non utilizzi l’Analogia Frattale, ossia, quel livello di “logica che bypassa la sola funzione mentale, sia essa un programma o un costrutto della natura”.
Ok? La suddivisione di qualsiasi cosa in “problema e soluzione” (ri)sente sempre di un “filtro deviante”, posto in atto in un momento dimenticato della tua origine. La stessa tua nascita in queste 3d (ri)sente dell’opera filtrante dei tuoi genitori, ad esempio, attraverso la genetica ed il livello di (ri)programmazione nel “multi ambito” che, per mezzo, loro ti raggiunge.
Cosa ti viene trasmesso? Di tutto. Non importa nemmeno, in questa sede, specificare i contenuti. Anzi, è meglio rappresentare un simile fenomeno attraverso una analogia mnemonica e subito “saltare via”, senza entrare in dettagli appesantenti e auto separanti.
L’analogia della nascita con un fenomeno artificiale, abbastanza recente ma in verità molto antico, è la “copia”.
La (ri)petizione. La creazione del clone:
qualcosa di diverso all’apparenza, nel caso umano, ma identico nella “sostanza” e, soprattutto, dotato di un insieme continuativo che sfugge alle logiche, che non si possono sviluppare, dal momento in cui “utilizzi la mente in questa configurazione, per studiare la mente estesa”: l’e(s)terno.
Un simile ambito emerge (non solamente; per carità) per “contrasto analogico frattale”.
Se questo è così, allora, significa che anche quello è così.
Tutto qua? Per nulla, perché l’Analogia Frattale è Sincronico Istintiva:
mi metto in una situazione di perfetto ascolto
emetto la (ri)chiesta di “trovare la risposta”
sono certo che la “risposta” giungerà e sarà quella giusta per me e per questa circostanza
attendo con fiducia estrema
ricevo e decodifico in naturalezza.
Non è, quindi, solo:
se questo è così allora significa che anche quello è così.
Perché la realtà è una (ri)soluzione emergente da un piano di prospettive diverse, ordinato secondo gerarchie che affondano nel “non locale”, così come un corpo umano è formato, nella sua architettura, da un insieme di ordini differenti per visibilità diretta e grado partecipativo.
Se ci pensi bene è un fenomeno “logico/normale” il non vedere le proprie componenti di base ma, esprimendosi in un simile modo, si autorizza a credere in un modello di realtà basato sull’ignoranza selettiva, ad immagine e somiglianza (molto probabilmente) del principio originario e cardinale, che “preferisce” rendersi immanifesto.
Puoi anche solo pensare di poter vedere le tue colonie batteriche o cellulari? Gli elettroni e gli atomi che ti (ri)compongono? Le molecole o il Dna? No, vero? Sarebbe come guardarsi dentro. Sarebbe molto di più che essere trasparenti…
Ma… (c’è sempre un “ma”) come ti vedi? In quale maniera ti (ri)assumi?
Innanzitutto, lo fai sempre attraverso l’opera tecnica/tecnologica:
uno specchio, una fotografia, un video, un (ri)tratto, una descrizione altrui…
Cioè, lo fai utilizzando delle funzioni complesse esterne a te (riflessi). Non lo fai mai direttamente. Perché sembra letteralmente “impossibile” e non sai nemmeno come potresti anche solo immaginare di farlo/assumerlo.
Beh… pensa così, allora:
- chi sono tutti coloro che ti stanno attorno? I tuoi simili che cosa rappresentano? Le città e la società umana che cosa sono ed esprimono? Il lavoro? Lo studio? Lo sport. Le religioni? Le arti ed i mestieri?
Ogni costrutto umano (ri)sente dell’opera nidificata al suo interno. Opera che (ri)specchia ogni sua componente, (ri)spettando pesi e misure che ti sfuggono con regolare intensità.
Ossia, tu non capisci che la rappresentazione 3d, che hai attorno, è qualcosa che si (ri)ferisce a ciò che ti (ri)compone interiormente. E, da questo punto prospettico… può un elettrone definirsi solo ed esclusivamente appartenente al tuo spazio circoscritto, ad altro livello, ad esempio dal tuo fisico?
Esistono gli stessi confini e gli stessi limiti, per ogni dimensione della natura?
Perchè un atomo non può bypassare la tua struttura d’insieme, raggiungendo il tuo esterno per poi (ri)tornare dentro, oppure, (ri)sultare dentro e fuori allo stesso Tempo?
Suvvia, non ti crucciare… sono solo esercizi per la tua immaginazione, questi (!?!)...
Una ginnastica mentale che ti serve, se vuoi veramente (ri)trovare un e(s)terno (ri)spetto a tutto quello che, alfine, “ti hanno detto da quando sei nato”.
Tutto quello che sai te lo hanno (ri)portato (insegnato), mantenendoti interno ad un qualcosa, che si svolge diversamente da quello che ora “sai”. Eppure, la tua dimensione propria interna, ti sussurra per altre vie… altre verità “inconfessabili”. Dettagli spazzatura?
Può esistere, secondo te, in natura… lo stesso concetto di “rifiuto”, che la società umana si è messa a produrre dall’alba della (ri)voluzione industriale?
L’umano moderno consuma e produce (ri)fiuti. L’umano moderno (ri)fiuta qualcosa.
Ossia, “fiuta più volte”... esattamente come fa un animale impaurito che allarga le narici al fine di percepire qualcosa in più nell’aria, relativamente alla propria situazione di presunto pericolo, serpeggiante tra le fronde di "normalità", che lo attornia con fare sornione (sesto senso).
Ci sono più nature in te.
Il “(ri)fiuto” è qualcosa che parte da lontano e che si rafforza nell’epoca “moderna”. Il tuo consumare è il tuo consumarti (frattalità gerarchica). Atti e forze che non sai ordinare per livello di appartenenza, che regolarmente ti sfuggono. Perché?
Perché sei abituato ad “osservare” sempre e solo in un’unica direzione, anche quando ti guardi attorno, dentro ed in profondità. Le “scienze deviate”, che conosci, non stanno certamente con le mani in mano e, da sempre, indagano sulla realtà e sulla sua origine, fabbricando dogmi basati su teorie più o meno (in)fondate.
Risultanze che, in seguito, vanno a (ri)formarti per abitudine e mancanza di apparente alternativa (programmazione indotta, auto suggestione)...
Dunque… in questo procedere “per teorie”, non casualmente tutto si (ri)vela per te “bloccante in loco”. Se il grado di “evoluzione” osservato dal genere umano ti soddisfa, allora, chiediti dove sei arrivato e dove stai andando?
Ma, nel fare questo, allaccia le cinture di sicurezza… perché se la tua domanda è posta "per bene", secondo il dettame dell’Analogia Frattale Sincronico Istintiva… beh, preparati a “ballare”.
Dipende dal tuo grado di apertura, che dipende dal tuo livello di ancoraggio (drogaggio) a questa tipologia di realtà 3d polarizzata (incantesimo, paradigma, convenzione, abitudine, programma)...
Cioè: è un qualcosa che dipende da te (ad un certo livello) e che dipende da altro (ad un altro livello).
Ma che il tuo centro di sovranità consapevole può sciogliere se… e quando… è perfetto in se stesso:
quando tu sei nel tuo centro (ri)armonizzato della tua sola energia, come un Sole acceso.
Quando sei un intero in te stesso e tutto quello che esiste al di là di te stesso sei sempre e solo tu (assenza di ogni paura e di ogni… “karma/destino”)… il tuo spazio diventa, allora, uno spazio da esperienziare, per cui decidi di tornare a dividerti ma mantenendo la memoria dell’intenderlo.
La separazione dello spazio lo rende più complesso, dal tuo punto di vista, e lo rende più semplice da amministrare, per quel potere che crei allorquando ti dividi (ombra). La tua divisione genera luce, la quale genera l’ombra. La tua zavorra, dunque, “ti segue” in ogni ambito dell’esperienza, perché “frattale”.
Fratelli e Sorelle = fr(at/ta)le
Le particelle interne “at” e “ta” sono i riflessi le une delle altre. Segno evidente che, cela l’opera di un “dispositivo” che permette il (ri)flesso interiore della caratteristica da (re)plicare, perché (re)plicabile (funzionale).
Testa e coda (“fr” e “le”) sono sempre e solo (ri)ferite a te, mentre al tuo interno, parti di te (“at” e “ta”) si replicano e si invertono con senso, relativamente al tuo moto iniziale di auto conoscenza.
Anche con John Searle, dopo gli apporti teorici di Dennett, ci troviamo nuovamente di fronte alla questione cruciale di tutta la filosofia della mente, ovvero il rapporto mente/corpo. Pur occupandosi della stessa problematica proposta da Dennett, Searle né discuterà in maniera del tutto diversa, contrastando altresì pesantemente il punto di vista in terza persona al quale Dennett approda.
È a partire proprio dall’atteggiamento in terza persona che Searle prende le proprie distanze da Dennett, dichiarando la completa falsità di un simile approccio data l’impossibilità di fuoriuscire dal proprio atteggiamento in prima persona…
Li vedi i limiti dell’uno e dell’altro? L'inosservanza generica, dal punto prospettico “uno e trino” o “quantico”, relativa al “terzo stato quantico”, ossia, alla presa in questione centrale (ri)ferita alla contemporaneità (ubiquità) dello stato 0 e 1, nel formare un terzo stato che li (ri)comprenda in quanto nuovo livello della possibilità (il cui frattale è, ad esempio, l’ideazione di un computer oltremodo potente chiamato “quantico”).
Il terzo stato quantico espande le tue capacità, sfruttando la combinazione d’insieme delle sue componenti di base, ordinate secondo livelli e gerarchie proprie e terze (unione).
Ossia, non importa cosa “pensa” e come “vive” un atomo, un elettrone, una cellula, una molecola, un globulo rosso, etc. quando il tuo “centro si attiva cardinalmente”… I diversi programmi diventano "il programma".
A quel punto, le proprietà di tutte le sotto componenti, si allineano sul modello di una “santa alleanza di fronte al pericolo di una invasione esterna del proprio spazio”. È, ovvio, un esempio frattale che non deve (ri)durre di portata, la portanza di un simile atto d’esistenza Sovrano e Consapevole.
Ed ora… scritto questo:
che ne diresti se SPS ti dicesse che... tu sei parte della struttura gerarchica e non sei il collettore finale?
Cioè, il tuo attivarti - rendendo tutte le sotto componenti “collaborative con te” - che cosa diventa se… te stesso sei qualcosa “nel mezzo”?
Il Nucleo Primo e non solo…
La “tua” Anima, che (ri)chiama a sé il “tuo” frammento animico.
Il tuo “essere divorato”... che molte tradizioni religiose “altre” (ri)cordano, nel momento in cui alludono all’essere divorati da qualcosa…
Chiediti, dunque, perché “ora” (in questa forma d’insieme s-memorizzata) tu consumi. Ok?
E, perché, esiste la più che palpabile sensazione che “esistano poteri che si nutrono di una simile situazione”…
Usa: Mike Harris, "Isil" è strumento della Casabianca.
"L'Iraq è stato una sconfitta per gli Usa. L'Afghanistan è stato una disfatta per gli Usa. L'unica autentica via che è rimasta loro per flettere i muscoli ed imporre in questi paesi le loro politiche è il terrorismo". A spiegarlo Mike Harris, analista americano ed editorialista di Veteran's Today, intervistato da Press Tv.
Harris ha spiegato che Stati Uniti ed Arabia Saudita sono chiaramente i responsabili dell'aggressione di queste settimane dei terroristi contro l'Iraq.
Il commentatore politico Harris ha anche spiegato che secondo diverse informazioni, gli Stati Uniti sarebbero talmente irresponsabili da aver messo a disposizione dei terroristi takfiri dell'Isil anche armi nucleari.
Harris ha spiegato che gli Stati Uniti non accetteranno mai ufficialmente di averlo fatto ma sin da ora hanno ufficializzato il fatto che "350 testate nucleari" sarebbero "state smarrite".
Mike Harris ha spiegato che tutto ciò dimostra la follia e la corruzione, soprattutto all'interno degli apparati di intelligence degli Usa.
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Una spinta irresistibile muove taluni animi.
Qatar alla conquista dell’Europa...
I soldi dei fondi sovrani, dalla crisi del 2007 in poi, sono stati accolti a braccia aperte dai paesi occidentali e hanno permesso di risolvere diverse situazioni critiche, a partire dalle banche. Ma da quando il nome di uno di essi, forse il più aggressivo, è stato associato a un caso di corruzione internazionale, l’immagine ha cominciato ad appannarsi.
Stiamo parlando del piccolo emirato arabo del Qatar, indipendente dal 1971, ricco di petrolio e gas naturale, governato dalla famiglia reale Al Thani, che nel 2010 si è visto aggiudicare dalla Fifa i Mondiali di calcio del 2022.
Il siluro è partito dal bisettimanale francese France Football con un’inchiesta intitolata “Qatargate”. Il 23 novembre 2010, una decina di giorni prima del voto della Fifa, si tenne una riunione segreta all’Eliseo fra l’allora presidente Nicolas Sarkozy, l’attuale Emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani, il presidente dell’Uefa Michel Platini e Sébastien Bazin allora proprietario del Paris Saint-Germain. In essa si sarebbe deciso che in cambio del pieno sostegno della Uefa alla candidatura qatariota per i Mondiali 2022, l’Emiro si impegnava a effettuare pesanti investimenti in Francia con l’acquisto del Psg (effettuato poi nel 2011), la crescita nell’azionariato del gruppo Lagardère e la creazione di un canale sportivo (BeIN Sport) che facesse concorrenza a Canal+ , invisa a Sarkozy.
La dose è stata rincarata una decina di giorni fa dal Sunday Times (di proprietà di Rupert Murdoch) il quale ha svelato dozzine di pagamenti, per un totale di 5 milioni di dollari, effettuati da Mohamed bin Hammam (top manager del Qatar e fino al 2011 vicepresidente della Fifa) a diversi funzionari del calcio mondiale per assicurarsi i voti necessari al successo finale…
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Al Jazeera… è la maggiore emittente televisiva del Qatar e trasmette in lingua araba. Il suo nome significa "La penisola", e ha sede nello stato arabo del Qatar…
La nascita di Al Jazeera è dovuta alla volontà di Hamad bin Khalifa Al Thani, emiro del Qatar, di trasformare il suo paese nel centro culturale della regione, ritenuto l'unico metodo per il piccolo e storicamente irrilevante Qatar di assumere maggiore importanza nel panorama politico mediorientale.
Il progetto originale prevedeva che l'emittente, nata grazie agli ingenti finanziamenti dell'emiro, avrebbe dovuto in seguito sostentarsi esclusivamente con gli introiti privati derivanti dalla pubblicità, ma tale indipendenza finanziaria non è mai stata raggiunta in quanto le concessionarie della pubblicità dell'area erano e sono tuttora monopolizzate dall'Arabia Saudita, il cui governo è fortemente ostile ad Al Jazeera…
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Poteri che formano una rete che, nella sua parte non manifesta, ti sfugge completamente. Ordini trasversali che assumono un senso altro solo quando li puoi (ri)assumere secondo altre valenze d’insieme. Valenze talmente globali (grandi) da (ri)sultare “impossibili”…
Terrorismo islamico: falsità e mistificazione? Intervista all’Avvocato Carlo Corbucci…
A far riemergere lo spettro basta qualche retata nei confronti di presunte cellule di fanatici neutralizzate mentre preparavano ipotetici attentati.
Terrorismo islamico: falsità e mistificazione? Intervista all’Avvocato Carlo Corbucci…
A far riemergere lo spettro basta qualche retata nei confronti di presunte cellule di fanatici neutralizzate mentre preparavano ipotetici attentati.
I media catalizzano per un po’ l’attenzione dell’opinione pubblica sul caso generando preoccupazione, dopo di che la notizia viene archiviata e degli esiti dei processi rimaniamo ignari.
L’avvocato Carlo Corbucci, esperto di cultura dell’Islam, da anni tutela gli interessi legali degli accusati di terrorismo islamico. La sua lunga esperienza nel settore l’ha portato ad individuare un vero e proprio meccanismo dietro la costruzione di certi casi. Carlo Corbucci ha così deciso di raccogliere e documentare queste storie, il più recente risultato del suo lavoro di indagine si chiama Il terrorismo islamico, falsità e mistificazione (Agorà, 2011), libro che si serve di 1750 pagine per raccontare dettagliatamente una realtà che vive nella penombra della Giustizia italiana.
Lo abbiamo incontrato per farci aiutare a comprendere questo aspetto inesplorato della nostra società...
La guerra del diritto.
La repressione planetaria dopo l'11 settembre…
Anche il Diritto dei paesi occidentali abbandona la vantata civiltà giuridica per farsi portatore delle "nuove" esigenze di guerra.
La guerra "globale" che gli Stati Uniti d'America, con al seguito gli stati europei, hanno iniziato per liberare il mondo dal terrorismo - ossia per consolidare le loro pratiche di rapina verso i detentori di fonti energetiche e materie prime, per migliorare la loro presenza strategico-militare nell'Asia Centrale e in altre parti del mondo e per rimodellare gli interni assetti istituzionali al fine di fare i conti con i movimenti di opposizione - si muove, come sappiamo, su più piani.
Qui, brevemente, intendo occuparmi del piano della normativa penale, soprattutto per quanto riguarda l'ordinamento italiano.Un nuovo reato: terrorismo internazionale…Link
Controllo totale.
L’art. 3 della legge rende più celeri le procedure per le intercettazioni telefoniche nei procedimenti relativi ai delitti previsti dall’art. 270 bis e 270 e ai delitti con finalità di terrorismo. Anche in questo ambito, inoltre, è estesa la possibilità di perquisire "blocchi di edifici" e di sospendere "la circolazione di persone e di veicoli nelle aree interessate". A questo punto, il riferimento mentale più spontaneo va alla nozione di rastrellamento.
L’art. 3 della legge rende più celeri le procedure per le intercettazioni telefoniche nei procedimenti relativi ai delitti previsti dall’art. 270 bis e 270 e ai delitti con finalità di terrorismo. Anche in questo ambito, inoltre, è estesa la possibilità di perquisire "blocchi di edifici" e di sospendere "la circolazione di persone e di veicoli nelle aree interessate". A questo punto, il riferimento mentale più spontaneo va alla nozione di rastrellamento.
L’art. 5 prevede la possibilità anche per i reati con finalità di terrorismo (oltre che per quelli di mafia) di intercettare preventivamente "comunicazioni o conversazioni, anche in via telematica, nonché … comunicazioni o conversazioni tra presenti", anche in domicili privati.
Queste intercettazioni sono autorizzate non nei confronti di chi è sottoposto a indagini, ma in via del tutto generale "quando sia necessario per l’acquisizione di notizie concernenti la prevenzione" dei delitti in questione.
È quindi chiaro che tali intercettazioni (utilizzabili a fini di polizia e non processuali) possono colpire chiunque, e qualunque ambiente.
Insomma, il controllo tende – ove già non lo sia – a divenire totale...
In sintonia con la nuova legislazione europea.
Ovviamente, tutta questa normativa inerente i reati con cosiddetta finalità di terrorismo si intreccia con la definizione di terrorismo che sarà data a livello europeo…
Il tutto si lega anche alla creazione dello spazio giuridico europeo in tema di "mandato di arresto", con vanificazione delle precedenti procedure di estradizione.
E, a questo proposito, sia consentito sottolineare la miopia di chi ha accusato questo pernicioso e infame governo anche per il fatto che avrebbe ostacolato l’ingresso dell’Italia in tale desiderabile (!?) spazio. Il discorso, infatti, doveva essere diversamente sviluppato, contro questo governo e i suoi miserabili interessi in materia, ma anche, ed essenzialmente, contro la riduzione degli spazi di libertà.
Comunità "nemiche".
La produzione legislativa italiana legata alla guerra ricomprende anche le normative concernenti le "Disposizioni sanzionatorie per le violazioni delle misure adottate nei confronti della fazione afghana dei Talebani" (Decreto Legge 28/9/2001 n. 353 convertito con legge 27/11/2001 n. 415).
Tali norme sono di derivazione europea (Regolamento CE 6/3/2001 n.467):
quello che colpisce è il loro riferirsi a una collettività "politico/religiosa" e il loro disporre misure contro specifiche persone fisiche nominativamente individuate.
Tutto questo desta in chi scrive assai sgradevoli sensazioni, dal momento che è escluso dal consorzio civile chi è appartenente a una comunità "nemica", essendo – con norme di legge – indicato nominativamente dopo una fase di individuazione svolta al di fuori di ogni garanzia giurisdizionale dal "comitato per le sanzioni". In tutto ciò vi è qualcosa di déjà vu, ma anche qualcosa che sa di oscuro presagio …
Usa e Gran Bretagna.
Che le speciali normative italiane si innestino in un modus procedendi deciso a livello internazionale è risaputo. Ricordiamo soltanto come gli Usa costituiscano l’avanguardia anche in questo campo, raggiungendo il vertice, oltre che della caduta delle garanzie democratiche, anche dell’"imperialismo giudiziario" attraverso la creazione di Tribunali militari con competenza sull’intero globo:
"lo Stato penale statunitense tenderebbe così a convertirsi nelle forme di un Impero penale, impegnato a giustiziare i nemici che non siano stati direttamente eliminati con le armi o dai servizi segreti" (così Danilo Zolo, in Dallo Stato di diritto all’Impero penale, "il Manifesto", 16/11/2001).
La fidata Gran Bretagna, seguendo un più basso profilo, pare aver seguito le procedure previste dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che nel suo art. 15 stabilisce che "in caso di guerra o in caso di altre pubbliche calamità che minacciano la vita della nazione, ogni altra parte contraente può prendere misure che deroghino agli obblighi già previsti di questa Convenzione", e ha quindi disapplicato l’art. 5 in tema di controllo dell’autorità giudiziaria sulla privazione della libertà, ricorrendo alla detenzione amministrativa per i "sospetti", così cancellando secoli di civiltà giuridica…
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Quello che “striscia oltra alla tua evidenza” esiste eccome, anche se (1) non lo sai (2) non te ne importa nulla (3) non ci credi.
A livello legislativo che cosa esiste e che cosa si muove? Beh… lo hai appena letto e, sappi che… questo è solo un livello di mezzo, che si limita a replicare ciò che, ad altro livello, giunge dallo spazio maggiore del Nucleo Primo (polarizzazione ambientale).
La rete a banda larga che cosa permette? Di collegarsi ad Internet da qualsiasi luogo, per mezzo di qualsiasi dispositivo dotato della necessaria tecnologia, in maniera semplificata e pressoché (ri)assumibile come “magica”.
Osserva un tablet mentre scorre una (ri)produzione video:
che differenza c’è (ri)spetto alla sfera magica della fattucchiera?
“La sola manipolazione dei simboli non basta di per sé a garantire l'intelligenza, la percezione, la comprensione, il pensiero e così via...”.
La discriminante per l'intelligenza, sostiene Searle, è la semantica.
I calcolatori lavorano semplicemente su simboli privi di significato.
Non conoscono e non associano nessun senso ai segni che manipolano. Le menti sì…
Il cervello è un computer digitale? - John R. Searle
Quale “senso”, allora, cela il movimento sotteso alla direzione presa dal Mondo? E… tu, che senso hai, all’interno di questo movimento direzionale?
Nel suo articolo del 1990…Searle indirizza le sue critiche a un'altra domanda sottesa a molti studi riguardanti l'IA:
se il cervello sia o meno un computer digitale.
La generalizzazione è evidente:
la questione non è più, infatti, se la mente sia un software, ma piuttosto se i processi cerebrali siano suscettibili di calcolo.
Come si vedrà Searle identifica con questa tesi una peculiare accezione del cognitivismo. L'articolo si conclude con una risposta negativa. Scrive Searle nelle ultime righe:
"Non è possibile 'scoprire' che il cervello o qualsiasi altra cosa sia intrinsecamente un computer digitale, sebbene sia possibile attribuirgli un'interpretazione computazionale così com'è possibile per qualsiasi altra cosa".
La chiave del discorso è in quell'"attribuirgli un'interpretazione".
È questa la questione teorica di fondo che pone Searle. Come nasce la capacità di significare il mondo? La soluzione searliana in termini di "intenzionalità" può non convincere, ma il problema posto dal filosofo americano rimane…
Come nasce la capacità di significare il mondo?
He. He. He… Bingo!
Nucleo Primo docet…
Se inserisci, nell'insieme reale 3d, questa “costante/variabile”, tutto cambia... nel “senso” che muove il Mondo e, te, nel suo fagocitare d’insieme.
In quale “spazio” sei e ti muovi? In funzione di quale “eredità”?
Vedilo frattalmente:
correlata all'annunciata abolizione delle province, ecco poi la sparizione dell'Imposta Provinciale di Trascrizione (Ipt), sostituita da una nuova Imposta Regionale di Immatricolazione (Iri), correlata, con ogni probabilità, al tipo, alla categoria, alle emissioni ed alla potenza del veicolo in questione...
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com
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